Tag: Inquinamento

Allerta inquinanti: ‘Diteci quali industrie si servono del depuratore di Mortara’

29 Dicembre 2022

Fonte Tele Pavia: https://www.youtube.com/watch?v=wq_8V5o1R7g&t=1s

L’amministrazione comunale di Mortara persevera nell’usare il depuratore comunale come azienda di trattamento reflui da molte parti d’Italia, ben al di là della funzione originaria che prevedeva solo il trattamento degli scarichi cittadini.

👉🏻 Da molti anni come Partito della Rifondazione Comunista abbiamo sempre tentato di opporci a questo uso del depuratore come pure allo spezzettamento dell’Azienda Servizi Municipalizzati. AS Mia (ormai parzialmente privatizzata, al 30 per cento) accetta “carichi” da molte parti d’Italia. Le conseguenze negli anni ci sono state: dalle puzze, allo stoccaggio di fanghi radioattivi, a “sforamenti” nei parametri. In ultimo, come reso noto dall’ARPA (agenzia regionale per l’ambiente), la presenza nel “S.Caterina” (fontanile di scarico del depuratore che poi confluisce nell’Arbogna) di Pfas (sostanze perfluoroalchiliche, altamente tossiche).

✏️🗒 Abbiamo presentato in Consiglio comunale un’interpellanza articolata in tre punti:

1) L’adozione di provvedimenti contro la presenza di Pfas

2) Finirla con la pratica di ricevere carichi esterni

3) Rendere noto l’elenco delle aziende e delle ditte esterne che usufruiscono del depuratore cittadino.

🤔 Ebbene, sapete quale è stata la risposta, d’altronde largamente prevedibile, da parte dell’Amministrazione Comunale?

Nel Consiglio comunale di mercoledì 21 dicembre 2022 ci fu risposto così:

1) I metodi di rilevamento dei Pfas possono essere diversi, mettendo così oggettivamente in dubbio i risultati dell’Arpa

2) L’amministrazione comunale non ha nessuna intenzione di rinunciare a ricevere “carichi” esterni al depuratore

3) NON SARÀ RESO NOTO L’ELENCO DELLE DITTE AFFERENTI AL DEPURATORE PER “QUESTIONI DI PRIVACY”(!!).

😡 Naturalmente abbiamo protestato vivamente. Ma come, non è un sacrosanto diritto dei cittadini (che sono poi i veri proprietari del depuratore) sapere chi porta gli scarichi nella propria città. QUESTO È GRAVISSIMO.

👉🏻 All’ingegnere di AS MIA che ha risposto al primo quesito gli “è scappato” che sono ben 84 (ottantaquattro) i soggetti e le ditte esterne che usufruiscono del depuratore.

💬 Un’amministrazione del passato, pur continuando nel (a nostro avviso) nefasto uso del depuratore, fornì, a suo tempo, l’elenco degli “utilizzatori” (un elenco impressionante, solo a leggere le denominazioni delle ditte). Perché oggi non si vuole fare altrettanto? Cosa si vuole nascondere?

🔴 Continueremo la battaglia per la trasparenza e per un uso corretto del depuratore, per la salvaguardia del territorio, contro gli interessi dei potentati economici.

Abbà Giuseppe

A proposito di logistiche e territorio

20 dicembre 2021

Il territorio della nostra provincia è sempre più soggetto ad attacchi e devastazioni di ogni tipo.

Abbiamo l’utilizzo e spargimento più alto d’Italia di fanghi in agricoltura, impianti d’incenerimento, impianti di stoccaggio d’amianto, la più grande raffineria d’Europa, incendi più o meno dolosi di depositi di spazzatura, siamo praticamente diventati una discarica per tutto il nord.

A tutto questo si aggiunge una continua costruzione d’impianti di logistiche che hanno un impatto ambientale devastante.

Le logistiche distruggono terreno agricolo, devastano i paesaggi, provocano un enorme aumento del traffico e quindi dell’inquinamento e quindi creano problemi di salute ai cittadini.

Tutto questo avviene perché le nostre amministrazioni locali, dai comuni, alla provincia e dalla stessa regione Lombardia non hanno la volontà politica di opporsi ai potentati economici che si vogliono insediare da noi.

In nome del mercato gli si lascia mano libera su tutto, senza che nessuno dica nulla.

Gli enti locali non devono assecondare supinamente il volere dei potenti, devono imporre loro condizione ben precisa, a partire dall’utilizzo delle enormi aree dismesse che sono moltissime in provincia.

Gli enti locali dovrebbero svolgere un ruolo di programmazione per favorire un’agricoltura di qualità, un turismo compatibile con l’ambiente un’economia della conoscenza e della ricerca, un’industria tecnologicamente d’avanguardia, invece si favoriscono gli insediamenti più schifosi che altri territori non vogliono.

Per questi motivi Rifondazione Comunista è a fianco dei cittadini pavesi che in questi giorni si sono mobilitati contro l’insediamento di nuove logistiche.

Piero Rusconi

Rifondazione Comunista Federazione di Pavia

Protesta di cittadini pavesi.

ULTERIORE ATTACCO AL TERRITORIO: LA REGIONE LOMBARDIA AUTORIZZA L’INCENERITORE DI PARONA A BRUCIARE I FANGHI.

Non ci stupisce affatto che la Regione Lombardia abbia, attraverso l’apposita commissione, autorizzato l’inceneritore di Parona (A2A) a bruciare i fanghi.

Da questa Regione c’è da aspettarsi di tutto, come si è visto nel campo della Sanità, ecc.

L’impatto ambientale sarà enorme: 492.000 tonnellate di rifiuti (tra quelli ordinari, provenienti da ogni parte d’Italia, e i fanghi) bruciate ogni anno.

Ci sarà un incremento notevole della produzione delle aziende che lavorano i fanghi (con ogni probabilità il doppio). Quindi, oltre ai fanghi nei campi, avremo anche quelli “mandati” in atmosfera, senza contare l’aumento consistente dei mezzi di trasporto.

Avevo presentato al Consiglio comunale di Mortara una mozione contro l’incenerimento dei fanghi a Parona.

Mozione, ovviamente, respinta dalla maggioranza leghista e dichiarata addirittura “irricevibile” (!!) da un consigliere comunale della Lega.

Secondo noi la soluzione del problema dei fanghi, in una zona come la nostra che sopporta lo spargimento del 25 per cento dei fanghi prodotti a livello nazionale, consiste in:

1) Diminuzione drastica delle quantità immesse nella nostra zona con un’ adeguata programmazione.

2) Revisione delle pratiche agricole che utilizzano i fanghi.

3) Riconversione inceneritore di Parona in un impianto riciclo rifiuti.

4) Revisione dei depuratori con impianti adeguati per ridurre la produzione dei fanghi e per l’eventuale recupero del fosforo presso gli stessi.

Giuseppe Abba’ consigliere comunale di Mortara del Partito della Rifondazione Comunista

Video fonte Tele Pavia: https://www.youtube.com/watch?v=ZvNSYfSFN9Q

NO ALLA LOGISTICA DI TRIVOLZIO. NO ALL’ULTERIORE CONSUMO DI TERRITORIO

Mortara 31/03/2021

Come per molte altre situazioni ambientali, anche per le logistiche la Provincia di Pavia è terra di conquista dei potentati economici. Così è stato per gli inceneritori, gli impianti rifiuti, i fanghi in agricoltura, le cave ecc..                                                                                                                                                                                     

Oggi, con Trivolzio e anche a Casatisma, tornano in campo le richieste di logistiche. A Trivolzio si parla di consumare ben 25 ettari di fertile terreno agricolo, con tutte le conseguenze del caso: consumo e cementificazione del territorio (25 ettari sono una porzione enorme), centinaia di TIR e di furgoni ogni giorno ad appesantire ulteriormente il traffico su gomma.                                                                                         

Ricadute ambientali importanti anche nei comuni vicini di Battuda, Marcignago, Bereguardo e Torre d’Isola.   Già nel 2010 (e anche prima) le richieste di simili insediamenti erano presenti.                                       

All’epoca ero consigliere provinciale del Partito della Rifondazione Comunista e, come gruppo consigliare, ci battemmo contro questo uso dissennato del territorio presentando mozioni, chiedendo una programmazione adeguata per le necessità vere della nostra Provincia e non dei gruppi speculativi. L’Amministrazione provinciale, a quel punto, ordinò uno studio (spendendo oltre 90 mila euro) per redigere un piano commerciale con proposte anche sulla viabilità. Si discusse in Consiglio Provinciale ma non si seppe più nulla.

Peraltro l’unica forza politica in Consiglio Provinciale e nel territorio che si è battuta coerentemente su questi problemi è stato il Partito della Rifondazione Comunista.                                                        

Il perché è presto detto: i potentati economici non vogliono nessuna pianificazione, vogliono avere le mani completamente libere. Ad esempio: perché non vengono utilizzati capannoni dismessi, così abbondanti nella nostra zona?  Non vengono utilizzati perché conviene di più, dal punto di vista economico, per “lor signori” consumare terreno agricolo piuttosto che recuperare edifici!                                                                                                           

Di fatto manca ogni programmazione: non si discute mai di quello che serve veramente al territorio, ma si inseguono sempre e solo le mirabolanti promesse (mai mantenute, peraltro) delle “compensazioni ambientali”. 

PREVALE LA PURA LOGICA DEL PROFITTO.                                                                                                                 

Per questo, come in tutte le altre simili occasioni, esprimiamo la nostra ferma opposizione alla logistica di Trivolzio e siamo al fianco di chi si batte per contrastarla.

Teresio Forti, ex capogruppo nel consiglio provinciale del Partito della Rifondazione Comunista

No al polo logistico di Trivolzio

Basta con le scelte fatte sulla testa delle popolazioni.

Apprendiamo dalla stampa dell’intenzione di costruire un enorme polo logistico nel comune Trivolzio, con un inevitabile impatto sui comuni limitrofi di Battuda, Marcignago, Bereguardo e Torre d’Isola.

Quello che sappiamo al momento è che l’area interessata è enorme, si parla di oltre 25 ettari di fertile terreno agricolo.

La nuova logistica posizionata lì, causerà un enorme aumento di traffico, centinaia di TIR e di furgoni al giorno si muoveranno con il conseguente ed inevitabile aumento dell’inquinamento.

Manca purtroppo un piano territoriale che regoli la moltiplicazione di questi siti che non a caso vengono individuati su assi autostradali (la stessa paventata Broni-Mortara segue questa logica), con un nuovo incremento del trasporto su gomma.

Una scelta che dovrebbe essere limitata a favore del trasporto su rotaia, togliendo i tir dalle nostre strade e organizzando con mezzi adeguati l’ultimo segmento delle consegne.

Per questi motivi come Partito della Rifondazione Comunista esprimiamo la nostra ferma opposizione a tale progetto e saremo al fianco delle popolazioni per contrastarlo.

                            PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA FEDERAZIONE DI PAVIA

              Circolo Rifondazione Comunista   Casorate Primo                                     

La Regione Lombardia finanzia la fabbrica dei fanghi di Mortara

*Giuseppe Abbà

Apprendo, con qualche sconcerto (si fa per dire, perché dalla Regione Lombardia, da Fontana e dalla Moratti c’è da aspettarsi di tutto), che la stessa Regione finanzierà quattro imprese pavesi per “sostenere le idee dei nostri giovani imprenditori” utilizzando fondi europei, statali e regionali.

Così ha annunciato il nuovo assessore regionale allo sviluppo economico Guido Guidesi.

Le imprese finanziate con soldi pubblici (di tutti noi) avrebbero presentate “idee innovative”.

Non entro nel merito di altre imprese che non conosco, ma noto che è stata finanziata, per ben 72mila e 600 euro (su 145mila e 200 richieste), Agririsorse, la contestata “fabbrica dei fanghi” fatta installare in zona Cipal, nonostante la forte opposizione sviluppatasi a Mortara.

Ora, cosa ci sia di innovativo in questa azienda mi è del tutto oscuro.

Mi è però chiara una cosa: sulla nostra zona viene gettato un quarto della produzione nazionale di fanghi, con tutte le conseguenze del caso, dalle puzze ai miasmi, all’impoverimento dei terreni, ai pericoli per le falde acquifere.

Nonostante le proteste, la Regione Lombardia fa “orecchie da mercante” come si può ben vedere dalle sue stesse norme in materia di fanghi, dove permette tutto ciò (ad esempio l’alta percentuale di idrocarburi concessa).

Un’amministrazione comunale come quella di Mortara che, dietro pressione del movimento di protesta contro i fanghi, ha pure presentato ricorsi, dovrebbe chiedere conto alla Regione Lombardia (del medesimo colore politico, leghista) di questo regalo ad Agririsorse, arrivando a chiederne la revoca.

Dico dovrebbe, perché penso proprio che non lo farà, come non ha modificato le norme urbanistiche per vietare questo tipo di insediamenti, come non è rientrata nel Cipal dando modo ad altri di decidere sul nostro territorio, come non è intervenuta in modo deciso contro i tagli alla sanità, sulle case popolari, sui trasporti, ecc.

*Giuseppe Abba’, consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista.