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LA GERARCHIA DELLE FONTI NORMATIVE

Associazione pendolari MIMOAL

Tratto da: https://www.facebook.com/associazione.mimoal

Spiace che il sindaco di Vigevano, ispirato da Regione Lombardia, dimentichi o dimostri di non conoscere la gerarchia delle fonti normative e definisca ” un mero documento divulgativo il piano commerciale della rete di RFI”. La Costituzione è la madre di tutte le leggi, leggi che devono rispettare e concretizzare i Principi Fondamentali della Costituzione stessa, perchè solo le leggi ordinarie possono attuare i contenuti della Suprema Carta.

Molto irrispettosamente, ma in modo perfettamente speculare, la stessa gerarchia normativa la possiamo traslare sulle normative e procedure che regolano gli investimenti ferroviari. Il contratto di programma tra ministero delle infrastrutture (MIT) ed RFI è paragonabile alla Carta Costituzionale: al suo interno ci sono tutte quelle opere che vorremmo fossero realizzate.

Per realizzarle serve uno STRUMENTO OPERATIVO paragonabile alle LEGGI ORDINARIE. Nel PIANO COMMERCIALE DELLA RETE RFI SOLO, LE OPERE INSERITE IN QUESTO PIANO VERRANNO REALIZZATE. Quindi il raddoppio ferroviario Albairate-Mortara finchè non sarà ricompreso in quell’elenco non si farà.

La responsabilità di tutto ciò è ascrivibile solo ed esclusivamente a Regione Lombardia, con buona pace di molte amministrazioni locali in versione ancelle regionali.

La prova maestra è che la tanto criticata RFI (per bocca del suo amministratore delegato) il 29 ottobre 2020 in commissione trasporti di Regione Lombardia ha ripetutamente chiesto che Regione Lombardia formulasse la richiesta di inserire il raddoppio Albairate-Mortara, cosicchè RFI potesse avviare la revisione del progetto (progetto tra l’altro già finanziato in contratto di programma con 6.42 milioni di euro).

Se il raddoppio non è stato inserito nel Piano Commerciale della rete di RFI vuol dire che la richiesta non è stata PRESENTATA o è arrivata fuori tempo massimo previsto dalla procedura cioè il 4 dicembre 2020.

Il chiacchiericcio ed i rimandi ad astruse interpretazioni della normativa in questione e relative procedure rivela solo la difficoltà di Regione Lombardia a giustificare la sua abdicazione rispetto alle prerogative che la legge le attribuisce e che in questo specifico caso continua a disattendere accusando sempre altri.

Se esiste documentazione ufficiale che dimostra il contrario venga resa pubblica e l’associazione Mi.MO.AL non esiterà a chiedere scusa pubblicamente.

Mortara: Abbà presenta in consiglio Comunale la mozione per il ritiro dell’assurda richiesta di 10mila euro per danno d’immagine al comitato pendolari Mi. Mo. Al.

Presentata da Abbà in consiglio comunale di Mortara, la mozione di Rifondazione Comunista sulla denuncia fatta da Trenord al comitato pendolari Mi. Mo. Al.

Testo della mozione

Mortara, 1 febbraio 2021

Alla Presidente del Consiglio Comunale di Mortara

Al Sindaco di Mortara

Oggetto: mozione per richiesta di ritiro richiesta Trenord contro comitati pendolari Mi. Mo. Al.

Il sottoscritto Giuseppe Abbà, consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista e di “Mortara bene comune”

  • vista la minaccia di denuncia per diffamazione da parte di Trenord contro il comitato pendolari Mi. Mo. Al. (Milano – Mortara – Alessandria)
  • considerata la gravità di questo tentativo di intimidazione, verso la giusta protesta dei pendolari, nonché l’assurda richiesta di 10mila euro per “danno d’immagine”
  • dichiara che la libertà di espressione, soprattutto per difendere una giusta necessità, non può essere oggetto di minacce
  • chiede che il consiglio comunale discuta e voti la seguente MOZIONE

“Il consiglio comunale di Mortara, nel dichiararsi a sostegno delle richieste del Comitato pendolari Mi. Mo. Al. per il miglioramento del del servizio, chiede che la Regione Lombardia, socia di Trenord, intervenga presso la stessa per ritirare la minacciosa richiesta. “

Giuseppe Abbà