A due anni dall’inizio della pandemia Covid, mentre i parenti delle vittime ancora straziati dal dolore ricordano i loro cari, chiedono giustizia ai tribunali ed esigono dalle istituzioni l’individuazione delle responsabilità politiche, per cui la Lombardia è diventata un caso internazionale, la Caporetto di una sanità esaltata per la sua eccellenza incapace di fermare la pandemia, Fontana ha lanciato un’altra freccia avvelenata, questa volta appoggiato da tutta la sua maggioranza in Consiglio Regionale.
È stata licenziata la relazione conclusiva della Commissione Regionale di inchiesta istituita sotto la pressione del numero dei decessi, delle denunce, delle inchieste, delle critiche dei vari ordini professionali, di medici e infermieri e Il Presidente Fontana risponde a queste critiche generalizzate autoassolvendosi e scaricando le responsabilità sulla OMS, sul Governo, sui tecnici, su tutti i soggetti che concorrono alla organizzazione della sanità.
Solo la Regione si è orientata in modo ineccepibile: un comportamento vergognoso; la tecnica dello scaricabarile si può sopportare dai bambini che temono la punizione.
In un adulto indica una assoluta inadeguatezza al compito, una perseveranza preoccupante nelle pratiche irresponsabili. Viene difeso l’impossibile.
L’opposizione in Consiglio non è stata in grado di rispondere a questa scandalosa relazione una presa di posizione unitaria. Ci sarebbe stato bisogno che i Governi fermassero la protervia di Fontana e della sua giunta. Ma l’unione sacra del Governo Draghi non fa marciare né giustizia né verità e lascia così che parole al vento offendano la memoria di una strage che non deve passare alla storia impunita.
Rifondazione Comunista non se ne dimentica ed è a fianco di chi non beve le fandonie e vuole continuare la lotta.
Iniziato il dibattito in Consiglio Regionale, le 57 associazioni del Coordinamento Lombardo per il Diritto alla Salute:“In gioco la salvezza del servizio sanitario pubblico e il diritto alla salute dei cittadini: scenderemo in campo contro contro l’ulteriore deriva della riforma Moratti/Fontana”
Milano, 12.11.2021 “Hanno fatto un deserto della sanità pubblica, sulla pelle dei cittadini, e l’hanno chiamata parità pubblico/privato e libera scelta del cittadino”, ha dichiarato Marco Caldiroli, Presidente di Medicina Democratica, anche a nome delle associazioni lombarde che hanno manifestato il 23 ottobre in piazza Duomo per il rilancio della sanità pubblica e territoriale. “E’ cominciato in Consiglio regionale il dibattito per l’approvazione della non-riforma della sanità lombarda e la direzione non cambia, anzi vogliono approfittare delle risorse del PNRR per foraggiare ancora il privato, con gravi conseguenze per il diritto alla salute soprattutto per le fasce più deboli, così come l’emergenza pandemica ha dimostrato con i suoi 35.000 morti e le gravi inefficienze del sistema sanitario”. Per questo il Coordinamento Lombardo per il Diritto alla Salute, con le 57 organizzazioni aderenti lancia un appello ai cittadini ed ai consiglieri regionali a partecipare ad una manifestazione di protesta in concomitanza con il voto sulla proposta di legge di riforma della sanità lombarda targata Moratti-Fontana, in modalità che saranno definite a breve
La Lombardia si è distinta in questi anni per un servizio sanitario ospedalocentrico, che ha svuotato i territori di strutture e professionalità. Il risultato è l’utilizzo improprio dei pronto-soccorsi e tempi di attesa lunghissimi per chi non può pagare le prestazioni private. Il top si è toccato con la pandemia su cui ha lucrato la sanità privata, proponendo tamponi e ”pacchetti” di visite domiciliari fino a 450 euro a cittadini “rinchiusi” in casa, nella inutile attesa del servizio pubblico.
Dal 1997 sono stati cancellati 22.239 posti letti nelle strutture pubbliche, mentre in quelle private sono aumentati di 2.553 o trasformati in altre forme di assistenza. Il privato (2017) copre il 54,3 % degli acquisti di servizi sanitari e si è “mangiato” il 62 % degli investimenti strutturali provenienti dalla regione. Gli operatori sanitari pubblici sono diminuiti di 11.768 unità dal 1997 al 2017 con un – 11,9 %, mentre la media italiana nello stesso periodo è stata del –7,3 %. C’è una grave carenza di medici di base e nei prossimi 5 anni ne mancheranno 4.167 per pensionamento, ma tale carenza per l’assessora Moratti è soltanto una “percezione” o un problema “organizzativo”, causato dagli stessi medici. Non c’è stata programmazione né concreti obiettivi di miglioramento della salute pubblica ma solo di incremento di fatturato per i privati.
“Di fronte a tale sfacelo la Giunta regionale ripropone ancora lo sbilanciamento verso il privato anche per le case e degli ospedali di comunità previsti dal PNRR”, sottolinea Angelo Barbato del Forum Nazionale per il Diritto alla Salute. “Come indicato nel documento condiviso da 57 associazioni e dalle opposizioni regionali, proponiamo ben altri obiettivi: un forte governo pubblico della sanità, basato su una chiara programmazione; la medicina territoriale va organizzata con bacini d’utenza limitati per rispondere in modo mirato ai problemi di salute dando priorità alla prevenzione della malattia anche attraverso la partecipazione della cittadinanza. “Le Case e gli Ospedali di Comunità devono essere esclusivamente pubblici affinchè siano perseguiti risultati reali di salute e non utili economici. Le liste d’attesa devono essere trasparenti e il loro contenimento deve essere un obiettivo primario. Eliminare la libera professione all’interno delle strutture pubbliche. Le RSA devono essere parte del servizio sanitario nazionale e va ritirata la richiesta di autonomia differenziata.”
Per info. Carmìna Conte cell. 393 137 7616.
INIZIATIVE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA (ANNO 2020) A PAVIA E VIGEVANO PER LA DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA
La catastrofe organizzativa della campagna vaccinale lombarda ogni giorno riserva brutte sorprese: piattaforme costose (20 milioni di euro) per le prenotazioni dichiarate inservibili dopo pochi giorni, annunci trionfalistici subito smentiti; in alcune zone gli ultraottantenni sono stati mandati a vaccinarsi a 40 km di distanza, costretti ad aspettare ore, o non si sono presentati in 542 come a Cremona perché non avevano ricevuto il messaggio.
Così per non gettare vie le fiale scongelate si sono fatte convocazioni affrettate a parenti e amici, o bus di anziani da piccoli paesi. A Niguarda 300 anziani sono stati convocati erroneamente.
Ma dove questi disastri non succedono tutto va inaccettabilmente a rilento.
Moratti mette sotto processo Aria, la società partecipata creata dalla Lega. È da 20 giorni che si annuncia la sostituzione della piattaforma Aria con quella delle poste. La Giunta leghista se la prende con comodo, gli anziani attendono da soli a casa, il virus non accenna a fermarsi e miete vittime. Eppure la soluzione esiste da tempo: un atto di democrazia, di responsabilità politica, di rispetto per la popolazione della regione: commissariare la sanità lombarda. Non farlo significa essere complici di questo ennesimo fallimento.
La maggioranza consiliare di centro destra ha bocciato il testo di una legge popolare dal Titolo “Aborto sicuro”che aveva raccolto più di 8000 firme per rendere più agevole e civile l’applicazione della Legge 194 per la interruzione di gravidanza.
Essa trova ancora tanti ostacoli, a partire dalla obiezione di coscienza, (70% dei medici coinvolti), dalla restrizione dei servizi dei consultori pubblici e il proliferare di quelli privati pro-life,per non parlare delle organizzazioni antiabortiste che illegittimamente agiscono anche all’interno delle strutture ospedaliere per convincere le donne a non abortire.
La legge non era particolarmente eversiva, ma un accurato regolamento che cercava semplicemente di rendere meno difficoltoso il percorso delle donne che non vogliono portare a termine la gravidanza. Prevedeva tra l’altro che:
in ogni consultorio si mettessero a disposizione tutte le informazioni su Ivg e si potesse prenotare per qualsiasi sede regionale ospedaliera dove si pratica l’aborto senza costringere le donne a ricerche infinite,
si fornissero alle donne che abortiscono anticoncezionali gratuiti
le strutture accreditate dove si pratica la fecondazione assistita e la diagnosi prenatale organicamente obiettrici siano obbligate a fornire le indicazioni e i luoghi dove praticare l’aborto terapeutico.
La giunta, nella persona dell’ assessora alla famiglia Alessandra Locatelli ha intrattenuto il Consiglio con una esaltazione della maternità. L’esito del voto conferma la cultura integralista e misogina di questa maggioranza che di fatto continua a non garantire in tutto il territorio lombardo l’applicazione della 194.
Una ragione in più per partecipare allo sciopero femminista globale del giorno 8 marzo, non una festa, ma una lotta complessiva per tutti i nodi dell’autodeterminazione.
Interventi di lavoratrici e lavoratori di tutti i principali comparti- CONCLUSIONI DI ANTONELLO PATTA – Responsabile nazionale Lavoro del Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea.
L’iniziativa di preparazione verso la Conferenza Nazionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che si terrà il 27 febbraio è a cura del Comitato Regionale Lombardo e del Dipartimento Nazionale Lavoro del Prc/SE.
MARIO DRAGHI? NO GRAZIE! FLASH MOB IN PIAZZA DUOMO SABATO 6 FEBBRAIO ALLE 11.00 Sabato 6 febbraio alle 11.00 Rifondazione Comunista sarà in piazza Duomo con un Flash mob per dire no a un governo guidato da Mario Draghi Non ci uniamo al coro politico-mediatico di esaltazione di Mario Draghi.
Si tratta di un film già visto con Monti nel 2011 con conseguenze nefaste per milioni di italiane/i una per tutte la riforma Fornero.
Nel momento peggiore nella storia del paese dal dopoguerra il mandato conferito all’ex presidente della Banca Centrale Europea sancisce il fallimento di questa classe politica: l’alleanza di Governo si è dissolta dimostrandosi un’armata Brancaleone, nemmeno divertente, incapace di affrontare con politiche adeguate la gravissima emergenza sanitaria e sociale in corso.
Gli interessi particolari hanno prevalso sulla necessità di mettere mano a radicali cambiamenti del paese in grado di dare una risposta a chi sta soffrendo. Per affrontare la crisi sanitaria, economica e sociale è necessaria una svolta nelle politiche economiche: – blocco dei licenziamenti e degli sfratti per tutto il 2021 – un reddito di base per tutte/i – salario minimo orario di 10€ per legge – tassazione delle grandi ricchezze – un grande piano per il lavoro partendo da 500.000 assunzioni nel pubblico e dalla riduzione dell’orario di lavoro – rafforzamento del pubblico cominciando con investimenti per strutture, strumentazioni e personale nella sanità e nella scuola – intervento pubblico per la riconversione ambientale dell’economia Draghi è uno dei più intelligenti e preparati funzionari del capitalismo finanzianziarizzato globale.
Che gli si consegnino le chiavi della Repubblica è la dimostrazione ancora una volta che i partiti di centrosinistra e centrodestra sono allineati al “pilota automatico” della governance europea più che alla difesa dei diritti sanciti dalla Costituzione. A questo paese non servono né Draghi né cavalieri ma una opposizione sociale. Costruiamola insieme! Appuntamento sabato 6 febbraio alle ore 11.00 in piazza Duomo
Era noto anche a livello internazionale il caso del fallimento della Sanità Lombarda e della necessità di stoppare una giunta e una coalizione politica che ha disarmato la sanità facendo largo ai privati e che non ha mai chiesto scusa a nessuno, ai parenti delle vittime, alla medicina del territorio marginalizzata, alla prevenzione azzerata, agli uomini e alle donne che aspettano Usca, prestazioni ambulatoriali, cure in tempi rapidi e che non hanno i soldi per rivolgersi ai privati.
Era il momento per rispondere alla rabbia e alla indignazione di massa per preparare la rotta del centro destra. Le mobilitazioni avevano indicato con precisione la strada e il percorso: il commissariamento della Sanità Lombarda e la decadenza della Legge 23, tutte richieste percorribili anche dal punto di vista istituzionale.
Invece sia il Governo centrale, sia la strana opposizione di PD e 5 stelle hanno di fatto proposto una assurda mediazione. Il documento AGENAS sulla legge 23 loda il modo con cui si è affrontato in Lombardia il Covid (?), fa alcune critiche di merito e chiede di emendare quei punti.
La risposta è il rifiuto della mediazione, il rimpasto di Giunta e la collocazione di persone utili per la capacità di gestire le politiche neoliberiste nei posti chiave: alla sanità Letizia Moratti e allo sviluppo economico il leghista Guidesi. A loro il compito di gestire i miliardi che arriveranno alla Sanità e agli altri settori dal Recovery fund.
Chi sia la Moratti è noto ai milanesi, ai docenti e ai genitori, agli studenti, che hanno lottato per la scuola pubblica e che nelle piazze hanno contestato la sua opera di smantellamento del tempo pieno, un vero capolavoro pedagogico ed organizzativo che garantiva una scuola inclusiva e capace di trasmettere saperi, senso critico e qualità sociali, non semplici competenze.
Ma né Moratti né Guidesi saranno in grado di produrre l’oblio di ciò che è stato il Covid per la Lombardia, delle sue cause, delle attuali necessità e soprattutto del nodo che in Lombardia va risolto perché ci sia un vero cambiamento: se la salute non è una merce e la sanità non è una azienda bisogna interrompere il flusso di denari pubblici che alimenta la sanità privata in Lombardia sempre più rappresentata da grandi gruppi imprenditoriali che mirano al massimo profitto.
La befana arriva a #PalazzoLombardia e porta alla Giunta Regionale un sacco di carbone per la disastrosa gestione dell’emergenza sanitaria.
Ai cittadini e alle cittadine invece vorrebbe donare vaccini celeri e tamponi a prezzi calmierati.
Quest’anno la Befana atterra a palazzo Lombardia per consegnare alla Giunta di Attilio Fonata un sacco di carbone per la pessima gestione dell’emergenza sanitaria costata oltre 25 mila vittime e ritardi imperdonabili, ultimo dei quali quello della somministrazione dei vaccini anti Covid.
Mentre nelle stanze dei bottoni in questi momenti si consuma il siluramento dell’assessore Giulio Gallera, capro espiatorio per nascondere il fallimento della giunta di centrodestra, Rifondazione Comunista sostiene la petizione promossa da Milano in Comunehttps://www.change.org/…/giuseppe-sala-tamponi…) per il calmieramento dei tamponi rapidi, strumento indispensabile per lo screening di massa e il tracciamento oggi di fatto completamente saltato.
Martoriata dall’epidemia la popolazione delle Regione si trova oggi in balia di una banda di irresponsabili che ancora oggi gestiscono un settore fondamentale come la sanità che assieme ad altre forze politiche e sociali abbiamo chiesto al Governo di Commissariare.
Con la simbolica consegna di un sacco di carbone sottolineiamo ancora una volta la necessità di un cambiamento radicale nella sanità lombarda, sperando che la scopa della Befana spazzi via questa giunta.
Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per offrirti l'esperienza più pertinente ricordando le tue preferenze e ripetendo le visite. Facendo clic su "Accetta", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.