Tag: Anpi Mortara

Pastasciutta antifascista 2023

Oggi, venerdì 21 luglio, Area Feste Piccolini (via Gravellona 167, Vigevano (PV), si terrà la pastasciutta antifascista per la pace.
Il programma:
– 17:30 animazione col il gruppo teatrale Pane e Mate;
– 18:30 dialogo con l’autore e giornalista Andrea Seresini.

Verrà presentato il libro “Ucraina. La guerra che non c’era”. Seguiranno canzoni per la pace di Mariangela Maritato e pastasciutta, pane e salame e vino a offerta libera da €5. Come da locandina, è prevista l’opzione vegetariana.

Per prenotare: 334 220 9146 o 333 589 0922.

Colonialismo Italiano in Etiopia: dal fascismo alla Repubblica

24 Novembre 2022

Massimiliano Farrell

Siamo molto orgogliosi, come sezione ANPI di Mortara, di aver riempito la sala conferenze di Palazzo Cambieri martedì sera con la nostra conferenza pubblica sul Colonialismo Italiano.

Un grazie di cuore va a tutti coloro che hanno partecipato, per le molte domande che sono state poste e gli interessanti spunti di riflessione che sono emersi su un tema di cui ancora oggi si fa fatica a parlare e che poco si conosce.

Un grazie di cuore va al professor Antonio Morone, docente di Storia dell’Africa Mediterranea e Orientale presso l’Università di Pavia, e a Federica Ferrero, dottoranda in Storia dell’Africa, per aver portato all’attenzione del pubblico mortarese la storia del colonialismo italiano nell’età liberale, nell’età fascista e nell’età repubblicana.

Una storia che, come hanno ricordato i relatori, non è soltanto una storia degli italiani in Africa, ma è una storia di africani e di italiani. Lo spunto iniziale da cui si è sviluppata la conferenza è stato il volume “Gli Ultimi Ascari d’Italia” del prof. Morone, che illustra il ruolo degli Ascari come soldati e intermediari tra i colonizzatori e i colonizzati, anch’essi però discriminati in quanto non godevano nell’esercito italiano degli stessi ranghi e delle stesse condizioni dei bianchi.

Oltre alle caratteristiche peculiari del colonialismo italiano, la sua violenza, e l’incapacità di imporre un vero e proprio dominio sui territori occupati, che è testimoniata dalle continue guerre in Libia e nel Corno d’Africa, e oltre all’analisi della società coloniale a partire proprio dal ruolo degli Ascari, la conferenza è stata anche un’occasione per riflettere su come l’atteggiamento razzista e xenofobo che vediamo oggi nei respingimenti dei migranti alla frontiera c’è sempre stato nel corso della storia dell’Italia repubblicana e non è altro che un’eredità del periodo coloniale.

Quando gli Ascari divennero inutili come intermediari ed era ormai chiaro che non sarebbe stato possibile ritornare nelle colonie in Africa dopo la caduta del fascismo, come tutti i partiti politici avevano inizialmente sperato, tutti gli Ascari che erano emigrati in Italia furono respinti e ricacciati indietro come ospiti indesiderati.

In Lomellina come in Puglia, nuove generazioni di antifascisti si fanno strada

Anpi Mortara

Tratto da: https://www.facebook.com/anpimortara

7 dicembre 2021

Due nuove cartoline racchiudono le impegnate esperienze delle sezioni Anpi “Fratelli Capettini” di Mortara, in provincia di Pavia, e “Maggiore Antonio Ayroldi” di Ostuni, nel Brindisino, accomunate dalla presenza di giovanissimi antifascisti tra i dirigenti.

Cara Anpi ti scrivo… «Nei locali della Camera del lavoro di Mortara si è riunito il Congresso della sezione Anpi “Fratelli Capettini”. Alla fine dei lavori congressuali, a cui ha partecipato anche il presidente provinciale Santino Marchiselli, si è proceduto alla votazione per l’elezione dei componenti del nuovo Comitato di sezione e del Collegio dei revisori dei conti.

Il presidente di sezione eletto è Massimiliano Farrell, di 19 anni, che raccoglierà i frutti dell’importante lavoro svolto negli ultimi anni dal presidente uscente Piero Rusconi.

Si tratta di un importante rinnovamento generazionale per la nostra associazione, e confidiamo negli anni di avere sempre più giovani tra i nostri iscritti».

Anpi Ostuni

«All’Anpi di Ostuni, con la riconfermata presidente Isabella Ayroldi, nipote del maggiore Antonio Ayroldi, martire delle Fosse Ardeatine, ci sono ora due vicepresidenti: Renato Greco e Francesco Sisto, studente diciottenne che si è subito dichiarato con entusiasmo “accanto alla presidente, per dare nuova linfa ai valori della libertà, della Resistenza, dell’antifascismo e della democrazia in un fecondo scambio generazionale che rende la memoria storica una memoria attiva, foriera di nuove conquiste civili e per la giustizia sociale”».

È sempre possibile inviare le testimonianze dai Congressi Anpi nei territori a redazione@patriaindipendente.it o in posta privata su Facebook e Instagram.

Sezione Anpi Mortara

Sezione Anpi Ostuni

8 Settembre

Adriano Arlenghi

Oggi è l’8 settembre, un anniversario importante perché segna l’inizio della Resistenza In Italia.

Una data che molti tendono a dimenticare ma che è importante perché da lì è partita la costruzione di un Paese democratico.

Una data importante per chi conserva ancora i ricordi di quel periodo, pur non avendoli vissuti direttamente per motivi anagrafici.

E chi intervistare per contestualizzare quel periodo, se non Giuseppe Abbà, che la storia e le storie di quel tempo se le ricorda come se fossero di ieri? Anche perché Giuseppe non fa fatica a raccontare e così spesso accade che il tempo vola via in un attimo, carico di vicende ed accadimenti, che ti sembra quasi che siano avvenuti ieri.

In verità sono passati ben 78 anni e pure essi rimangono sempre importanti e fondamentali nella ricostruzione di come eravamo e di come siamo ora.

Dice dunque Giuseppe, che fu proprio l’otto di settembre la data in cui fu annunciato l’armistizio e l’esercito abbandonato vilmente dal re e dai gruppi dirigenti alla mercè dei nazisti. Allora i primi gruppi partigiani cominciarono a dare battaglia contro i nazi fascisti. Il 9 settembre a Porta San Paolo a Roma.

Poi i combattimenti proseguirono in molti altri luoghi. La vera e propria guerriglia partigiana, però iniziò un poco più tardi. Qui nella nostra pianura si formarono alcuni gruppi. In parte salirono in montagna ma altri agivano sul nostro territorio. Erano i cosiddetti gappisti, ovvero i gruppi di azione partigiana. Il compagno a cui tra l’altro abbiamo dedicato la sezione, Angelo Mascherpa, era un giovane di neanche vent’anni che aveva già partecipato insieme ai compagni di Vigevano a contrapporsi alla barbarie. Insieme a lui il mitico Giovanni Marcuzzi detto il Rosso.

Le sue prime azioni erano quelle di disarmo dei militi fascisti per procurarsi le armi per la resistenza. Una sera osò affrontare davanti alla stazione di Mortara il famoso Comandante, dico famoso ma vorrei dire famigerato, della polizia Militare tedesca di Mortara, che si chiamava Oscar.

Oscar fu nell’azione più svelto di lui e lo ferì gravemente alle gambe, fu catturato dai nazisti e portato in carcere. Abbandonato senza cure. Di conseguenza la gamba andò in cancrena e morì dopo un po’ di tempo. Questa è la storia di Angelo. Tra l’altro di questo Oscar, mi ha raccontato mio padre, che lui se la scampò e non cadde, nella resa del conti alla fine della guerra, il 25 aprile.

Catturato dai partigiani ci fu una specie di processo popolare. Dimostrò che in realtà non era organico al fascismo e che sapeva di un partigiano nascosto alla cascina Romentino che non aveva voluto catturare. In realtà fu a causa sua che Mascherpa morì.

Aldo invece era il fratello di Angelo e poi divenne attivista del Partito comunista, di Rifondazione, dell’Anpi, fino all’ultimo. Fu catturato dai fascisti e mandato in campo di concentramento. Arrivò a Bolzano, snodo importante di transito verso la Germania. Se fosse giunto ad un campo, difficilmente sarebbe tornato vivo. Invece in quel periodo la linea del Brennero fu bombardata e interrotta dagli Alleati e così non ci furono più trasferimenti di prigionieri ai tedeschi. Poi dopo la Liberazione, già ai primi di maggio, con una carovana della Croce Rossa Svizzera riuscì a tornare a Mortara. Pesava la metà in seguito alle sofferenze. Peraltro lui era un omone ma al ritorno pesava nemmeno quaranta chili.

Questa è la storia dei due fratelli Mascherpa, che voglio ricordare oggi, conclude Giuseppe Abbà, nell’anniversario dell’8 settembre. Con riconoscenza per quello che hanno fatto per tutti noi.

Nella foto Aldo Mascherpa nella veste di presidente Anpi