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E poi alla fine

18 Gennaio 2022

Adriano Arlenghi

E poi alla fine si sono arrabbiati per davvero. E così hanno scritto al presidente della regione Lombardia. E sono andati giù durissimi, chiedendo le dimissioni dell’assessore che dei trasporti dovrebbe occuparsi.

Gli scrivono e gli dicono che “il Trasporto Pubblico Lombardo ed in particolare quello su ferro, di cui la programmazione e funzionamento ricadono nella piena competenza e responsabilità dell’Esecutivo Regionale, sta conoscendo uno dei suoi più cupi periodi, degradando continuativamente ed in maniera ormai non più sostenibile”

Insomma va bene la pazienza, ma a tutto c’è un limite. E così l’associazione Mi.Mo.Al. capitanata dal suo Presidente, uomo senza macchia e senza paura e con lui da un elenco telefonico di comitati pendolari, prende carta e penna e dice: ” anche se la presente pandemia costituisce un ulteriore motivo di peggioramento, non ne costituisce affatto la causa esclusiva e nemmeno la principale. Il Covid c’è per tutti ma nessuna altra azienda, ferro o gomma che sia, è nelle stesse disastrate condizioni di Trenord, ed ovunque le cancellazioni dei treni rimangono ad un livello molto più basso. In particolare, il peggioramento della qualità e della quantità del servizio è in atto da anni e la pandemia costituisce quindi solo una causa di accelerazione e giustificazione del degrado”

Volete i numeri sembrano gridare gli amici ad alta voce. Eccoli:

“Anno dopo anno, le corse sono state ridotte, passando dalle 2347 corse giornaliere del 2018, alle attuali meno 1800 corse, senza contare la riduzione della lunghezza del percorso di molte altre.

A tale riduzione, vanno sommate le cancellazioni delle corse che, nei giorni scorsi, è arrivata a punte del 25%. Larga parte di queste criticità dipendono dal fallimento del programma di assunzioni di personale, nonché dallo smantellamento dell’Unità Operativa dell’Assessorato Trasporti appositamente dedicata all’SFR”.

E allora?

 Ribadiscono: “ converrà con noi che, in queste condizioni, è impossibile usare il treno, infondendo nella cittadinanza la convinzione dell’esistenza di un consapevole processo di progressivo smantellamento del Servizio Ferroviario Regionale.

Il degrado della situazione ai danni dei cittadini lombardi è ormai tale da rendere necessaria una decisa correzione alla rotta che ha portato a tale disastro e a tale punizione del popolo lombardo, che non merita.

Poiché una tale correzione, per essere credibile, non può prescindere da un cambio della guardia nella gestione del Sistema Ferroviario Regionale, chiediamo esplicitamente le dimissioni dell’Assessore Terzi, che riteniamo largamente responsabile del disastro, attuando scelte politiche e gestionali inadeguate e sottraendosi sistematicamente al confronto con i Rappresentanti degli Utenti.

La lettera prosegue e fa piacere vedere così tanta competenza e determinazione. Tutto l’opposto di quei tanti viaggiatori che si limitano a protestare sui social, ma che non alzano un dito per smuovere le cose. Incredibilmente lungo ed appassionato l’elenco delle firme in calce al documento, dove ci sono tutti, ma proprio tutti i rappresentanti dei Viaggiatori e dei Comitati dei Pendolari Lombardi.

Associazione MI.MO.AL., Associazione Pendolari Novesi , Comitato Pendolari Bergamaschi, Comitato Pendolari Como – Lecco, Comitato Pendolari Cremaschi, Comitato Pendolari della Bassa Bergamasca, Comitato Pendolari del Meratese, Comitato Pendolari di San Zenone al Lambro e comuni limitrofi, Comitato Pendolari Gallarate – Milano, Comitato Pendolari Lecco – Milano, Comitato Pendolari linea S6 Milano – Novara, Comitato Pendolari Romano, Comitato Pendolari Busto Nord, Comitato Trasporti Lecchese, Comitato Viaggiatori e Pendolari della Milano – Asso, Comitato Viaggiatori S9/S11, Comitato Viaggiatori TPL Nodo di Saronno, Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi .In Orario: Comitato Pendolari linea Mantova Cremona Milano. Pendolari Como Pendolino della Brianza – S7  Besanino. Rappresentanti della linea Domodossola – Arona – Milano. #sbiancalafreccia UTP  e infine gli utenti del Trasporto Pubblico Regione Lombardia. Rappresentanti Regionali dei Viaggiatori: Franco Aggio, Giorgio Dahò, Stefano Lorenzi, Francesco Ninno, Sara Salmoiraghi.

Insomma se Trenord pensava di spaventare ed impaurire e magari ridurre al silenzio l’associazione mortarese, con l’intimazione di una causa legale e la multa di diecimila euro, richiesta poi soppressa per la solidarietà ricevuta dai pendolari di tutta la Regione, si è sbagliato di grosso. Il punto è che il servizio pubblico su ferro è essenziale oggi, anche dal punto di vista ambientale. Bisognerebbe spenderci energie e denari per farlo funzionare meglio, invece di lasciarlo andare a ramengo e affossarlo.