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La lungimiranza di un poeta

7 Marzo 2023

Giovanna Capelli


Alì dagli Occhi Azzurri

uno dei tanti figli di figli

scenderà da Algeri ,su navi

a vela e a remi

Saranno con lui migliaia di uomini

coi corpicini e gli occhi

di poveri cani dei padri

sulle barche varate nei Regni della Fame.

Porteranno con sè i bambini, e il pane e il formaggio,

nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua .

Porteranno le nonne e gli asini,

sulle triremi rubate ai porti coloniali

Sbarcheranno a Crotone o a Palmi,

a milioni, vestiti di stracci,

asiatici, e di camice americane

Pier Paolo Pasolini

1964

RIFONDAZIONE: VERGOGNOSO SCARICABARILE DI FONTANA E DELLA SUA MAGGIORANZA

22 marzo 2022

A due anni dall’inizio della pandemia Covid, mentre i parenti delle vittime ancora straziati dal dolore ricordano i loro cari, chiedono giustizia ai tribunali ed esigono dalle istituzioni l’individuazione delle responsabilità politiche,  per cui la Lombardia è diventata un caso internazionale, la Caporetto di una sanità  esaltata per la sua eccellenza incapace  di fermare la pandemia, Fontana ha lanciato un’altra freccia avvelenata, questa volta appoggiato da tutta la sua maggioranza in Consiglio Regionale.

È stata licenziata la relazione conclusiva della Commissione Regionale di inchiesta istituita sotto la pressione del numero dei decessi, delle denunce, delle inchieste, delle critiche dei vari ordini professionali, di medici e infermieri e Il Presidente Fontana risponde a queste critiche generalizzate autoassolvendosi e scaricando le responsabilità sulla OMS, sul Governo, sui tecnici, su tutti i soggetti che concorrono alla organizzazione della sanità.

Solo la Regione si è orientata in modo ineccepibile: un comportamento vergognoso; la tecnica dello scaricabarile si può sopportare dai bambini che temono la punizione.

In un adulto indica una assoluta inadeguatezza al compito, una perseveranza preoccupante nelle pratiche irresponsabili. Viene difeso l’impossibile.

L’opposizione in Consiglio non è stata in grado di rispondere a questa scandalosa relazione una presa di posizione unitaria.  Ci sarebbe stato bisogno che i Governi fermassero la protervia di Fontana e della sua giunta. Ma l’unione sacra del Governo Draghi non fa marciare né giustizia né verità e lascia così che parole al vento offendano la memoria di una strage che non deve passare alla storia impunita.

Rifondazione Comunista non se ne dimentica ed è a fianco di chi non beve le fandonie e vuole continuare la lotta.

Milano, 21/03/2022

Fabrizio BaggiSegretario Regionale

Giovanna CapelliResponsabile regionale Sanità

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea – Lombardia

RIFONDAZIONE: IL CAOS SANITARIO LOMBARDO È UN SOS PER TUTTA ITALIA

29 Dicembre 2021

La controriforma Fontana/Moratti va fermata 

La prevista quarta ondata e la variante omicron mettono in ginocchio il nostro paese, a partire dalla regione più ricca. In Lombardia il caos è assoluto, la sanità è allo sbando, i cittadini sono abbandonati a se stessi e al flusso dei contagi, che spingono in un secondo tempo, drammaticamente tutto il resto della cura delle patologie, anche gravi, della prevenzione e della riabilitazione È completamente saltato il tracciamento pubblico per mancanza di personale, di programmazione, di vere strutture stabili e preparate di sanità pubblica territoriale capaci di rispondere ad ogni evenienza, di prevenire e di curare il paziente fin dai primi sintomi (A proposito dove sono finite le USCA? Che ruolo hanno in questo frangente?).

A lungo la Regione ha fatto la furba sui numeri delle terapie intensive per non passare in zona gialla durante le settimane degli acquisti di Natale. Un gioco sporco e risaputo. Aumenta il numero dei posti disponibili in terapia intensiva fino al limite percentuale necessario per non passare in zona gialla, ma i letti resi disponibili in realtà non potrebbero entrare in funzione per mancanza di medici, di infermieri, o peggio, sono letti strappati alle cure No Covid.

Invece di sanare questa terribile e grave situazione Moratti e Fontana sono impegnati a propagandare la loro controriforma sanitaria, che non ha tenuto in alcun conto delle osservazioni fatte da Agenas alla sperimentazione di Maroni (legge 23), ha appesantito tutti i difetti di quella legge (che di fatto è una delle cause della strage da Covid in Lombardia nella prima ondata) e soprattutto ha allargato lo spazio della sanità privata definendola equivalente a quella pubblica.

Prima di Natale hanno inaugurato in pompa magna una “casa di comunità” in centro di Milano, in Via Rugabella, per dimostrare la centralità della medicina territoriale. Peccato che l’operazione è una presa in giro scandalosa: riverniciano e rinominano uno storico poliambulatorio e ci aggiungono qualche infermiere e qualche specialista in più. Non è questa per noi la medicina territoriale che va garantita: ci vogliono assunzioni di Medici di Medicina generale con non più di 1500 pazienti, azzeramento delle liste di attesa per esami diagnostici e visite specialistiche con reperimento di organico stabile in tutti i poliambulatori, nei consultori va garantita la certificazione della 194 e l’aborto farmacologico, in tutte le UONPI va assunto personale perché ora le diagnosi per il sostegno scolastico vengono date due anni dopo la segnalazione. Questo il minimo per invertire la tendenza. Le case di comunità per noi sono le case della salute progettate da Maccacaro, una equipe stabile multidisciplinare che conosce bene i suoi pazienti e li segue nel corso dell’arco della vita.

Per questo diciamo che la controriforma Moratti-Fontana va fermata: ha al suo interno elementi di dubbia costituzionalità, non ha tenuto conto neppure delle modifiche che il Governo tramite Agenas aveva suggerito. Il Governo Draghi, che sembra fino ad ora insensibile al caos della sanità lombarda, batta un colpo e assolva al suo compito di autorità centrale garante di un Servizio Sanitario Nazionale.

Per questo condividiamo organicamente la lettera che il Coordinamento Regionale art. 32 ha inviato al Presidente Draghi e al Ministro Speranza perché compiano questo passo. La diffonderemo e faremo conoscere nei territori dove ogni giorno nascono lotte, conflitti e proteste, dove la sanità lombarda mostra le sue inefficienze, pronta a rispondere ai bisogni, se passi per le vie a pagamento, ma lenta, burocratica e sorda per chi si affida al Servizio Sanitario Nazionale.

La salute non è una merce, la sanità non deve essere un affare per le aziende private.

Maurizio AcerboSegretario nazionale

Fabrizio BaggiSegretario regionale Lombardia

Giovanna CapelliResponsabile regionale sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea 

Lettera-Ministro-Roberto-Speranza-LR-22Scarica

RIFONDAZIONE: LEGGE SULLA SANITÀ IN LOMBARDIA: UN PASSO GRAVISSIMO VERSO LO SNATURAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

6 dicembre 2021

È stata approvata la nuova legge che regola la sanità lombarda, dopo un brevissimo iter di dibattito in Consiglio Regionale, caratterizzato dalla poca trasparenza e dalla assoluta mancanza di ascolto da parte della giunta Moratti Fontana delle opposizioni nel consiglio e fuori e anche senza un minimo dibattito pubblico.

Tutto questo è avvenuto in un assordante silenzio dei media , quelli stessi che durante la prima ondata di Covid avevano seguito passo per passo la tragedia della Lombardia  le bare di Bergamo e di Codogno, avevano denunciato la mancanza di mascherine e di dispositivi di protezione e avevano onestamente  convenuto sulle cause di questo disastro: il modello privatistico, ospedalocentrico e ultraspecialistico  costruito da Formigoni e poi da Maroni ,la ipocrita celebrazione della libera scelta fra sanità pubblica e sanità privata che di fatto crea meccanismi di continuo esodo verso la sanità privata.

Dopo questa operazione di presa di coscienza pubblica ci si aspettava un cambiamento netto, una riaffermazione del ruolo della sanità pubblica e un rafforzamento della medicina territoriale, un azzeramento delle liste di attesa e un recupero di tutte quelle visite ed esami che sono stati rimandati causa Covid.

Nulla di tutto questo con la nuova legge: come prima peggio di prima.

Addirittura si definisce “l’equivalenza delle strutture pubbliche e private accreditate”.

In un combinato disposto con il PNRR e con i cospicui fondi che verranno assegnati alla regione si ridisegna la medicina territoriale prospettando distretti, case della comunità e ospedali di comunità, di fatto aprendo le porte alla sanità privata, anche perché la sanità pubblica rimane senza personale, senza infermieri, senza medici di Mg, senza psichiatri, senza rianimatori (già ora ricorre scandalosamente a contratti con cooperative private) e non potrà gestire quelle strutture. E tutto avverrà senza prevenzione e programmazione in balia delle regole del mercato e della concorrenza.

La famosa “libertà di scelta“ di Formigoni è di fatto la costrizione a usufruire della medicina privata perché la sanità pubblica non è in grado di rispondere alle richieste di salute della popolazione.

Ma la sanità privata cura senza prevenire, sceglie i settori più redditizi, ha come obiettivo il profitto.

In Lombardia siamo sostanzialmente fuori dal dettato costituzionale e dalla legge istitutiva del SSN

La Moratti, che da Ministra della Istruzione ha affossato il Tempo Pieno nella scuola elementare mette in mora in Lombardia il Servizio Sanitario Pubblico. Questo non ha una valenza solo regionale, ma fa da modello ad altri servizi sanitari regionali, trascinandoli in un logica iperliberista.

Non sembra che il Governo colga questo elementi della nuova legge, anzi ci sembra che di fatto copra questo rafforzamento privatistico del sistema sanitario lombardo.

Ora si apre una nuova fase di lotta. A partire da “Dico 32. Campagna per il diritto alla salute si sono raccolte associazioni e forze sociali, si sono costruiti coordinamenti e aperte vertenze territoriali e unificati vecchi e nuovi conflitti sui temi della sanità e del diritto alla cura.

Rifondazione Comunista lavora per rafforzare questa rete popolare di opposizione e di proposta per non lasciare campo libero al neoliberismo. 

Maurizio Acerbo, segretario nazionale

Fabrizio Baggi, segretario regionale Lombardia

Giovanna Capelli, responsabile regionale sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

BAGGI/CAPELLI (PRC-SE): LA SANITÀ LOMBARDA INCAPACE DI CONDURRE A TERMINE LA CAMPAGNA VACCINALE: COMMISSARIALA SUBITO

La catastrofe organizzativa della campagna vaccinale lombarda ogni giorno riserva brutte sorprese: piattaforme costose (20 milioni di euro) per le prenotazioni dichiarate inservibili dopo pochi giorni, annunci trionfalistici subito smentiti; in alcune zone gli ultraottantenni sono stati mandati a vaccinarsi a 40 km di distanza, costretti ad aspettare ore, o non si sono presentati in 542 come a Cremona perché non avevano ricevuto il messaggio.

Così per non gettare vie le fiale scongelate si sono fatte convocazioni affrettate a parenti e amici, o bus di anziani da piccoli paesi. A Niguarda 300 anziani sono stati convocati erroneamente.

Ma dove questi disastri non succedono tutto va inaccettabilmente a rilento.

Moratti mette sotto processo Aria, la società partecipata creata dalla Lega. È da 20 giorni che si annuncia la sostituzione della piattaforma Aria con quella delle poste. La Giunta leghista se la prende con comodo, gli anziani attendono da soli a casa, il  virus non accenna a fermarsi e miete vittime. Eppure la soluzione esiste da tempo: un atto di democrazia, di responsabilità politica, di rispetto per la popolazione della regione: commissariare la sanità lombarda. Non farlo significa essere complici di questo ennesimo fallimento.

Milano, 22/03/2021

Fabrizio BaggiSegretario Regionale Lombardia

Giovanna CapelliResponsabile Sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

BAGGI/CAPELLI – (PRC-SE) FINO A QUANDO FONTANA E MORATTI ABUSERANNO DELLA PAZIENZA DELLE CITTADINE E DEI CITTADINI?

Siamo arrivati alla terza ondata del Covid 19 e purtroppo in Lombardia la sanità arriva a questo evento con un’incapacità assoluta di governo e di contenimento della epidemia, come se dagli evidenti errori fatti nella prima e nella seconda ondata (oggetto di inchieste giudiziarie e di precise narrazioni del giornalismo libero) il gruppo dirigente del centro-destra non avesse tratto alcun insegnamento.  

In particolare oggi spiccano due problemi:

  • Pur di non dichiarare tutta la Lombardia zona rossa, si rasenta il ridicolo, si inventano nuovi colori, come l’arancione scuro. Ma uno dopo l’altro i comuni dell’hinterland milanese, del bresciano, delle valli bergamasche, del sud della regione vengono dichiarate zone rosse. Se questa è la strategia della precisione chirurgica, consiglieremmo un buon paio di occhiali. Ma al primo posto nella testa della Giunta sta l’economia, il profitto, la produzione, che non si deve fermare, a costo di vite umane che si pensa di poter sacrificare preventivamente con assoluto cinismo,  
  • Sappiamo che il problema dei vaccini è stato affrontato in modo scandaloso dalla UE e dai governi, compreso il Governo Conte, che si sono fatti dettare le regole dalle multinazionali del farmaco, le hanno coperte di finanziamenti pubblici e continuano a essere in loro balia per tempi di produzione e di consegna dei vari vaccini. Ma in Lombardia non ci si può giustificare con tutto ciò. La regione non è in grado di esaurire i vaccini che già gli sono stati consegnati. La prima fase della vaccinazione, che doveva coprire personale sanitario e anziani over 80, è ben lontana dell’essere conclusa: dopo undici giorni di campagna vaccinale domenica 28 febbraio in Lombardia avevano ricevuto 59.728 dosi di anti Covid l’11% dei 543.477 avevano chiesto il vaccino, che corrispondono al 75% dei 725.923 aventi diritto.  A quando la vaccinazione del personale scolastico, che è fondamentale per garantire il diritto allo studio pieno della scuola in presenza?
  • Non bastano Moratti e Bertolaso per uscire da questo disastro, anzi lo allargano sempre più. Ora, senza un piano vaccinale dettagliato si corre al riparo rivolgendosi ai privati, pagati profumatamente, rispetto ai medici di MG. 

Avevamo chiesto al Governo Conte di Commissariare la Sanità lombarda. La situazione è peggiorata e la richiesta è sempre in campo. 

Milano, 02/03/2021

Fabrizio Baggi, Segretario Regionale Lombardia

Giovanna Capelli, Responsabile Sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

BAGGI/CAPELLI (PRC-SE): ANCHE SULLE VACCINAZIONI ANTICOVID LA LOMBARDIA È GIÀ IN RITARDO

Ad oggi solo il 2,7% dei flaconi inviati sono stati somministrati, eppure la Lombardia è la prima regione per contagi e numero di deceduti e anche per quantità di vaccini ricevuti.

Malgrado il contesto che spingerebbe ad accelerare il processo di immunizzazione della popolazione, la Lombardia è la quattordicesima regione per lentezza.

Ma mal comune non fa mezzo gaudio quando ci sono di mezzo vite di uomini e di donne.

Il piano vaccinale era già impostato per partire in ritardo, da lunedì.

Dopo il grave flop delle vaccinazioni antinfluenzali dobbiamo subire ancora questa irresponsabile disorganizzazione.

Con chi funzioneranno 65 centri scelti dalla regione?

Sono stati assunti medici e infermieri per un lavoro che impegnerà tutto l’anno?

Per ora si fanno le vaccinazioni negli ospedali con l’organico esistente e mentre si fa quello altre urgenze vengono trascurate. 

La misura è colma, ma il governo non interviene, come sarebbe nei suoi poteri e nelle sue responsabilità, anche perché distratto dalla probabile crisi e poco autorevole per la miriade di provvedimenti presi, deboli, complicati, contraddittori e miranti solo a governare la curva dei contagi per non arrivare a situazioni estreme, non a portare l’indice di contagio a zero.

Così la strategia del rallentamento, dello stop and go mette in conto i decessi a lei conseguenti.

È ancora valida e necessaria la richiesta di Commissariare la Sanità Lombarda

Milano, 03/01/2021

Fabrizio Baggi, Segretario Regionale Lombardia

Giovanna Capelli, Responsabile Sanità Regione Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea