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Studenti del Liceo Cairoli di Vigevano in sciopero contro il freddo nelle aule.

30 Novembre 2022

Riceviamo da uno studente Giovane Comunista del Cairoli il seguente post che volentieri pubblichiamo.

Di fronte ad un potere che spende in armamenti e non interviene sulla scuola, ribellarsi è giusto


Ciao a tutti e a tutte, compagni e compagne.

Oggi al Cairoli c’è finalmente stato lo sciopero. Gran parte delle studentesse e degli studenti si sono riuniti davanti all’entrata del liceo e oggi non hanno seguito lezione, tutto questo per manifestare i disagi portati dall’inefficienza della Provincia nel riscaldamento dell’istituto.

In molte classi mancano di termosifoni accesi, e quando raramente si accendono è per poche ore e sono molto tiepidi.

Gli studenti si portavano giubbotti da sci e coperte per compensare al disagio, le temperature delle aule si aggirano attorno ai 16°.

Staremo a vedere se il nostro grido sarà accolto, i rappresentanti d’Istituto nel frattempo stanno già provvedendo a parlare con chi di dovere. Ci tenevo a farvelo sapere ✊✊

Giovani Comunisti/e Pavia

RIFONDAZIONE COMUNISTA CON LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DELLA SANITÀ IN LOTTA

28 Ottobre 2022

Rifondazione Comunista sostiene la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità pubblica e privata che parteciperanno alla mobilitazione nazionale con manifestazione a Roma il 29 ottobre promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fp , Fials e Nursind.

La lotta è l’unica risposta possibile di fronte a un governo che, a sentire le dichiarazioni della Presidente del Consiglio, intende mantenere i tagli alla spesa sanitaria di circa un punto e mezzo di pil decisi da Draghi; nulla dice sul fatto che si spendono i fondi del PNRR per costruire nuove strutture senza prevedere l’assunzione di personale, con la conseguenza di impoverire ancora di più il pubblico a vantaggio del privato.

Come è successo negli ultimi vent’anni che hanno visto tagli per decine di miliardi, 37 solo negli ultimi dieci, alla sanità pubblica, attraverso tagli lineari prevalentemente risolti con la riduzione del personale. Ciò ha reso fragilissimo il nostro sistema sanitario pubblico che ha retto l’urto drammatico del Covid solo grazie all’abnegazione dei lavoratori e delle lavoratrici, prima considerate eroiche, ora nuovamente dimenticate e sottoposte a turni massacranti.

Alla mancanza di personale si aggiunge un esodo preoccupante dalle professioni sanitari. La gravità della situazione è rappresentata dall’ aumento dei bandi per la esternalizzazione delle ore ai Pronto Soccorso.

Il servizio pubblico viene depauperato  e avanza la sanità  privata, ormai in mano a potenti multinazionali
Da tempo sosteniamo la necessità di maggiori risorse per la sanità pubblica, di  un corposo piano di investimenti e assunzioni superando i limiti di tetti per il personale, la reinternalizzazione di tutto quanto è stato esternalizzato e la stabilizzazione dei precari; per cui non possiamo non sostenere questa lotta , che ricorda al paese che il Servizio Sanitario Pubblico è in pericolo .

Ma perché la lotta sia efficace oltre le mobilitazioni come quella importante di sabato ci dovrebbero essere scioperi e una offensiva mediatica e politica che metta al centro il diritto alla salute, cui tutti i cittadine e le cittadine sono interessati e alla fine una mobilitazione generale ,a uno sciopero  non  solo di categoria .

La salute è un diritto di tutti e tutte.  Difendiamolo 

Giovanna Capelli Responsabile Sanità PRC Lombardia
Antonello Patta, Responsabile  Nazionale Lavoro PRC

UNA BELLA MANIFESTAZIONE PARTECIPATA PER LA PACE A MILANO

Una bella piazza. Doveva e poteva essere più grande. Sarà più grande. La pace è di tutte e tutti.

Come purtroppo la guerra. Le conseguenze le paghiamo tutte e tutti. Chi di più, con la vita, con la distruzione della propria casa e della propria quotidianità, chi con i costi della guerra che non possono essere sostenuti, tutte e tutti con la fine di un sogno: la pace possibile.

Oggi Milano ha dato una risposta, una delle tante.

Serve che il popolo della pace si faccia sentire davvero, ogni giorno. Ci vediamo in piazza, in tutte le piazze che parlino di pace.

16 Ottobre 2022

200.000 persone in piazza con la Cgil per condannare l’azione squadristica di un anno fa

9 Ottobre 2022

PAOLO FERRERO

Ieri 200.000 persone in piazza con la CGIL per condannare l’azione squadristica di un anno fa.

La nostra presenza con la grande bandierona della pace. Una manifestazione importante in cui Landini ha detto molte cose giuste.

Il punto dirimente è se comincerà a praticarle perché in questi anni alle parole non sono seguiti i fatti. Qui non si tratta di fare una manifestazione o uno sciopero ogni tanto ma di aprire una vertenza sociale che metta al centro la difesa delle condizioni di vita e di lavoro e che si scontri con la necessaria durezza con il governo, confindustria e le politiche dell’Unione Europea.

La CGIL ha ancora la forza per innescare una simile mobilitazione, vogliamo sperare che questa volta ne abbia anche la determinazione. Le bollette e la lotta contro il carovita non possono aspettare.

Roma: la manifestazione per la pace, bella e determinata

6 marzo 2022

Eleonora Forenza

Nonostante le preoccupanti pressioni che hanno portato a una versione edulcorata della piattaforma di convocazione iniziale, la manifestazione per la #pace di oggi – grande, bella, determinata – ha scandito parole chiare e nette.

Contro il neozarista Putin Contro l’invio di armi da Italia e Ue.

Contro la Nato e per il disarmo.

Per il rispetto dell’art. 11 della Costituzione.

Queste le parole d’ordine che ho sentito nel corteo e negli interventi (non li ho sentiti tutti, il nostro spezzone è arrivato in piazza a comizio iniziato perché il corteo era lungo).

Ho visto tante bandiere della pace e non bandiere nazionali.

Spero che la manifestazione di oggi non venga censurata. Ma ho appena acceso la Tv e letto che la Rai ha sospeso tutti i servizi degli inviati dalla Russia…

18 FEBBRAIO: RIFONDAZIONE CON GLI STUDENTI IN PIAZZA CONTRO IL LAVORO CHE UCCIDE

17 Febbraio 2022

La giornata di lotta degli studenti del 18 febbraio, contro un modello di Scuola sempre più distante dal diritto allo studio e contro un’alternanza scuola lavoro che uccide, è importante perché oltre a denunciare l’asservimento della scuola all’impresa accende i riflettori sulle morti sul lavoro.

Una strage continua che questo governo non vuole fermare, perché farlo metterebbe in discussione un modello produttivo nel quale la precarizzazione, il super sfruttamento, la ricattabilità delle lavoratrici e dei lavoratori e l’assenza di controlli sulla sicurezza  sono funzionali  al progetto di ripresa economica di Draghi e compagnia.

Il  governo Draghi  non intende rinunciare a due dei  pilastri del turbo liberismo  nostrano che investe tutte le risorse pubbliche a sostegno della ristrutturazione delle imprese senza vincoli sulle tutele per i lavoratori  e controriforme, attuate e da attuare, come quella strisciante sulla scuola, in nome della competitività.

Da ciò la repressione già subita e quella preannunciata in modo subdolo, contro eventuali “frange violente”. Ora di fronte al fatto che la protesta di studenti e studentesse contro il perverso rapporto tra formazione e lavoro, causa della morte di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci  continua, il Viminale si appella ai Dirigenti Scolastici “per un dialogo”, che tradotto vuol dire opera di dissuasione e in molti casi d’intimidazione.

Rifondazione Comunista e le/i Giovani Comuniste/i sostengono la giusta mobilitazione degli studenti e delle studentesse per il diritto allo studio e alla vita, individuando la necessità che i lavoratori e i sindacati si uniscano a questa lotta, occasione importantissima per vincere e superare il senso d’impotenza derivante da anni di denunce e coccodrilli che durano lo spazio di un giorno e poi tutto torna come prima.

Loredana Fraleone, responsabile nazionale Scuola Università Ricerca
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Andrea Ferroni, coordinatore nazionale Giovani Comuniste/i
    

12 febbraio Rifondazione Comunista in piazza per la libertà del Presidente Ocalan e del popolo curdo

12 Febbraio 2022

Il 15 febbraio saranno trascorsi 23 anni dalla cattura a Nairobi, del compagno Abdullah Ocalan, fondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan ancora oggi oltraggiosamente inserito nella lista delle organizzazioni terroriste di USA e UE. Ocalan è da 23 anni detenuto in isolamento nell’isola-carcere di Imrali. 

Come accadde a Mandela e all’ANC, Ocalan e il PKK sono considerati terroristi dal regime turco e dai suoi complici occidentali della NATO che chiudono gli occhi rispetto alle sistematiche violazioni dei diritti umani, le decine di migliaia di prigionieri politici, la guerra contro le città e i villaggi curdi, l’uso dei tagliagole jihadisti.

Solo la liberazione di Ocalan, il “Mandela curdo”, può aprire un percorso verso la democrazia e la pace in Medio Oriente. 

“Il tempo della libertà è ora” è lo slogan lanciato dagli organizzatori delle mobilitazioni che si terranno in molti paesi europei e che in Italia partiranno a Milano da Largo Cairoli, alle ore 14.00 e a Roma da Piazza Esquilino, alle 14.30. Rifondazione Comunista ha aderito alle mobilitazioni e invita iscritte/i e simpatizzanti a ritrovarsi in piazza. 

La pace nell’intero Medio Oriente ci sarà solo quando il dittatore turco Tayyp Erdogan, porrà fine alle azioni di guerra, vero e proprio terrorismo di Stato, contro il popolo curdo che si difende e contro tutta la sinistra e le minoranze presenti nel Paese e, soprattutto, quando il Presidente Ocalan, e con lui tutti i detenuti politici, potranno tornare in libertà. Una libertà di cui dovrebbero preoccuparsi anche i governanti europei, in primis quello italiano. Se Ocalan è prigioniero lo si deve anche alla viltà della politica italiana che nel 1999 non lo volle proteggere come richiedente asilo.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea

l’appello di convocazione

segnaliamo il nuovo sito www.freeapo.org sulla storia del Kurdistan, su Abdullah Öcalan e il suo ruolo chiave nella ricerca di una soluzione politica alla questione curda e più in generale nella democratizzazione del Medio Oriente.

RIFONDAZIONE: SCIOPERO RIUSCITO NONOSTANTE PD E DESTRA

17 dicembre 2021

Lo sciopero generale è riuscito nonostante il boicottaggio del PD che si è unito alla destra nel coro antisindacale.

Tantissime/i lavoratrici e i lavoratori hanno riempito e reso bellissime le piazze esprimendo la voglia di continuare a lottare contro governo e padroni in difesa dei diritti di tutte e tutti.

Le bandiere di Rifondazione Comunista oggi erano in tutte le piazze al fianco di quelle di Cgil e Uil. Non ne abbiamo vista neanche una del Pd. D’altronde dal 2011 il PD è stato quasi ininterrottamente al governo e ha votato solo misure contro lavoratrici e lavoratori, dai tagli alla sanità al Jobs Act, dall’abolizione dell’articolo 18 alla legge Fornero. Le vere agorà democratiche sono le piazze di oggi non le caricature del Grande Fratello che fa il PD.

Le ragioni dello sciopero sono incomprensibili solo per chi fa finta di non capirle.

Vergognoso poi l’attacco allo sciopero di Salvini che aveva promesso di abolire la legge Fornero e ora si rimangia tutto.

Oggi in piazza c’era la classe lavoratrice contro la casta al servizio della finanza e delle grandi imprese.

E’ molto positivo che Landini e Bombardieri abbiano annunciato che questo sciopero rappresenta solo l’inizio della mobilitazione.

E’ ora di finirla con la precarietà del lavoro, la legge Fornero, le privatizzazioni e l’ingiustizia fiscale.

Come Rifondazione Comunista, oggi più che mai, sentiamo la necessità e il dovere di lavorare per la costruzione di una proposta politica a sinistra che ridia finalmente rappresentanza al mondo del lavoro.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

SABATO IN PIAZZA BANDIERE ROSSE CONTRO IL FASCISMO

È necessaria una risposta corale e di massa all’assalto e alla devastazione squadrista della sede nazionale della più grande organizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori italiani.

Nella storia della Repubblica, come nella Resistenza e nella Liberazione, ogni manifestazione democratica e unitaria ha visto sventolare insieme ai tricolori le bandiere rosse, simbolo da due secoli del movimento operaio e socialista, e a quelle di tutte le organizzazioni e i partiti che si riconoscono nella Costituzione. Noi di Rifondazione Comunista parteciperemo con le nostre bandiere rosse che furono quelle dei comunisti, dei socialisti, dei giellisti che furono l’avversario principale cento anni fa del fascismo, la stragrande maggioranza dei condannati del Tribunale Speciale, nella Resistenza e nello schieramento che conquistò la Repubblica.

L’annuncio da parte del segretario del Pd Enrico Letta di manifestare solo col tricolore è una scelta legittima di un partito. Sarebbe un’ingerenza inopportuna e sconveniente nell’autonomia sindacale qualsiasi tentativo di imporla come norma alla piazza.

Proprio l’aver cancellato e delegittimato le grandi culture che hanno conquistato la nostra democrazia ha aperto la strada ai rigurgiti fascisti.

Sabato le nostre bandiere saranno accanto a quelle rosse della Cgil e ai mille colori della democrazia e del pluralismo.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Comunicato Anpi e Forum delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza

“A Roma un assalto fascista alla democrazia. Solidarietà alla CGIL”
9 Ottobre 2021

Comunicato della Segreteria nazionale ANPI sui fatti di violenza accaduti a Roma sabato 9 ottobre nell’ambito della manifestazione no green pass

Un inaudito assalto fascista alla democrazia.

Questo sta accadendo a Roma. Nell’esprimere solidarietà alla CGIL, la cui sede nazionale è stata oggetto di aggressione e danni, ci appelliamo con forza al Ministro dell’Interno, al Governo affinché vengano immediatamente sciolte, senza se e senza ma, tutte le organizzazioni che si rifanno al fascismo che è, se ancora non fosse chiaro, un crimine!

La Segreteria Nazionale ANPI

“Piena solidarietà alla CGIL e il 16 ottobre tutti in piazza: Mai più fascismi!”
10 Ottobre 2021

Comunicato del Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza

Il Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza esprime piena e appassionata solidarietà alla CGIL per il vile assalto fascista di ieri alla sede nazionale. Quello che è successo è di una gravità inaudita e richiama esplicitamente gli attacchi squadristici al sindacato negli anni Venti. È giunto il momento di una netta e profonda assunzione di responsabilità da parte di tutte le autorità competenti: vengano immediatamente sciolte le organizzazioni neofasciste a partire da Forza Nuova. Non sono più tollerabili aggressioni e intimidazioni. Il fascismo ha distrutto l’Italia e non può avere cittadinanza nel Paese. Per questo invitiamo tutte le democratiche e i democratici, le antifasciste e gli antifascisti a partecipare alla grande manifestazione nazionale di sabato 16 ottobre indetta da CGIL, CISL, UIL: MAI PIU’ FASCISMI!

ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
AICVAS – Associazione Italiani Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna
ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti
ANEI – Associazione Nazionale Ex Internati
ANFIM – Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri
ANPC – Associazione Nazionale Partigiani Cristiani
ANPPIA – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti
ANRP – Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia
FIAP – Federazione Italiana Associazioni Partigiane
FIVL – Federazione Italiana Volontari della Libertà