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PRESE IN GIRO

26 Febbraio 2023

Maurizio Acerbo

Enrico Letta ci comunica che

“Ho chiesto che i seggi per le #primariepd2023 espongano 🏳️‍🌈 e 🇺🇦. A testimoniare il nostro impegno per la pace e al fianco, sempre, dell’aggredito”.

Sarebbe assai più onesto e rispettoso dell’intelligenza di cittadine e cittadini esporre la bandiera della NATO davanti a quelle sedi.

Siamo di fronte all’ennesima presa in giro da parte di un partito che si è caratterizzato per la totale identificazione con l’aumento delle spese militari e le politiche di guerra e riarmo della NATO.

Il PD è talmente guerrafondaio che ha preferito perdere le elezioni che allearsi con chi metteva in dubbio la scelta di proseguire con l’invio di armi.

È talmente allineato con gli USA che si complimenta continuamente con Meloni per aver proseguito nello schieramento del paese sulle posizioni di oltranzismo NATO.

Il PD è NATO, come raccontano i cablo di Wikileaks sull’entusiasmo degli USA nel 2008, per garantire che i governi di “centrosinistra” non fossero più condizionati da sinistra pacifista.

Il PD porta grandi responsabilità nella crisi ucraina avendo sostenuto acriticamente Euromaidan facendo finta di non vedere i gruppi paramilitari di estrema destra.

Che il Pd sia sempre dalla parte dell’aggredito non ci sembra proprio visto che è il partito che si è schierato, sul palco con la destra, dalla parte di Israele anche quando Netanyahu bombardava Gaza.

Il PD è talmente guerrafondaio che nessuna/o alle primarie si è candidata/o proponendo lo stop all’invio di armi.

Sulla guerra, fino all’arrivo di Giorgia Meloni, il PD è riuscito a battere la destra che nel militarismo ha uno dei suoi valori fondanti.

Ricordate quando Berlusconi titubava sulla guerra alla Libia come il PD insistette per partecipare ai bombardamenti?

L’identificazione del PD con i “socialisti” europei della razza di Blair e Stoltenberg e con il Partito democratico USA ha rappresentato una rottura con la tradizione di lotta per la pace e il disarmo e per il superamento dei blocchi militari di Enrico Berlinguer, Willy Brandt, Olof Palme.

Dalle ceneri del partito che guidò il movimento contro l’istallazione degli euromissili a Comiso è nato per inesorabile involuzione il partito che ha trasformato l’Italia, in totale accordo con la destra, nella piattaforma militare per le guerre degli USA nel Mediterraneo.

Quelle bandiere della pace davanti alle sedi del PD rappresentano in maniera visibile l’ennesimo tentativo di egemonizzare e di assumere la rappresentanza di tutto ciò che nega con la sua politica.

Il PD fa la guerra ma vuole occupare lo spazio della pace, fa le leggi contro lavoratrici e lavoratori ma pretende di occupare lo spazio della sinistra, ha svuotato la democrazia costituzionale ma pretende di rappresentare l’argine contro la destra che ha vinto grazie alla legge elettorale che il Pd ha voluto.

L’appropriazione indebita della bandiera della pace è l’ennesima presa in giro cinica e spregiudicata.

Solo l’autonomia e la rottura dei movimenti per la pace con il PD può dare efficacia alla lotta contro la guerra nel nostro paese.

Le bandiere della pace portiamole oggi nelle piazze dove si chiede lo stop all’invio di armi, il taglio delle spese militari, il cessate il fuoco e la trattativa.

Disertiamo i partiti della guerra.

Piazza Fontana, una strage targata Nato

12 Dicembre 2022

Piazza Fontana, fascisti al servizio della NATO oggi come allora.

L’assenza del governo oggi a Milano è un fatto grave, ma non stupisce visto che è guidato dagli eredi di Almirante e Rauti.

Nell’anniversario della strage di Piazza Fontana ricordiamo che dietro ai neofascisti c’erano gli USA e la NATO.

Solo rimuovendo la storia gli oltranzisti atlantisti possono presentare la NATO come un’alleanza volta a promuovere la democrazia.

Dalla strage di Portella della Ginestra alla strategia della tensione gli USA – con la complicità di una rete anticomunista che annoverava apparati dello stato, servizi, logge segrete, mafia e neofascisti – usarono ogni mezzo per contrastare la forza del Partito Comunista Italiano, del movimento operaio e lo stesso centrosinistra.

Gli USA e la NATO hanno operato per decenni contro la democrazia italiana, come d’altronde fecero in Grecia sostenendo il golpe dei colonnelli, in America Latina e in tutto il mondo.

Noi di Rifondazione Comunista e Unione Popolare saremo in piazza oggi a Milano come ogni anno per dire no al fascismo e all’imperialismo, per non dimenticare.

Oggi ricordiamo anche i compagni anarchici Pietro Valpreda e Giuseppe Pinelli, vittime dei depistaggi di apparati dello Stato che tradirono la Costituzione.

Maurizio Acerbo , segretario nazionale e Rita Scapinelli, responsabile antifascismo del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento Unione Popolare

RUSSIA TERRORISTA COME USA E NATO. PARLAMENTO EUROPEO VOTA PER GUERRA

23 Novembre 2022

Rifondazione Comunista condanna la risoluzione approvata oggi dal parlamento europeo su proposta di parlamentari dei gruppi di estrema destra, centrodestra e liberali, ma col voto favorevole anche del gruppo “socialista” e dei “verdi”.

Classificare la Russia come “Stato Terrorista” significa scegliere la via della guerra a oltranza.

La risoluzione chiude le porte alla trattativa e alla ricerca di una soluzione pacifica.

È una scelta anche ipocrita perché tutto ciò che si imputa alla Russia è stato praticato dagli USA e dalle potenze europee. Non sono poi nemmeno paragonabili il numero delle vittime civili delle guerre occidentali con quelli causati finora dai russi.
Questa finta indignazione contrasta con l’assenza di risoluzioni analoghe per alleati come la Turchia o l’Arabia Saudita.

L’emendamento dei Verdi, ormai partito del militarismo Nato, che criminalizza chi dissente sulle ricostruzioni unilaterali della guerra in Ucraina imita le norme in vigore in Russia e Ucraina.

La richiesta di escludere una potenza nucleare come la Russia dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è una follia.

Quella di chiudere i centri di cultura russa un’aberrazione.

Ringraziamo i parlamentari del nostro gruppo La Sinistra e di altre formazioni che non hanno votato questa vergognosa risoluzione.

*Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista, coordinamento Unione Popolare

Unione Popolare: domani 4 novembre presidi contro la guerra in tutta Italia e sabato in corteo a Roma e Napoli

Pubblicato il 3 nov 2022

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Unione Popolare promuove domani 4 novembre, in occasione della Festa delle Forze Armate, una giornata di mobilitazione pacifista. Sabato 5 novembre parteciperemo e invitiamo a partecipare alle manifestazioni nazionali di Roma e di Napoli.

In almeno trenta città italiane ci saranno domani presidi contro la guerra, contro la guerra ai poveri e contro la guerra ai migranti. Vogliamo unire il nostro ripudio della guerra alla nostra opposizione alle politiche contro i poveri del governo che vuole abolire il reddito di cittadinanza e che sta bloccando le navi delle ong nel Mediterraneo.

Questo governo come quello che lo ha preceduto prosegue sulla strada della guerra per procura in Ucraina con l’invio di armi e il totale allineamento alla NATO e agli USA. Sempre con la complicità della sedicente opposizione ha di fatto prorogato gli accordi con la Libia siglati nel 2017 da Gentiloni e Minniti.

Noi scenderemo in piazza il 4 e 5 novembre per rivendicare l’attuazione della Costituzione, lo stop all’invio delle armi, il taglio delle spese militari, l’estensione del reddito di cittadinanza e misure contro il carovita e l’inflazione a partire dal salario minimo e la scala mobile, la fine delle politiche disumane sulla pelle dei migranti prigionieri nei lager libici o annegati nel Mediterraneo.

Al contrario degli esponenti del PD e del M5S parteciperemo alla manifestazione pacifista a Roma il 5 novembre con la coerenza di chi si è opposto fin dall’inizio all’invio di armi e all’espansionismo NATO. Saremo in piazza per dire no all’invasione di Putin e anche a chi vuole proseguire la guerra per calcoli geopolitici folli.

Chiediamo che le enormi risorse che si stanno sperperando per la nuova corsa agli armamenti e per il conflitto in Ucraina siano destinate alla solidarietà, alla sanità, allo stato sociale, alla lotta alla povertà.

Coordinamento nazionale di Unione Popolare

Elenco incompleto iniziative 4 novembre:

Grosseto. In centro ore 17.30 UP
Padova, 12.30, davanti al Municipio, UP
Mantova, 6.00, L. go XXIV Maggio, Rifondazione, PaP e altri
Ravenna, 16.30, Piazza XX Settembre, UP e altri
Bologna, 18.00, Piazza Nettuno, UP
Livorno, 17.30, Piazza Grande, Rifondazione, PaP e altri
Torino, 17.00 Via Garibaldi (angolo Piazza Castello), UP e altri
Bolzano, 15.00, Piazza del Grano, UP ed altri
Roma 18.00, Via Flavio Stilicone, (Cinecittà) UP
Roma, 17.00 Via Adami, UP volantinaggio
Roma 17.00 Via delle Robinie (Centocelle) Rifondazione volantinaggio
Roma ore 7,50 8,50 Scuola Alberto Manzi – Via del Pigneto 301
ore 7,50 8,50 Scuola Enrico Toti – Via del Pigneto 104
(Torpignattara) Rifondazione volantinaggio
Milano, 17.30. Corso Italia, UP
Ivrea, 10.30. Giardini di Corso Cavour, vari
Cagliari, 17.00 Piazza Garibaldi
Catanzaro, 18.00 volantinaggio in centro città
Pesaro, ore 16.00 Piazza Collenuccio
Marano di Napoli, 17.30. Piazza della Pace
Pisa, 12.00 di Via Caduti di Kindu
Pozzuoli, 18.00. Piazza della Repubblica

4 novembre: festa della guerra e della cobelligeranza

3 Novembre 2022

La retorica di circostanza accompagna anche quest’anno le inutili stragi di ieri e di oggi, nascondendo sotto il tappeto una tragica realtà.

In trent’anni di belligeranza NATO il nostro Paese ha accumulato pesantissime responsabilità di guerra.

L’uso massiccio di armi all’uranio impoverito da parte della NATO ha causato un disastro ambientale ed una vera e propria epidemia che ancora oggi continua a mietere decine di migliaia di vittime in Iraq, Afghanistan, Serbia, Kosovo, Bosnia ed Europa.

Solo in Italia ci sono almeno 8000 ex militari colpiti da gravissime patologie legate all’esposizione all’uranio impoverito usato dalla NATO nel corso delle così dette “missioni di pace”. Altri 400 sono morti ed il Ministero della difesa continua a negare le sue responsabilità, nonostante oltre trecento sentenze perse nei tribunali di ogni ordine e grado compreso il Consiglio di Stato.

Le attività del poligono NATO di Capo Teulada sono sotto inchiesta da parte del tribunale di Cagliari che ha istruito lo scorso giugno un processo per disastro ambientale che vede come imputati i generali Valotto, Errico, Rossi, Santroni e Graziano (già “promosso” alla presidenza di Fincantieri).

Il neo-ministro della difesa Crosetto, fino a ieri lobbista dell’industria bellica nazionale, ha recentemente affermato che le Forze Armate hanno bisogno di giovani per essere più funzionali ai nuovi scenari di guerra, mentre il nostro territorio continua ad essere usato come una rampa di lancio statunitense coperta dal segreto di Stato.

Il governo Meloni, in perfetta continuità coi governi precedenti, continua a prendere ordini da Washington e dalla NATO, trascinando il Paese e gli stessi soldati in una guerra tra superpotenze con esiti drammatici per l’umanità intera.

Rifondazione comunista sta dalla parte della pace e delle vittime dell’uranio impoverito, compresi i veterani che già dallo scorso marzo si opponevano all’invio di armi e soldati ai confini con la Russia.

L’unico modo per celebrare i caduti di tutte le guerre è che l’Italia ritiri i  contingenti da quelle in corso ed esca dalla Nato.

Marco Consolo, responsabile area esteri e pace

Gregorio Piccin,, responsabile pace, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea 

Chiunque può ritrovarsi rifugiato – rispetto e azioni umanitarie per tutte/i!

Pubblicato il 22 mar 2022

Olga Athaniti  e Stefano Galieni*

La guerra in Ucraina continua ancora- circa 3 milioni di persone (1,4 milioni di loro sono bambini) hanno attualmente lasciato la loro patria, mentre carovane di persone al confine con la Polonia e gli altri Stati vicini dell’Ucraina  crescono ogni giorno.

Ciò che sta realmente accadendo in Ucraina è un’invasione della Russia, in violazione di qualsiasi nozione di diritto internazionale, un intervento imperialista, come quelli effettuati dalla NATO o da altre grandi potenze negli ultimi anni in tutto il mondo, con conseguente perdita di vite umane, distruzione di interi paesi, creazione di enormi ondate di popolazioni di rifugiati.

Gli ucraini stanno vivendo oggi lo stesso amaro destino di milioni di altri, da così tanti anni, stanno lottando per salvare le loro vite e le vite dei loro figli.

La situazione che stiamo affrontando, non lascia spazio all’apatia: abbiamo bisogno, prima di tutto, di un forte movimento contro la guerra, ampio, dinamico e unito, per porre fine alla guerra. Un movimento per la pace simile a quelli degli anni Settanta, Ottanta e oltre, che avevano svolto un ruolo decisivo per giungere al cessate il fuoco. Dobbiamo anche fare uno sforzo congiunto per combattere le cause che portano alle guerre.

Il Partito della Sinistra Europea, in ogni Stato membro dell’UE, mobilita le sue forze, in collaborazione con le organizzazioni sociali e di base sul campo, in modo da ricevere, informare, trasportare, accogliere e rispondere ai bisogni fondamentali delle nuove ondate di rifugiati e per garantire l’inclusione dei bambini nell’istruzione.

Allo stesso tempo, esorta i governi degli Stati membri dell’UE a cancellare l’inaccettabile New pact on migration and asylum  e a riconoscere la necessità di creare corridoi legali e sicuri, nonché un serio piano di ricollocazione per tutti i rifugiati.

Il Partito della Sinistra Europea condanna in maniera netta il tentativo di discriminazione tra persone sradicate dagli orrori della guerra, le politiche di criminalizzazione del soccorso in mare, l’incapacità di affrontare decine di accuse rispetto alle deportazioni illegali di rifugiati, la chiusura delle frontiere tra gli Stati membri dell’UE, la militarizzazione dell’Europa contro tanti esseri umani disperati.

L’applicazione del diritto internazionale non può in nessun caso essere selettiva, né possono esserlo la sensibilità e l’umanità. La tragedia in corso del popolo ucraino lo rende chiaro: chiunque può ritrovarsi nelle condizioni di rifugiato quando i giochi e le scelte geopolitiche demoliscono ogni possibilità di coesistenza pacifica.

Chiediamo e abbiamo urgente bisogno di rispetto e di interventi umanitari per tutti coloro che ne hanno bisogno, per tutte le persone che rischiano la vita e che sono costrette a fuggire.

*Coordinatori del WG Migration, del Partito della Sinistra Europea

Giulietto Chiesa, giornalista, saggista e profondo conoscitore della Russia. Video del 2015.

15 marzo 2022

L’attuale guerra in Ucraina ha cause che risalgono indietro nel tempo. Per questo proponiamo questo video di Giulietto Chiesa che era un profondo conoscitore dell’Unione sovietica e degli Stati alleati della Nato.

E’ un’analisi molto simile a quella dell’articolo della rivista marxista americana “Monthly Review” tradotto dal nostro segretario nazionale Acerbo e pubblicata sul sito nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.

Nel contempo ribadiamo la nostra posizione: siamo contro l’intervento militare russo che, oltre ai gravi costi umani, offre il fianco al furore bellicista dell’Occidente (che non aspettava altro).

Siamo contrari ai colossali progetti di riarmo che saranno pagati dai ceti popolari in termini di ulteriori tagli alla sanità, alla scuola, ai servizi pubblici.

Siamo contro l’invio di armi all’Ucraina. Siamo per il cessate il fuoco e per negoziati che possano ripristinare gli accordi di Minsk.

Siamo per allontanare le basi militari straniere dal nostro territorio e per realizzare la parola d’ordine “FUORI L’ITALIA DALLA NATO, FUORI LA NATO DALL’ITALIA”.

Partito della Rifondazione Comunista, Fed. di Pavia

Giulietto Chiesa spiega cosa sarebbe successo fra UCRAINA (Nato) e RUSSIA con 7anni di anticipo, 2015

MANIFESTAZIONE A PAVIA, DOMENICA 20 MARZO, ORE 17, PIAZZA DELLA VITTORIA

14 marzo 2022

CONTRO LA GUERRA! Condanniamo l’invasione dell’Ucraina attuata dalla Russia di Putin.

Non crediamo ai “bombardamenti chirurgici” e alla finta retorica antifascista di un regime che perseguita i suoi stessi cittadini se osano opporsi alla guerra. Siamo solidali a chi in Russia scende in piazza e come noi protesta contro la guerra, sfidando la repressione.

CONTRO L’INTERVENTISMO OCCIDENTALE!

Le grandi potenze occidentali hanno seminato morte, sfruttamento e distruzione in tutto il mondo con le loro “guerre umanitarie” e con la loro ipocrisia. Si sono interessate all’Ucraina solo per i propri interessi e la abbandoneranno quando non servirà più, come hanno sempre fatto. Non ci facciamo arruolare nello scontro catastrofico tra l’espansionismo della NATO e la “sfera d’influenza” russa. Non accettiamo che in Italia e in Europa si tagli la spesa sociale per aumentare la spesa militare.

CONTRO L’ODIO NAZIONALISTA!

Ogni popolo ha diritto di esistere e di scegliere il suo futuro. Conosciamo la ferocia dei nazionalisti ucraini, che hanno ucciso nel Donbass il nostro concittadino Andy Rocchelli, e che senza farsi scrupoli hanno armato gruppi neonazisti come il famigerato battaglione Azov. Anche per questo non crediamo all’invio di armi allo Stato ucraino, usato dalla NATO per portare avanti una guerra per procura contro la Russia. Rifiutiamo la logica di punire indiscriminatamente il popolo russo e addirittura censurare la cultura russa per i crimini del suo governo.

FRONTIERE APERTE per tutti, per chiunque fugge dalla guerra, dalle persecuzioni e dalla povertà. Deve valere per i profughi ucraini, deve valere per i disertori da entrambi i lati del fronte, deve valere per chi è di qualsiasi altra nazionalità e provenienza. L’Europa deve accogliere, senza discriminarli e senza sfruttarli, i migranti che vengono da noi a cercare protezione, lavoro, un futuro per i loro bambini.

PRIME ADESIONI:


ANPI Pavia sez. Onorina Pesce Brambilla, Sinistra Classe Rivoluzione, Partito Comunista dei Lavoratori, Liberi Tutti, Rifondazione Comunista, Giovani Comunisti, 6.000 Sardine, ARCI Pavia com. provinciale, ANPI Cologno Monzese 

GUERRA E PACE

3 marzo 2022

Tonino Linfanti

La NATO nasce il 4 aprile 1949, come deterrente ad un’eventualmente attacco dell’Unione Sovietica in Europa.

In risposta a questo il 14 maggio 1955 nasce il Patto di Varsavia.

Facciamo un salto temporale: 1989 crolla il muro di Berlino e l’URSS comincia a scricchiolare Gorbaciov, ultimo segretario del Cremlino, cerca di non fare crollare l’Unione sperando in una transizione pacifica in un sistema più democratico ma che mantenga le garanzie sociali presenti nel paese, una terza via tra capitalismo e comunismo.

Questo non può essere accettato dagli Stati Uniti che si attivano, attraverso Eltisin, affinché venga destituito Gorbaciov e al suo posto instaurano il fantoccio Boris Eltisin.

La conseguenza sarà la dissoluzione dell’Unione spesso anche in modo cruento e sanguinoso.

Si faranno avanti una serie di individui che approfitteranno della situazione, spesso in modo criminale, per crearsi potere economico e guidare l’assetto politico del paese per i propri interessi.

Tutti ricordiamo cosa accadde nella ex Jugoslavia dove la Nato intervenne in maniera massiccia su alcune città considerate nemiche  uccidendo spesso civili e usando proiettili ad uranio impoverito, tanto che le conseguenze letali le avranno anche I soldati italiani presenti sul campo.

L’occidente comunque accetterà di non allargare la NATO ai paesi dell’ ex Patto di Varsavia,  accordo disatteso se guardiamo una cartina di oggi rispetto agli anni della guerra fredda.

No si può giustificare un’invasione armata di un’altro stato sovrano ma non  possono nemmeno usare pesi diversi nella valutazione degli eventi.

Nel 2014 le mire indipendentiste del Dombas, a maggioranza russa, una regione al confine fra Ucraina e Russia viene repressa nel sangue dalle milizie dichiaratamente naziste ucraine facendo almeno 14.000 morti in questi 7 anni.

L’occidente ha usato, volontariamente, la strategia dello struzzo intervenendo con le solite blande iniziative senza cercare di pacificamente seriamente la situazione.

L’occidente ha servito su un piatto d’oro al fascista Putin la scusa per l’intervento militare.

Marc Innaro, il giornalista inviato del TG 1, ha fatto notare questi fatti ed è stato subito allontanato e accusato di essere filo Putin, insomma essendo fuori dal coro e non allineato è stato immediatamente crocefisso per lesa maestà dell’impero USA.

Qui in Italia come al solito i guerrafondai da bar fanno la voce grossa con il culo degli altri, con la povera gente ucraina.

LA COSTITUZIONE ITALIANA: Articolo 11, l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali

Tonino Linfanti

1 Marzo 2022

Articolo 11

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Poiché l’Italia non ha subito nessun attacco da dove nasce il prurito dei nostri politici rispetto ad un Intervento nello scontro fra Russia ed Ucraina?

Poiché è chiara la sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti ed alla Nato va da sé che tutti si mettono sull’attenti pronti ad eseguire gli ordini del capo.

Diciamolo chiaramente Putin è un dittatore ma è anche chiaro che la Nato ha disatteso tutti gli accordi del post crollo sovietico in cui si dichiarava che non ci sarebbe stato un’allargamento della stessa verso oriente.

Se il Messico in preda ad un delirio facesse un patto con la Russia e questi istallasse dei missili in territorio messicano quale sarebbe la risposta degli USA?

La realtà è che le cause non sono unilaterali ma le ragioni sono da ricercare nel passato, e nella pretesa occidentale di volere essere egemonici su questo pianeta.