Tag: Rifondazione Comunista Mortara

CHIEDIAMO ALLA REGIONE LOMBARDIA DI RINUNCIARE ALLA “BEFFA” DEL BONUS RISARCITORIO PER I PENDOLARI

11 Aprile 2024

Mortara, 9 aprile 2024
Alla Presidente del Consiglio Comunale di Mortara
Al Sindaco del Comune di Mortara

OGGETTO: mozione per un “bonus risarcitorio” adeguato per i pendolari

Il sottoscritto Giuseppe Abbà, consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista

APPRESO dalla stampa e dalle prese di posizione dell’associazione pendolari Mi.Mo.Al. delle nuove norme stabilite dalla Regione Lombardia per il “bonus risarcitorio” ai pendolari

CONSTATATO che queste nuove norme costituiscono una vera e propria beffa in quanto l’indennizzo attuale, pur portato al 30 per cento, scatterà solo per i ritardi superiori ai 15 minuti (invece che i precedenti 5 minuti), che le soppressioni parziali continueranno a non essere conteggiate e, nel complesso, con una frequenza circa 3 volte inferiore rispetto al precedente metodo di calcolo

VISTO che, oltretutto, i rimborsi non saranno più automatici, ma solo dietro specifica domanda

RILEVATO che, come denuncia Mi.Mo.Al, i viaggiatori dovranno pagare tre volte i disservizi: quando acquisteranno l’abbonamento, con indennizzo da richiedere personalmente che maturerà molto più difficilmente rispetto al precedente bonus e con uno spostamento delle risorse finanziarie delle penali devolute ad altri e non meglio definiti utilizzi

CHIEDE che nel prossimo Consiglio Comunale sia discussa e votata la seguente


Per la mozione sul salario minimo:
Contro il “lavoro povero”: garanzia del salario minimo a 10 euro all’ora anche per i lavoratori degli appalti pubblici.

Mortara, 9 aprile 2024
Alla Presidente del Consiglio Comunale di Mortara
Al Sindaco del Comune di Mortara
OGGETTO: mozione per il salario minimo

Il sottoscritto Giuseppe Abbà consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista

VISTO che nel nostro Paese è ben noto il fenomeno della povertà lavorativa, in altri termini anche lavoratrici e lavoratori stabilmente impiegate/i (talora anche qualificate/i) che si trovano ad avere gravi problemi di insufficienza del reddito da lavoro

CONSIDERATO che questo fenomeno, oltre a non corrispondere al dettato costituzionale italiano, viola un principio del “pilastro europeo dei diritti” che recita “i lavoratori hanno diritto ad una retribuzione equa che offra un tenore di vita dignitoso. Sono garantite retribuzioni minime adeguate che soddisfino i bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie in funzione delle condizioni economiche e sociali nazionali, salvaguardando nel contempo l’accesso al lavoro”

RICORDATO che questa situazione ha preoccupato forze politiche e sindacali del nostro Paese che hanno depositato in sede parlamentare o attraverso leggi di iniziativa popolare la richiesta dell’istituzione del salario minimo orario

CHIEDE
che nel prossimo Consiglio Comunale sia discussa e votata la seguente

BASTA CON I TAGLI AGLI OSPEDALI PUBBLICI

25 Gennaio 2024

L’ASST ha deciso:  9 posti in meno in Riabilitazione e 4 in meno in Medicina all’Asilo Vittoria di Mortara

BASTA CON I TAGLI AGLI OSPEDALI PUBBLICI

L’ASST di Pavia ha tagliato 9 posti alla Riabilitazione e 4 alla Medicina dell’Asilo Vittoria.

Una decisione scellerata che aggrava ulteriormente le già precarie condizioni dell’ ospedale di Mortara che, negli anni, ha visto la soppressione di reparti, il pesante ridimensionamento di altri, la chiusura del Pronto Soccorso, intasando così quello di Vigevano dove i pazienti attendono, anche per giorni, di essere ricoverati.

E’ una scelta grave, presa oltretutto nel periodo di picco influenzale, dove invece sarebbe stato necessario aumentare i posti letto.

Inoltre la cosiddetta “Casa di Comunità” all’Asilo Vittoria, presentata in pompa magna da Regione e amministrazione comunale, è una scatola vuota, senza nessun servizio in più rispetto alla desolante situazione precedente.

Queste scelte non avvengono a caso. Si inseriscono nella politica della Regione Lombardia, avallata dai Governi, tesa a demolire la sanità pubblica per favorire i miliardari proprietari delle cliniche private.

La nostra Città, in occasioni, sin dagli anni ’80 fino al 1966 per arrivare ai volantinaggi, i presidi, alle mozioni in consiglio comunale promosse dal nostro Partito ha cercato di opporsi a questi attacchi alla salute pubblica.

E’ ora di riaprire una grande vertenza con la Regione Lombardia per impedire ulteriori tagli, per dotare l’Asilo Vittoria di reparti efficienti, per riaprire il Pronto Soccorso a Mortara e a Mede.

Partito della Rifondazione Comunista – Circolo “A. Mascherpa” Mortara

DOBBIAMO CAMBIARE STRADA!

30 Agosto 2023

PUBBLICHIAMO VOLENTIERI LA LETTERA DEL “WWF LODIGIANO” E “LA MORTARA CHE VORREI” PERCHE’ NE CONDIVIDIAMO I CONTENUTI. RIFONDAZIONE COMUNISTA FED. DI PAVIA

Comunicato

Il 28 agosto due associazioni ambientaliste locali, il Wwf Lodigiano pavese e La Mortara che vorrei hanno inviato ai media e ai soci questa lettera:

Dobbiamo cambiare strada.

Eventi climatici estremi nelle regioni del nord. La Lomellina in ginocchio per la tempesta di vento che ha procurato sabato scorso grandi danni. E ovunque in Italia, incendi, frane, smottamenti, alluvioni.

Una situazione che da straordinaria sta diventando ordinaria. Gli eventi atmosferici estremi non sono più un’eccezione, ma quasi la normalità: si susseguono con una frequenza tale che non si fa in tempo a dichiarare uno stato di emergenza che subito arriva la richiesta per dichiararne uno nuovo. Una china pericolosa e drammatica a cui dovremmo abituarci, trovandosi l’Italia proprio al centro del Mediterraneo, una delle regioni del Pianeta più minacciate dalla crisi climatica.

Eppure, il nostro Paese continua a non mettere al primo posto dell’agenda politica, i temi del contrasto alla crisi climatica e dell’adattamento ai cambiamenti già in corso. Anzi sembra quasi che voglia mettere da parte, ignorare e persino negare la necessità di azioni non più rimandabili, facendo finta di non vedere le pesanti conseguenze sulle vite umane e sull’economia dovute alla non azione politica.

In questi giorni si discute della prossima legge di bilancio e della difficoltà di trovare i miliardi che mancano attraverso tagli a servizi o a bonus fiscali, ma ben ci si guarda da discutere di intervenire sui Sussidi Ambientalmente Dannosi che secondo i dati del Ministero dell’Ambiente ammontano a 22,4 miliardi di euro l’anno. Sussidi che continuano a ritardare la necessaria transizione ecologica, rafforzando attività economiche (tra cui la produzione e il consumo di combustibili fossili) che amplificano la crisi climatica a suon di miliardi e di vittime. Come se questo non bastasse, nei circa 16 miliardi di definanziamenti al PNRR decisi a luglio dal Governo ci sono, guarda caso, molti degli interventi che erano previsti per la prevenzione e l’adattamento al cambiamento climatico (soprattutto nel contrasto al dissesto idrogeologico), l’efficienza energetica dei Comuni, la rigenerazione urbana, la promozione di impianti rinnovabili innovativi, fino alla tutela e al miglioramento del verde urbano ed extraurbano”.

Scelte incomprensibili se si osserva la situazione del nostro Paese che su questi settori registra fortissimi ritardi.

Per completare il quadro non possiamo non ricordare come ad oggi l’Italia non abbia ancora una Legge sul Clima, né una Legge sul consumo del Suolo, nonostante la cementificazione del territorio proceda a ritmi impressionanti (due metri quadrati al secondo) e nonostante si sappia benissimo come l’impermeabilizzazione del suolo aumenti notevolmente gli effetti negativi delle precipitazioni straordinarie sempre più frequenti.

È ancora in discussione il Piano Nazionale Integrato Energia Clima, le cui versioni fin qui uscite non mostrano il coraggio necessario per raggiungere gli obiettivi di uscita da tutti i combustibili fossili con conseguente passaggio alle fonti rinnovabili. Allo stesso modo non è stato ancora approvato il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici che dovrà indicare obiettivi specifici e conseguenti investimenti per garantire una gestione ambientalmente e socialmente sostenibile della crisi climatica.

Di fronte a queste “false calamità”, si preferisce continuare a fare l’elenco dei danni che la collettività subisce e di cui si dovrà poi fare carico, invece che agire per contrastare le cause che determinano. Scriviamo queste note dopo avere visto lo sconquasso ambientale nella nostra città e di tutta la Lomellina e i danni economici arrecati a centinaia di famiglie. Con la tristezza nel vedere anche come i luoghi del cuore che personalmente e con tanta fatica avevamo a Mortara curato, come l’Oasi di fronte ai Carabinieri e il Bosco della Merlata, sono stati sconvolti dalla furia del vento e in parte azzerati.

Dobbiamo cambiare strada!

SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI DELLA COOPERATIVA FABER

3 Giugno 2023

😡 Il caso della cooperativa Faber, gestita da Fabio Garavaglia, incaricata dalla prefettura di occuparsi dei migranti richiedenti asilo e di cui si è occupato, in un articolo – inchiesta, Massimiliano Farrell, induce ad una nostra presa di posizione e ad alcune riflessioni.

Gli ex lavoratori della Faber (circa una cinquantina) non sono stati retribuiti e devono, per una parte di loro, avere spettanze per diverse migliaia di euro. È ovvio che mesi e mesi senza stipendio pesano gravemente sulle condizioni di vita di questi lavoratori e delle loro famiglie, tanto è vero che, oltre alle vertenze sindacali sostenute dalla CGIL, hanno messo in atto una protesta con striscioni in via Belvedere (prontamente rimossi da Garavaglia) davanti alla palazzina dove erano ospitati i migranti.

💬 Oltre a non pagare i dipendenti, la “Faber” non avrebbe ottemperato alla necessaria assistenza ai migranti per cui era incaricata e finanziata dalla Prefettura.

Riteniamo questa situazione molto grave. Intanto esprimiamo solidarietà e pieno appoggio ai lavoratori che hanno il pieno diritto di essere pagati regolarmente. Questa è, purtroppo, una situazione ricorrente nel nostro Paese e facciamo delle considerazioni:

👉🏻 Quali sono gli effettivi controlli da parte degli organi competenti sulla corretta gestione dei dipendenti e dei migranti da parte dei soggetti ai quali viene appaltato il servizio? Temiamo siano scarsi o addirittura nulli.

👉🏻 È particolarmente odioso trovarsi di fronte a queste situazioni nel caso della gestione dei profughi (persone, non dimentichiamolo mai, che fuggono da guerre, fame, persecuzioni), ma è il sistema complessivo delle esternalizzazioni dei servizi che crea questi problemi. In generale ci troviamo di fronte a cooperative dove il padrone intasca i soldi e sfrutta i dipendenti. Questo avviene in moltissimi campi (non solo nell’immigrazione, ma imprese di pulizia, servizi vari) come conseguenza delle esternalizzazioni e dell’estensione molto grande del lavoro precario.

🔴 È ora, non solo di seri controlli verso queste “imprese”, ma di una legislazione che abolisca queste forme di sfruttamento.

RIFONDAZIONE COMUNISTA MORTARA E UNIONE POPOLARE

PROPOSTA DI UN NUOVO OSPEDALE SULLA TANGENZIALE DI VIGEVANO

9 Aprile 2023

Leggo, sul numero della “Provincia Pavese” del 6 aprile 2023 che i sindaci di Vigevano, Mortara e Mede rilanciano il progetto di un nuovo ospedale sulla statale 494, tra Mortara e Vigevano (in precedenza avevano lanciato l’idea di utilizzare a tale scopo l’area dismessa della Berflex alla frazione Morsella).

Ricordo che, in questi anni, la nefasta politica sanitaria della Regione Lombardia (che ha favorito i miliardari proprietari della sanità privata a scapito di quella pubblica) ha provocato nella Lomellina la chiusura dei pronto soccorso a Mortara e a Mede con il conseguente intasamento di Vigevano e ore ed ore di attesa, tempi lunghissimi per le liste di attesa delle visite con la conseguenza che, chi ne ha bisogno, è sempre più portato a rivolgersi (a pagamento) ai privati, chiusura e/o ridimensionamento di reparti, cc.

Di fronte a questa situazione invece di battersi per il diritto alla salute dei propri cittadini, questi esimi amministratori inseguono (assieme al neo consigliere regionale Sala) un progetto faraonico (per cui, parola di Sala, ci vorrebbero 8-10 anni) con gravi conseguenze dalla chiusura definitiva di quello che rimane degli ospedali di Mede e Mortara ai tentativi di speculazione sulle aree ospedaliere dismesse.

Faccio presente che, se si volesse veramente potenziare dei reparti a Mortara, l’area dell’asilo Vittoria è molto vasta, ma, evidentemente i partiti che sostengono la giunta regionale lombarda (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) hanno in mente ben altro.

Giuseppe Abbà

Consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista.

LA SICUREZZA COME BENE COMUNE

30 Marzo 2023

Da diversi anni il tema della sicurezza viene sempre di più percepito dai cittadini come un argomento cruciale e di primaria importanza. La destra italiana ha reso questo tema il suo cavallo di battaglia, e lo affronta quotidianamente in maniera demagogica e qualunquista, senza proporre soluzioni concrete nel lungo periodo. Eppure, un problema reale, serio, richiederebbe un’analisi molto più profonda rispetto ai semplici slogan triti e ritriti.

A Mortara ci sono stati due omicidi nell’arco di tre mesi e sono quasi all’ordine del giorno episodi di spaccio, furti, truffe nei confronti dei più anziani e risse in stazione, nelle campagne e nel centro cittadino. Tante persone hanno paura di uscire alla sera perché non vogliono incontrare individui molesti o comunque poco raccomandabili. Oltre a veder crescere episodi di piccola e grande criminalità, sono aumentate le dipendenze da sostanze e da gioco d’azzardo, gli incendi dolosi e i vandalismi. Il timore che la lunga mano delle organizzazioni mafiose si sia estesa anche da noi è diventato ormai una certezza.

Diffondere l’idea che Mortara non è una città sicura è senza dubbio dannoso per tutti, e non sarebbe nemmeno corretto affermarlo. Al tempo stesso, però, non si può considerare normale un contesto in cui si verificano tutti questi episodi, e dove le persone hanno paura a uscire di casa alla sera.

Come Partito della Rifondazione Comunista, dall’opposizione, abbiamo sempre messo al centro della nostra azione politica temi che stanno a cuore a tutti i lavoratori, i pensionati e gli studenti mortaresi: l’ambiente (Bertè, fanghi ecc.), la cultura (difesa della gratuità delle sale comunali), i trasporti e la viabilità (raddoppio Mi.Mo.Al), il diritto ad abitare e alla salute (sanità pubblica e case popolari), e numerosi altri argomenti.

In queste righe vogliamo affrontare un tema altrettanto sentito dai cittadini: la sicurezza

Innanzitutto, fissiamo subito alcuni concetti. La sicurezza è un bene comune, essenziale allo sviluppo, mentre l’insicurezza mina l’accesso ad altri beni comuni, quali il lavoro, l’educazione, la giustizia, la sanità, la qualità dell’ambiente.

La criminalità minaccia la qualità della vita dei lavoratori, dei pensionati, degli studenti e dei cittadini tutti, costituisce un trauma per le vittime e indebolisce il ruolo dell’associazionismo e la vitalità civica.

La sicurezza urbana intesa come diritto di poter usufruire liberamente dei beni comuni e degli spazi cittadini senza correre il rischio di subire un furto o di subire molestie, deve andare a braccetto con altre forme di sicurezza, tra cui la sicurezza sul luogo di lavoro, la sicurezza di un salario adeguato, la sicurezza nell’avere una casa, la sicurezza di poter accedere liberamente a cure mediche e psicologiche e la sicurezza di poter vivere in un ambiente sano. Tutte queste forme di sicurezza, che sembrano non avere nulla a che fare l’una con l’altra, sono per la verità inscindibili, e hanno molte più cose in comune di quel che si possa pensare.

Non può esistere, infatti, una lotta efficace contro la microcriminalità senza una cultura della legalità e senza contrastare la povertà da cui la microcriminalità nasce. Infatti, se alcune persone, italiane e straniere, compiono furti, oppure si dedicano allo spaccio di droghe, ciò avviene perché sono portate a farlo dalle condizioni economiche e sociali marginali in cui sono cresciute, dal contesto familiare e scolastico da cui provengono.

Da qui l’esigenza di riportare “i margini al centro”, perché la sicurezza non si può ottenere solo con più telecamere o con più forze dell’ordine in città, non si può ottenere solo con il ripristino della Polfer o con più personale in stazione. Senz’altro potrebbero essere soluzioni utili nel breve periodo, ma nel lungo periodo è necessario andare alle radici del fenomeno e affrontare le vere cause, economiche e sociali, che conducono le persone verso la devianza e la delinquenza.

Nel caso specifico degli stranieri, che vengono strumentalizzati e accusati dalla destra di essere la causa di tutti i mali dell’Italia, un concetto che va messo bene in chiaro è che l’accoglienza senza un sistema di integrazione efficace non ha senso di esistere.

Un’accoglienza fine a sé stessa, senza la garanzia per chi arriva di poter uscire dalla povertà, di ottenere un lavoro ben retribuito, di accedere liberamente all’istruzione e alle cure mediche e psicologiche, non ha senso di esistere. Eppure, noi in Italia ci ritroviamo proprio in una situazione di questo tipo: si accoglie senza essere in grado di integrare efficacemente e poi ci si stupisce se qualcuno è portato a scegliere la strada più facile, ovvero la delinquenza e lo spaccio.

Dal momento che siamo tutti umani, siamo tutti compagni o siamo tutti fratelli, e visto che abbiamo vissuto anche noi italiani nella nostra storia situazioni in cui ci siamo ritrovati ad essere migranti, la soluzione razionale non è respingere le persone alle frontiere, bensì regolamentare i flussi migratori (superando la legge Bossi-Fini, il memorandum Italia-Libia e i decreti Minniti prima e Salvini poi) e costruire un sistema veramente adeguato che preveda la possibilità di un’integrazione efficace, magari facendoci aiutare anche dai nostri partner europei.

Nel lungo periodo costerebbe sicuramente meno di quanto spendiamo oggi per affrontare le conseguenze della mancata integrazione.

A Mortara la nostra battaglia affinché il Centro Provinciale di Istruzione Adulti ottenesse una collocazione stabile non è mai stata una battaglia ideologica, bensì voleva essere un primo passo per costruire quei percorsi efficaci di integrazione necessari per tutti i nuovi arrivati nella nostra città. Un altro importante passo per un’integrazione efficace potrebbe essere quello di tradurre in altre lingue (francese, arabo, albanese, cinese ecc.) gli avvisi pubblici presenti in città e che vengono distribuiti casa per casa.

Una riflessione ulteriore, poi, si deve porre sul fatto che, se è vero che esistono gli spacciatori, è vero anche che esiste chi consuma le sostanze. E forse non si dovrebbero chiudere gli occhi su questo, perché chi fa uso di droga è spesso (anche a nostra insaputa) nostro figlio, il nostro migliore amico o il nostro vicino di casa. L’insicurezza in tutte le sue forme, il senso di solitudine, la precarietà, l’individualismo sfrenato, la dinamicità e la frenesia che appartengono alla vita di tutti i giorni portano molte persone, italiane e non, a trovare rifugio nelle dipendenze: c’è chi fuma, c’è chi si droga, c’è chi beve, c’è chi gioca d’azzardo e poi c’è chi si isola completamente dal resto del mondo. L’abuso di alcol è la prima causa di morte fra i giovani, e due italiani su tre sopra gli 11 anni consumano bevande alcoliche. Si tratta di circa 40 milioni di persone, e tra questi più di un quarto bevono alcolici ogni giorno. Molti sono i cosiddetti “binge-drinkers”, che consumano anche più di sei bicchieri di bevanda alcolica in un’unica occasione.

È sempre più frequente vedere ragazzi di 12 o 13 anni fumare sigarette di ogni tipo. A Mortara vengono spesi ogni anno più di 50 milioni di euro nel gioco d’azzardo. È in costante aumento pure l’uso di droghe tra gli adolescenti. I servizi pubblici e le comunità terapeutiche, però, non sono in grado di intercettare questo bisogno inespresso, e sempre più sommerso, delle dipendenze giovanili. Il mercato degli stupefacenti è cambiato, diventando sempre più capillare sul territorio, con costi delle droghe sempre più bassi e dall’inizio dell’epidemia Covid con una nuova forma di approvvigionamento, quella dei siti web.

I servizi territoriali che cercano di affrontare queste situazioni hanno sempre meno fondi e su questi temi, che pure sono cruciali e di cui nel dibattito pubblico non si parla abbastanza, la prevenzione, che è necessaria, di fatto non esiste. Sono poche anche le forme di contrasto alla solitudine, che interessa tutti, ma che riguarda soprattutto le persone più anziane, spesso vittime di truffe di non poco conto.

La domanda dei cittadini è semplice: poter continuare a vivere in una città sicura, dove anche i nostri figli e nipoti possano muoversi e incontrarsi senza rischi.

La risposta che le istituzioni sono tenute a dare è più difficile: far sì che le piazze e le strade di Mortara continuino ad essere luoghi di incontro sani, e sviluppare nuovi spazi di aggregazione, di socialità e di coesione sociale e culturale.

Ogni atto che crea insicurezza, infatti, costringe le persone a rimanere in casa, aumenta la solitudine e l’esclusione sociale, amplia le paure e il rifugio nelle dipendenze, e si entra in un circolo vizioso.

La soluzione migliore per affrontare concretamente e nel lungo periodo il tema della sicurezza è di andare alla radice del problema, come si diceva prima, oppure (che è la stessa cosa) “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale”, come afferma l’articolo 3 della nostra Costituzione.

Massimiliano Farrell
Giovani Comunisti/e Partito della Rifondazione Comunista di Mortara

Basta guerra. Intervento di Abbà di adesione alla manifestazione nazionale a Genova con i portuali.

25 Febbraio 2023

Registrazione del giorno 24 a Mortara.

ANPI DI MORTARA: PRESIDIO E FIACCOLATA PER LA PACE, VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2023, ORE 21 IN PIAZZA DEL MUNICIPIO

20 Febbraio 2023

Omocausto. Lo sterminio dimenticato

31 Gennaio 2023

Per la giornata della memoria…

OMOCAUSTO LO STERMINIO DIMENTICATO.

L’ANPI di Mortara ha organizzato nel pomeriggio di sabato 28 Gennaio 2023 una Conferenza nel Palazzo Cambieri, molto partecipata.

Sono intervenuti:

PAOLA GUAZZO – co-curatrice di R/esistenze lesbiche nell’Europa nazifascista;

IACOPO BABUSCI e DIEGO DOMININGUEZ VREULS – attivisti Coming-Aut LGBT+ Community Center Pavia;

Ha introdotto e moderato: MASSIMILIANO FARRELL – presidente ANPI Mortara.

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Buona visione.