Tag: Rifondazione Comunista

RITA SCAPINELLI PRESENTA IL LIBRO: “DODICESIMA DISPOSIZIONE”. Fascismo e neofascismo: conoscerli per combatterli

10 Dicembre 2023

Presentazione del libro: “Dodicesima disposizione” dalla compagna Rita Scapinelli.

Si è tenuto l’8 Dicembre a Bereguardo presso la Cooperativa di Consumo Via Ticino 23, il nostro consueto pranzo di fine anno. Quest’anno abbiamo deciso di caratterizzare il nostro incontro discutendo di antifascismo, parlandone con la compagna Rita Scapinelli della segreteria nazionale del PRC. La compagna ci ha presentato il libro “Disposizione XII” prodotto dal dipartimento Antifascismo.

Come al solito la partecipazione dei compagni/e è stata positiva e il dibattito molto interessante e di questo dobbiamo ringraziare la compagna Rita.

RIFONDAZIONE COMUNISTA, FED. DI PAVIA

70 MILA FIRME DEPOSITATE AL SENATO DA UNIONE POPOLARE SUL SALARIO MINIMO A 10 EURO

28 Novembre 2023

OGGI A ROMA CON LE ALTRE FORZE DI UNIONE POPOLARE ABBIAMO CONSEGNATO IN SENATO 70.000 FIRME PER LA PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SUL SALARIO MINIMO A 10 L’ORA

La giornata ha preso il via con una partecipata conferenza stampa di presentazione davanti a Palazzo Madama dopo di che una nostra delegazione è entrata in Senato per la consegna delle più di 70.000 firme che le compagne e i compagni di Unione Popolare hanno raccolto in questi sei mesi al fine di presentare la proposta di legge di iniziativa popolare per un salario minimo legale non inferiore a 10€ l’ora, automaticamente indicizzato rispetto all’inflazione e non gravante sulla fiscalità generale.

Una proposta di civiltà che mette le basi per contrastare il lavoro povero che impervia in questo Paese.

#UnionePopolare lavorando unitariamente ha dato prova di essere in grado di avanzare una proposta politica chiara e riconoscibile e che, quando si lavora insieme, si portano a casa i risultati.

Ora il #Senato è tenuto a discutere la nostra proposta di legge e l’obiettivo comune deve essere quello di costruire mobilitazione e iniziativa unitaria atta a stringer i tempi ed a mettere i presupposti per far si che la discussione parlamentare venga fatta il prima possibile. #10èilminimo@follower

28.11.2023

Fabrizio Baggi, Segretario Prc/SE Lombardia e componente del Comitato promotore regionale di Unione Popolare Lombardia

PER LA PACE CONTRO LA GUERRA E L’ECONOMIA DI GUERRA

Documento politico approvato (con 21 voti favorevoli 11 voti contrati e 4 voti astenuti) dal Comitato politico regionale del Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea della Lombardia riunitosi il 28.10.2023.

Per la pace contro la guerra e l’economia di guerra

Fermare subito i bombardamenti di Israele contro la popolazione di Gaza, por fine alla cinica complicità dei governi occidentali con i crimini che da decenni sono perpetrati ai danni del popolo palestinese cui va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Sosteniamo con forza l’operazione di verità e di giustizia aperta dal Presidente del Onu Guterrez quando ha affermato: “È importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono avvenuti nel vuoto. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione. Hanno visto la loro terra costantemente divorata dagli insediamenti e tormentata dalla violenza; la loro economia soffocata; la loro gente sfollata e le loro case demolite. Le speranze di una soluzione politica alla loro situazione sono svanite. Ma le rimostranze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E questi terribili attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”. Occorre dunque subito il cessate il fuoco per fermare il genocidio in atto, por fine al blocco di Gaza, permettere l’ingresso degli aiuti verso la popolazione colpita, l’avvio di trattative di pace con gli obiettivi del ritiro dei coloni dai territori occupati, il rientro di Israele all’interno dei confini del 1967, il ristabilimento del diritto del popolo palestinese ad un proprio stato al pari di quello israeliano.

Sul raggiungimento di questi obiettivi si misurerà l’efficacia del movimento pacifista che dobbiamo concorrere a costruire in una dimensione larga e di massa per dare voce alla contrarietà alla guerra del popolo italiano e sconfiggere l’elites guerrafondaie. Intanto si dispiega potente la mobilitazione delle comunità palestinesi arabe, che al grido di Palestina libera in queste settimane portano in piazza migliaia di persone, moltissimi i giovani, in tutta Italia. È importante unirci alla loro protesta e alla richiesta della fine delle operazioni militari in atto come prima azione per avviare un vero processo di pace.

Il sostegno incondizionato dell’Europa e degli Usa a Israele così come il supporto attivo all’escalation in Ucraina, che trovano il consenso di un fronte che va dal Pd all’estrema destra, il rafforzamento del Nato in funzione di gendarme dell’ordine unipolare mondiale, amplificano la diffusione delle guerre nel mondo e avvicinano sempre più il rischio di una guerra mondiale dagli esiti catastrofici per l’umanità. La tendenza alla guerra globale, travestita da guerra di civiltà, figlia del tentativo degli USA di mantenere il

dominio unipolare nel mondo, fa pagare i costi all’Europa e ai popoli europei sottomettendo politicamente ed economicamente la prima e scaricando terribili costi sui secondi sottoposti a politiche di austerità che producono e produrranno sempre più condizioni sociali disastrose. È questa linea di massacro sociale che viene perseguita dal governo Meloni che spinge in alto l’età pensionabile con un rapido ritorno alla Fornero e penalizza chi vi accede, diminuisce i rendimenti dei versamenti retributivi di alcuni settori del pubblico impiego, taglia i finanziamenti agli Enti Locali, abbandona la Sanità Pubblica alla penuria di personale e di mezzi, mentre spreca soldi per le spese militari e le grandi opere inutili e dannose.

La lotta per la pace, contro la guerra e il liberismo, contro la Nato, per un mondo pacifico e multipolare, contro le politiche della Bce e contro il governo delle destre rappresentano gli impegni fondamentali di questa fase per una forza politica come la nostra che persegue la costruzione di un’alternativa allo stato di cose esistente.

La lista per la pace

Consideriamo ineludibile e necessaria l’interlocuzione con la proposta di costruzione di una lista per la pace per le prossime elezioni europee avanzata da Michele Santoro e Raniero La Valle, sulla base degli elementi di programma sopracitati, con l’obiettivo di giungere a una consistenza quantitativa in grado di parlare alla larga parte del Paese che è contraria alle scelte guerrafondaie che accomunano il governo e gran parte dell’opposizione.

Questa interlocuzione va condotta unitariamente dai soggetti che compongono Up e finalizzata al pieno riconoscimento e riconoscibilità di Unione Popolare dentro la lista come concordato nel coordinamento nazionale. Va attivato subito un confronto basato sulla pari dignità dei differenti progetti politici che danno vita alla lista per quanto riguarda la definizione dei programmi, il profilo politico le forme di coordinamento e gestione.

Per il rilancio di Up

L’impegno per la costruzione di una lista di scopo per la pace non può essere separato da quello per il rilancio di Unione popolare in linea con quanto stabilito al congresso sulla costruzione di un’alternativa ai poli esistenti. Occorre impegnarsi per la costruzione di Up, il suo allargamento, la sua diffusione nei territori, la ripresa delle adesioni a partire dai nostri iscritti in vista dell’assemblea costituente da convocare rapidamente come condizione necessaria per un maggiore partecipazione democratica e valorizzazione dei territori. Il rilancio di Up non può essere separato dall’internità alle lotte in risposta alla devastazione prodotta dalle politiche neoliberiste, dall’impegno per la costruzione della più larga opposizione sociale alle politiche del governo fascioleghista in difesa del lavoro, dei redditi, dei diritti di tutte e tutti contro tutte le oppressioni e discriminazioni.

In questa direzione va intensificato l’impegno per la raccolta firme per il salario minimo che ci ha fatto tornare tra la nostra gente aumentando l’attenzione e le simpatie verso Up. Siamo all’ultimo miglio, moltiplichiamo i banchetti in vista dell’obiettivo finale ormai vicino. Nella nostra situazione per il rilancio di Up occorre:

1. Costruire i coordinamenti territoriali di Up in tutte le zone della città e della provincia

2. Indire assemblee pubbliche di UP per coinvolgere nuove figure e rilanciare le adesioni

3. Costruire campagne sociali sui temi più rilevanti (lavoro, sanità, scuola, casa, ambiente.)

Avanti con il Rafforzamento di Rifondazione Comunista forza fondamentale per la sua funzione strategica e nella prospettiva storica, ma anche decisiva per lo sviluppo e il profilo politico e culturale di UP: Va rilanciata e riattrezzata per i compiti della nuova fase

  • Rafforzamento del senso di appartenenza e ricostruzione di un clima interno che permetta alla dialettica interna di svolgersi sempre nel rispetto e nel riconoscimento reciproco quali componenti della comunità da salvaguardare come il bene più prezioso
  • Cura della democrazia interna intesa come possibilità di tutte le istanze e iscritte/i di concorrere alla definizione delle scelte politiche del partito
  • Rilancio del radicamento sociale estendendo a tutti i territori in base alle forze disponibili, iniziative sui temi per noi centrali, dal lavoro alla sanità, alla casa, l’ambiente che rappresentano la strada maestra per dimostrare la nostra utilità, per unificare le lotte e costruire relazioni con tutti i soggetti possibili sulla via dell’ampliamento dell’opposizione al neoliberismo e al governo delle destre
  • Un impegno particolare va profuso per il tesseramento da parte di tutte e tutti perseguendo gli obiettivi di rinnovare subito le/gli iscritte/i attuali e aumentarne il numero
  •  Uno sforzo di innalzamento del bagaglio teorico dei nostri iscritti sui temi della Rifondazione, nuovo ordine internazionale, percorsi di costruzione del socialismo dal punto di vista economico e delle relazioni umane

Milano, Sabato 28 ottobre 2023

Gli 11 voti contrari sono stati assegnato ad un secondo documento respinto che potere trovare a questo link o nell’area materiali di questo sito

11 SETTEMBRE 1973: 50 ANNI FA IL “GOLPE” FASCISTA CHE MISE FINE AL GOVERNO DI SALVADOR ALLENDE IN CILE

11 Settembre 2023

11 SETTEMBRE 1973: 50 ANNI FA Il “GOLPE” FASCISTA CHE MISE FINE AL GOVERNO DI SALVADOR ALLENDE IN CILE

Il 4 settembre 1970 Salvador Allende, un medico e senatore socialista, vinse le elezioni presidenziali in Cile alla testa di una coalizione chiamata Unidad Popular formata dal Partito Socialista, dal Partito Comunista, dal Mapu (una formazione della sinistra cattolica) e da altri gruppi. Il governo Allende promosse una serie di riforme sociali: la nazionalizzazione del rame (el cobre, il Cile aveva miniere di rame tra le più grandi del mondo, ma in mano a multinazionali degli Stati Uniti come “l’Anaconda”, la “Kennecot”), dell’energia elettrica, dei trasporti, di molte banche. Fu avviata anche la riforma agraria che liquidò il latifondo e furono varati estesi provvedimenti sociali (salario minimo garantito, riduzione degli affitti, lotta contro la povertà, istruzione e cure mediche, diritti del popolo “Mapuche”). In politica internazionale il Cile riaprì le relazioni diplomatiche con Cuba e nel 1971 ci fu la storica visita di Fidel Castro.

Naturalmente questa politica trovò l’ostilità degli Stati Uniti e degli oligarchi cileni. Furono mandate avanti, finanziate dalla CIA e dalle multinazionali, campagne per destabilizzare il governo, dallo sciopero dei camionisti agli attentati dell’estrema destra fascista.

L’11 settembre 1973 ci fu il colpo di stato delle Forze Armate con a capo il generale Augusto Pinochet. La ”Moneda” (il palazzo presidenziale) fu bombardata. Dopo una strenua difesa del Palazzo, muore Salvador Allende che aveva rifiutato di arrendersi ai golpisti pronunciando uno storico ultimo discorso alla radio.

Così pure furono massacrati migliaia di attivisti comunisti, socialisti, di sinistra, intellettuali e musicisti come Victor Jara. Molte migliaia furono i detenuti nei campi di concentramento nelle isole verso l’Antartico (come Luis Corvalan, segretario del Partito Comunista) e nel deserto del Nord del Cile.

Furono smantellate le conquiste sociali di Unidad Popular e il Cile divenne il campo di esperimento degli economisti neoliberisti, i “Chicago Boys”.

Grande fu la solidarietà nel Mondo verso il popolo cileno. In Italia ci furono grandi manifestazioni. Per anni la “colonna sonora” della solidarietà internazionalista furono le canzoni degli “Inti Illimani” che si salvarono dalla repressione, perché l’11 settembre erano in Italia a fare concerti per le Feste dell’Unità.

Giuseppe Abbà

LA DIFFERENZA FRA LA PROPOSTA DI UNIONE POPOLARE E QUELLA DELLE OPPOSIZIONI PARLAMENTARI. NON È UNA BAZZECOLA

15 Agosto 2023

GIOVANNA CAPELLI

Le opposizioni parlamentari hanno proposto una raccolta di firme online sul reddito minimo, che ieri ha registrato una grande affluenza di firme.

Mi rallegro del fatto, segno che la nostra proposta di legge di iniziativa popolare ha colto un bisogno oggettivo di tutela del lavoro, della sua dignità e della necessità di uscire dalla depressione salariale che ha caratterizzato il nostro paese per l’arroganza padronale e la moderazione della maggioranza dei sindacati.

Vuol dire che non sentiremo più tutte le baggianate raccontate da politici e sindacalisti sulla contraddizione fra salario minimo, contrattazione, lavoro nero etc.

Bene. Ma mi chiedo perché le opposizioni parlamentari abbiano così platealmente ignorato la nostra raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare che depositeremo in parlamento a novembre, partita ed elaborata da Up, ma ora sostenuta da sinistra CGIl, USB, altri sindacati di base molti economisti ed intellettuali.

Allora bisogna entrare nel merito della differenza fra le proposte.

Qui sotto uno schema sintetico delle differenze.
La partita è da giocare nell’interesse concreto della classe operaia e dei ceti che vivono del proprio lavoro
Firmate la legge di iniziativa popolare.

A FIANCO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI DELLA COOPERATIVA FABER

5 Agosto 2023

Il giorno 3 Agosto 2023 una nostra delegazione è stata ricevuta dal viceprefetto Vicario, Dott. Stefano Simeone, della Prefettura di Pavia.

All’incontro era presente anche una delegazione di ex lavoratori della cooperativa “Faber”, cooperativa che si occupa di accoglienza e integrazione di immigrati richiedenti asilo, sia nel territorio Pavese che di altre Provincie.

Queste lavoratrici e questi lavoratori da molto tempo denunciavano la mancata retribuzioni per i lavori svolti, motivo per cui hanno in corso una vertenza sindacale assistite/i dalla CGIL e la UIL.

Una parte di loro devono avere spettanze che arrivano anche a qualche migliaio di euro.

Nell’incontro abbiamo denunciato al Prefetto Vicario questa situazione chiedendo di intervenire direttamente nel riconoscimento di queste spettanze salariali, in quanto soggetto direttamente coinvolto come appaltante del servizio di accoglienza.

Abbiamo denunciato anche il malfunzionamento del servizio stesso, strutture fatiscenti, condizioni igieniche spaventose e totale assenza di un lavoro di vero inserimento dei richiedenti asilo, insomma un vero spreco di denaro pubblico.

Tale malfunzionamento è da addebitare totalmente alla cattiva gestione da parte dei dirigenti della cooperativa e in particolare del Dott. Garavaglia.

Il Dott. Simeone ha manifestato il suo interessamento per trovare una soluzione ai mancati pagamenti dei salari arretrati dei lavoratori e delle lavoratrici, ha inoltre dichiarato che la Prefettura era già a conoscenza del “cattivo servizio” erogato dalla cooperativa e che era già in corso una procedura per cessare il rapporto di collaborazione con la stessa.

Come Rifondazione Comunista continueremo a vigilare e a denunciare tutte quelle situazioni dove non vi sia il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e dove vi sia un utilizzo non corretto dei soldi pubblici, che ricordiamo sono dei cittadini italiani che pagano le tasse.

Pavia 4/8/2023

Rusconi Piero seg. Rifondazione Comunista Federazione Pavia

Giuseppe Abbà Consigliere Comunale Mortara per Rifondazione Comunista

STRAGE STAZIONE DI BOLOGNA: PRC EMILIA ROMAGNA IL 2 AGOSTO IN PIAZZA AL FIANCO DI CITTÁ E FAMILIARI DELLE VITTIME

2 Agosto 2023

Rifondazione Comunista mercoledì 2 agosto sarà in piazza a Bologna nel 43° anniversario della strage fascista alla stazione dei treni, a fianco della cittadinanza e dei familiari delle vittime. Ci saremo per chiedere, ancora una volta, che sia fatta piena luce su una strage che è una ferita che sanguina ancora, per la città di Bologna e l’intera Italia democratica.

A distanza di 43 anni sappiamo che la strage è stata organizzata dalla Loggia massonica P2, eseguita da terroristi fascisti, protetta da servizi deviati dello stato che hanno tramato per depistare le indagini. E sappiamo che l’attentato si inseriva in un disegno eversivo che puntava a rovesciare il sistema democratico del paese attraverso la strategia della tensione e che alcuni dei protagonisti della strage sono sotto indagine anche per la strage di Capaci del ’92 e quelle di Firenze, Milano e Roma del ’93. Tanto che l’associazione dei familiari delle vittime parla della strage di Bologna come di un “ponte tra la strategia della tensione e le bombe del ’92-’93.

I diversi governi che si sono succeduti non hanno fatto nulla per fare chiarezza, e molti esponenti dell’attuale governo di estrema destra, a partire dalla Presidente Giorgia Meloni, hanno in passato negato la verità storica, politica e giudiziaria della strage. Addirittura, il Ministro della giustizia, Carlo Nordio, ha sostenuto la richiesta di annullamento del processo ad uno degli esecutori materiali della strage.

Al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che porterà la voce del governo alla commemorazione davanti alla stazione, chiediamo di aprire gli archivi segreti dello Stato e pretendiamo che sia fatta piena luce sulle responsabilità e le omertà politiche, istituzionali e degli apparati dello stato e dei servizi segreti ai suoi più alti livelli.

Ringraziamo l’Associazione dei Familiari delle Vittime per aver portato avanti nel corso degli anni una strenua lotta per la verità e la giustizia. Rifondazione Comunista continuerà a camminare al suo fianco.

Stefano Lugli e Paola Varesi

Co-segretari Rifondazione Comunista Emilia-Romagna

Vigevano: scompaiono le tessere dell’acqua pubblica?

Alcuni cittadini ci segnalano che non è più possibile ritirare, presso la sede del comune, le tessere dell’acqua pubblica.
Il servizio permetteva, con la suddetta tessera, di ritirare un numero specifico di litri di acqua gratuitamente.
Andando sul sito del comune leggiamo, in un articolo del 13 dicembre 2022, che il servizio, data la grande richiesta, sarà temporaneamente sospeso.
Avete capito bene: il servizio è sospeso dal 2022 e ancora non è stata data alcuna indicazione in merito a quando potrebbe riprendere.

Avendo da sempre combattuto per l’acqua pubblica e gratuita (in quanto la riteniamo un bene comune che non deve essere soggetto al profitto dei privati) siamo molto preoccupati da questa situazione e temiamo che si possa trattare di un modo per chiudere definitivamente il servizio.

Chiediamo al comune di provvedere alla stampa di altre tessere e di organizzare un’altra distribuzione in quanto lo riteniamo uno strumento utile per portare la città sempre più vicina a quello che è, da sempre, uno degli obbiettivi che inseriamo nei nostri programmi elettorali: una città con l’acqua totalmente pubblica, gratuita e libera dalle speculazioni dei privati. Altre città l’hanno fatto, noi che aspettiamo?

EDOARDO CASATI
Rifondazione – Unione Popolare

Aggressione fascista alla festa di Rifondazione Verona

Verona: assalto fascista alla Festa di Rifondazione Comunista. Solidarietà da tutto il partito

Questa notte, dopo giorni di provocazioni, un gruppo di neofascisti con bastoni e a volto coperto hanno fatto irruzione nell’area dove si sta svolgendo la Festa di Rifondazione Comunista a Verona.

E’ molto grave che, nonostante le ripetute provocazioni dei giorni precedenti, la questura non abbia garantito un’adeguata sorveglianza dell’area.

Esprimo la solidarietà di tutto il partito ai compagni che hanno fronteggiato e respinto l’aggressione di questi squadristi del terzo millennio.

Il nostro è un partito con le mani pulite che si autofinanzia con il lavoro militante, le sottoscrizioni e le feste come quelle di Verona. Ogni nostra festa è un presidio di democrazia e antifascismo. Auspico che il 20 alla riapetrura della festa ci sia una grande presenza di cittadine e cittadine democratici per esprimere un forte no alla violenza squadrista.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare

IL COMUNICATO DELLA FEDERAZIONE DI VERONA

Alla Festa in Rosso ogni giorno una provocazione!!!!

A Quinzano, nell’area verde vicino alle piscine Santini, da giovedì 13 si sta svolgendo la Festa in Rosso Festa di Rifondazione Comunista.

Tutto si svolge nella massima regolarità fin circa verso mezzanotte, quando incominciano le provocazioni con un chiaro crescendo di toni.

In breve i fatti.

La sera di venerdì 14, a festa ormai conclusa, un gruppo di giovani cerca di superare il cancello di via Villa già chiuso e la pronta risposta del nostro gruppo incaricato della sorveglianza notturna, fa desistere i malintenzionati che abbandonano il campo impossessandosi, però, di una bandiera prima issata sul cancello.

Nella notte tra sabato 15 e domenica 16, un petardo cade a poca distanza da uno stand con un botto ed una vampata di fuoco per fortuna senza ulteriori danni.

Le forze dell’ordine nella mattinata di domenica intervengono per recuperare il relitto.

Domenica sera, sempre verso mezzanotte, appena fuori dal recinto prima scoppia un grosso e rumoroso petardo e poi da una macchina bianca che si era fatta notare per i ripetuti passaggi davanti alla festa, vengono lanciate due bottigliette di vetro contro l’ingresso di via Bresciani. Inoltre, alcuni nostri manifesti affissi sulla recinzione della festa risultano mancanti e quelli vicino alla rotonda di Quinzano imbrattati da vernice nera. Al loro fianco, compare una scritta con simbolo inequivocabile.

Fatta intervenire la polizia oltre a denunciare i fatti, chi aveva notato l’anomalo comportamento dell’auto bianca, era nella condizione di segnalarne anche il numero della targa.

Questa notte, sempre verso mezzanotte, prima viene lanciato un botto all’interno della festa e, dopo alcuni minuti, un gruppo di cinque o sei individui, con volto mascherato, ma armato di bastoni cerca di entrare nella festa. Ne nasce un immediato parapiglia con il nostro servizio d’ordine ed il gruppo è costretto alla ritirata tentando di dileguarsi nelle vie del quartiere.

I segni del confronto rimangono evidenti a terra e, qualcuno di noi, lamenta anche qualche escoriazione e qualche colpo subito.

Le forze dell’ordine, visto il ripetersi di fatti analoghi, già allertate dopo lo scoppio del petardo sono intervenute riuscendo ad intercettare il gruppo aggressore ancora nelle vicinanze.

Per fortuna sono fatti che, almeno fino ad ora, non hanno condizionato lo svolgimento della festa che procede regolarmente come previsto dal programma.

Certo che il ripetersi di eventi simili con la chiara connotazione politica di aggressione fascista, non può passare inosservato.

Segnaliamo i fatti con ferma determinazione a non lasciarci condizionare e respingendo ogni provocazione.

Dopo un paio di giorni di pausa, come previsto, giovedì 20 riprenderemo la nostra manifestazione ed invitiamo quanti condividono con noi che comportamenti del genere non possano essere accettati, a venirci a trovare.

Ci auguriamo dalle forze dell’ordine, ormai in possesso di rilevanti elementi di conoscenza degli eventi, un atteggiamento adeguato alla situazione.

per PRC Verona

Fiorenzo Fasoli
presente ai fatti