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Lettera aperta al Papa

Questa è la lettera indirizzata a Papa Francesco per la sua visita annunciata a marzo in Iraq, di cui ho parlato alla riunione di Rete Kurdistan. Chiediamo che il Papa nella sua visita pastorale ed umanitaria a Bagdad, ad Erbil e a Mosul visiti il Campo profughi di Makhmour e la comunità di Sinjar, vittime di feroci attacchi delle milizie armate presenti nella regione e di bombardamenti di droni turchi, oltre che di un feroce embargo del Campo di Makhmour che persiste da agosto 2019. Chiediamo a chi volesse sottoscrivere questa lettera, di farlo individualmente, inviando una mail a questo indirizzo, indicando qualifica professionale e città. Cari saluti, Antonio

All’attenzione del Santo Padre,

nei giorni scorsi  è stata diffusa la notizia di una Sua visita, prevista per il mese di marzo 2021, nelle martoriate terre irachene, quelle terre percorse tutt’oggi da venti di guerra e da violenze indicibili che hanno mandato in frantumi comunità multietniche e multi confessionali, creando fratture profonde nella millenaria storia di convivenza mediorientale.

Abbiamo appreso che il Suo viaggio avrà come prima meta la città di Erbil, capitale della regione del Kurdistan iracheno dov’è presente anche un’importante comunità cristiana nel quartiere di Ankawa,  toccherà poi Baghdad, la capitale dell’Iraq e la città di Mosul, città rimasta tristemente nota come la capitale del califfato dell’Isis, ma anche per le persecuzioni contro i cristiani di Quaraqosh, antico insediamento assiro, un tempo il più grande centro della cristianità in Iraq. Quelle terre non possono non farci ricordare la figura di Padre Dall’Oglio, esule a Suleymanya, poi rapito o ucciso in Siria.

Santità, noi Le chiediamo che, oltre ad incontrare queste comunità, nell’ambito di un discorso umanitario e di pacificazione, ci sia la possibilità d’incontrare anche i profughi del campo di Makhmour, nella provincia di Mosul, e le comunità yazide di Sinjar, nell’Iraq nord occidentale, al confine con la Siria.

Nel campo profughi di Makhmour vivono oggi 14.000 profughi provenienti dalla regione del Botan, dove l’esercito turco, negli anni’90, aveva evacuato con la forza i villaggi di confine, abitati da contadini e pastori, accusati di aiutare i militanti del Pkk.

Questi profughi avevano attraversato le montagne coperte di neve che separano la Turchia dall’Iraq giungendo nella piana di Ninive. In quella traversata morirono 300 persone e circa 600 rimasero ferite da bombe, gelo e mine.

Costretti  a cambiare  per nove volte destinazione, si sono infine accampati in pieno deserto, in un luogo allora denominato “ valle della morte ”; in questo luogo  , hanno ricominciato a vivere, piantando alberi, dissodando terreni, allevando bestiame, aprendo scuole e cooperative. Oggi, Makhmour è una comunità autogestita, caratterizzata da una forte democrazia dal basso e di genere.

Pur tuttavia, i problemi del campo non sono finiti: abbandonata dall’UNHCR, la comunità è sotto embargo dal 2019. Inoltre, i droni turchi hanno bombardato il campo più volte e l’ISIS ha fatto frequenti incursioni armate uccidendo e seminando il terrore tra la popolazione. A questo, si è aggiunta recentemente la pandemia da coronavirus che ha già mietuto le prime vittime.

Sinjar è stata teatro di scontri violentissimi tra l’ISIS e le minoranze etniche e religiose presenti nell’area, in particolare quella dei kurdi yazidi, vittime di  un vero e proprio genocidio. Gli uomini e gli anziani sono stati trucidati in massa, mentre donne e bambine sono state ridotte a schiave del sesso e vendute sui mercati di Mosul e Raqqa per cifre tra i 5 e i 20 dollari, mentre i ragazzini sono stati arruolati e indottrinati dai miliziani islamisti come bambini-soldato.

La città, dopo diversi tentativi, è stata riconquistata dai peshmerga e dal Pkk il 13 novembre 2015. Negli anni successivi, sono state rinvenute numerose fosse comuni, piene di corpi con  le teste forate dai proiettili sparati alla nuca delle vittime.

Nel 2018, un’attivista yazida, Nadia Murad, è stata  insignita del Premio Nobel per la pace, dopo essere stata rapita e resa schiava sessuale dai miliziani dell’Isis.

Oggi purtroppo, il mondo sembra essersi scordato dei massacri subiti dagli abitanti del campo profughi di Makhmour  e di Sinjar.

Noi, firmatari di questa lettera aperta, Le rivolgiamo un accorato appello affinchè il grido sofferente di queste comunità non resti inascoltato.

Le chiediamo di prestare ascolto, nel corso del Suo viaggio pastorale in Iraq , alle sofferenze di queste popolazioni, visitando le loro povere comunità, e comunque  rivolgendo anche a loro un messaggio di pace, di serenità e di speranza nel futuro.

Grazie !

Alessandria, 25 dicembre 2020

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Ecco le adesioni pervenute finora (15 gennaio 2021):

– Moni Ovadia (attore, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante)

– Carlo Petrini (presidente Slow Food)

– Nandino Capovilla (Pax Christi)

– Padre Alex Zanotelli (missionario comboniano)

– Raniero La Valle  (giornalista, politico, intellettuale

– Mario Agostinelli (Presidente Laudato Si)

– Massimo De Vita (regista, direttore Teatro Officina)

– Silvano Molinari (già dirigente industriale)

– Alessandra Mecozzi (Associazione Cultura è Libertà)

– Vittorio Agnoletto (medico, docente universitario, scrittore)

– Raffaele Salinari (medico, Associazione Terres des Hommes)

– Emilio Molinari (Laudato Si)

– Tonio Dell’Oglio (Presidente Pro-Civitate Christiana Assisi

– Luigi Vinci (già parlamentare europeo)

– Silvana Barbieri (Associazione Fonti di Pace)

– Michele Petraroia (Ass. Padre Giuseppe Tedeschi, presidente Anpi Basilicata)

– Laura Schrader (scrittrice)

– Hikmet Aslan (giornalista kurdo in Italia)- Murat Cinar (giornalista turco in Italia)
– Sandra Cangemi (giornalista, educatrice)
– Marina, Lazzati (pedagogista)
– Don Michele Mosa (delegato per il dialogo interreligioso Pavia)
– Anna Miculan (avvocato)
– Susanna Brambilla Pirelli 
– Francesca Tassi (già professoressa associata di genetica Università di Parma)
– Giovanna Cantarella (psicanalista)
– Franco Borghi
– Camilla Boni – Milano
– Biancamaria Manzini – Milano
– Paola Ciardella – Milano
– Mirella De Gregorio – Milano
– Lia Barone – Parma
– Nando Dalla Chiesa – scrittore, sociologo, politico italiano
– Ileana Mortari – già docente di scuola superiore Mantova
– Francesco Sereni – già docente di scuola superiore Mantova
– Amalia Navoni (coordinamento Nord-Sud)
– Nicoletta Ghizzoli (Casa della cultura Milano)
– Giuliano Gasparotto (già docente universitario Pisa)
– Leo Ceglia (sindacalista)
– Margherita Ortuani (executive assistant)
– Maria Grazia Manzoni (già resp. portafoglio clienti Italia)
– Giannella Sanna (già docente di lettere)
– Giovanni Motta (avvocato)
– Arturo Salerni (giurista, avvocato)
– Giomo Conti (già consigliere reg.le Liguria)
– Piero Basso (storico, scrittore)
– Rossana Papagni (docente)
– Giuliana Barbieri (psicologa infantile)
– Carlo Rodini (psicologo, docente Università Cattolica Milano)
– Federico Venturi (scrittore, docente Università degli studi di Perugia)
– Giovanni Russo Spena (giurista, docente universitario, senatore)
– Laura Quagliolo (cooperante Cisda Onlus)
– Raffaele Taddeo (centro culturale multietnico La Tenda)
– Davide Migliorino (tecnico)
– Fausto Toselli (pensionato) Renazzo  (Fe)
– Mirella De Gregorio – Milano
– Marina Grossi (giornalista)
– Michele Papagna (Acea Onlus)
– Gabriella Di Campli (già dirigente Inps)
– Ivanoe Treu (disegnatore progettista)
– Stefano Giussani (dirigente aziendale)
– Roberta Rabino (dirigente aziendale)
– Martina Villa (avvocata)
– Beatrice Giussani (impiegata)
– Alessandro Villa (impiegato)
– Emma Zufellato (già funzionaria di compagnia aerea)
– Maria Luisa Paroni – Sabbioneta (MN)
– Evanna Sangiorgio  (pensionata) Como
– Giancarla Venturelli (volontaria onlus La Tenda)
– Aldo Sachero (medico cardiologo volontario onlus La Tenda)
– Augusta Pasquero (pubblicitaria)
– Don Virginio Colmegna (presidente della Fondazione Casa della Carità “Angelo Abriani”)
– Daniela Padoan (scrittrice, Laudato Si)
– Davide Scaglianti (insegnante)
– Maria Pia Deaniella (già funzionaria di banca)
– Antonella Doria (poetessa)
– Ausilia Magaudda (docente Conservatorio di Milano)
– Alessandro Giudo (tecnico azienda telecomunicazioni)
– Alessandra Chiappini – Ferrara
– Maria Luisa Paroni (Amnisty Int. – Laudato Si)
– Vincenzo Balzani (docente università di Bologna)
– Silvia Pelizza (psicoterapeuta)
– Amadia Fumagalli
– Maria Cristina Pirani (guida turistica)
– Isabella Colonnello (presidente ass.ne Romano Canosa per gli studi storici)
– Anna Falciola (già docente di lettere)
– Franco Borghi
– Fausto Toselli