Tag: #bastasfratti

Decreto milleproroghe, vittoria delle mobilitazioni di piazza: il blocco delle esecuzioni degli sfratti non viene cancellato.

Pubblicato il 21 feb 2021

Monica Sgherri*

Ora senza perdite di tempo lavorare per la realizzazione di un piano straordinario casa che superi strutturalmente il drammatico bisogno di casa

La tragedia è stata rimandata: non avere tolto il blocco della esecuzione degli sfratti dal decreto mille proroghe ha evitato lo scoppio di una tragedia sociale: in piena crescita dei contagi Covid si riprendeva a cacciare in mezzo alla strada le famiglie sotto sfratto.

“Nessuna modifica sugli sfratti sul decreto Milleproroghe, ora però chiediamo contributi per i proprietari e politiche abitative strutturali. Siamo soddisfatti di come il Governo abbia con responsabilità reagito alla nostra mobilitazione unitaria, inizia il comunicato immediatamente pubblicato dai sindacati Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini.

Sconfitti dunque i tentativi di cancellare del tutto la norma (lo voleva la Lega ma anche Italia Viva) o altri che chiedevano di ridimensionare drasticamente il blocco dell’esecuzione degli sfratti (Pd) limitando il blocco alle morosità incolpevole sorte dopo la pandemia!

Ma lo ripetiamo la tragedia sociale non è cancellata, ne tanto meno superata è solo rimandata al 30 giugno. Ora è tempo per lavorare velocemente per affrontare in modo strutturale il dramma casa approvando un piano straordinario casa che consegni un numero consistente di alloggi al bisogno drammaticamente crescente nel paese.

La crisi economica, la perdita di lavoro o drastico ridimensionamento del reddito familiare vedrà per diversi anni ancora un aumento crescente di famiglie impossibilitate a sostenere un affitto del mercato privato immobiliare. Si deve ampliare consistentemente il patrimonio di alloggi popolari in tempi brevi e certi. E da ora lo affermiamo con forza è a questi tempi brevi e certi che dovrà essere legata la effettiva proroga del blocco dell’esecuzione degli sfratti.

«Sarebbe impensabile e inumano mettere sulla strada migliaia di famiglie con esecuzioni forzate degli sfratti, in assenza di alternative immediate con passaggio da casa a casa. Qualsiasi valutazione non può prescindere dal Covid-19 e dai suoi effetti drammatici e luttuosi», tuonavano i sindacati dell’inquilinato Sunia Cgil, Sicet Cisl, Uniat Uil, Unione Inquilini, Asia Usb, i quali avevano organizzato, a difesa della proroga del blocco degli sfratti, presidi promossi e partecipati anche di Rifondazione Comunista e sportelli casa operanti nelle realtà territoriali sotto le prefetture di molte grandi città;

Denunciamo il vile tentativo di nascondere gli appetiti speculativi immobiliari della grande proprietà dietro il paravento dei piccolissimi proprietari: si adottino immediatamente corsie per detassare e rimborsare i piccolissimi proprietari che non rientrano in possesso del loro unico alloggio, si trovi una corsia preferenziale per liberare loro l’alloggio assegnando un appartamento alla famiglia occupante. Negli sfratti per morosità incolpevole è la grande proprietà che produce danni sociali e che incurante della gravissima crisi economica che getta nella miseria molte famiglie chiede di continuare a speculare senza ritardi né ostacoli!

Ed infine le risorse ci sono per realizzare un piano casa straordinario capace di rispondere alle centinaia di migliaia di famiglie in lista per un alloggio del Comune e per tutte quelle famiglie oggi sotto la spada di damocle di uno sfratto esecutivo che prima o poi avverrà: recuperare il patrimonio pubblico, a qualunque titolo pubblico, compatibile con la residenza e riconvertirlo ad alloggi di edilizia popolare e social housing. Una grande operazione di rigenerazione urbana e di rivitalizzazione sociale utilizzando proprio le risorse del ricovery found..

Ora non è più tempo il rischio è la tragedia sociale.  Solo la mobilitazione che in questi giorni ha difeso la proroga del blocco degli sfratti potrà raggiungere questo obiettivo: il governo Draghi nasce senza una parola sul dramma casa, tocca a noi far entrare nell’agenda della politica quello che politiche moderate del centro destra e del centro sinistra in questi ultimi 30 anni si erano scordati di fare, come confermano i loro tentativi di cancellare o ridimensionare il blocco dell’esecuzione degli sfrati.

La conferma del blocco dell’esecuzione degli sfratti è un importante successo, ma ora dobbiamo imporre che questi mesi siano utilizzati per risolvere il bisogno di casa: Un piano casa straordinario che riconverta il patrimonio dismesso compatibile con la residenza: una grande operazione di edilizia che recupera la sua funzione sociale a consumo di suolo zero.

*responsabile casa e diritto all’abitare

Segue presa di posizione dei sindacati degli inquilini

BLOCCO DEGLI SFRATTI CONFERMATO: APPREZZAMENTO DEI SINDACATI SUNIA, SICET, UNIAT E UNIONE INQUILINI

20 febbraio 2021

Nessuna modifica sugli sfratti sul decreto Milleproroghe, ora però chiediamo contributi per i proprietari e politiche abitative strutturali.

Siamo soddisfatti di come il Governo abbia  con responsabilità reagito alla nostra mobilitazione unitaria, risulta infatti impossibile in piena pandemia procedere con le esecuzioni degli sfratti.

Abbiamo perso troppo tempo, per questo chiediamo di procedere con i dovuti ristori ai proprietari e di strutturare da subito, anche attraverso le risorse del recovery plan, politiche abitative per aumentare la disponibilità di alloggi pubblici.

Siamo riusciti a sventare il pericolo di annullare un provvedimento giusto e indispensabile in una situazione di difficoltà economica sanitaria e sociale, per questo ora attendiamo l’odg annunciato dal Ministro Federico D’Inca per il quale annunciamo la nostra piena disponibilità a lavorare da subito per trovare delle misure adeguate, politiche del governo sugli sfratti  nel garantire l’interesse reciproco  delle parti.

SUNIA

SICET

UNIAT APSU

NIONE INQUILINI

SGHERRI/BAGGI/FABBRI (PRC-SE) – STOP SFRATTI: adesione di Rifondazione Comunista alla giornata di mobilitazione di martedì 16 febbraio.

La crisi economica scaturita dall’emergenza covid 19 é giunta  a un punto cruciale: la fine del blocco dei licenziamenti, previsto a marzo, e la fine del blocco dell’esecuzione degli sfratti rischia di far esplodere uno tsunami sociale: famiglie senza reddito e senza un tetto sulla testa: situazione assolutamente insostenibile e foriero di grandissime tensioni sociali se non rivolte.

Eppure poco si coglie nel recovery found e ancora meno nel nuovo governo che nasce sotto la guida di Draghi.

Forse un attenzione  maggiore sul tema lavoro (ma mal interpretata, si aiuti chi dovrebbe dar  lavoro piuttosto che a chi perde il lavoro!) ma meno che poco sul versante dell’emergenza abitativa.

Il Governo Conti aveva preso provvedimenti “tampone” per fronteggiare l’emergenza, ancorché i fondi destinati erano insufficienti al bisogno, ma nessun provvedimento strategico per risolvere alla fonte il bisogno.  L’unico provvedimento serio, era stato il blocco delle esecuzioni degli sfratti (che non aveva però bloccato, scusate l’ossimoro, la crescita dei provvedimenti giudiziari per il riconoscimento degli sfratti, aumentando così il numero delle esecuzioni da fare).

Un blocco concesso per pochi mesi, e via via reiterato fino all’ultimo (che registra delle restrizioni) che arriva al 30 giugno.

Già al Senato c’era stato un tentativo di restringere drasticamente l’applicazione del blocco dell’esecuzione degli sfratti, ora con la partecipazione  della Lega al Governo c’è da temere   seriamente che nella conversione in legge del DL milleproroghe, si trovasse il modo di cancellare il blocco delle esecuzioni degli sfratti.

Cosa succerebbe? Che entro un mese o due le famiglie in difficoltà economica si troverebbero scaraventate in mezzo alla strada perché private dell’abitazione.

Niente è stato fatto  in più di 20 anni, e ancora niente è stato fatto dopo la gravissima crisi economica esplosa in conseguenza delle misure restrittive adottate per fronteggiare la crisi sanitaria, e ora si può  davvero pensare che sia socialmente tollerabile l’equazione perdi i l lavoro = perdi la casa?

Le organizzazioni dell’inquilinato Sunica, Sicet, Unione Inquilini, Asia, Uniat Conia lanciano una giornata di mobilitazione prevista per martedi 16 febbraio con presidi organizzati sotto Prefetture, Comuni e Regioni.

Con convinzione Rifondazione Comunista aderisce alla giornata di mobilitazione partecipando anche con la presenza dei propri sportelli casa.

Non solo siamo convinti che il blocco degli sfratti non debba esser in alcun modo cancellato ma al contrario pensiamo che debba essere prorogato fino alla realizzazione di un piano straordinario casa.

Le soluzioni ci sono, è possibile ampliare sensibilmente il parco degli alloggi pubblici  riconvertendo velocemente il patrimonio pubblico (a qualunque titolo pubblico) compatibile con la residenza. Senza consumo di suolo, è possibile avviare in pochi mesi programmi di riqualificazioni di aree urbane a partire dal ritorno della residenza per alloggi popolari, social housing e affitti calmierati.

Prorogare il blocco delle esecuzioni degli sfratti facendo distinzione tra i piccoli e piccolissimi proprietari (dalla la grande proprietà immobiliare che vuole continuare a speculare), detassandoli subito per gli affitti non percepiti.  Nessuno cada nella trappola di Salvini che invoca la difesa del  proprietario di un unico appartamento, (che non può rientrare in possesso del suo unico bene, semmai per darlo al nipote che non ha casa) per proteggere invece gli interessi della speculazione immobiliare.

La priorità oggi è quella di evitare lo tsunami sociale che nascerebbe dalla scelta di scaricarsi dalle responsabilità nei confronti delle famiglie più fragile, colpite dalla perdita del lavoro o ridimensionamento del reddito e ora anche dalla  perdita dell’alloggio.

Le soluzioni abitative ci sono, non si può scaricare sui più deboli la soluzione di un’emergenza abitativa che colpevolmente i governi hanno ignorato da diversi decenni.

Monica Sgherri, Responsabile nazionale casa e diritto all’abitare

Fabrizio Baggi, Segretario regionale Lombardia

Maurizio Fabbri, Segretario regionale Lazio

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea