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Mortara: Microcast, operai senza un euro da novembre. “Non ce la facciamo più, chiediamo almeno una mensilità per respirare”

17 marzo 2022

Apprendiamo dall’Informatore, con un piccolo articolo, di come sono trattati i lavoratori della Microcast. Un classico esempio di come il Governo Draghi crea nuovi poveri, abbandonati a se stessi senza nessun aiuto finanziario dopo i licenziamenti.

Ieri mattina la Camera dei Deputati ha approvato a larghissima maggioranza (391 voti favorevoli su 421 presenti, 19 voti contrari) un Ordine del giorno collegato al cosiddetto “Decreto Ucraina” proposto dalla Lega Nord e sottoscritto da deputati di Pd, Fi, Iv, M5S e FdI che impegna il Governo ad avviare l’incremento delle spese per la Difesa verso il traguardo del 2 per cento del Prodotto lnterno Lordo. Ciò significherebbe, citando le cifre fornite dal Ministro della Difesa Guerini passare dai circa 25 miliardi l’anno attuali (68 milioni al giorno) ad almeno 38 miliardi l’anno (104 milioni al giorno). Soldi tolti alla Sanità, all’Istruzione, alla Ricerca, alla Cultura e agli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Al peggio non c’è mai fine.

ARTICOLO Tratto da: l’INFORMATORE del 17 marzo 2022

Mortara: i lavoratori Microcast, dichiarata fallita il 23 novembre, sono rimasti senza lavoro e stipendio, né cassa integrazione, né Naspi.

Sono poco meno di 30. “Non vediamo un euro – riferisce uno di loro – dal 9 novembre, quando ci è stato pagato lo stipendio di ottobre. Non ce la facciamo più, chiediamo almeno una mensilità per respirare”.

“I dipendenti – spiega Lorena Bini della Fiom Cgil – hanno diritto a 12 mesi di cassa integrazione straordinaria, prevista dal decreto Genova anche per le imprese fallite. Abbiamo cercato di attivarla con incontri al ministero. Finalmente il 17 febbraio abbiamo firmato l’accordo. Ora deve essere recepito da un decreto ministeriale, poi ci saranno i tempi dell’Inps per i pagamenti. Stiamo sollecitando di continuo. I lavoratori aspettano inoltre dal fallimento due mensilità del 2019 e il Tfr”.