6 dicembre 2021
Ringrazio per l’editoriale (Corriere, 29 novembre) che ha riportato l’attenzione,
monopolizzata dal clima, sull’acqua, la sua crisi globale e aggiungo io, sui 4 miliardi
di persone escluse dall’accesso a quella buona. L’acqua non è stata in agenda di G8
G20 e nemmeno della Cop26 è stata una priorità. Non esiste un’agenzia dell’Onu
sull’acqua. Dico solo che i referendari non sono come lascia intendere l’editoriale,
divulgatori di e… false verità su cui riposa la nostra coscienza civica. Non sosteniamo
che l’acqua «è abbondante e inesauribile, al contrario, mi scontro ancora con quanti
sostengono che l’acqua è una risorsa rinnovabile. Non lo è se continuano ad
aumentare i consumi la popolazione è l’inquinamento. Non abbiamo mai parlato di
gratuità». Ma che sull’acqua non si devono fare profitti. Abbiamo detto, e lo afferma
l’Onu, che a ogni persona vanno garantiti almeno 50 litri al giorno e che le tariffe
devono essere progressive ai consumi. Incivile è che un abitante di Las Vegas
disponga di 1.400 litri al giorno e che un abitante del Mali disponga di soli 15 litri.
Sostengo che il nostro tempo sta per scadere e chiama straordinari Interventi
pubblici per l’acqua, che a tanti manca persino per lavarsi le mani, come i vaccini e
salute. Sono convinto che tutto ciò a cui assistiamo non sia per un eccesso di
pubblico, ma di interesse privato. Ideologico? Ma lo dice anche il Papa. Sono
convinto che su questi argomenti il referendum abbia fatto una campagna di massa
di educazione civica>. L’editoriale ignora che nel 2020 qualcuno ha pensato di
quotare in Borsa l’acqua e che tragedia prefiguri. I «17 fondi internazionali che
aspettano di intervenire sull’acqua nel nostro Paese», aspettano solo che il Ddl sulla
concorrenza rimuova gli ultimi ostacoli pubblici. Le 4 Multiutility italiane ricordo che
sono private quotate in Borsa e con le multinazionali francesi Suez e Veolia
gestiscono l’acqua della Capitale e di tante grandi citta, in Sicilia e in Calabria e non
brillano per efficienza. Parigi torna pubblica. Milano e la Puglia sono in house e
Territoriale stesso riconosce che sono tra le più efficienti. Le gestioni in economia
sono solo a Napoli e nel piccoli Comuni montani dove ci sono “appetitose” sorgenti.
L’acqua è vita, la cerchiamo nell’universo, in altri pianeti.. E il tutto e viene prima di
tutto. Con la salute va oltre il concetto di servizio. Mercificarla è come indicare con
un dito: tu vivi tu muori.
Emilio Molinari
(associazioni Costituzione Beni Comuni e Laudato Sì)