Tag: Canti di lotta delle mondine

PER NON DIMENTICARE LE NOSTRE MONDINE

Giuseppe Abbà


Ho molto apprezzato l’ articolo di Roberto Lodigiani sugli scioperi delle mondine, 90 anni fa, nel 1931.


Quelle donne coraggiose osarono sfidare il fascismo, partendo da precise rivendicazioni salariali.

Vorrei solo aggiungere che il movimento delle mondine fu sostenuto dal Partito Comunista (all’epoca clandestino).

C’è, nel bellissimo libro di Teresa Noce “Rivoluzionaria Professionale” la sua testimonianza in proposito.

C’era malcontento tra le mondine per l’ annunciata riduzione dei salari del 10 per cento (per mantenere la lira a quota 90).

Le mondine erano circa 200 mila e il loro sciopero fu sostenuto dalla distribuzione clandestina di volantini, oltre che dalla diffusione di un giornale (anche questo stampato “alla macchia” dal Partito Comunista, “La Risaia”, oltre che da copie de L’Unità.

Il movimento, dice sempre Teresa Noce, si estese in tutte le zone risicole nel Vercellese, nel Novarese, in Lomellina.

Sempre da Teresa Noce: “In risaia cominciarono a riudirsi sempre più spesso le canzoni di lotta che le mondine cantavano prima del fascismo e che non avevano dimenticato”.

Testimonianza personale: mia mamma, nel 1931, era una giovane mondina di 17 anni.

Mi raccontò di quell’ epoca e di come, nelle risaie, fossero diffuse, in sfida al fascismo, canzoni di lotta. Me ne ricordo una in particolare, sull’omicidio Matteotti.

E’ giusto quindi rendere un doveroso omaggio a un proletariato che non si arrende al fascismo e alla prepotenza degli agrari.

Giuseppe Abba’

Rifondazione Comunista Mortara

Bravi Lodigiani e Abbà a ricordare gli scioperi del ’31 delle mondine, ma avvennero anche prima, dal ’27. Se è lecito citarci un resoconto c’è nel libro del 2008 dello SPI provinciale. “Davanti a un’ingiustizia si soffocava nel cuore. La resistenza silenziosa delle donne pavesi tra fascismo, guerra e crisi di regime”, purtroppo poco diffuso e per niente citato.Nel libro è riportato il volantino (quasi un fumetto) che allego e commento prendendo uno stralcio dal libro.

“Particolarmente interessante è un volantino della CGdL del maggio 1932. Si tratta di un’eccezione anche rispetto ai giornali clandestini, perché è illustrato da ben dieci vignette. Viene rappresentata, anche a livello di immagini, la contrapposizione tra le condizioni di vita delle mondine rispetto a quelle dei loro sfruttatori.

Si inizia con la messa a confronto della casa della povera mondina, spoglia e senza alimenti, con la sede lussuosa e ben fornita di generi alimentari dei sindacati fascisti, si passa poi al treno preso dalle migranti, un vero e proprio carro bestiame, rispetto ai vagoni di lusso su cui viaggiano le famiglie dei ricchi. Anche la vita nell’acqua è molto diversa: piegate nelle risaie le mondine, a crogiolarsi sulle spiagge le signore. Ma nella sequenza finale si manifesta la presa di coscienza delle sfruttate che scioperano e costringono alla fuga gli agrari e i fascisti.

Al di là dell’aspetto didascalico, va sottolineata l’efficacia della scelta e come venga sottolineata la necessità di un’unità di azione tra locali (rappresentate con i figlioletti) e forestiere e tra mondine e operai.

Marco Savini

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Ho letto l’interessantissimo intervento di Marco Savini sugli scioperi del proletariato agricolo, e delle mondine in particolare, durante il fascismo.

Notevole è il volantino “riscoperto” del 1932 -stampato clandestinamente, ricordiamolo sempre- rivolto alle mondine. Interessante è l’intestazione del volantino: CONFEDERAZIONE GENERALE DEL LAVORO, aderente all’Internazionale sindacale Rossa.

Voglio ricordare che il 4 gennaio 1927 i dirigenti riformisti della CGL, in testa D’Aragona, con un vergognoso atto di resa al fascismo, dichiararono sciolta la CGL.I comunisti -sempre in clandestinità- non accettarono tale atto e avvertirono che “nessun sindacato deve ritenersi sciolto” invitando gli iscritti alla CGL a “trasportare nelle fabbriche la loro organizzazione.

Il 27 febbraio 1927 i comunisti organizzarono un Convegno clandestino a Milano, in un’officina, una fabbrica di specchi di via Porta Vigentina.

Naturalmente era molto difficile operare in condizioni di illegalità ma il volantino del 1932 -ricordato da Marco Savini- è eloquente.

Ricordo questi fatti non per pignoleria ma, ancora una volta, per sottolineare il ruolo dei comunisti nelle lotte proletarie e contro il fascismo, anche negli “anni terribili”.
Continuiamo a occuparci anche di Storia. Come sappiamo tutti è importantissima per dare coscienza che lo “stato di cose presente” può e deve essere mutato, per rendere giustizia alle classi subalterne.

La Storia non deve essere scritta solo dagli “intellettuali organici” alle classi dominanti.
Giuseppe Abbà