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DRAGHI, L’UOMO DEI MIRACOLI, IN QUESTI GIORNI HA COMINCIATO A TIRARE FUORI I CONIGLI DAL CAPPELLO.

L’editoriale del n°2 del 27 febbraio di #inforifo – il periodico di informazione politica a cura del comitato regionale lombardo di Rifondazione Comunista – a questo link è possibile scaricare la versione integrale in formato pdf

Onestamente non ci pare che siano magnifici. Che il mitico Brunetta potesse essere annoverato tra le eccellenze della Repubblica non lo avremmo mai sospettato. E dove lo hanno messo? Alla funzione pubblica, in modo che continui a fare danni e propaganda come aveva già fatto durante i governi di Berlusconi. Invece di pensare a come potenziare e far funzionare meglio il settore pubblico, ha subito cominciato a prendersela con i dipendenti. Anche la Gelmini non è male come ministro. Gli studenti ancora se la ricordano. Si potrebbe proseguire con i sottosegretari leghisti. Tra questi spicca la Borgonzoni, che fa la sottosegretaria alla cultura dopo essersi pubblicamente vantata per non aver letto un libro negli ultimi anni. Insomma, questo governo, frutto della battaglia politica di Renzi, il politico più arrogante e antipopolare del paese, è un governo proprio di larghe intese nel senso che c’è dentro effettivamente di tutto. Se però guardiamo ai programmi dei partiti che sono al governo vediamo che su alcune questioni la pensano esattamente nello stesso modo: tutti sono contrari ad una tassa sulle grandi ricchezze e tutti sono favorevoli alla precarizzazione del lavoro. Tra gli stessi Ministri, si possono vedere molti esponenti vicini a Confindustria ma certo nessuno noto per essere un difensore dei lavoratori. In altre parole, l’unità tra centro destra e centro sinistra l’hanno costruito su una cosa molto semplice, sulla classe. Non nel senso dello stile ma perché questo è un governo che vuol fare gli interessi degli industriali, dei banchieri ed in generale dei ceti abbienti. Un governo che non si vuole scontrare con i poteri forti perché è stato messo lì dai poteri forti a spendere i 209 miliardi di finanziamenti. È quindi necessario che chi non è ricco, non è un banchiere o un imprenditore e quindi non è rappresentato da questo governo, faccia sentire la sua voce e dica chiaramente cosa serve, per cosa bisogna usare i 209 miliardi attorno a cui si è costruito questo governo. Bisogna difendere la parte più debole della popolazione e l’ambiente, redistribuire i soldi dai ricchi ai poveri e progettare uno sviluppo del paese che metta al centro le persone e la difesa dell’ambiente. Il libero mercato ci ha portato in questo disastro, per uscirne serve un forte intervento pubblico:

1) Lo stato deve imporre il blocco dei licenziamenti e degli sfratti per tutto il 2021, con relativa Cassa integrazione, abolire la riforma Fornero sulle pensioni.

2) Lo stato deve garantire un reddito sociale a tutti coloro che non hanno il lavoro o che comunque hanno un reddito basso.

3) Lo stato deve potenziare la sanità pubblica, l’istruzione pubblica, l’assistenza pubblica assumendo a tempo indeterminato tutte le persone che servono.

4) Lo stato la deve smettere di dare soldi a pioggia agli industriali e finalizzare le risorse al mantenimento dell’occupazione, alla riduzione dell’orario di lavoro ed alla riconversione ambientale delle produzioni.

5) Lo stato deve riprendere una politica pubblica per la ricerca, per produrre le cose indispensabili – come i vaccini contro il Covid – o per fare quei lavori che i privati non fanno perché non rendono abbastanza, come il riassetto idrogeologico del territorio.

6) Lo stato deve ridurre le tasse sui redditi medio bassi, aumentare le tasse sui redditi alti e fare una tassa sulle grandi ricchezze al di sopra del milione di euro.