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Le palle di frate Giulio (in dialetto mortarese: i bal ad fra giuli)

12 marzo 2022

ADRIANO ARLENGHI

La scuola che non c’è. La scuola fantasma. La scuola  da paura. Potrebbero essere questi i titoli per la nuova telenovela mortarese intitolata C.p.i.a. (Centro provinciale d’istruzione adulti): una promessa infinita. Il logo quello del naso di Pinocchio. Basta parole. Sufficiente l’immagine del Vigevanese oggi in edicola.

La trama è semplice, dice che le bugie hanno le gambe corte o per meglio dirla alla maniera del mio saggio nonno, in dialetto: i bal ad fra giuli.

Non so perché il frate della memoria fosse accusato di dire balle, forse erano solo  post verità. In ogni caso tra tre mesi la scuola finirà e il problema pure.

Il giornalista Bressani dice in un post pubblicato ieri, che la più grande delle tre aule concesse dal Comune per fare la scuola, ha il soffitto puntellato.

Altro che crepa «non pericolosa», ribadisce. Il problema risolvibile facilmente, «basta stuccarla». Così avevano sbrigativamente concluso due mesi fa in Comune.

Si parla della più grande delle tre aule di Palazzo del Moro, finalmente messe a disposizione del Centro provinciale d’istruzione adulti (Cpia) a gennaio,  ma in concreto fruibili solo da febbraio. Ora dice, una determina del servizio lavori pubblici, bisogna «intervenire urgentemente alla manutenzione straordinaria del soffitto per rischio di crollo».

Il Comune ha incaricato, con affidamento diretto, all’impresa Sms Immobiliare srl di Mortara per un importo 17.587,52 euro. «I lavori non sono ancora iniziati – dice il preside Daniele Bonomi – e non sappiamo neanche quando cominceranno». Di certo quando si aprirà il cantiere, anche le altre due aule adiacenti saranno inutilizzabili: «Ci toccherà traslocare ancora».

Intanto sono irrisolti anche i problemi di riscaldamento: caldaia ancora senza gasolio e due giorni di sospensione delle lezioni lunedì e martedì.

Così il testo dell’Informazione Vigevanese. Riapre un contenzioso che soltanto una città come la nostra è incapace di chiudere. Lustri di polemiche e di promesse.

E vacanze forzate.