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Rifondazione: il ministro alla transizione nucleare 40% di aumento sulle bollette elettriche

Dopo il precedente aumento del 20%, il governo, per voce del suo ministro alla transizione ecologica, Cingolani ha annunciato che dal prossimo primo ottobre le bollette del gas aumenteranno di un altro 40%.

Una pugnalata alla schiena per i ceti sociali più deboli, giustificato con l’aumento del costo del gas, per convincere a rendere appetibile il ritorno alle centrali nucleari.

La tecnologia non ha ancora dimostrato di saper evitare tragedie ambientali come quella di Fukushima, la realizzazione di centrali, “forse” sicure, richiederà anni e miliardi di euro di investimenti per centralizzare, magari privatizzandola definitivamente la produzione energetica ma si sceglie scientemente di ricattare le cittadine e i cittadini con il nodo scorsoio del costo dell’energia, ammantando anche con maldestro green washing, tale scelta come ecologicamente corretta.

Si investa invece in energie rinnovabili e si decida, per ovviare nell’immediato a questi aumenti, lo stop agli aumenti delle bollette e/o di adeguare i salari all’aumento del costo della vita.

Non sarebbe ora di aumentare non le bollette ma del 40% gli stipendi o di introdurre il salario minimo legale?

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

La paura

ADRIANO ARLENGHI

Da sempre abituati a vedere collocato sul nostro territorio tutte le porcherie prodotte non soltanto dalla nostra Regione ma anche da mezza Italia, quando ieri sono stati diffusi i siti tra i quali sarà scelto il vincitore per creare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi, in molti sui social hanno cominciato a tremare.

Vuoi vedere che alla fine sceglieranno la Lomellina? Si sono detti, considerando anche il fatto che una delle venti centrali nucleari del piano di Donald Cattin negli anni ’70 avrebbe potuto essere costruita dalle parti di Sartirana Lomellina.

Io me li ricordo bene quei tecnici venuti da Roma a misurare i parametri del territorio e la rabbia della gente.

Mi ricordo ancora quelle assemblee infuocate e affollate da centinaia di persone, che sostenevano come l’avventura nucleare anche in tempo di pace per generare energia, fosse una scelta sbagliata.

Per mille motivi e non ultimo il fatto che il decadimento dell’uranio o del plutonio si sarebbe verificato lungo l’arco di centinaia di generazioni.

Una presenza costante e spaventosa, considerando i tempi biblici di decadimento delle sostanze radioattive.

Ricordo con molta lucidità ancora il grande movimento antinucleare nascente che anche in questa terra di lomellina si era mobilitata per dire di no all’avventura nucleare e la fatica per raccogliere le firme per proclamare un referendum nazionale.

Vinto infine anche grazie all’emozione collettiva della tragedia, una delle più grandi mai generate dall’uomo moderno di Chernobyl.

Bambini che abbiamo in tanti e per lunghi anni ospitato in città in estate, per ripulire almeno un poco il loro sistema immunitario.

Così grazie all’opposizione di un mondo ecologista ancora in fasce che studiava i testi di Barry Commoner e leggeva della Carson “Silent Spring”, l’Italia non scelse la via nucleare.

Immagino che così i rifiuti radioattivi, che ora per decisione europea dovranno essere stoccati in un solo luogo, siano minimi rispetto a ciò che avrebbe potuto essere.

Ricordo anche le grandi manifestazioni di Montalto di Castro e soprattutto quel serpentone umano che si era messo in cammino all’alba e che da Casale era giunto sino a Trino Vercellese.

Dove esisteva ed esiste tutt’ora una piccola centrale nucleare da 300 Megawatt, le cui scorie in mancanza di un sito ufficiale nazionale per poterle stoccare, sono ancora tutte lì nella centrale stessa.

Il tempo galantuomo ha dimostrato come sia possibile generare energia dal sole, dall’acqua, dal vento, dalle maree.

Forse anche per questo, in un tempo in cui la scelta era complessa e difficile, decisi che aveva un senso farmi anticipare un pezzo dei soldi della mia liquidazione, per installare pannelli solari fotovoltaici sul tetto della mia casa e così azzerare o quasi il costo del consumo di energia.

Ho ritrovato di recente tra vecchie carte i volantini di quel tempo.

Le fotografie di quando con le auto dalle pareti tappezzate di plexiglass e di slogan si girava per Mortara per dire di votare no alla scelta nucleare.

Di quando un’ amministrazione comunale sensibile al tema, decise di piazzare i cartelli “Mortara città denuclearizzata” in tutte le entrate della città.

In Lombardia non è previsto, questa la cronaca di oggi, un sito di stoccaggio.

Il sito ancora da decidere potrebbe così essere vicino ma non vicinissimo.

Le aree scelte sono in Piemonte tra le province di Torino e di Alessandria. Nei comuni di Caluso, Mazzè, Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargento, Bosco Marengo.

Tiriamo dunque un sospiro di sollievo anche se continuiamo a batterci contro tutto il nucleare sia quello ad uso civile che ad uso militare: il peggior uso possibile di una scoperta scientifica dell’umanità.

Per poter vivere in un mondo non radioattivo.