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SU GAS CINGOLANI IMBROGLIA. GOVERNO BLOCCHI AUMENTO BOLLETTE

22 dicembre 2021

MAURIZIO ACERBO

Il ministro della finzione ecologica Cingolani imbroglia per rilanciare progetti della lobby del gas. Non è vero che aumentando la produzione in Italia diminuiranno le bollette.

A beneficiare di nuove estrazioni sarebbero solo le società petrolifere e del gas.

Il ministro dovrebbe sapere che sciagurate leggi italiane prevedono che dopo aver pagato una bassissima royalty al momento dell’estrazione, il gas diventi di esclusiva proprietà delle aziende che ce lo rivendono a prezzo del mercato internazionale.

L’Italia non ha gli immensi giacimenti della Russia e l’aumento delle estrazioni non avrebbe alcuna incidenza sui prezzi internazionali.

Il problema dell’esplosione delle bollette nasce dal fatto che negli anni ’90 l’Italia e l’Unione Europea hanno deciso di liberalizzare il mercato energetico e di eliminare i poteri regolativi degli stati.

L’aumento delle bollette è uno dei tanti fallimenti delle controriforme neoliberiste volute dal centrosinistra e dal centrodestra a cui solo noi di Rifondazione Comunista ci opponemmo.

Il governo blocchi l’aumento delle bollette con una legge come quella che ha fatto il nostro compagno ministro comunista Alberto Garzon in Spagna facendo pagare alle società energetiche le fluttuazioni del mercato.

Il ministro dovrebbe impegnarsi nella riduzione delle emissioni climalteranti invece di raccontar balle.

Ma Beppe Grillo ha chiesto scusa per averci rifilato questo ministro?

#NoTriv

#clima

Rifondazione: il ministro alla transizione nucleare 40% di aumento sulle bollette elettriche

Dopo il precedente aumento del 20%, il governo, per voce del suo ministro alla transizione ecologica, Cingolani ha annunciato che dal prossimo primo ottobre le bollette del gas aumenteranno di un altro 40%.

Una pugnalata alla schiena per i ceti sociali più deboli, giustificato con l’aumento del costo del gas, per convincere a rendere appetibile il ritorno alle centrali nucleari.

La tecnologia non ha ancora dimostrato di saper evitare tragedie ambientali come quella di Fukushima, la realizzazione di centrali, “forse” sicure, richiederà anni e miliardi di euro di investimenti per centralizzare, magari privatizzandola definitivamente la produzione energetica ma si sceglie scientemente di ricattare le cittadine e i cittadini con il nodo scorsoio del costo dell’energia, ammantando anche con maldestro green washing, tale scelta come ecologicamente corretta.

Si investa invece in energie rinnovabili e si decida, per ovviare nell’immediato a questi aumenti, lo stop agli aumenti delle bollette e/o di adeguare i salari all’aumento del costo della vita.

Non sarebbe ora di aumentare non le bollette ma del 40% gli stipendi o di introdurre il salario minimo legale?

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea