Tag: Patto di varsavia

GUERRA E PACE

3 marzo 2022

Tonino Linfanti

La NATO nasce il 4 aprile 1949, come deterrente ad un’eventualmente attacco dell’Unione Sovietica in Europa.

In risposta a questo il 14 maggio 1955 nasce il Patto di Varsavia.

Facciamo un salto temporale: 1989 crolla il muro di Berlino e l’URSS comincia a scricchiolare Gorbaciov, ultimo segretario del Cremlino, cerca di non fare crollare l’Unione sperando in una transizione pacifica in un sistema più democratico ma che mantenga le garanzie sociali presenti nel paese, una terza via tra capitalismo e comunismo.

Questo non può essere accettato dagli Stati Uniti che si attivano, attraverso Eltisin, affinché venga destituito Gorbaciov e al suo posto instaurano il fantoccio Boris Eltisin.

La conseguenza sarà la dissoluzione dell’Unione spesso anche in modo cruento e sanguinoso.

Si faranno avanti una serie di individui che approfitteranno della situazione, spesso in modo criminale, per crearsi potere economico e guidare l’assetto politico del paese per i propri interessi.

Tutti ricordiamo cosa accadde nella ex Jugoslavia dove la Nato intervenne in maniera massiccia su alcune città considerate nemiche  uccidendo spesso civili e usando proiettili ad uranio impoverito, tanto che le conseguenze letali le avranno anche I soldati italiani presenti sul campo.

L’occidente comunque accetterà di non allargare la NATO ai paesi dell’ ex Patto di Varsavia,  accordo disatteso se guardiamo una cartina di oggi rispetto agli anni della guerra fredda.

No si può giustificare un’invasione armata di un’altro stato sovrano ma non  possono nemmeno usare pesi diversi nella valutazione degli eventi.

Nel 2014 le mire indipendentiste del Dombas, a maggioranza russa, una regione al confine fra Ucraina e Russia viene repressa nel sangue dalle milizie dichiaratamente naziste ucraine facendo almeno 14.000 morti in questi 7 anni.

L’occidente ha usato, volontariamente, la strategia dello struzzo intervenendo con le solite blande iniziative senza cercare di pacificamente seriamente la situazione.

L’occidente ha servito su un piatto d’oro al fascista Putin la scusa per l’intervento militare.

Marc Innaro, il giornalista inviato del TG 1, ha fatto notare questi fatti ed è stato subito allontanato e accusato di essere filo Putin, insomma essendo fuori dal coro e non allineato è stato immediatamente crocefisso per lesa maestà dell’impero USA.

Qui in Italia come al solito i guerrafondai da bar fanno la voce grossa con il culo degli altri, con la povera gente ucraina.