Tag: #cambiamenticlimatici

Prima parte degli interventi alla 15^ festa di Rifondazione Vigevano di domenica 10 settembre, sulla questione ambientale

13 Settembre 2023

FABRIZIO BAGGI SEGRETARIO REGIONALE LOMBARDIA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

RICCARDO GANDINI: COORDINATORE GIOVANI COMUNISTI EMILIA ROMAGNA

MAURO COLLINA SEGRETARIO PROVINCIALE PRC BOLOGNA

DOBBIAMO CAMBIARE STRADA!

30 Agosto 2023

PUBBLICHIAMO VOLENTIERI LA LETTERA DEL “WWF LODIGIANO” E “LA MORTARA CHE VORREI” PERCHE’ NE CONDIVIDIAMO I CONTENUTI. RIFONDAZIONE COMUNISTA FED. DI PAVIA

Comunicato

Il 28 agosto due associazioni ambientaliste locali, il Wwf Lodigiano pavese e La Mortara che vorrei hanno inviato ai media e ai soci questa lettera:

Dobbiamo cambiare strada.

Eventi climatici estremi nelle regioni del nord. La Lomellina in ginocchio per la tempesta di vento che ha procurato sabato scorso grandi danni. E ovunque in Italia, incendi, frane, smottamenti, alluvioni.

Una situazione che da straordinaria sta diventando ordinaria. Gli eventi atmosferici estremi non sono più un’eccezione, ma quasi la normalità: si susseguono con una frequenza tale che non si fa in tempo a dichiarare uno stato di emergenza che subito arriva la richiesta per dichiararne uno nuovo. Una china pericolosa e drammatica a cui dovremmo abituarci, trovandosi l’Italia proprio al centro del Mediterraneo, una delle regioni del Pianeta più minacciate dalla crisi climatica.

Eppure, il nostro Paese continua a non mettere al primo posto dell’agenda politica, i temi del contrasto alla crisi climatica e dell’adattamento ai cambiamenti già in corso. Anzi sembra quasi che voglia mettere da parte, ignorare e persino negare la necessità di azioni non più rimandabili, facendo finta di non vedere le pesanti conseguenze sulle vite umane e sull’economia dovute alla non azione politica.

In questi giorni si discute della prossima legge di bilancio e della difficoltà di trovare i miliardi che mancano attraverso tagli a servizi o a bonus fiscali, ma ben ci si guarda da discutere di intervenire sui Sussidi Ambientalmente Dannosi che secondo i dati del Ministero dell’Ambiente ammontano a 22,4 miliardi di euro l’anno. Sussidi che continuano a ritardare la necessaria transizione ecologica, rafforzando attività economiche (tra cui la produzione e il consumo di combustibili fossili) che amplificano la crisi climatica a suon di miliardi e di vittime. Come se questo non bastasse, nei circa 16 miliardi di definanziamenti al PNRR decisi a luglio dal Governo ci sono, guarda caso, molti degli interventi che erano previsti per la prevenzione e l’adattamento al cambiamento climatico (soprattutto nel contrasto al dissesto idrogeologico), l’efficienza energetica dei Comuni, la rigenerazione urbana, la promozione di impianti rinnovabili innovativi, fino alla tutela e al miglioramento del verde urbano ed extraurbano”.

Scelte incomprensibili se si osserva la situazione del nostro Paese che su questi settori registra fortissimi ritardi.

Per completare il quadro non possiamo non ricordare come ad oggi l’Italia non abbia ancora una Legge sul Clima, né una Legge sul consumo del Suolo, nonostante la cementificazione del territorio proceda a ritmi impressionanti (due metri quadrati al secondo) e nonostante si sappia benissimo come l’impermeabilizzazione del suolo aumenti notevolmente gli effetti negativi delle precipitazioni straordinarie sempre più frequenti.

È ancora in discussione il Piano Nazionale Integrato Energia Clima, le cui versioni fin qui uscite non mostrano il coraggio necessario per raggiungere gli obiettivi di uscita da tutti i combustibili fossili con conseguente passaggio alle fonti rinnovabili. Allo stesso modo non è stato ancora approvato il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici che dovrà indicare obiettivi specifici e conseguenti investimenti per garantire una gestione ambientalmente e socialmente sostenibile della crisi climatica.

Di fronte a queste “false calamità”, si preferisce continuare a fare l’elenco dei danni che la collettività subisce e di cui si dovrà poi fare carico, invece che agire per contrastare le cause che determinano. Scriviamo queste note dopo avere visto lo sconquasso ambientale nella nostra città e di tutta la Lomellina e i danni economici arrecati a centinaia di famiglie. Con la tristezza nel vedere anche come i luoghi del cuore che personalmente e con tanta fatica avevamo a Mortara curato, come l’Oasi di fronte ai Carabinieri e il Bosco della Merlata, sono stati sconvolti dalla furia del vento e in parte azzerati.

Dobbiamo cambiare strada!

La tempesta si abbatte sulla città di Vigevano: in un attimo alberi sradicati, tetti scoperchiati, auto distrutte e tanti tanti disagi

26 Agosto 2023

Edoardo Casati

Io conto 2 alberi caduti su casa mia, interruzione di corrente per almeno un’ora. Lo stesso per il mio vicino che dovrà fare i conti con un pino di 6/7 metri caduto contro casa sua. Così tanti altri e altre che stanno segnalando ovunque disagi del genere.

In un attimo ci accorgiamo di come la nostra quotidianità, costruita su una falsa tranquillità del “tanto non succederà mai a noi”, sia così fragile davanti alla potenza distruttrice della natura.

Le immagini spiegano più di mille parole, per questo non voglio aggiungere molto altro. Chi ancora si azzarda a chiamarlo “maltempo” deve fare i conti con la semplice realtà: questo é il frutto del cambiamento climatico; danno enorme con cui dobbiamo fare i conti perché enorme é stata la spocchia con cui abbiamo pensato di essere superiori alla natura.

Tutta la ricchezza del mondo non vale una sola vita persa in questo modo.

Edoardo Casati, il Circolo “Hugo Chavez” del Partito della Rifondazione Comunista di Vigevano e Unione Popolare