Tag: #ambiente

MILANO MALPENSA

18 Aprile 2024

Apprendiamo dalla stampa che la Coldiretti, Confagricoltura e Cia Agricoltori Italiani si sono dichiari contrari al progetto della super strada.
Dato rilevante é quello che riguarda i 1.277.442 metri quadrati e il 94,5% di questi che viene sottratto a terreni fertili e coltivabili.
Questo dato rispecchia la devastazione ambientale che porterebbe questo progetto.
Dal canto nostro esprimiamo solidarietà agli agricoltori che hanno avuto il coraggio di opporsi, con questa dichiarazione, ai potentati del cemento che bramano questa opera.
Esprimiamo anche la nostra totale contrarietà al progetto, proponendo come alternativa una circonvallazione a basso impatto ambientale, che parta da La Soria e che arrivi fino al Ponte sul Naviglio grande di Abbiategrasso.

Rifondazione Comunista Vigevano

FANGHI, UN FERTILIZZANTE KILLER

9 Marzo 2024

L’indiscriminato spandimento dei fanghi (centinaia di tonnellate annue) in terreni agricoli, sta causando gravi disagi ai cittadini che risiedono nelle vicinanze dei campi agricoli ove vengono sparsi.

Rilevante é stata la denuncia, con tanto di raccolta di centinaia di firme, residenti nell’area del parco del Ticino e della sforzesca contro lo spandimento rischiava di intaccare le falde acquifere.

L’utilizzo di questo “fertilizzante” in agricoltura, che ha via via sostituito i concimi tradizionali di natura animale (sterco bovino, di cavallo, ecc.) è abbastanza diffuso in Lomellina. Esso è prodotto dai depuratori fognari.

Nelle fogne si scarica di tutto, feci, prodotti chimici derivati da uso domestico, cloro e, finanche, metalli pesanti.

E’ facile intuire, visto i contenuti, che tale pratica è tutt’altro che biosostenibile e che un’agricoltura di qualità non dovrebbe assolutamente utilizzare.

Oltre ad essere dannosa per l’ambiente e l’ecosistema (inquinamento falde acquifere), è pericolosa per la salute di tutti i consumatori dei prodotti agricoli , che vengono in tal modo fertilizzati.

L’odore nauseabondo ed intenso causa gravi disagi per i cittadini che risiedono nelle vicinanze di fondi agricoli: i miasmi irritano le mucose di naso/gola, bruciore agli occhi, costringendo a non aprire le finestre delle proprie abitazioni per giorni e giorni.

Se vogliamo salvare l’ambiente e tutelare la salute…basta fanghi!

Rifondazione Comunista Vigevano

RESISTENZA CLIMATICA: FRIDAYS FOR FUTURE NELLE PIAZZE D’ITALIA PER CONTESTARE IL GOVERNO MELONI

6 Ottobre 2023

Tratto da: https://fridaysforfutureitalia.it/resistenza-climatica-fridays-for-future-nelle-piazze-ditalia-per-contestare-il-governo-meloni/

L’Italia è a un nuovo capitolo della storia climatica: ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni. 

È il capitolo della devastazione, che rende l’azione collettiva indispensabile.

<< Un governo che, all’indomani della catastrofe, nega ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica è un governo negazionista. E per questo inadeguato a indicare risposte per prevenire i peggiori scenari prospettati dalla scienza climatica.>> dice Giacomo Zattini, portavoce del movimento.

La prima causa dell’aumento delle temperature, e di conseguenza dei fenomeni climatici estremi, sono i combustibili fossili, su cui l’Italia continua a investire ampiamente.

Il nostro paese ha una responsabilità importante nelle politiche di mitigazione mondiali, date le sue emissioni storiche. L’Italia dovrà superare gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione Europea, riducendo le sue emissioni di gas climalteranti dell’80% entro il 2030 e decarbonizzando totalmente il settore elettrico entro il 2035.

Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, significa abbandonare immediatamente ogni nuovo investimento in carbone, petrolio e gas. 

Una linea in controtendenza rispetto al piano Mattei, con il quale il governo vincola il paese al fossile e lo condanna a eventi estremi sempre più frequenti e intensi.

<<La protesta contro gli investimenti fossili è un atto di resistenza. Non resteremo a guardare mentre il mondo viene condannato a morire. Possiamo vivere senza combustibili fossili, ma non sopravviveremmo un giorno senza le risorse del pianeta. Non possiamo bere il petrolio.>> dice Alessandro Marconi, attivista di Roma.

Accanto alle politiche di mitigazione è necessario affiancare politiche di adattamento che preservino gli equilibri e le risorse del pianeta, prima fra tutte l’acqua.

Il movimento propone alcune soluzioni per tutelare l’acqua e garantire maggiori difese naturali ai fenomeni estremi, tra cui: ridurre i consumi, ripristinare gli alvei originari dei fiumi, tutelare e promuovere la salute del suolo, favorire l’assorbimento dell’acqua nel suolo, spingere la forestazione, ripristinare i fondi del PNRR per il dissesto idrogeologico.

È specularmente emblematico che, con l’attuale governo, si siano inasprite le misure repressive nei confronti di chi oggi manifesta pacificamente e resiste praticando la disobbedienza civile.

<<Continuiamo a resistere, non lasciamoci immobilizzare dall’eco-ansia ma combattiamola definitivamente attraverso l’attivismo! Lottiamo insieme e costruiamo comunità resilienti e sostenibili. È il momento di esserci fisicamente, perché la resistenza è un atto fisico, che non si fa stando in casa, ma manifestando insieme nelle piazze e proponendo alternative concrete per tutti e tutte.>> dice Ester Barel, di Fridays for Future Milano.

La #ResistenzaClimatica di Fridays For Future partirà il 15 settembre con la giornata di azione globale per il clima e tornerà nelle principali piazze d’Italia con lo sciopero del 6 ottobre.

Fridays For Future invita tutte le associazioni, i sindacati e i movimenti ad aderire e a partecipare attivamente allo sciopero in ogni città. 

Ci vediamo in piazza. 

6 OTTOBRE: PIAZZE IN TUTTA ITALIA

Elenco di tutte le piazze

Alessandria: ore 9 – piazzetta lega. Più info qui

Alto Vicentino: ore 8 – via Tito Livio. Più info qui

Ancona: ore 15 – ancona. Più info qui

Bari: ore 9 – piazza Diaz. Più info qui

Bergamo: ore 9:30 – piazza degli alpini. Più info qui

Bologna: ore 9:30 – piazza san francesco. Più info qui

Brescia: ore 9:30 – largo formentone. Più info qui

Cagliari: ore 16 – viale Trento. Più info qui

Catania: ore 9 – piazza Roma. Più info qui

Chieri: ore 8 – davanti al Monti. Più info qui

Cuneo: ore 11 – piazza Galimberti. Più info qui

Firenze: ore 9 – Piazza Dalmazia. Più info qui

Forlì: ore 18 – piazza Saffi. Più info qui

Genova: ore 9.30 – Piazza De Ferrari. Più info qui

Gorizia/Trieste: 7 ottobre ore 13.30 inizio concentramento, sciopero transfrontaliero assieme ai collettivi sloveni, verranno collegate le città di Gorizia (Italia) e Nova Gorica (Slovenia). Più info qui

Lecce: ore 11 – viale del Università, 2. Più info qui

Lucca: ore 9:30 – piazzale verdi. Più info qui

Messina: ore 9 – piazza Antonello. Più info qui

Milano: ore 9:30 – largo Cairoli. Più info qui

Napoli: ore 9 – piazza Garibaldi. Più info qui

Roma: ore 9:30 – piazza della repubblica. Più info qui

Padova: ore 9 – piazzale stazione. Più info qui

Palermo: ore 9 – piazza Verdi. Più info qui

Pavia: ore 17:30 – castello visconteo. Più info qui

Pesaro: ore 9 – piazzale collenuccio. Più info qui

Piacenza: ore 9 – piazza Respighi. Più info qui

Pisa: ore 9 – piazza Guerrazzi. Più info qui

Pistoia: ore 16 – Monteoliveto. Più info qui

Rimini: ore 8:30 – arco di Augusto. Piu info qui

Taranto: ore 9 – Via di palma Arsenale. Più info qui

Torino: ore 9.30 – Piazza Statuto. Più info qui

Trento: ore 18 – atrio sociologia. Più info qui

Varese: ore 17:30 – piazza repubblica. Più info qui

Ventimiglia: ore 10 – piazza Colombo a Sanremo. Più info qui

Vicenza: ore 15:30 – piazza castello. Più info qui

Venezia: 7 ottobre ore 17:30 – sala San Leonardo. Più info qui

Se non trovate informazioni sulla vostra città, probabilmente verrà aggiunta a breve, altrimenti potete informarvi sui canali del gruppo locale. Lo trovate su instagram con il nome “fridaysforfuture” + nome della città.

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Prima parte degli interventi alla 15^ festa di Rifondazione Vigevano di domenica 10 settembre, sulla questione ambientale

13 Settembre 2023

FABRIZIO BAGGI SEGRETARIO REGIONALE LOMBARDIA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

RICCARDO GANDINI: COORDINATORE GIOVANI COMUNISTI EMILIA ROMAGNA

MAURO COLLINA SEGRETARIO PROVINCIALE PRC BOLOGNA

DOBBIAMO CAMBIARE STRADA!

30 Agosto 2023

PUBBLICHIAMO VOLENTIERI LA LETTERA DEL “WWF LODIGIANO” E “LA MORTARA CHE VORREI” PERCHE’ NE CONDIVIDIAMO I CONTENUTI. RIFONDAZIONE COMUNISTA FED. DI PAVIA

Comunicato

Il 28 agosto due associazioni ambientaliste locali, il Wwf Lodigiano pavese e La Mortara che vorrei hanno inviato ai media e ai soci questa lettera:

Dobbiamo cambiare strada.

Eventi climatici estremi nelle regioni del nord. La Lomellina in ginocchio per la tempesta di vento che ha procurato sabato scorso grandi danni. E ovunque in Italia, incendi, frane, smottamenti, alluvioni.

Una situazione che da straordinaria sta diventando ordinaria. Gli eventi atmosferici estremi non sono più un’eccezione, ma quasi la normalità: si susseguono con una frequenza tale che non si fa in tempo a dichiarare uno stato di emergenza che subito arriva la richiesta per dichiararne uno nuovo. Una china pericolosa e drammatica a cui dovremmo abituarci, trovandosi l’Italia proprio al centro del Mediterraneo, una delle regioni del Pianeta più minacciate dalla crisi climatica.

Eppure, il nostro Paese continua a non mettere al primo posto dell’agenda politica, i temi del contrasto alla crisi climatica e dell’adattamento ai cambiamenti già in corso. Anzi sembra quasi che voglia mettere da parte, ignorare e persino negare la necessità di azioni non più rimandabili, facendo finta di non vedere le pesanti conseguenze sulle vite umane e sull’economia dovute alla non azione politica.

In questi giorni si discute della prossima legge di bilancio e della difficoltà di trovare i miliardi che mancano attraverso tagli a servizi o a bonus fiscali, ma ben ci si guarda da discutere di intervenire sui Sussidi Ambientalmente Dannosi che secondo i dati del Ministero dell’Ambiente ammontano a 22,4 miliardi di euro l’anno. Sussidi che continuano a ritardare la necessaria transizione ecologica, rafforzando attività economiche (tra cui la produzione e il consumo di combustibili fossili) che amplificano la crisi climatica a suon di miliardi e di vittime. Come se questo non bastasse, nei circa 16 miliardi di definanziamenti al PNRR decisi a luglio dal Governo ci sono, guarda caso, molti degli interventi che erano previsti per la prevenzione e l’adattamento al cambiamento climatico (soprattutto nel contrasto al dissesto idrogeologico), l’efficienza energetica dei Comuni, la rigenerazione urbana, la promozione di impianti rinnovabili innovativi, fino alla tutela e al miglioramento del verde urbano ed extraurbano”.

Scelte incomprensibili se si osserva la situazione del nostro Paese che su questi settori registra fortissimi ritardi.

Per completare il quadro non possiamo non ricordare come ad oggi l’Italia non abbia ancora una Legge sul Clima, né una Legge sul consumo del Suolo, nonostante la cementificazione del territorio proceda a ritmi impressionanti (due metri quadrati al secondo) e nonostante si sappia benissimo come l’impermeabilizzazione del suolo aumenti notevolmente gli effetti negativi delle precipitazioni straordinarie sempre più frequenti.

È ancora in discussione il Piano Nazionale Integrato Energia Clima, le cui versioni fin qui uscite non mostrano il coraggio necessario per raggiungere gli obiettivi di uscita da tutti i combustibili fossili con conseguente passaggio alle fonti rinnovabili. Allo stesso modo non è stato ancora approvato il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici che dovrà indicare obiettivi specifici e conseguenti investimenti per garantire una gestione ambientalmente e socialmente sostenibile della crisi climatica.

Di fronte a queste “false calamità”, si preferisce continuare a fare l’elenco dei danni che la collettività subisce e di cui si dovrà poi fare carico, invece che agire per contrastare le cause che determinano. Scriviamo queste note dopo avere visto lo sconquasso ambientale nella nostra città e di tutta la Lomellina e i danni economici arrecati a centinaia di famiglie. Con la tristezza nel vedere anche come i luoghi del cuore che personalmente e con tanta fatica avevamo a Mortara curato, come l’Oasi di fronte ai Carabinieri e il Bosco della Merlata, sono stati sconvolti dalla furia del vento e in parte azzerati.

Dobbiamo cambiare strada!

La nostra Vigevano, le nostre idee e proposte per una città migliore

24 Maggio 2023

VIGEVANO VERDE

  • Stop alla cementificazione, compresa la costruzione selvaggia di supermercati, riqualificando le aree dismesse.
  • Riorganizzare il verde pubblico, arrivando fino a 9 m2 per abitante;
  • aumentare il numero di centraline ARPA per il rilievo dell’inquinamento dell’aria;
  • contrarietà all’abbattimento del Palabasletta, spreco economico e danno ambientale, crediamo sia più saggio puntare sulla ristrutturazione;
  • contrarietà al progetto della superstrada Vigevano – Malpensa, crediamo che per superare la strozzatura ad Abbiategrasso sia più utile costruire una circonvallazione a basso impatto ambientale dalla Soria fino al ponte sul Naviglio Grande di Abbiategrasso.

VIVIAMO VIGEVANO

  • Adibire l’area dell’ex macello a spazio di condivisione culturale per i giovani autogestito;
  • piano di intervento straordinario che restituisca decoro e bellezza alla città;
  • promuovere la costruzione di una rete territoriale di ambulatori per avvicinare le prestazioni sanitarie alla popolazione di età più avanzata e quindi con minore mobilità.

VIGEVANO TURISTICA

  • Navetta elettrica che compia il tragitto dal centro storico al parco del Ticino per incentivare il turismo naturale di prossimità;
  • creare un’area camping al Parco del Ticino, che punti anche alla creazione di percorsi turistici naturalistici all’interno del parco;
  • creazione di percorsi turistici riguardanti il centro storico, che includano luoghi poco frequentati, ad esempio il Museo della calzatura, la Leonardiana, e la Torre del Bramante e la storia di Vigevano coinvolgendo le scuole e l’archivio storico;

IL DRAMMA DELL’EMILIA-ROMAGNA

18 Maggio 2023

IL DRAMMA DELL’EMILIA-ROMAGNA nelle parole di Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano componente del Coordinamento nazionale di Unione Popolare

Voi che vi riempite la bocca di parole trite e ritrite: “crescita, sviluppo, competitività”. Ripetute come un mantra per nascondere il vuoto delle vostre idee. Dogmi imparati come scolaretti per essere promossi dalle maestrine di Confindustria e dei mercati finanziari.

Non avete alcun diritto di piangere! Voi che quando siete seduti sulle comode poltrone a Porta a Porta vi lanciate, l’uno contro l’altro le medesime ricette stantie: “Dobbiamo rilanciare le grandi opere, dobbiamo far ripartire l’edilizia, ci vuole un nuovo piano casa, forse anche un nuovo condono”.

Non avete alcun diritto di piangere! Voi che con il fazzoletto verde nel taschino avete chiesto il voto per difendere la pianura padana da invasioni di ogni genere e poi dagli assessorati comunali, provinciali e regionali avete vomitato sulle campagne padane la vostra porzione di metri cubi di cemento, insieme a tutti gli altri.

Non avete alcun diritto di piangere! Voi che avete giurato fedeltà alla Costituzione ma poi non ne rispettate l’art. 9: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”, e approvate piani regolatori che hanno come unico obiettivo quello di svendere il territorio e di fare cassa con gli oneri di urbanizzazione.

Non avete alcun diritto di piangere! Voi che, con l’arroganza di chi non ha argomenti, denigrate chiunque si opponga alla vostra furia predatoria di saccheggiatori del territorio. Voi che, con il risolino di chi è sicuro del potere che detiene, ridicolizzate tutti i giorni i comitati, gli ambientalisti, le associazioni, i cittadini, che mettono in guardia dai pericoli e dal dissesto idrogeologico creati dalle vostre previsioni edificatorie.

Non avete alcun diritto di piangere! Voi che siete la concausa delle catastrofi alluvionali, dovute alla sigillatura e all’impermeabilizzazione della terra operate dalle vostre espansioni urbanistiche, dai vostri centri commerciali, dai vostri svincoli autostradali. Voi che avete costruito il vostro consenso grazie alle grandi speculazioni edilizie, ai grandi eventi, alle grandi opere o anche alla sola promessa di realizzarle.

Non avete alcun diritto di piangere. Nessun diritto di piangere le dieci vittime dell’ennesima alluvione ligure. Né le vittime di tutte le precedenti catastrofi causate anche dalla vostra ideologia. Perché voi, iscritti e dirigenti del Partito del Cemento, siete i veri estremisti di questo paese.

Siete i veri barbari di questo nostro paese. Siete la vera causa del degrado ambientale, della violenza al paesaggio e dello sprofondamento del paese nel fango.

No. Non avete alcun diritto di piangere.

E gli italiani dovrebbero cominciare a fischiarvi e cacciarvi dai funerali. E gli italiani dovrebbero smettere di pregare davanti alle vostre altissime gru, totem di un modello di sviluppo decotto e decadente che, prima di collassare, rischia di annientare i beni comuni di questo Paese, di questo pianeta.

Domenico #Finiguerra, 2013

Allerta inquinanti: ‘Diteci quali industrie si servono del depuratore di Mortara’

29 Dicembre 2022

Fonte Tele Pavia: https://www.youtube.com/watch?v=wq_8V5o1R7g&t=1s

L’amministrazione comunale di Mortara persevera nell’usare il depuratore comunale come azienda di trattamento reflui da molte parti d’Italia, ben al di là della funzione originaria che prevedeva solo il trattamento degli scarichi cittadini.

👉🏻 Da molti anni come Partito della Rifondazione Comunista abbiamo sempre tentato di opporci a questo uso del depuratore come pure allo spezzettamento dell’Azienda Servizi Municipalizzati. AS Mia (ormai parzialmente privatizzata, al 30 per cento) accetta “carichi” da molte parti d’Italia. Le conseguenze negli anni ci sono state: dalle puzze, allo stoccaggio di fanghi radioattivi, a “sforamenti” nei parametri. In ultimo, come reso noto dall’ARPA (agenzia regionale per l’ambiente), la presenza nel “S.Caterina” (fontanile di scarico del depuratore che poi confluisce nell’Arbogna) di Pfas (sostanze perfluoroalchiliche, altamente tossiche).

✏️🗒 Abbiamo presentato in Consiglio comunale un’interpellanza articolata in tre punti:

1) L’adozione di provvedimenti contro la presenza di Pfas

2) Finirla con la pratica di ricevere carichi esterni

3) Rendere noto l’elenco delle aziende e delle ditte esterne che usufruiscono del depuratore cittadino.

🤔 Ebbene, sapete quale è stata la risposta, d’altronde largamente prevedibile, da parte dell’Amministrazione Comunale?

Nel Consiglio comunale di mercoledì 21 dicembre 2022 ci fu risposto così:

1) I metodi di rilevamento dei Pfas possono essere diversi, mettendo così oggettivamente in dubbio i risultati dell’Arpa

2) L’amministrazione comunale non ha nessuna intenzione di rinunciare a ricevere “carichi” esterni al depuratore

3) NON SARÀ RESO NOTO L’ELENCO DELLE DITTE AFFERENTI AL DEPURATORE PER “QUESTIONI DI PRIVACY”(!!).

😡 Naturalmente abbiamo protestato vivamente. Ma come, non è un sacrosanto diritto dei cittadini (che sono poi i veri proprietari del depuratore) sapere chi porta gli scarichi nella propria città. QUESTO È GRAVISSIMO.

👉🏻 All’ingegnere di AS MIA che ha risposto al primo quesito gli “è scappato” che sono ben 84 (ottantaquattro) i soggetti e le ditte esterne che usufruiscono del depuratore.

💬 Un’amministrazione del passato, pur continuando nel (a nostro avviso) nefasto uso del depuratore, fornì, a suo tempo, l’elenco degli “utilizzatori” (un elenco impressionante, solo a leggere le denominazioni delle ditte). Perché oggi non si vuole fare altrettanto? Cosa si vuole nascondere?

🔴 Continueremo la battaglia per la trasparenza e per un uso corretto del depuratore, per la salvaguardia del territorio, contro gli interessi dei potentati economici.

Abbà Giuseppe

LO SCANDALO DEL PONTE SUL TICINO

5 Ottobre 2022

È ovvio ricordare che la provincia di Pavia è attraversata da importanti fiumi (il Po, il Ticino, il Sesia e altri minori). Ebbene, domanda retorica, da quanti anni sono in corso i lavori sui ponti?

È scandalosa la situazione del ponte sul Ticino a Vigevano: da ben undici anni è in corso la costruzione del nuovo ponte.

Dopo molte interruzioni e fallimenti delle imprese costruttrici si scopre solo ora che non sono state finanziate le rampe di accesso e le strade di connessione, per questo il ponte sul Ticino è diventato la classica “cattedrale nel deserto” nonostante fosse un’opera definita strategica anche per riservare il vecchio ponte alla realizzazione del doppio binario Mortara – Milano (altra opera di cui si parla da oltre cinquant’anni senza essere mai realizzata).

La situazione è tale da suscitare le proteste del Comitato Intercategoriale di Vigevano – Lomellina; la situazione è difficile anche per il Ponte della Becca (confluenza Ticino – Po), tale da suscitare le proteste di un comitato locale.

Così pure per il Ponte della Gerola che, forse, sarà aperto al traffico solo a metà ottobre dopo lunghi mesi di chiusura, per non parlare dell’eterno problema del Ponte delle barche di Bereguardo.

Si sconta così la mancata programmazione dei trasporti e delle infrastrutture, l’aver puntato su progetti irrealizzabili e negativi come l’autostrada Broni – Mortara o altre opere analoghe, invece di puntare al miglioramento della viabilità ordinaria, l’aver bloccato l’adeguamento del trasporto ferroviario, nonostante le migliaia di pendolari.

Le colpe della Provincia di Pavia, della Regione Lombardia e governative sono evidenti: si sono favoriti i grandi potentati economici invece di un adeguato intervento pubblico sul territorio.

I circoli di Rifondazione Comunista della Federazione di Pavia

Mortara: non passa la mozione contro l’ampliamento della discarica di Albonese presentata da Rifondazione Comunista

27 settembre 2022

Fonte Milano Pavia Tv :https://www.youtube.com/watch?v=zdsGN3ioVN8

Giuseppe Abbà, consigliere comunale di Rifondazione Comunista di Mortara.