Tag: Donne

L8 e sciopero contro la guerra del patriarcato

Pubblicato il 8 mar 2023

La guerra è l’espressione più violenta del patriarcato. Vogliamo gridarlo ancora più forte, oggi che l’Europa e l’Italia sono in guerra.
Oggi che torna a invadere le nostre vite l’incubo del nucleare e che l’Europa è risucchiata dal militarismo, dalla logica della frontiera, del confine.
Come donne non abbiamo patria, la nostra patria è il mondo intero, come ci ha insegnato Virginia Woolf.

Siamo femministe e pacifiste. Non indossiamo i colori di una nazione, non avalliamo la costruzione di muri, né l’invio di armi. Anche quando sappiamo che sono donne a fare queste scelte.
Ripudiamo la guerra, come hanno voluto le partigiane e i partigiani che hanno scritto col loro sangue la Costituzione

Ripudiamo la guerra di Putin, e con lui la sua ideologia e machista omofoba, il suo autoritarismo che semina morte dentro e fuori i confini della Russia.
Ripudiamo la guerra della Nato, il suprematismo che considera la democrazia valore occidentale, e che vuole tornare a governare il mondo con la logica amico/nemico.
Siamo contro l’aumento delle spese militari: spese di morte, sottratte alle nostre vite.

Scioperiamo contro ogni guerra, solidarietà con le donne kurde, palestinesi, sahrawi, afgane iraniane e con tutte le donne che subiscono la violenza del patriarcato.
Scioperiamo per il salario minimo legale, il reddito di autodeterminazione, il superamento di ogni forma di gender pay gap.
Scioperiamo perché si torni a investire sulla scuola, sulla sanità, sulla ricerca pubbliche.
Scioperiamo contro la Fortezza Europa e il Governo italiano, perché Stragi di stato come quella di Cutro non si ripetano più.
Scioperiamo per una scuola laica e antifascista.
Scioperiamo perché non siamo mai state indifferenti.

VERSO L’8 MARZO. NON UNA FESTA MA UNA GIORNATA DI LOTTA.

Che in Italia le disparità di genere nel mondo del lavoro fosse una drammatica criticità lo sapevamo ben prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria.

Il gender pay gap, cioè la differenza tra il salario annuale medio percepito dalle donne e quello percepito dagli uomini, è intorno al 20%; già all’inizio del 2020 il tasso di occupazione femminile si attestava ben 20 punti sotto quello maschile.

Col Covid-19 le cose sono precipitate: a dicembre 2020 su un calo di 101 mila occupati ben 99 mila erano donne mentre  dei 444mila occupati in meno registrati in Italia in tutto il 2020, il 70% è costituito da donne.

Le donne sono infatti impiegate soprattutto nei settori più colpiti dalla crisi, spesso con contratti che danno poca sicurezza e stabilità, come il part-time spesso “finto” e involontario.

Per questo oggi sono le vittime sacrificali preferite dei datori di lavoro, un fenomeno a cui nemmeno il blocco dei licenziamenti è riuscito a mettere un freno.

Intrappolate nella costruzione sociale che fa gravare sulle loro spalle i carichi della cura e della famiglia le donne italiane hanno visto in questo 2020 aumentare il loro lavoro anche con lo smart working che si è sovrapposto agli impieghi domestici.

Come se non bastasse, dall’Inail ci arriva la notizia che nel 2020 le donne contagiate sono molte di più degli uomini: 102.942 a fronte di 147.875 denunce complessive, un dato pari a circa il 70%.
NO, non siamo tutti sulla stessa barca sul mare della pandemia.
Mentre si avvicina l’8 marzo  ci preme ricordare che un lavoro dignitoso per tutte e l’indipendenza economica sono premesse indispensabili  per l’autodeterminazione delle donne e la loro  liberazione da violenze che  proprio nella pandemia si sono aggravate. Per questo, mentre condanniamo con forza la decisione della commissione di garanzia di vietare lo sciopero della scuola indetto dai sindacati di base, invitiamo tutte le compagne e i compagni ad aderire allo sciopero femminista e transfemminista, della produzione, della riproduzione e del consumo, lanciato da Non Una di Meno per l’8 di marzo: uno sciopero generale di 24 ore, di tutti settori del pubblico impiego e del privato.

Dipartimento Nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea