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PENSIERI

5 Giugno2022

ADRIANO ARLENGHI

Siamo nel pieno della campagna elettorale. Una campagna costosa, sembra di capire, dal momento che tutti i candidati si prodigano ad affittare sale prestigiose, ad aprire sedi provvisorie nei negozi del centro, ad affittare camioncini pubblicitari dove appiccicare la propria faccia in modo che sia più visibile a tutti, a spedire migliaia di brochure con i francobolli. Senza contare i giornali locali pieni di pubblicità a pagamento. Tutte legittimo, ci mancherebbe.

Dopo tutto i grandi partiti hanno a disposizione il finanziamento pubblico, generato dagli elettori con la scelta del due per mille.

E tuttavia a me sembra che lo scontro di idee o per meglio dire il confronto di idee, quello che serve per determinare la propria visione di città, viene così sostituita da un grande rumore di fondo.

Quasi tutti i candidati impazziscono, dicono di essere i più belli e più bravi, i migliori, tempestano amici e parenti chiedendo atti di fede. Promettono luna e lanterne.

La mia compagine politica invece ha fatto una scelta diversa, anche perché non avendo parlamentari non ha la possibilità di devoluzioni pubbliche.

Nessuna pubblicità sui giornali e unica eccezione la spesa di qualche decina di euro per moltiplicare il programma sui social.

E poi lunghe e faticose marce attraverso le strade della città, per depositare con la propria mano la brochure nelle cassette postali.

Un’operazione faticosa, soprattutto se ci sono giornate di grande caldo, come oggi. Una scelta che però contiene un messaggio forte che non tutti capiscono. Molti si, però.

Io sudo per venire da te, faccio fatica per venire da te, perché tu mi stai a cuore, non come elettore, non come votante, ma come cittadino.

Una scelta che si può definire antiquata e che certo va in direzione ostinata e contraria rispetto alle campagne elettorali prevalenti. Le quali poi tutte si schiudono con i big del panorama nazionale che vengono a fare passerella in città.

Antico o no, questo metodo a me piace.

Quest’anno, per diversi motivi non ho potuto fare la mia parte in quanto a suole consumate, ma conosco tutti coloro che invece hanno percorso le strade della città.

Non hanno rubato il lavoro ai postini, hanno incontrato gente, hanno visto dove la gente vive, quali bisogni esprime, hanno preso nota di lamentele, richieste, critiche ed apprezzamenti.

Ne faranno tesoro.