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Rifondazione: ci ha lasciato Franco Calamida, una vita esemplare

Con grande tristezza abbiamo appreso la notizia della scomparsa in ospedale questa notte a Milano del compagno Franco Calamida.

La sinistra italiana perde una figura di assoluto valore morale e politico. Lo ricordiamo come il giovane ingegnere – figlio di partigiano – che nel ’68 decise di non fare la carriera da dirigente ma di lottare al fianco di impiegati e dattilografe dando vita a un’esperienza fondamentale di autorganizzazione alla Philips che fece storia.

Franco Calamida fu tra i protagonisti della grande stagione delle lotte operaie e del lungo sessantotto italiano, dell’esperienza dei Cub e di Avanguardia Operaia.

Nel 1975 pagò con il licenziamento il suo impegno militante.  Di recente è uscito un libro curato da Matteo Pucciarelli e Roberto Biorcio “Volevamo cambiare il mondo” in cui raccontava l’esperienza di Avanguardia Operaia. 

Fu tra i fondatori del Quotidiano dei Lavoratori, parlamentare di Democrazia Proletaria e poi consigliere comunale a Milano di Rifondazione Comunista.

Non ha mai abbandonato la lotta e la riflessione di comunista libertario animato sempre da spirito unitario. Negli ultimi anni era molto preoccupato per la crisi della sinistra e con convinzione ci invitava a percorrere i sentieri dell’unità. 

Non ha mai smesso di dare il suo contributo a tutti i movimenti, da quelli per i beni comuni alla difesa della Costituzione, e di incoraggiare percorsi di unità e ricomposizione a sinistra.

E’ stato uno dei promotori della lista civica di sinistra Milano in Comune. 

E’ stato sempre vicino e solidale con Mimmo Lucano e l’esperienza di Riace. 

Dopo l’assassinio di Peppino Impastato fu lui ad accorrere a Cinisi a tenere l’orazione funebre.

L’ultima iniziativa di Rifondazione Comunista a cui aveva partecipato era stata proprio il 9 maggio scorso per ricordare Peppino. 

La sua perdita lascia un enorme vuoto di cultura e esperienza. Rimangono nel cuore di tante compagne e compagni il suo esempio di integrità morale e rigore intellettuale, la sua testimonianza di una vita spesa da militante per gli ideali di liberazione e giustizia sociale. 

Alla moglie Rita, a familiari e amici il più sentito cordoglio delle compagne e dei compagni di Rifondazione Comunista. 

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea 

Solidarietà a Giovanna No Tav

Maurizio Acerbo

Solidarietà a Giovanna, ricoverata all’ospedale Le Molinette di Torino con due emorragie celebrali e plurime fratture al volto. E’ stata colpita al volto da un lacrimogeno sparato ad altezza uomo ieri in Val di Susa al termine del corteo #notav a San Didero.

L’amministrazione comunale ha da giorni denunciato l’occupazione militare in atto.

Ieri c’è stata una grande assemblea all’aperto promossa dalle amministrazioni comunali e poi un corteo di 4000 persone a cui il Partito della Rifondazione Comunista ha partecipato come sempre.

Il governo della finzione ecologica prosegue nella repressione del movimento no tav ma quando ci sono i “buoni”, i “democratici”, la “sinistra” al governo pare che il tasso di indignazione crolli vertiginosamente in questo paese, soprattutto tra i giornalisti e gli opinionisti.

Paolo Ferrero

“In primo luogo voglio esprimere la mia solidarietà a Giovanna, ricoverata in ospedale per fratture al viso, colpita da un candelotto sparato ad altezza d’uomo.
Ieri ero alla pacifica manifestazione NO TAV che si é svolta a San Didero.

È inaccettabile che le forze di polizia che si comportano in Val di Susa come forze di occupazione sparino candelotti lacrimogeni ad altezza d’uomo, usando nei fatti i lacrimogeni come fossero proiettili.

Si tratta di una palese illegalità, che esula completamente dai modi in cui la polizia può intervenire in uno stato democratico. Incredibile che la magistratura torinese non apra indagini su questo modo di procedere”.