Tag: Sicurezza

Voghera: importante risposta con manifestazione, contro l’omicidio compiuto dall’assessore leghista.

Sulla manifestazione di ieri a Voghera: è stata un’importante risposta contro l’omicidio compiuto dall’assessore leghista e il clima di odio sapientemente alimentato da quelle forze politiche espressioni delle classi dominanti per dividere i lavoratori e i poveri al fine di perpetuare i propri profitti.

Rifondazione. Sicurezza sul lavoro: basta ipocrisie, occorrono fatti!

Rifondazione Comunista parteciperà e invita i propri iscritti a partecipare alle molte  iniziative di protesta contro l’inarrestabile stillicidio di morti sul lavoro che si terranno da oggi a giovedì in diverse parti d’Italia.

Perugia , Varese, Bergamo, Gubbio, Padova sono alcune delle città che vedranno il modo del lavoro mobilitarsi per i/le morti sul lavoro stringendosi nel cordoglio intorno alle famiglie delle vittime.

Luana D’Orazio, 22 anni, Christian Martinelli, 49 anni, Maurizio Gritti, 46 anni, Andrea Recchia 37 anni, Mario Tracinà, 55 anni, Marco Oldrati, 52 anni, Samuel Cuffaro, 19 anni,  Elisabetta D’innocenzo, 52 anni: fa fatica scriverli, nominarli tanta è la pena  per l’insopportabile stillicidio di vite umane sacrificate sull’altare  del profitto a tutti i costi e prima di tutto.

Ancor più forte è la rabbia nel vedere i tanti politici che hanno governato negli ultimi 10 anni che, nei talk show e perfino nelle commemorazioni dei morti, si profondono in farisaici attestati di cordoglio verso le famiglie delle vittime.
Sono proprio i tagli al personale e ai servizi di controllo sulla sicurezza del lavoro attuati dai loro governi i principale responsabili della tragedia, del triste rosario di morti, che tutti i giorni angoscia noi e getta nella disperazione migliaia di famiglie ogni anno.

La realtà è che nella spinta irrefrenabile ad ampliare all’inverosimile la libertà dell’impresa eliminando ogni vincolo per l’iniziativa privata e ogni tutela sul lavoro gli investimenti sulla sicurezza sono considerati un fardello fastidioso di fare a meno.

Ma le lavoratrici e i lavoratori  e i sindacati che li rappresentano non possono più sottostare alla ricorrente e infinita ritualizzazione postuma della scomparsa di  migliaia di figli della classe operaia; Occorre dire a chiare lettere che il tempo è scaduto, che bisogna finirla con l’ipocrisia di chi, anche nel momento in cui  col PNRR  si appresta a spendere valanghe di miliardi per le imprese, non mette una lira per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Basta partecipare alle commemorazioni! Il governo sia chiamato a compiere l’unico atto concreto accettabile: l’assunzione  immediata  di almeno 7 mila addetti degli enti preposti ai controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, il minimo indispensabile solo per riportare  gli addetti ai livelli del 2010.

E lo si dica con la sola iniziativa che può esprimere la  forza necessaria quando si tratta di  smuovere resistenze politiche e padronali  che da troppi anni  si rifiutano di ascoltare sia le ragioni che le grandi sofferenze di cui portano tutta la responsabilità: lo  sciopero generale.


Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

RIFONDAZIONE COMUNISTA: ANCORA UN MORTO SUL LAVORO, SI FERMI QUESTA STRAGE. POTENZIARE I CONTROLLI SUBITO.

L’orrore, il dolore e la rabbia per la morte atroce di Luana D’Orazio hanno riacceso l’attenzione sulla strage quotidiana sui luoghi di lavoro. Nel giorno in cui la procura di Prato apre un’inchiesta sulla morte della giovane operaia di Pistoia, questa mattina un operaio di 49 anni ha perso orrendamente la vita rimanendo schiacciato da un tornio meccanico alla Bandera di Busto Arsizio (VA).

Se fossero confermate le notizie che attribuiscono il tragico evento all’insufficiente numero di operai impegnati, ci troveremmo di fronte a responsabilità gravissime che vanno perseguite fino in fondo.
Non è tollerabile che la classe di quelli che devono lavorare per sostenere sé stessi e le proprie famiglie continui a pagare uno spropositato tributo di morti, tre al giorno negli ultimi 5 anni, alla logica del profitto.

Se il padronato ha le sue responsabilità sono lo Stato e le Regioni che devono controllare. Invece di fare dichiarazioni di cordoglio governo e regioni facciano il loro dovere. La sicurezza sul lavoro non c’è nel Recovery Plan e questo la dice lunga su come si sottovaluti il problema, come se le vite di chi lavora non contassero.

Bisogna potenziare tutte le strutture deputate ai controlli e alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, gravemente depauperate da 20 anni di politiche neoliberiste. Si tratta di una priorità assoluta.
Vanno immediatamente assunti almeno 3000 funzionari di vigilanza sanitaria , senza i quali le Asl sono assolutamente impossibilitate ad effettuare il minimo di controlli necessari e almeno 5000 ispettori del lavoro.

La politica la smetta di assecondare il padronato e la si smetta di proporre semplificazioni come fa il PNRR.

Come Rifondazione Comunista, nel  confermare  il nostro impegno per porre fine a questo interminabile stillicidio di morti, esprimiamo il nostro cordoglio e  la nostra  vicinanza alla moglie, alle figlie, alle/i amiche/i e colleghe/i di Christian Martinelli.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro

Fabrizio Baggi, segretario regionale Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

Ehssi… che pazzi noi che vorremmo andare a scuola in sicurezza…

EDOARDO CASATI

Per loro la scuola non porta profitto, per loro che sono capaci di immaginare una sola moneta: quella del guadagno ad ogni condizione (anche quando si tratta di sfruttare uomo e ambiente).

Io credo che la scuola porti allo stato una grande opportunità, quella di istruire le nuove generazioni e che quindi porti il guadagno più grande: delle ragazze e dei ragazzi che in futuro avranno le competenze per governare questo paese.

Ricordo che quando manifestavamo con FFF ci ripetevano che la generazione dei nostri genitori aveva fallito, che non era stata capace di cambiare veramente questo paese; ci viene sempre ripetuto che noi siamo l’ultima opportunità prima del disastro irrecuperabile.

Noi ci proveremo, con tutte le forze, ma dovete darci almeno i mezzi per imparare…