Tag: Trump

Trump cinico e baro su Cuba

Pubblicato il 12 gen 2021

Marco Consolo*

A pochi giorni dal cambio di governo alla Casabianca, il terrorista Trump qualifica Cuba come Stato patrocinatore del terrorismo.

È il mondo al rovescio.

I fatti dimostrano chiaramente chi è il vero terrorista. I governi statunitensi non hanno alcuna morale per qualificare Cuba come uno Stato terrorista, visto che, da più di 60 anni, istigano il terrorismo contro il popolo cubano.

In queste stesse ore, la stessa Camera dei Rappresentanti statunitense ha annunciato un disegno di legge per l’impeachment contro Donald Trump, definendolo “una minaccia alla democrazia” dopo l’assalto al Campidoglio.

Il Dipartimento di Stato manipola la questione del terrorismo con un opportunismo grossolano, per soddisfare quei settori della destra estrema che hanno fatto dell’aggressione contro Cuba uno stile di vita ed un business.

E invece di vergognarsi, Trump frustrato e sconfitto, cerca di condizionare la nuova amministrazione mettendola di fronte al fatto compiuto.

Rifondazione Comunista respinge al mittente il cinismo e l’ipocrisia dell’amministrazione Trump e si unisce a tutti coloro che nutrono un’onesta preoccupazione per il flagello del terrorismo e per le sue vittime.

Cuba esporta medici, non bombe e terrorismo come i governi di Washington !

*Resp. Area Esteri e Pace PRC-SE

Rifondazione: Trump fascista ma è il modello USA che non funziona

Pubblicato il 7 gen 2021

Ieri Trump ha fatto un passo ulteriore nella fascistizzazione del suo movimento.

La sceneggiatura che Trump ha scritto – elezioni rubate e invasione dei palazzi istituzionali – ricorda i golpe made in USA, come quello in Bolivia contro Morales o quelli ripetutamente tentati in Venezuela.

Più che un tentato golpe l’assalto pare aver avuto come scopo quello del gesto/evento fondativo: Trump nei prossimi anni cercherà ancor di più di incarnare il popolo dei veri americani in lotta contro gli usurpatori dell’establishment.

Quelli che hanno invaso Capitol Hill sono patrioti come i rivoluzionari del 1776.

Non è chiara la dinamica ma pare evidente che nella polizia ci sia larga simpatia per il trumpismo.

Metà dell’elettorato repubblicano approva.

Il trumpismo è un sintomo non la causa della crisi del modello oligarchico e neoliberista nordamericano.

Sarebbe ora che la si smetta nel nostro paese, tra i commentatori come nella politica, con l’esaltazione di un modello fallimentare sul piano democratico e sociale.

Non può essere considerato modello il paese che ha il record mondiale di detenuti e di omicidi per mano della polizia, una fortissima disuguaglianza economica e sociale, non garantisce a tutti l’assistenza sanitaria, con milioni di senza tetto e la più stratosferica spesa militare, continuamente teatro di violenze razziste contro la minoranza afroamericana, in cui si comprano liberamente mitragliatori e circolano milioni di armi da fuoco, con la pena capitale che continua ad essere applicata in numerosi Stati.

È più forte la critica di quel modello negli USA che sulla stampa e nella politica italiana che non sono state neanche capaci di schierarsi in difesa di Julian Assange.

L’idea di smantellare il modello sociale e democratico europeo per importare la deregulation neoliberista ha fatto solo danni.

Negli USA la sinistra socialista di Sanders e Cortez si batte per ottenere diritti che in Europa i governi di centrodestra e centrosinistra da anni stanno cancellando.

È ora di smetterla con l’esaltazione del modello istituzionale e economico nordamericano e con l’allineamento con le sue prepotenze imperialiste sul piano mondiale.

Per contrastare i trumpiani di casa nostra sul piano istituzionale sarebbe ora di finirla con la retorica della semplificazione del sistema politico.

Sono evidenti tutti i rischi di un modello presidenzialista in cui purtroppo anche da noi stiamo scivolando e la superficialità con cui sono stati con i sistemi maggioritari dell’ultimo trentennio manomessi gli equilibri costituzionali.

C’è bisogno invece di ripristinare la lettera e lo spirito della Costituzione nata dalla Resistenza, a partire dalla legge proporzionale pura voluta da chi il fascismo l’aveva combattuto.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea 

La Repubblica Araba Democratica Sahrawi respinge la decisione di Trump di riconoscere al Marocco la sovranità sul popolo Sahrawi

Pubblicato il 30 dic. 2020

Il governo della Repubblica Sahrawi e il Fronte Polisario condannano con la massima fermezza la decisione del presidente americano Donald Trump, che, alla fine del proprio mandato, riconosce al Marocco una sovranità che mai gli è appartenuta, quella sul Sahara occidentale.

La decisione di Trump è una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite e dei principi fondanti la legalità internazionale, i governi e i tribunali internazionali, e costituisce un grave ostacolo agli sforzi della comunità internazionale nella ricerca di una soluzione giusta nel conflitto tra la Repubblica Sahrawi e il Regno del Marocco.

Inoltre, questa presa di posizione arriva pochi giorni dopo che il Marocco ha fatto saltare il cessate il fuoco con la sua aggressione del 13 novembre 2020.

Questa decisione, inoltre, trasgredisce i principi fondamentali dell’Unione Africana e le sue risoluzioni, l’ultima delle quali è stata presa al 14° vertice straordinario sul “silenzio delle armi”, in cui si è insistito sulla necessità di trovare una soluzione pacifica tra i due Paesi membri dell’organismo continentale.

La proclamazione di Trump non ha alcun effetto sulla natura giuridica della questione del Sahara occidentale, poiché è noto che la comunità internazionale non riconosce al Marocco la sovranità su questo territorio. Essa appartiene solo ed esclusivamente al popolo sahrawi.

Non possiamo, però, fare a meno di notare, con sorpresa, la coincidenza della decisione di Trump con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani, celebratasi il 10 dicembre, e con il prossimo 60° anniversario della risoluzione 1514 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla “Dichiarazione di Indipendenza dei Paesi e dei Popoli coloniali”.

La presa di posizione degli USA costituisce un evidente attacco al più sacro dei diritti, ovvero il diritto dei popoli all’autodeterminazione e all’indipendenza.

Il governo della Repubblica Sahrawi e il Fronte Polisario chiedono alle Nazioni Unite e all’Unione Africana di denunciare questa decisione sconsiderata e di fare pressione sul Marocco affinché ponga fine all’occupazione dei territori sahrawi.

Traduzione dallo spagnolo di Thomas Schmid. Revisione di Ada De Micheli