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Un appello per la pace a tutti coloro i quali hanno a cuore il futuro dell’umanità e del pianeta

9 Ottobre 2022

Care, cari,

oggi è arrivato questo appello redatto da Richard Falk (Usa), Chandra Muzaffar (Malesia) e Joseph Camilleri (Malta e Australia). È sostenuto da numerose personalità di tutto il mondo. Sottolineo: statunitensi, europei, latinoamericani, africani, asiatici e dell’Oceania. Nord Globale e Sud Globale.

In allegato la traduzione.

Sottolineo. Né filorussi, né filoamericani, né filo-Nato. Per la pace, per l’umanità e per il pianeta.

Nel 1947 partiva il Doomsday Clock (l’Orologio del Giorno del Giudizio o dell’Apocalisse) promosso da scienziati dell’atomo preoccupati per il destino del mondo, in pericolo a causa della Guerra Fredda. E indicava allora che c’erano solo 7 minuti all’annientamento nucleare. Oggi siamo a pochi secondi. Togliamo ai novelli dottor Stranamore la prepotenza di “giocare con il mondo”, al fine di mantenere privilegi, ricchezza, egemonia e potere.

Vi prego di firmare questo appello, vedete il link nel testo, e di farlo girare nei vostri ambiti. Le persone che l’hanno promosso rappresentano un’umanità che ha a cuore il futuro della specie umana, del vivente e del pianeta tutto. Per un mondo multipolare, antiegemonico, antimperiale.

Un caro saluto.

Giorgio Riolo


Un appello per la pace a tutti coloro i quali hanno a cuore il futuro dell’umanità e del pianeta

promosso da Richard Falk, Joseph Camilleri, Chandra Muzaffar e sostenuto da tante altre personalità del mondo intero

L’umanità ha raggiunto un punto di svolta. È tempo che i governi, le istituzioni internazionali e le persone di tutto il mondo facciano il punto della situazione e agiscano con rinnovata urgenza.

Il conflitto in Ucraina sta infliggendo morte, ferite, sfollati e distruzione, aggravando la crisi alimentare globale, portando l’Europa alla recessione e creando onde d’urto nell’economia mondiale.

Il conflitto su Taiwan minaccia di degenerare in una vera e propria guerra che devasterebbe Taiwan e trasformerebbe l’Asia orientale in una polveriera.

Ancora più preoccupante è la relazione tossica tra gli Stati Uniti da un lato e la Cina e la Russia dall’altro. Qui risiede la chiave di entrambi i conflitti.

Quello a cui stiamo assistendo è il culmine di decenni di evidente malagestione della sicurezza globale. Gli Stati Uniti non sono stati disposti ad accettare, e tanto meno ad adattarsi, all’ascesa della Cina e al riemergere della Russia. Non sono disposti a rompere con le nozioni obsolete di dominio globale, retaggio della Guerra Fredda e del trionfalismo seguito al crollo dell’Unione Sovietica.

È in atto un cambiamento nel potere globale. Il mondo occidentalocentrico, in cui prima l’Europa e poi gli Stati Uniti hanno avuto la posizione di dominio, sta lasciando il posto a un mondo multicentrico e multilaterale in fatto di civiltà, in cui altri centri di potere e di influenza esigono di essere ascoltati.

La mancata accettazione di questa nuova realtà comporta un pericolo immenso. È in pieno svolgimento una nuova guerra fredda, la quale può trasformarsi in qualsiasi momento in una guerra calda. Secondo le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, “l’umanità è a un dipresso dall’annientamento nucleare, a causa di un malinteso, a causa di un errore di calcolo”.

Anche se l’apocalisse nucleare è scongiurata, la discordia tra gli Stati dotati di armi nucleari impedisce la risoluzione cooperativa dei problemi, la fornitura di beni pubblici globali e un sistema Onu efficace e indipendente.

Per essere all’altezza della sfida abbiamo bisogno di una risposta coerente, sostenuta e multiforme da parte dei governi e delle istituzioni internazionali, ispirata e guidata da una società civile sempre attenta e impegnata. Sono diversi i passi da compiere, alcuni immediati, altri a più lungo termine.

I primi passi debbono mirare a porre fine al conflitto in Ucraina e a disinnescare le tensioni su Taiwan. Sono necessari sforzi più sostanziali per promuovere un quadro di coesistenza cooperativa tra Stati Uniti, Russia e Cina – un elemento essenziale per la costruzione della pace in Europa e in Asia.

A tal fine, riteniamo che il Segretario Generale delle Nazioni Unite o un gruppo di medie potenze – idealmente meglio entrambe le parti, agendo di concerto – potrebbero avviare un’iniziativa su più fronti volta a garantire un cessate il fuoco efficace e duraturo in Ucraina e l’allentamento delle tensioni su Taiwan.

Nel caso dell’Ucraina, l’obiettivo deve essere quello di garantire la cessazione di tutti i combattimenti da parte delle forze russe e ucraine e dei gruppi separatisti operanti nella regione del Donbass. Si tratterebbe di un cessate il fuoco monitorato da un gruppo delle Nazioni Unite che riferisca regolarmente e direttamente al Segretario Generale dell’Onu.

Tuttavia, è improbabile che un cessate il fuoco possa durare a lungo senza una soluzione duratura del conflitto russo-ucraino. Questa dipenderà a sua volta dalla fine dell’uso cinico della guerra in Ucraina da parte di grandi potenze intenzionate a perseguire le proprie ambizioni geopolitiche. Solo allora sarà possibile conseguire

– il ritiro graduale delle forze militari russe;

– la fine della fornitura di aiuti militari letali all’Ucraina;

– una politica di neutralità costituzionalmente sancita per l’Ucraina;

– la risoluzione delle questioni giurisdizionali, in particolare la Crimea e la regione del Donbass, insieme a un processo volto a sanare le animosità regionali, etniche e religiose all’interno dell’Ucraina.

– Tutti i prigionieri di guerra, i rifugiati e i civili in cattività devono essere restituiti ai rispettivi Paesi e tutti i loro diritti devono essere rispettati come previsto dalle Convenzioni di Ginevra.

Questi accordi dovranno essere integrati da un accordo più ampio che coinvolga altre parti interessate, al fine di assicurare: un programma internazionale adeguatamente finanziato per affrontare la crisi umanitaria in Ucraina; garanzie internazionali per salvaguardare l’indipendenza, la neutralità e l’integrità territoriale dell’Ucraina; la rimozione di tutte le sanzioni imposte alla Russia e il ripristino di normali relazioni commerciali.

Nel caso del conflitto di Taiwan, il primo passo deve essere quello di allentare l’attuale livello di tensione. A tal fine, la comunità internazionale dovrebbe riaffermare i principi enunciati nel comunicato di Shanghai del 1972, in particolare il principio “una sola Cina”, che oggi gode di un ampio sostegno internazionale. In linea con questo principio, la comunità internazionale deve utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per dissuadere Taiwan dal fare qualsiasi dichiarazione unilaterale di indipendenza. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, insieme all’Asean, è nella posizione ideale per condurre questa linea d’azione.

Queste iniziative, relativamente a breve termine, devono aprire la strada a una serie di consultazioni interconnesse, culminanti in una conferenza internazionale, il cui scopo principale sarebbe quello di definire una nuova architettura di sicurezza globale, sostenuta da adeguate riforme della governance mondiale e finalizzata a:

1. Fermare la marcia verso la completa distruzione nucleare e avviare un programma ambizioso per il disarmo nucleare, iniziando con una serie di accordi per il controllo degli armamenti e il disarmo e portando, entro un determinato lasso di tempo, all’adesione universale al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari;

2. Rispecchiare la realtà di un mondo multicentrico e multilaterale in fatto di civiltà, rispettoso dell’indipendenza e dei diritti legittimi di tutte le nazioni sovrane e in cui nessun attore miri ad esercitare ambizioni imperiali o egemoniche.

3. Enunciare i principi di sicurezza comune, cooperativa e globale e tradurli in accordi regionali efficaci, soprattutto in Europa e nella regione Asia-Pacifico;

4. Avviare una serie di misure in grado di invertire la militarizzazione del sistema internazionale, tra cui la limitazione della portata e degli obiettivi delle alleanze militari e del dispiegamento di forze militari all’estero, nonché la progressiva riduzione dei bilanci militari nazionali, reindirizzando così le risorse verso aree di urgente necessità sociale, economica e ambientale;

5. Avviare una profonda riforma delle istituzioni internazionali, in particolare del sistema delle Nazioni Unite, in modo che possano rispondere in modo più efficace e cooperativo alle minacce esistenziali, in particolare al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità e alle pandemie presenti e future.

Tutto questo non avverrà senza un massiccio risveglio globale della saggezza e dell’energia umane. Per quanto importanti siano i governi e le istituzioni internazionali, l’iniziativa per una risposta coerente alle sfide che dobbiamo affrontare spetta in gran parte alle persone, alla società civile.

È necessaria una leadership di vario tipo. Ecco perché questo messaggio è rivolto anche a intellettuali, artisti, scienziati, giornalisti, capi religiosi, sostenitori e altri cittadini impegnati.

Parimenti, abbiamo in mente i gruppi che si occupano dei diritti dei popoli indigeni, degli aiuti e dello sviluppo, della risoluzione dei conflitti, delle libertà civili e dei diritti umani, della violenza contro le donne, dei rifugiati e dei richiedenti asilo, dei cambiamenti climatici e delle altre minacce all’ambiente, della salute pubblica (non ultima la Covid), della giustizia per i poveri e per gli emarginati e della diversità etnica, religiosa e culturale.

TUTTI sono colpiti negativamente dal confronto tra grandi potenze, dalle leggi oppressive sulla sicurezza, dall’aumento dei bilanci militari e dalle attività militari distruttive, per non parlare della prospettiva di una catastrofe nucleare.

TUTTI hanno un ruolo cruciale da svolgere.

Anche i sindacati, le reti professionali (nel campo dell’istruzione, della legge, della medicina, dell’assistenza infermieristica, dei media e delle comunicazioni), le organizzazioni di agricoltori, gli enti religiosi, i gruppi di riflessione incentrati sull’uomo e i centri di ricerca hanno molto da contribuire alla discussione per un futuro abitabile.

È tempo che le persone di tutto il mondo assumano l’iniziativa, individualmente e collettivamente, per avviare discussioni, piccole e grandi, formali e informali, in rete e di persona, utilizzando la parola scritta e parlata, nonché le arti visive e dello spettacolo.

Questo è un momento di riflessione collettiva sulla situazione attuale, sulla direzione da prendere e sui passi necessari per arrivarci.

La posta in gioco è alta. Abbiamo bisogno di un pensiero coraggioso che metta in connessione le persone e le questioni, all’interno dei Paesi e tra i Paesi stessi. Dobbiamo ravvivare e riformulare la discussione sulla sicurezza globale. Non c’è un momento da perdere.

Clicca qui per firmare la petizione

https://www.change.org/p/to-all-who-care-about-humanity-s-and-the-planet-s-future

Appello preparato da

Richard Falk, professore emerito di diritto internazionale all’Università di Princeton; cattedra di diritto globale all’Università Queen Mary di Londra; ricercatore associato all’Ucsb.

Joseph Camilleri, professore emerito dell’Università La Trobe di Melbourne; membro dell’Accademia delle Scienze Sociali in Australia; presidente di Conversation at the Crossroads.

Chandra Muzaffar, ex professore di Studi globali, Universiti Sains Malaysia, Penang; presidente del Movimento internazionale per un mondo giusto (JUST).

Sostenuto da

Prof. Abdelllah Hammoudi, Professore emerito di Antropologia; Direttore fondatore dell’Istituto Transregionale, Università di Princeton

Ajarn Sulak Sivaraksa, cofondatore e presidente del Comitato consultivo della Rete internazionale di buddisti impegnati

Ashis Nandy, Homi Bhabha Fellow, Centro per lo studio delle società in via di sviluppo

Brad Wolf, direttore esecutivo di Peace Action Network of Lancaster.

Prof. Alfred de Zayas, professore di diritto internazionale, Scuola diplomatica di Ginevra; ex esperto indipendente delle Nazioni Unite sull’ordine internazionale (2012-18).

Dr. Arujunan Narayanan, accademico che insegna Relazioni internazionali, Diritto internazionale e Filosofia occidentale – UKM, UM, HELP University, Armed Forces Defence College, Institute of Diplomacy and Foreign Relations.

Prof. Assaf Kfoury, professore di informatica, Università di Boston.

Prof. Azyumardi Azra (deceduto), Rettore dell’Università islamica di Stato Syarif Hidayatullah, Giacarta, Indonesia (1998-2006); Professore di Storia, Università islamica di Stato, Giacarta, Indonesia (dal 1997).

Celso Luiz Nunes Amorim, ex ministro degli Esteri; ex ministro della Difesa, Brasile

Prof. Chaiwat Satha-Anand, ex presidente dell’Associazione per le scienze sociali della Thailandia; ex vice rettore per gli affari accademici dell’Università Thammasat; attualmente esperto del Toda Peace Institute, professore di scienze politiche dell’Università Thammasat; illustre studioso dell’Università Thammasat.

Chris Hedges, giornalista, autore e commentatore americano

David Swanson, autore, direttore esecutivo di World BEYOND War

Prof. Farish A. Noor, Professore, Dipartimento di Storia, Università di Malaya

Fredrik S. Heffermehl, avvocato e scrittore, Norvegia, Premio Nobel per la Pace.

Prof. Ilan Pappe, Direttore del Centro europeo di studi sulla Palestina, Università di Exeter, Gran Bretagna.

Ivana Nikolic Hughes, presidente della Nuclear Age Peace Foundation; docente senior di chimica alla Columbia University.

Prof. Jeffrey Sachs, Professore universitario, Columbia University

Jorge Casteneda, ex ministro degli esteri del Messico, New York University

Jeremy Corbyn, deputato indipendente, ex segretario del Labour Party

John K. Stoner, 1040forpeace.org

Prof. Jomo Kwame Sundaram, Professore emerito di Economia, Università di Malaya

Prof. Junaid S. Ahmad, Direttore del Centro per lo studio dell’Islam e della decolonialità, Islamabad, Pakistan

Dott.ssa Kate Hudson, Segretario generale della Campagna per il disarmo nucleare.

Kathy Kelly, Presidente del Consiglio di amministrazione di World BEYOND War

Kishore Mahbubani, preside fondatore della Scuola di politica pubblica Lee Kuan Yew, NUS.

Prof. Kevin Clements, Direttore dell’Istituto per la pace Toda, Tokyo, Giappone.

Dr. Lim Teck Ghee, analista politico

Prof. Mahmood Mamdani, Professore presso Columbia University, New York.

Mairead Maguire, vincitrice del premio per la pace; cofondatrice di Peace People; Irlanda del Nord

Prof. Maivan Clech Lam, professore emerito di diritto internazionale, Ralph Bunche Institute for International Studies presso il Graduate Center della City University di New York.

Maung Zarni, dissidente birmano e cofondatore di Forsea.

(Tan Sri.) Mohamed Jawhar Hassan, professore aggiunto dell’Istituto Asia-Europa dell’Università di Malaya; ex presidente e direttore generale dell’Istituto di studi strategici e internazionali (Isis) della Malesia.

Dr. Ramzy Baroud, Centro per l’Islam e gli Affari Globali, Università Zain, Istanbul

Prof. Shad Saleem Faruqi, professore emerito presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Malaya; titolare della cattedra della Fondazione Tunku Abdul Rahman

Shahanaaz Habib, ex giornalista, The Star

Susan Wright, Ph.D., ricercatrice e docente emerita di Storia della scienza presso l’Università del Michigan.

Victoria Brittain, giornalista e autrice

Yanis Varoufakis, membro del Parlamento greco e leader del MeRA25, cofondatore del DiEM25; professore di economia all’Università di Atene; professore onorario di economia politica all’Università di Sydney; professore honoris causa di diritto, economia e finanza all’Università di Torino; Distinguished Visiting Professor di economia politica al Kings College dell’Università di Londra.

Hans von Sponeck, Segretario generale aggiunto delle Nazioni Unite (in pensione)

Dr. Michael Jeyakumar, presidente del Partito socialista della Malesia

Noam Chomsky, linguista americano, filosofo, scienziato cognitivo, saggista storico, critico sociale e attivista politico

Phyllis Bennis, Direttore del New Internationalism Project, Istituto per gli Studi Politici

Ronnie Kasrils, ex ministro sudafricano in pensione, attivista e autore.

L’ APPELLO DI YURII SHELIAZHENKO, IL CORAGGIOSO LEADER DEL MOVIMENTO PACIFISTA UCRAINO

21 marzo 2022

Slider“Yurii Sheliazhenko fa parte del direttivo della rete pacifista internazionale World Beyond War. Vive in Ucraina. È segretario esecutivo dell’Ukrainian Pacifist Movement e membro dell’Ufficio europeo per l’obiezione di coscienza.

Questo il suo appello:
“Viviamo in tempi difficili che richiedono coraggio per promuovere la pace. Quando nazioni vicine con una storia intrecciata cominciano a opprimersi, distruggersi e uccidersi a vicenda anno dopo anno, sul proprio territorio o invadendo il territorio del vicino…Quando scrivi su Facebook che la Carta delle Nazioni Unite richiede la risoluzione pacifica di tutte le controversie e che, pertanto, il presidente Putin della Russia e il presidente Zelenskyy dell’Ucraina dovrebbero cessare il fuoco e avviare colloqui di pace – e ricevi commenti pieni di oscenità e maledizioni…

Quando viene proclamata la legge marziale e la mobilitazione totale e i fucili vengono consegnati a migliaia di persone appena reclutate e i selfie con i fucili diventano di tendenza sui social e nessuno sa chi e perché qualcuno improvvisamente spara in strada…

Quando anche i civili in un condominio si preparano ad accogliere il nemico con le molotov, lo raccomanda l’esercito, e cancellano dalla loro chat un vicino percepito come un traditore solo perché ha invitato la gente a stare attenta, a non bruciare la casa comune e a non permettere ai militari di usare i civili come scudo umano…

Quando suoni lontani di esplosioni dalle finestre si mescolano nella mente con messaggi di morte e distruzione, e odio, e sfiducia, e panico, e chiamate alle armi, a più spargimento di sangue per la sovranità…
…è un’ora buia per l’umanità. Dobbiamo sopravvivere e superarla, e impedire che si ripeta.

Il Movimento pacifista ucraino condanna tutte le azioni militari da parte della Russia e dell’Ucraina nel contesto dell’attuale conflitto.

Condanniamo la mobilitazione militare e l’escalation dentro e fuori l’Ucraina, comprese le minacce di guerra nucleare.

Lanciamo un appello alla leadership di entrambi gli Stati e alle forze militari affinché facciano un passo indietro e si siedano davvero al tavolo dei negoziati. La pace in Ucraina e nel mondo può essere raggiunta solo in modo nonviolento. La guerra è un crimine contro l’umanità. Pertanto, siamo determinati a non sostenere alcun tipo di guerra e a lottare per la rimozione di tutte le cause di guerra. È difficile rimanere calmi e sani di mente ora, ma con il sostegno della società civile globale è più facile.

Purtroppo, anche i guerrafondai stanno spingendo la loro agenda in tutto il mondo. Chiedono più aiuti militari per l’Ucraina e sanzioni economiche distruttive contro la Russia. La Nato dovrebbe fare un passo indietro dal conflitto sull’Ucraina, aggravato dal suo sostegno allo sforzo bellico e dalle aspirazioni di adesione del governo ucraino all’Alleanza.

La Nato dovrebbe idealmente sciogliersi o trasformarsi in un’alleanza per il disarmo. L’Ucraina non dovrebbe schierarsi con nessuna grande potenza militare, che siano gli Stati Uniti, la Nato o la Russia. In altre parole, il nostro paese dovrebbe essere neutrale.

Il governo ucraino dovrebbe smilitarizzare, abolire la coscrizione, risolvere pacificamente le dispute territoriali riguardanti Donbass e Crimea e contribuire allo sviluppo di una futura governance globale nonviolenta, invece di cercare di costruire uno Stato nazionale del 20° secolo armato fino ai denti.

Sarà più facile negoziare con la Russia e i separatisti se si condividerà la visione che l’Ucraina, il Donbass e la Crimea in futuro saranno insieme su un pianeta unito senza eserciti e confini. Anche se alle élite manca il coraggio intellettuale di guardare al futuro, la comprensione pragmatica dei benefici del mercato comune dovrebbe aprire la strada alla pace.
Tutti i conflitti dovrebbero essere risolti al tavolo dei negoziati, non sul campo di battaglia; il diritto internazionale lo richiede e non c’è altro modo plausibile per risolvere le controversie emergenti dai traumatici eventi del 2014 a Kiev, Crimea e Donbass, dopo otto anni di spargimento di sangue da parte delle forze ucraine e filorusse e con l’attuale tentativo militarista aggressivo russo di annullare quel cambio di regime in Ucraina.

Invece di affogare nella rabbia gli ultimi legami umani, abbiamo bisogno più che mai di preservare e rafforzare i luoghi di comunicazione e cooperazione tra tutte le persone sulla Terra, e ogni sforzo individuale di questo tipo ha un valore.
La nonviolenza è lo strumento più efficace e progressivo per la governance globale e la giustizia sociale e ambientale, rispetto alle illusioni sulla violenza sistemica e la guerra come panacea, soluzione miracolosa per tutti i problemi socio-economici.

L’Ucraina e la Russia non hanno forse sofferto abbastanza per capire che la violenza non funziona? Putin e Zelenskyy dovrebbero impegnarsi in colloqui di pace seriamente e in buona fede, come politici responsabili e rappresentanti dei loro popoli, sulla base di interessi pubblici comuni, invece di combattere per posizioni che si escludono a vicenda.”

Yurii Sheliazhenko

(appello rilanciato dall’agenzia Pressenza)

Vaccini. Un appello di oltre 100 amministratori e amministratrici locali al Presidente della Repubblica per lo Stop ai brevetti sui vaccini

Pubblicato il 20 mar 2021

20 marzo. Sono 100 gli amministratori e le amministratrici locali, rappresentanti ed esponenti di liste della sinistra diffusa e di cittadinanza, che raccogliendo l’iniziativa della “Rete delle città in Comune”, hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella affinché l’Italia si schieri per lo stop ai brevetti sui vaccini.

“Ci lascia sgomenti – scrivono i firmatari del documento – l’aver appreso che l’11 marzo scorso il nostro paese si sia espresso in sede di OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) contro la sospensione della proprietà intellettuale sui vaccini anti Covid. Questa decisione non è solo poco solidale verso altri paesi ma è contraria all’urgente interesse nazionale di accesso rapido alle forniture e alla produzione dei vaccini senza sottostare a “giochi al rialzo dei prezzi” tipici del mercato privato”. Da qui l’appello – sottoscritto da numerosi sindaci, tra cui quello di Napoli Luigi De Magistris, dai candidati della sinistra alle prossime elezioni amministrative di Roma e Milano: Paolo Berdini e Gabriele Mariani, da – fra i tanti – consiglieri e consigliere comunali e assessori delle liste di sinistra di Milano, Bologna, Firenze, Torino, Palermo, Ancona, Napoli, Padova, fra cui Giusto Catania (Palermo), Dmitrij Palagi (Firenze), Elena Coccia (Napoli)  – al Presidente della Repubblica: “A fronte di questa situazione senza precedenti e gravissima, ci rivolgiamo al suo alto Ufficio affinché – quale capo dello Stato – faccia sentire la Sua autorevole voce – pur nel rispetto delle prerogative politiche e istituzionali di altri organi costituzionali – affinché venga compiuto ogni sforzo al fine di mutare l’atteggiamento italiano – e della UE – sulla questione della proprietà dei brevetti per i vaccini anti-Covid19 e prodotti farmaceutici affini in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio e in sede di Organizzazione Mondiale della Sanità, nonché in ogni altra sede internazionale ed europea. Nonché a valutare ogni aspetto della legislazione nazionale affinché questo obbiettivo venga perseguito e raggiunto dal nostro paese”.

“Solo così – proseguono – avremo una produzione nazionale effettivamente sostenibile di vaccini e farmaci affini, solo così si sosterrà la lotta globale alla pandemia dalla quale nessun paese e nessun continente si salva da solo (tanto meno singole regioni o aree del paese, che con fughe in avanti metterebbero a rischio l’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine e l’unità della nazione), solo così avremo “imparato la lezione” della pandemia e cioè la necessità di creare un mondo diverso dal precedente pre pandemia, cioè più giusto, più solidale, più efficace, migliore”. “Non si tratta quindi solo di una necessità solidaristica verso i paesi poveri – concludono dalla Rete delle Città in Comune – ma di una necessità perché la lotta alla pandemia o è globale o non è. La nostra Costituzione consente che si possano porre limiti ai diritti di proprietà per salvaguardare il pubblico interesse: si pensi all’art.32 (diritto alla salute e accesso alle cure), art.41 (necessità di utilità sociale dell’impresa), art.42 (utilizzo in situazioni eccezionali della proprietà privata anche produttiva).

E per questo ci siamo rivolti a Lei”.

La campagna di sottoscrizione – rivolta ad amministratori/trici locali – dell’appello prosegue, e per aderire scrivere a: appellovaccini@gmail.com

La Rete delle Città in Comune

All’attenzione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Illustrissimo Presidente,

siamo pubblici amministratori e amministratrici e persone impegnate nella politica e nel sociale.

Le scriviamo a proposito dei mezzi attualmente impiegati per fermare la pandemia che, secondo la nostra opinione, condivisa dalle cittadine e dai cittadini che incontriamo ogni giorno, sono terribilmente inadeguati.

Mentre i dati del contagio si fanno più allarmanti, a causa anche delle varianti del virus, la campagna vaccinale si svolge con estrema lentezza mettendo a rischio la vita e procrastinando la possibilità di vedere una via d’uscita dai problemi economici e sociali causati dal confinamento.

Gli Enti locali, i più vicini alle cittadine e ai cittadini e perciò i primi ad essere chiamati in causa per risolvere le drammatiche situazioni di povertà e esclusione sociali che la pandemia ha accresciuto oltre misura, non riescono da soli a dare risposte adeguate. Né riescono sempre a gestire l’insofferenza per le restrizioni alla libertà personale che la tutela della salute impone.

La nostra convinzione è che solo con una campagna vaccinale di massa della popolazione portata a termine in tempi brevi potrà permetterci di superare questa fase drammatica – la peggiore dalla fine della seconda guerra mondiale – evitando che il prolungamento della pandemia determini ulteriori morti e aggravi oltremodo le conseguenze economiche e sociali già critiche.

Ci ha profondamente preoccupato la forte riduzione nella distribuzione, in Italia e nell’Unione Europea, delle dosi di vaccini anti-Covid19 da parte delle multinazionali del farmaco produttrici e detentrici del brevetto. Scelte unilaterali rese possibili da contratti di fornitura, sottoscritti in sede europea anche dal nostro paese, privi delle dovute penali in caso di inottemperanza.

Riteniamo che sia necessaria una produzione nazionale dei vaccini. In Italia – lo abbiamo verificato in più di un territorio – esistono realtà di eccellenza che sarebbero in grado in tempi ristrettissimi di produrli in quantità necessarie a garantire una più rapida diffusione della vaccinazione. Ma compiere una produzione nazionale e di massa nei paesi “ricchi”, – Italia compresa- sarà impossibile, se continuerà il ricatto della proprietà dei brevetti da parte delle multinazionali del farmaco.

Tuttavia non sarà sufficiente completare nel nostro paese e in Europa la campagna di vaccinazione se resteranno esclusi altri paesi. È quello che sta accadendo perché i diritti di proprietà sui vaccini li rendono economicamente inaccessibili ai paesi più poveri. Papa Francesco ha detto che sulla risposta solidale, globale e solidaristica si gioca la capacità di pensare ad un’idea diversa e migliore della stessa umanità. Il Papa ha infatti parlato di bloccare il «virus dell’individualismo radicale». Riteniamo insomma, prima che sia troppo tardi, che la vaccinazione e il contrasto alla pandemia debbano essere sottratte al crudele interesse di mercato.

È necessario dunque sospendere la proprietà intellettuale dei brevetti dei vaccini anti-Covid19 e dei farmaci usati nelle fasi conclamate della malattia.

La richiesta è stata avanzata in particolare da due paesi – India e sud Africa -presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Richiesta sostenuta da buona parte dei paesi del mondo, non da Usa, UE e Italia stessa. Sono stati lanciati appelli a livello nazionale e internazionale in questo senso, ricordiamo fra tutti quello di Emergency e di Medici Senza Frontiere mentre per una riforma in senso solidale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si è pronunciata la neo presidentessa Okonjo-Iweala. Così come appelli sono stati rivolti da più realtà anche in Italia al governo e al parlamento. Ricordiamo che la possibilità di sospensione dei brevetti è prevista dall’accordo Trips (Trade Related Intellectual Property Rights ) relativo alla proprietà intellettuale dell’OMC che prevede che i governi possano ricorrervi in situazioni di emergenza sanitaria per permettere anche ad aziende non detentrici del brevetto di produrre versioni generiche (equivalenti) dei farmaci, pagando un’opportuna royalty all’azienda titolare della proprietà intellettuale. Non dimentichiamo che ingenti finanziamenti pubblici sono stati già erogati alle aziende produttrici per lo sviluppo e la produzione su larga scala di vaccini. In molti paesi sono state prese simili misure. Ad esempio: Israele ha emesso una licenza obbligatoria per un antivirale usato contro il Covid-19; la Germania ha approvato una norma che autorizza il ministro della Salute a emettere questo strumento per la produzione di farmaci in caso di emergenza; il Regno Unito e l’Olanda hanno leggi che consentono ai governi di superare brevetti in ambito farmaceutico. Gli stessi Stati Uniti, grazie ad una legge risalente alla seconda guerra mondiale sono andati, seppur indirettamente dal punto di vista prettamente giuridico, in questa direzione, grazie al “Defense Producion Act”. Nulla è stato fatto dall’Unione Europea né dall’Italia. Mentre il programma di solidarietà internazionale per rendere disponibili i vaccini a livello globale si sta dimostrando assolutamente e gravemente sotto dimensionato per rispondere al problema mondiale.

È stata lanciata, da oltre da 43 organizzazioni di varia provenienza facenti parti del Comitato Italiano, l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Per il diritto alla cura, nessun profitto sulla pandemia” i cui obiettivi sono: garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro la Covid-19; garantire che la legislazione dell’UE in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l’efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri; introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la condivisione di conoscenze in materia di tecnologie sanitarie, di proprietà intellettuale o di dati relativi al Covid-19 in un pool tecnologico o di brevetti; introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive. Obbiettivi contenuti in una petizione che ha raccolto già, a livello europeo, centinaia di migliaia di firme.

Non si tratta quindi solo di una necessità solidaristica verso i paesi poveri, ma di una necessità perché la lotta alla pandemia o è globale o non è.

La nostra Costituzione consente che si possano porre limiti ai diritti di proprietà per salvaguardare il pubblico interesse: si pensi all’art.32 (diritto alla salute e accesso alle cure), art.41 (necessità di utilità sociale dell’impresa), art.42 (utilizzo in situazioni eccezionali della proprietà privata anche produttiva), etc.

Ci stupiamo e ci lascia quindi sgomenti l’aver appreso che l’11 marzo scorso il nostro paese – che, lo ribadiamo, è anche “vittima” di questa situazione – si sia espresso in sede di OMC contro la sospensione della proprietà intellettuale sui vaccini anti Covid. Questa decisione non è solo poco solidale verso altri paesi ma è contraria all’urgente interesse nazionale di accesso rapido alle forniture e alla produzione dei vaccini senza sottostare a “giochi al rialzo dei prezzi” tipici del mercato privato.

A fronte di questa situazione senza precedenti e gravissima, ci rivolgiamo al suo alto Ufficio affinché – quale capo dello Stato – faccia sentire la Sua autorevole voce –pur nel rispetto delle prerogative politiche e istituzionali di altri organi costituzionali – affinché venga compiuto ogni sforzo al fine di mutare l’atteggiamento italiano – e della UE – sulla questione della proprietà dei brevetti per i vaccini anti-Covid19 e prodotti farmaceutici affini in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio e in sede di Organizzazione Mondiale della Sanità, nonché in ogni altra sede internazionale ed europea. Nonché a valutare ogni aspetto della legislazione nazionale affinché questo obbiettivo venga perseguito e raggiunto dal nostro paese.

Solo così avremo una produzione nazionale effettivamente sostenibile di vaccini e farmaci affini, solo così si sosterrà la lotta globale alla pandemia dalla quale nessun paese e nessun continente si salva da solo(tanto meno singole regioni o aree del paese, che con fughe in avanti metterebbero a rischio l’uguaglianza dei cittadini e l’unità della nazione), solo così avremo “imparato la lezione” della pandemia e cioè la necessità di creare un mondo diverso dal precedente pre pandemia, cioè più giusto, più solidale, più efficace, migliore. Come tutte le amministratrici e amministratori pubblici noi potremo svolgere al meglio il nostro lavoro, come splendidamente fanno medici e operatori sanitari, ma con uno strumento fondamentale in più.

Certi che avrà compreso lo spirito di questo nostro appello

Le rivolgiamo un forte augurio per il compito che La attende

Alcherigi Brunella candidata regionale “Sì Toscana a Sinistra”; Alcherigi Luciana candidata elezioni comunali Città di Castello, Città di Castello (Perugia); Alcherigi Mauro già assessore comunale Città di Castello, Città di Castello (Perugia), candidato regionale Umbria; Alfonzi Daniela Consigliera Circoscrizione 3 “Torino in Comune-La Sinistra”, Torino; Alunno Sandro già consigliere comunale, candidato presidente “Sinistra per Castello”, Città di Castello (Perugia);Amarugi Stefania Coordinatrice Federazione PRC Grosseto, Grosseto; Artesio Eleonora Consigliera comunale “Torino in Comune”, Torino; Auletta Francesco Consigliere comunale “Una città in comune”, Pisa; Avolio Antonio CONUP – Coordinamento nazionale unitario pensionati; Ballerini Lorenzo Consigliere comunale “Campi a Sinistra”, Campi Bisenzio (Firenze); Begaj Detjon Consigliere di quartiere – Santo Stefano “Coalizione Civica Bologna”, Bologna; Benedetti Davide direttivo Prc Città di Castello(Perugia); Leonardo Becheri, Coordinatore Rete delle Città in Comune, Berdini Paolo Urbanista, candidato Sindaco a Roma; Bertini Tatiana Consigliera del comune di Scarperia e San Piero (FI) nel gruppo “LiberaMente a Sinistra” e dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello, nel gruppo “Mugello in comune”, Scarperia e San Piero (Firenze); Billero Rosalia Segretaria PRC Pistoia; Braga Alessandro Consigliere metropolitano “La città dei comuni”, Milano; Brambilla Pisoni Alessandro co-portavoce Associazione Milano in Comune-Sinistra Costituzione, Milano; Bruciati Marco Consigliere comunale “Buongiorno Livorno”, Livorno; Bundu Antonella Consigliera comunale “Firenze per Sinistra Progetto Comune”, Firenze; Camposampiero Anna Bruna co-portavoce Associazione Milano in Comune-Sinistra Costituzione, Milano; Callaioli Fabrizio Consigliere comunale Rifondazione Comunista Piombino (Livorno); Calossi Enrico Consigliere Comunale “Follonica a Sinistra”,Follonica (Gr); Capacci Paolo Segretario Prc Città di Castello (Perugia); Caserio Monte EraldaVicensindaco Strambinello (Torino); Catania Giusto Assessore Comune Palermo; Cavalieri Yuri Consigliere Rifondazione Comunista, Civita Castellana (Viterbo); Cavazzuti Nicola Già Consigliere comunale Massa (Massa e Carrara); Chiovaro Amalia già Consigliera comunale “Sinistra in Comune per Vinci”, Vinci (Firenze); Valentina Chinnici, Consigliera comunale Palermo (Avanti Insieme) Ciabattoni Simone Consigliere Circoscrizionale “Torino in Comune La Sinistra”, Torino;  Ciano Giuseppe Segreteria regionale Calabria PRC; Cioni Beatrice Consigliera comunale “Buongiorno Empoli – Fabrica Comune”, Empoli (Firenze); Clancy Emily Consigliera comunale “Coalizione Civica Bologna”, Bologna; Coccia Elena, Consigliera comunale e metropolitana Napoli in Comune A Sinistra, Colombano Dario Assessore Caramagna Piemonte (Cuneo); Corti Caterina Consigliera comunale “Liberamente a sinistra”, Scarperia e San Piero (Firenze); De Magistris Luigi Sindaco di Napoli; Dell’Anna Livia Jessica Consigliera Comunale PD, Brindisi; Evola Barbara Consigliera comunale Gruppo “Sinistra Comune”, Palermo; Fanigliulo Valentina Nadia Consigliera Comunale PD, Brindisi;  Farina Cinzia Consigliera comunale per “Uniti a Sinistra, gruppo Vivo Montespertoli”, Montespertoli (Firenze);  Felisari Renzo Sindaco di Olmeneta (Cremona); Ferro Stefano Consigliere comunale “Coalizione Civica per Padova”, Padova; Ferroni Andrea Consigliere comunale, Capogruppo di “La Sinistra”,Torgiano (Perugia); Fierro Aniello Nello Consigliere comunale “Cuneo per i Beni Comuni”, Cuneo; Forenza Eleonora Già Europarlamentare; Galdi Marco già Sindaco Cava de’ Tirreni (Salerno); Gatti Massimo Già Consigliere provinciale “Altra Provincia”, Milano; Gentile Rosella Consigliera comunale PD, Brindisi; Germino Silvio CONUP – Coordinamento nazionale unitario pensionati; Ghiglione Davide Capogruppo “Chiamami Genova-Putti Sindaco” V Municipio, Valpolcevera (Genova); Giaconia Massimo Consigliere Comunale gruppo “Avanti Insieme”, Palermo; Guida Brunella Consigliera di quartiere – Navile “Coalizione Civica Bologna”, Bologna; Iannitti Matteo già Candidato Sindaco “Catania Bene Comune”, Catania;  Jorfida Enzo già Candidato PRC,Taggia (Imperia); Lamorte Aurelio Consigliere comunale Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Vimodrone (Milano); Lazzerini Sabrina, già candidata regionale “Sì Toscana a Sinistra”; Leotta Antonino Consigliere comunale “Latina Bene Comune”, Latina; Lombardi Massimo Consigliere comunale “Spezia Bene Comune/Prc”, La Spezia; Luca Marcello CONUP – Coordinamento nazionale unitario pensionati; Macario Francesco già assessore Comune di Bergamo; Marchetti Michela “Sinistra per Castello”, Città di Castello (Perugia); Marchi Luca Vicesindaco Castelnuovo Magra (La Spezia);  Mariani Gabriele Antonio Ingegnere-Architetto, Candidato Sindaco al Comune di Milano; Marinello Roberto Medico e consigliere comunale Padova; Martelloni Federico Consigliere comunale “Coalizione Civica Bologna”, Bologna; Masi Leonardo Consigliere comunale “Buongiorno Empoli – Fabrica Comune”, Empoli (Firenze); Massaro Giuseppe Consigliere comunale PD, Brindisi; Melluso Fausto Consigliere comunale Gruppo “Sinistra Comune”, Palermo; Messineo Marco Consigliere comunale Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Vimodrone (Milano); Nadalutti Tiziana Associazione Una città in comune, Pisa; Nepi Fabrizio Sindaco Castelnuovo Berardenga (Siena); Orlando Katia Consigliera comunale Gruppo “Sinistra Comune”, Palermo; Palagi Dmitrij Consigliere comunale “Firenze per Sinistra Progetto Comune”, Firenze; Palomba Giuseppe Già candidato regionale Veneto “Solidarietà Ambiente Lavoro”; Papa Andrea Consigliere comunale “Alternativa per cambiare Larciano”, Larciano (Pistoia); Pederzoli Vania Già assessore Istruzione Novi di Modena (Modena); Pescari Samantha Candidata elezioni comunali Città di Castello (Perugia); Petralia Camassa Paolo Assessore al Comune di Palermo; Porchetta Alessandro Consigliere comunale “Diritti in Comune”, Ciampino (Roma); Prestianni Andrea Assessore Comune di Castelbuono (Palermo); Prete Teodosio Presidente Commissione Bilancio Comune di Brindisi; Ranocchia Carlo Consigliere comunale Gruppo “Bene in Comune”, Castel Maggiore (Bologna); Ricci Marco Associazione “Una città in comune”, Pisa; Rini Claudia Consigliera comunale “Avanti Insieme”, Palermo; Rizzo Basilio Consigliere Comunale “Milano in Comune-Sinistra Costituzione”, Milano; Romani Maurizio Consigliere Rifondazione Comunista, Civita Castellana (Viterbo); Rossi Lorenzo Assessore comune di Grottamare (Ascoli Piceno); Rosso Fiammetta Assessore Comune di Saluzzo (Cuneo); Rubini Francesco Consigliere comunale “Altra Idea di Città – Ancona”, Ancona; Ruffini Daniela Consigliera comunale “Coalizione Civica per Padova”, Padova; Sala Toni Consigliere comunale “Avanti Insieme”, Palermo; Santicchia Angelo Consigliere Santa Maria Nuova (Ancona);  Simeone Nando Direttivo nazionale Filcams CGIL- Direttivo confederale CGIL Roma e Lazio e Delegato RSA Filcams Cgil dell’azienda socio-sanitaria Capitolina Farmacap – Roma; Sironi Marco Consigliere comunale Seriate (Bergamo); Stumpo Marcella Consigliera comunale “Termoli Bene Comune-Rete della Sinistra”; Termoli (Campobasso); Susinno Marcello Consigliere comunale Gruppo “Sinistra Comune”, Palermo; Tomei Fausto Consigliere di quartiere – Porto-Saragozza “Coalizione Civica Bologna”, Bologna; Toppi Barbara Consigliera comunale Manoppello (Pescara);  Traversi Gianfranco “Liberamente a Sinistra” Scarperia e San Piero (Firenze); Trotta Marco Consigliere di quartiere – San Donato-San Vitale “Coalizione Civica Bologna”, Bologna; Tuninetti Enzo Consigliere comunale Caramagna Piemonte (Cuneo); Zaccagnini Riziero Sindaco Tocco da Casauria (Pescara); Zacconi Giacomo Capogruppo “Agugliano Progetto Comune”, Agugliano (Ancona)

Niente può essere più catastrofico che scommettere sull’acqua.

Quotazione in Borsa dell’acqua: NO grazie.

APPELLO

sottoscritte/i ci uniamo alla denuncia del Relatore Speciale dell’ONU sul diritto all’acqua Pedro Arrojo-Agudo che l’11 dicembre scorso ha espresso grave preoccupazione alla notizia che l’acqua, come una qualsiasi altra merce, verrà scambiata nel mercato dei “futures” della Borsa di Wall Street.
L’inizio della quotazione dell’acqua segna un prima e un dopo per questo bene indispensabile per la vita sulla Terra.
Si tratta di un passaggio epocale che apre alla speculazione dei grandi capitali e alla emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese ed è una grave minaccia ai diritti umani fondamentali.
L’acqua è già minacciata dall’incremento demografico, dal crescente consumo ed inquinamento dell’agricoltura su larga scala e della grande industria, dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici.
E’ una notizia scioccante per noi, criminale perché ucciderà soprattutto gli impoveriti nel mondo.
Secondo l’ONU già oggi un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile e dai tre ai quattro miliardi ne dispongono in quantità insufficiente. Per questo già oggi ben otto milioni di esseri umani all’anno muoiono per malattie legate alla carenza di questo bene così prezioso.
Questa operazione speculativa renderà vana, nei fatti, la fondamentale risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU del 2010 sul diritto universale all’acqua e, nel nostro paese, rappresenterà un ulteriore schiaffo al voto di 27 milioni di cittadine/i italiane/i che nel 2011 si espressero nel referendum dicendo che l’acqua doveva uscire dal mercato e che non si poteva fare profitto su questo bene.
Se oggi l’acqua può essere quotata in Borsa è perchè da tempo è stata considerata merce, sottoposta ad una logica di profitto e la sua gestione privatizzata.
Per invertire una volta per tutte la rotta, per mettere in sicurezza la risorsa acqua e difendere i diritti fondamentali delle cittadine/i
CHIEDIAMO
Al Governo italiano che si sta delineando nel nostro paese chiediamo di:
• prendere posizione ufficialmente contro la quotazione dell’acqua in borsa;
• approvare la proposta di legge “Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo
integrale delle acque” (A. C. n. 52) in discussione presso la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori
Pubblici della Camera dei Deputati;
• sottrarre ad ARERA le competenze sul Servizio Idrico e di riportarle al Ministero dell’Ambiente;
• di investire per la riduzione drastica delle perdite nelle reti idriche;
• di salvaguardare il territorio attraverso investimenti contro il dissesto idrogeologico;
• impedire l’accaparramento delle fonti attraverso l’approvazione di concessioni di derivazione che
garantiscano il principio di solidarietà e la tutela degli equilibri degli ecosistemi fluviali.
Primi firmatari: Dacia Maraini (scrittrice), Luciana Castellina (personalità politica), Moni Ovadia ( attore cittadino del mondo) Nando dalla Chiesa (sociologo antimafia), Gino Strada ( medico) Emilio Molinari ( ambientalista), Padre Alex Zanotelli, ( missionario) Don Virginio Colmegna ( Casa della Carità.) 
Segreteria operativa Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.Mail: segreteria@ acquabenecomune.org