Tag: Privatizzazioni

RIFONDAZIONE CON LE LAVORATRICI E I LAVORATORI TIM, GOVERNO USI GOLDEN POWER

29 novembre 2021

E’ assordante il silenzio del governo rispetto alla possibilità che Tim la principale società del paese nel campo delle telecomunicazioni venga comprata da un fondo statunitense con gravissime conseguenze in termini di sicurezza nazionale, sul piano occupazionale e per quanto riguarda il superamento dei gravissimi ritardi del paese nello sviluppo della rete.
Da questo punto di vista non possiamo che condividere la mobilitazione dei lavoratori della Tim  che oggi manifestano davanti al MISE a Roma e alle prefetture in tutta Italia, indetta da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil.

Denunciamo la passività del governo che testimonia la volontà di lasciare alle pure dinamiche di mercato scelte d’interesse pubblico così grande da richiedere una piena gestione pubblica.
Emerge non solo  un’insopportabile scarsa considerazione del destino di decine di migliaia di Lavoratrici e lavoratori, 100 mila tra dipendenti diretti e indotto, ma anche una totale ignavia rispetto al rischio concreto che i dati delle cittadine e dei cittadini italiani, nonché  dati sensibili per la sicurezza nazionale, finiscano sotto il controllo delle agenzie di spionaggio USA. Perché il governo non annuncia uso del proprio veto come ha fatto nei confronti dei cinesi per il 5G?
Dove è finita la retorica sull’occasione storica del PNRR per investire nella tutela dei dati dei cittadini sottraendoli al controllo di ogni sorta di influenze straniere?
Smentita clamorosamente dalla consegna del polo strategico nazionale, il cloud di tutte le amministrazioni centrali dello stato, a una  gestione con i privati tra cui le big tech americane obbligate per legge a fornire ai dati all’intelligence Usa, oggi la stessa sorte tocca alla Tim.
Come Rifondazione Comunista sosteniamo da sempre la necessità di sottrare al dominio del mercato i settori strategici per l’economia nazionale devastata da decenni di neoliberismo sfrenato e del rilancio del ruolo del pubblico sia nell’indirizzo sia nella gestione e controllo diretti.
Per gli stessi motivi per cui siamo stati contrari all’ipotesi  del governo Conte di lasciare a Tim la proprietà e la gestione della rete, oggi, a maggior ragione lo siamo rispetto alla possibilità che la principale società di telecomunicazioni venga consegnata nelle mani di un fondo statunitense che ha nel board un ex-capo della CIA.

Difendiamo la democrazia e l’occupazione con la ripubblicizzazione. La privatizzazione anche in questo campo ha fatto solo danni.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

Contro il governo Draghi e le sue politiche

21 novembre 2021

Questa mattina eravamo a Pavia al presidio contro il ddl concorrenza del governo Draghi.

Eravamo a protestare, insieme ad altri, contro il tentavo di costringere i comuni a vendere a privati tutti i servizi di loro competenza, acqua, rifiuti, trasporti ecc ecc.

Questa è la prima di una serie di iniziative che come partito abbiamo promosso, assieme ad altre forze politiche e sociale, a questa ne seguiranno altre contro il caro vita e contro la nuova riforma sanitaria della regione Lombardia.

Mai come in questo momento è importante scendere in piazza, stare tra la gente per informare e costruire un’alternativa al governo Draghi.

Presidio a Pavia in Piazza Minerva – 21 novembre 2021

CONTRO IL DDL CONCORRENZA DEL GOVERNO DRAGHI. Domenica 21 novembre a partire dalle ore 9.30, come Rifondazione Comunista saremo in Piazza Minerva a Pavia.

18 novembre 2021

CONTRO IL DDL CONCORRENZA DEL GOVERNO DRAGHI

Domenica 21 novembre a partire dalle ore 9.30, come Rifondazione Comunista saremo in Piazza Minerva a Pavia.

Saremo in piazza con altre forze politiche, sociali e sindacali per contrastare il progetto Draghi che mira a costringere i comuni a svendere ai privati tutti i servizi pubblici locali.

Quella delle privatizzazioni è il cavallo di battaglia di tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi trent’anni, si svende tutto ai privati per rendere più efficienti e convenienti i servizi pubblici.

In Italia, i vari governi hanno venduto tutto il patrimonio pubblico facente capo allo stato, oggi siamo il paese Europeo con la minor presenza dello stato in economia, ricordiamo che ad esempio Germania e Francia mantengono una forte presenza statale sia nell’industria che nel sistema bancario.

Ma la realtà non è quella che lor signori ci dipingono, tutti i servizi statali che sono stati privatizzati, dalle telecomunicazioni alle banche, dai trasporti alle autostrade, non hanno certo portato più efficienza e minor costo per i cittadini, basta come esempio la vicenda delle autostrade.

Ora si vuole portare a termine tale scellerato progetto privatizzando tutti i servizi dei comuni, con le conseguenze già note e certe, maggior profitto per le imprese, pessimi e cari servizi per i cittadini.

Lor signori, non vogliono vedere la realtà, la privatizzazione della sanità, vanto della nostra giunta Lombarda di centro destra, ha dimostrato la sua inefficienza nell’affrontare la pandemia COVID-19, nella nostra regione ci sono stati più di 30.000 morti.

Tutti i paesi del mondo stanno attraversando un momento molto difficile sia dal punto di vista economico, sanitario che sociale, pensare di risolvere i problemi con MENO STATO è una sciocchezza.

Necessita un più diretto impegno dello stato sia in economia che nella gestione delle problematiche sociali.

Per questi motivi invitiamo tutti i cittadini e le cittadini ad essere presenti al presidio di Domenica 21 a Pavia

Rifondazione Comunista Federazione Pavia

Contro gli aumenti delle bollette serve l’energia pubblica

di Roberto Musacchio*

La questione aumenti (fortissimi) delle bollette energetiche (non solo italiana ma europea) è un altro banco di prova della cosiddetta transizione che poi è in realtà una nuova ristrutturazione capitalistica. È una ristrutturazione capitalistica e non una transizione perché ha come capisaldi intoccabili i rapporti sociali dati. Più precisamente quelli che hanno stabilito il dominio totale dei soggetti economici forti. E lo hanno fatto attraverso la centralità del mercato e delle imprese e tramite i giganteschi processi di liberalizzazione e di privatizzazione. Questi processi sono stati spacciati come “dalla parte dei consumatori” perché attraverso la “concorrenza” si sarebbero abbassati i prezzi di accesso. Falso. Si sono semplicemente accresciuti il potere e i profitti dei predatori. Di quelli che prendano l’energia che essendo “natura” dovrebbe essere un bene comune per eccellenza. Moltiplicati impianti e reti moltiplicato il potere dei proprietari e non certo dei cittadini. Gli Stati si sono tenuti un po’ di strumento fiscale. Ed ora contro le tasse sulle emissioni si scatena la guerra tariffaria. Pretestuosa perché ben al di sopra delle tasse stesse. E di potere. Chi paga e chi comanda è il cuore della ristrutturazione capitalistica e la classe predatrice è molto chiara: voi pagate noi comandiamo. È lo stesso che accade sui vaccini e i brevetti farmaceutici. Poi c’è qualche nostalgico nuclearista che ancora pensa che il nucleare sia pubblico e economico e non porti invece ulteriori elementi di dominio. Ma questa è una variante secondaria per i Cingolani. Il grande Risiko è energia e ristrutturazione capitalistica. Diceva Enrico Berlinguer che bisogna lottare sul cosa, come e chi produce. Oggi gli adoratori delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni come gli Enrico Letta smentiti dalla realtà non sanno che proporre riduzioni di tasse per gli Stati. Che le bollette non aumentino è necessario. Bisogna anche riproporre le tariffe sociali. Ma poi bisogna andare al cuore e riappropriare il pubblico di un bene pubblico come l’energia e magari farlo a livello europeo.

 * Transform Italia

Segnaliamo che in Spagna è stata approvata la proposta di legge avanzata da nostre/i compagne/i di Unidas Podemos che blocca, anzi riduce bollette. In questo video la risposta della ministra comunista Yolanda Diaz all’attacco delle destre che ovviamente difendono le multinazionali dell’energia:

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Sulla situazione politica in Spagna diretta con Ramon Mantovani, martedì 21 ore 18 (evento fb)

Niente può essere più catastrofico che scommettere sull’acqua.

Quotazione in Borsa dell’acqua: NO grazie.

APPELLO

sottoscritte/i ci uniamo alla denuncia del Relatore Speciale dell’ONU sul diritto all’acqua Pedro Arrojo-Agudo che l’11 dicembre scorso ha espresso grave preoccupazione alla notizia che l’acqua, come una qualsiasi altra merce, verrà scambiata nel mercato dei “futures” della Borsa di Wall Street.
L’inizio della quotazione dell’acqua segna un prima e un dopo per questo bene indispensabile per la vita sulla Terra.
Si tratta di un passaggio epocale che apre alla speculazione dei grandi capitali e alla emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese ed è una grave minaccia ai diritti umani fondamentali.
L’acqua è già minacciata dall’incremento demografico, dal crescente consumo ed inquinamento dell’agricoltura su larga scala e della grande industria, dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici.
E’ una notizia scioccante per noi, criminale perché ucciderà soprattutto gli impoveriti nel mondo.
Secondo l’ONU già oggi un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile e dai tre ai quattro miliardi ne dispongono in quantità insufficiente. Per questo già oggi ben otto milioni di esseri umani all’anno muoiono per malattie legate alla carenza di questo bene così prezioso.
Questa operazione speculativa renderà vana, nei fatti, la fondamentale risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU del 2010 sul diritto universale all’acqua e, nel nostro paese, rappresenterà un ulteriore schiaffo al voto di 27 milioni di cittadine/i italiane/i che nel 2011 si espressero nel referendum dicendo che l’acqua doveva uscire dal mercato e che non si poteva fare profitto su questo bene.
Se oggi l’acqua può essere quotata in Borsa è perchè da tempo è stata considerata merce, sottoposta ad una logica di profitto e la sua gestione privatizzata.
Per invertire una volta per tutte la rotta, per mettere in sicurezza la risorsa acqua e difendere i diritti fondamentali delle cittadine/i
CHIEDIAMO
Al Governo italiano che si sta delineando nel nostro paese chiediamo di:
• prendere posizione ufficialmente contro la quotazione dell’acqua in borsa;
• approvare la proposta di legge “Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo
integrale delle acque” (A. C. n. 52) in discussione presso la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori
Pubblici della Camera dei Deputati;
• sottrarre ad ARERA le competenze sul Servizio Idrico e di riportarle al Ministero dell’Ambiente;
• di investire per la riduzione drastica delle perdite nelle reti idriche;
• di salvaguardare il territorio attraverso investimenti contro il dissesto idrogeologico;
• impedire l’accaparramento delle fonti attraverso l’approvazione di concessioni di derivazione che
garantiscano il principio di solidarietà e la tutela degli equilibri degli ecosistemi fluviali.
Primi firmatari: Dacia Maraini (scrittrice), Luciana Castellina (personalità politica), Moni Ovadia ( attore cittadino del mondo) Nando dalla Chiesa (sociologo antimafia), Gino Strada ( medico) Emilio Molinari ( ambientalista), Padre Alex Zanotelli, ( missionario) Don Virginio Colmegna ( Casa della Carità.) 
Segreteria operativa Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.Mail: segreteria@ acquabenecomune.org