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L’odio degli indifferenti

25 Gennaio 2022

ROBECCHETTO (MI)
L’amministrazione Comunale invita alla Sala Biblioteca “A. Merini ” Via Novara 11 nell’ambito della
GIORNATA DELLA MEMORIA 2022 al Concerto Tematico di Testimonianza dei C A N T O S O C I A L E L’ODIO DEGLI INDIFFERENTI.
Storie Canti, Musiche: Il Vaccino della MEMORIA perché non ritorni

ENTRATA LIBERA green pass e prenotazione obbligatoria
tel 0331 876476

Prima vennero a prendere gli zingari fui contento perché…Poi vennero per gli ebrei e non dissi niente non ero ebreo. Poi vennero a prendere me e non c’era più nessuno che potesse dire.. fare.. qualcosa ”Oggi c’è voglia di far vedere all’altro che si è più forti, trovo queste forme di rabbia e odio e di tutti i pregiudizi che stanno dietro, preoccupanti per la nostra comunità; questo porta a delle conseguenze gravissime. L’ho già visto, sulla mia pelle. Dilaga poi
l’indifferenza che è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza.”
Sen. Liliana SEGRE sopravvissuta n 75190 sull’avambraccio con onore.

C A N T O S O C I A L E

Piero Carcano : voce, canto, recitazione, kazoo….
Cristian Anzaldi: fisarmonica, chitarra acustica, elettr., banjo
Grisolia Vittorio : violino, flauto, baghèt, mandolino, armonica a bocca
Buratti Davide: contrabbasso, basso elettrico
Gianni Rota: voce, chitarra, flauto, percussioni

IL gruppo dei CANTOSOCIALE partendo dalle parole della senatrice Liliana Segre deportata ad Auschwitz ,
tra i pochi sopravvissuti rimasti, presenta questo concerto a tema di testimonianza e riflessione in memoria e
per tener viva la memoria dell’Olocausto e delle vittime dei Lager per contrastare forme di odio e pregiudizi
che oggi stanno sempre più prendendo piede nella nostra società. Il nostro vaccino sono i canti, le musiche e
i monologhi aiutano a capire quello che sembra impossibile spiegare: le crudeltà, gli orrori in un percorso che
va dalle leggi razziali fino ai campi di concentramento, spesso accompagnato dall’indifferenza della gente.
Non mancheranno infine canzoni e poesie che toccano i pregiudizi gli odi dell’oggi.

Le storie sono secondo lo stile del gruppo, frutto di ricerche oraliste sulle testimonianze dei sopravvissuti.
L’ODIO DEGLI INDIFFERENTI prende spunto dalle parole del pastore tedesco Martin Niemoller, inizialmente fedele alle teorie naziste successivamente molto critico e oppositore che gli costarono l’interna mento a Dachau “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi… Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.

Qui riproposta nei versi della canzone “Yellow Triangle” del cantautore irlandese Christy Moore che pongono l’accento
sull’’atteggiamento di chi pur sapendo ha fatto finta di niente, girandosi dall’altra parte, non contrastando in alcun modo quella macchina di odio di pregiudizi che ha poco a poco lasciato che succedesse il massacro epocale dei campi di sterminio.

Lo spettacolo ci trasporta nel vortice dei diversi drammi dei deportati dagli ebrei che portavano un triangolo giallo sormontato dalla stella di David, gli internati politici portavano un triangolo rosso, gli omosessuali un triangolo rosa e i testimoni di Geova un triangolo porpora. A quelli neri ai cosiddetti “asociali”, quelli marroni agli zingari, quelli bianchi agli scioperanti, e infine quelli blu agli stranieri senza trascurare i disabili, insomma tutti” gli indegni, gli scarti della società”. Ogni triangolo costituisce un pregiudizio e per lo spettacolo un punto di partenza e quindi di riflessione sulle ragioni che lo muoveva a far questo sono le storie, canti e canzoni che si incrociano come le lingue diverse da cui proveniva la gente che si è ritrovata coattamente nei campi.

Particolare cura è dedicata ai testi, alcuni canti riguardano il nazismo, la nascita e la crescita culturale che ha
avuto, la maggior parte provengono dai lager e sono spesso frutto di rifacimenti di canzoni d’epoca, popolari
e militari, melodie che erano cantate addirittura dagli stessi aguzzini delle SS e venivano poi riproposte dai
deportati con nuovi testi dissacranti. Le canzoni d’autore e le musiche conducono lo spettatore in un viaggio
emotivo e storico dalle leggi razziali alla timida opposizione all’occupazione nazista fino alle deportazioni.

Alcuni canti sono in forma di preghiera corale, per infondere speranza e forza morale a dispetto delle condizioni tragiche in cui si era costretti vivere. Altri contengono versi di incredibile forza che riescono a parlare d’amore a dispetto dell’orrore. Altri (“10 fratelli“) come estrema forma di resistenza e dignità contro l’aguzzino, riescono persino ad ironizzare anche sulle camere a gas. Dell’orrore della “non vita” nei campi di sterminio “parla” il brano originale “DAKAU non può che essere blues”.

Non mancheranno musiche della tradizione popolare yddish e zingara. In particolare alcuni brani daranno “voce” ai Rom e altri ai disabili, malati di mente altre vittime della follia nazista (il famigerato progetto AktionT4) senza dimenticare i perseguitati politico-sindacali e religiosi. Per questi sono state appositamente recuperate dall’oblio alcune canzoni d’autore appositamente riarrangiate, come del resto gli altri brani di repertorio.

Tra queste “Tredici milioni” dei Canta cronache sull’assurda disputa storica sui numeri del genocidio ebreo.
Musiche e brani originali oltre a canzoni d’autore, frutto di accurate ricerche del gruppo sposteranno infine i
riflettori sulle diverse discriminazioni e sulle ragioni dell’ODIO che serpeggiano anche OGGI dall’omofobia
al bullismo alle prevaricazioni di genere.

Per finire la dedica a Liliana Segre con il brano “NON PRETENDERAI“ immaginando una sua lettera in risposta agli odiatori che quotidianamente mandano messaggi offensivi di vario tipo nelle diverse forme dei “social” a Lei senatrice della Repubblica Italiana, lucida appassionata testimone dell’olocausto e simbolo dei valori del rispetto della dignità umana contro ogni forma di discriminazione.

Anpi Mortara: conferenza in occasione della Giornata della Memoria, il 28 gennaio 2022. Lo stermino dei Rom e Sinti

15 Gennaio 2022

Massimiliano Farrell, Presidente Sezione Anpi Mortara.

Ciao compagne e compagni, vi invito il giorno 28 gennaio alle ore 16 e 30 in biblioteca a Mortara in Via Vittorio Veneto, 17 per una conferenza che abbiamo organizzato come ANPI in occasione della Giornata della Memoria, che avrà come tema l’antiziganismo nel corso dei secoli, e lo sterminio dei Rom e Sinti da parte del regime nazista e fascista.

Interverranno due importanti attivisti che da anni si battono per i diritti dei Rom, Dijana Pavlovic e Paolo Cagna Ninchi. Se non avete impegni, ci farebbe piacere avervi con noi!