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T’È VIST UN RE? W LA REPUBBLICA E LA COSTITUZIONEEH! AH BEH SI BEH…CONCERTO DEI CANTOSOCIALE

29 Maggio 2023

Sabato 3 Giugno ore 21.20
Parco Via Gallarate    Pregnana Milanese MI  
Entrata Libera
T’è vist un re  …T’è vist cus’è ? W la Costituzioneeh ..Ah beh si beh…
Concerto per la Repubblica e la Pace
dei C A N T O S O C I A L E

CARCANO Piero    voce recitante, canto, animazione, percussioni, kazoo…
ROTA Gianni   chitarra acustica, elettrica, flauto traverso, voce, percussioni…
ANZALDI Cristian    chitarra classica e acustica, fisarmonica, banjo, flauto popolare, mandolino voce …
TURCATO Marcello sassofoni: soprano, tenore, contralto percussioni voce
BURATTI Davide contrabbasso, basso elettrico

pierocarcano3@gmail.com    tel. 3335740348  
Facebook: Cantosociale

In un momento di incoronazioni uomini e donne forti…ebbè..si beh
Uno spettacolo appositamente pensato per ricordare la nostra Repubblica Italiana e la nostra COSTITUZIONE raccontando e cantando di lavoro, Diritti, Libertà e soprattutto di PACE valori fondanti. Una Storia Italiana raccontata dal basso ” attraverso   gli ultimi, i movimenti civili, le lotte dei lavoratori; contro le ingiustizie, i razzismi, le mafie, il diritto alla salute, all’istruzione alla libera espressione.

Dalle filastrocche di Rodari che sberleffano Re Dittatori ecc. Si parte col racconto del referendum che  caccio’ la monarchia e un ricordo delle libere Repubbliche partigiane   liberatesi autonomamente dal nazifascismo: Ossola, Monte Fiorino, Varzi …veri laboratori di democrazia partecipativa che gettarono i semi della COSTITUZIONE i cui articoli fondanti troveranno il giusto spazio nello spettacolo in particolare quell’articolo 11: L’Italia ripudia la Guerra drammaticamente attuale. Un percorso tra principi fondanti la democrazia del nostro Paese e la stessa nostra Storia ben rappresentati nei canti del Risorgimento, della Resistenza, nelle canzoni della protesta da quella di fine ottocento a quelle degli anni delle guerre  fino ad arrivare all’impegno sociale  degli anni 60/70 e alle contraddizioni , alle problematiche della società dagli anni 80 ai nostri giorni con i problemi degli attacchi ai diritti, al lavoro e le tante storie di rabbie , disillusioni, disagi collettivi.

 Sono canti talvolta drammatici, epici, talvolta ironici e dissacranti che hanno saputo marcare gli eventi storici più di molte pagine scritte.
Non possono mancare filastrocche di Rodari messe in forma canzone (passione del gruppo) che sberleffano Re, dittatori e poi canzoni d’autore e gli omaggi vanno a quei musicisti e cantori delle diverse epopee sociali: dal Nuovo Canzoniere Italiano ai Cantacronache, da Fausto Amodei a Ivan Della Mea a Enzo Jannacci…da sempre al centro degli interessi dei CANTOSOCIALE che ne hanno curato gli arrangiamenti senza far loro perdere l’originaria valenza espressiva e melodica. Una nuova veste rock jazz blues senza stravolgimenti ha accompagnato il recupero anche i brani della tradizione contadina e operaia diretta espressione del duro quotidiano rapporto con la storia fatta spesso di fatica, fame, emigrazione, paura   e di costante ricerca della pace, della libertà.

Tra le diverse canzoni, si inseriscono anche le parole di Fortini, Pasolini, Rodari, Calvino, Fenoglio … ad offrire spunti di riflessione sociale

A completare il repertorio dello spettacolo saranno le canzoni originali dei CANTOSOCIALE che spesso prendono spunto da storie di ieri e di oggi raccolte direttamente dalle testimonianze della gente. In definitiva uno spettacolo che parte dal passato per trasmettere ancora oggi valori fondanti del nostro Paese.

Collettivo culturale “Rosa Luxemburg” di Vigevano: Ballata Pasolini. Canzoni, poesie, parole di e per Pier Paolo Pasolini

12 Marzo 2023

CANTOSOCIALE

Vi aspettiamo al nostro concerto dedicato alla poesia alle canzoni alla passione civile di Pier Paolo Pasolini

sabato prossimo 18 Marzo ore 15.30 organizzato dal Collettivo Culturale “Rosa Luxemburg” a

Vigevano Biblioteca Mastronardi C.so Cavour, 82

Entrata Libera

Biblioteca Civica L. Mastronardi

Vigevano Sabato 18 Marzo ore 15,30

Il Collettivo Culturale ROSA LUXEMBURG  presenta

I Cantosociale   in

Ballata PASOLINI  

Canzoni ,  Poesie,  Parole , Visioni

di e per   Pier Paolo Pasolini

Non vedo perché sia la musica che le parole delle canzonette non dovrebbero essere più belle.

Un intervento di un poeta colto e magari raffinato non avrebbe niente di illecito.  Anzi la sua opera sarebbe sollecitabile e raccomandabile.…»  Pier Paolo Pasolini

Non tutti sanno che oltre alle poesie ai numerosi scritti, ai film , nella sua all’attività di intellettuale a 360° Pasolini ha anche scritto canzoni, poche ma significative della sua poetica . Canzoni scritte non solo per il cinema e non solo per divertirsi, poesie messe in musica. 

I Cantosociale hanno  realizzato BALLATA PASOLINI in occasione del centenario dalla nascita  un omaggio a P.P. P. su vari livelli recuperando un repertorio reso ancor più suggestivo e ancora dagli originali arrangiamenti  talvolta vicini al jazz e al blues talaltra al folk e alla ballata popolare ma non mancheranno anche sconfinamenti verso la musica sperimentale persino il rap e aggiunte di brani originali  realizzati sia rivestendo musicalmente alcune sue liriche sia realizzando canzoni ispirate ad alcune suoi scritti anche giornalistici. 

Nell’appuntamento promosso dal Collettivo Culturale Rosa Luxemburg di Vigevano  Piero Carcano leader storico dei Cantosociale accompagnato dal gruppo ci guiderà attraverso canzoni musiche letture monologhi nell’avvolgente e sempre sorprendente  mondo pasoliniano fatto di  letteratura cinema filosofia cronaca e soprattutto poesia politica e società.

I temi maggiormente toccati sono quelli del rapporto di Pasolini con la gente e i luoghi ai margini delle città, la sua critica al consumismo, causa principale della perdita dei valori della civiltà contadina e del disagio dei più poveri, quegli umili infelici perché non possono raggiungere i miraggi luccicanti del “finto  progresso sociale e poi ancora altri tasti della sua poetica:  dalle tradizioni furlane all’etica religiosa alla  libertà del sesso fino  alla sacralità del linguaggio e della passione politica

Così dalle grandi opere letterarie ai saggi, dalla poesia al cinema  fino ad arrivare alla canzone i forti  segni del pensiero pasoliniano, più che mai profetici e attuali anche oggi, verranno proposti e aggiornati.

Si tratta di rare canzoni scritte negli anni  60’  e musicate pur con l’inequivocabile stile della canzone leggera d’epoca con un certo gusto sperimentale da musicisti di prestigio come Ennio Morricone, Piero Piccioni, Piero Umiliani.

In versione da trio con voce, chitarra, flauto, contrabbasso, percussioni con la consueta passionalità  renderanno omaggio oltre che a Pasolini anche ai cantanti suoi amici: Sergio Endrigo, Domenico Modugno, e soprattutto Laura Betti e Gabriella Ferri che fornirono intense interpretazioni dei suoi versi naturalmente ignorate dall’establishment dello spettacolo dell’epoca e tutt’ora ai margini della canzone che “conta”.

Le canzoni: Macrì Teresa detta Pazzia, I ragazzi giù nel campo, Valzer della toppa, C’è forse vita sulla terra? RAP persuasori occulti, GenoTVcidio… ci daranno la chiave per capire le storie, la vita di quei personaggi  pasoliniani ancora oggi ben presenti nella nostra società soprattutto nelle periferie , sradicati dalle propria terra  senza aver trovato posto reale nella società e nelle città. Un mondo parallelo ai margini della “normale“ vita delle città  fatto di gente umile con le paure, i sentimenti, una poetica spesso cruda di  miserie, brutture ma anche di slanci di vero amore, orgoglio e dignità e non senza slanci onirici  Cosa sono le nuvole? visioni.   

Non mancheranno nello spettacolo-recital anche brani originali del gruppo ispirati ai diversi interventi critici dei suoi saggi e dei suoi articoli sul corriere della Sera, quegli scritti corsari spesso feroci sulla società italiana avviata di gran corsa verso il consumismo sfrenato. Del resto questo tema strettamente collegato alla perdita delle radici popolari e della memoria civile è particolarmente  caro sia all’autore che al gruppo lomellino-milanese I CANTOSOCIALE infatti negli ultimi anni hanno realizzato concerti e spettacoli teatrali riproponendo a fianco del canto popolare, di lavoro, protesta e tradizione contadina sconfinamenti frequenti e apprezzati nella “canzone – letteraria” e nella poesia recuperando testi inediti o dimenticati di autori come Calvino, Fortini, Rodari…

Una ricerca che non poteva che approdare a  Pasolini, la cui attenzione per la cultura popolare è stata peraltro fondamentale  per tutta  la sua opera.

Nella lezione – concerto rivolta alle scuole superiori la multimedialità è ancor più presente con le immagini proiettate, l’audio della voce  autentica di Pasolini si alternano a quella delle musiche delle canzoni e dei monologhi dei Cantosociale, non mancheranno cenni opportuni e successivi spazi agli approfondimenti e alle discussioni che le tematiche pasoliniane ancor oggi suscitano.

Dalla poetica  degli emarginati, dei migranti alle tensioni giovanili, ai rapporti con la comunicazione, il consumismo con la cultura popolare fino alla critica sociale e politica, tematiche affrontate nelle diverse arti in modo personale e attualissimo, dal cinema alla letteratura , dalla cronaca alle canzoni , appunto. 

Info Cantosociale  cell 3335740348  www.cantosociale.it   FB: Cantosociale

L’Accento sulla A. Vogliamo Pace e Libertà .Concerto tematico dei CANTOSOCIALE

DOMENICA DALLE ORE 15:00 ALLE 16:40

Arci Terranova – Cesano Boscone

Buongiorno vi invitiamo ai nostri Concerti  per il 25 Aprile 2022
Domenica 24 Aprile 2022 ore 15 CESANO BOSCONE  MI   CIRCOLO ARCI  Terranova  Via Kuliscioff n 8ore 21 MELEGNANO  TEATRO LA CORTE DEI MIRACOLI . P.le delle Associazioni Entrata Libera per info Piero Carcano  3335740348  Cantosociale  
L’accento sulla A’
Ho scritto sui muri della città
 Vogliamo Pace e Libertà
Canzoni e Storie di Pace, Resistenza, Liberta’
Pensando ai 77 anni da quel 25 APRILE che ha portato la LIBERTA’ dal nazifascismo e la fine della GUERRA guardando ad oggi
nel concerto-tematico dei
C A N T O S O C I A L E
Partendo dai versi della filastrocca di Gianni Rodari, da quel libro degli errori dove il più grande sulla terra era e resta sempre: LA GUERRA drammaticamente anche oggi, i CANTOSOCIALE dopo i numerosi spettacoli appositamente realizzati sulla Resistenza e presentati negli anni nella nostra penisola, quest’anno in occasione del 25 Aprile propongono
: L’ACCENTO SULLA A , concerto-tematico con canti, musiche affiancate a monologhi brevi che raccontano storie (da fonti orali) legate tra loro dall’esigenza di narrare e testimoniare. La Storia raccontata e cantata dalla Gente, dalle trincee e i massacri  della prima guerra Mondiale alle decimazioni e fucilazioni dei disertori alle rappresaglie contro i ribelli
–partigiani che resistettero in vari modi al nazifascismo. A distanza di 77 anni da quel 1945 è importante far Memoria per ricordare GLI UOMINI  che hanno sofferto combattendo  per i valori che hanno lasciato in eredità alla nostra Repubblica  e alla sua Costituzione: Giustizia, Pace, Libertà. Questi temi saranno ricordati attraverso un percorso narrativo fatto di canti sociali storici , canzoni appositamente scritte, musiche e brevi ma intensi monologhi costruiti su testimonianze e racconti orali spesso frutto di ricerche del gruppo. Storie, voci e suoni che ci parlano di SOFFERENZE , del DRAMMA della GUERRA soprattutto della gente e dei modi diversi con cui si è “subita “ le GUERRE MONDIALI e la RESISTENZA messa in campo durante il, fascismo fino al 25 Aprile 1945 L’opposizione a quel clima culturale di odio, razzismo, guerra, vincendo quotidianamente la paura con coraggio, attraverso la disubbidienza civile a fianco all’eroismo della GUERRIGLIA PARTIGIANA. Un chiaro riferimento agli scenari di guerra di oggi e un doveroso tributo anche a chi resiste oggi come ieri e quindi anche all’epica dei nostri partigiani sulle montagne ma anche chi ha rischiato la vita facendo da collegamento e da sostegno logistico, nascondendoli e proteggendoli, anche quei semplici cittadini che con azioni quotidiane di resistenza per lo più culturale  si sono è opposti in vari modi al regime.  Il repertorio portante dello  spettacolo è costituito oltre che dai classici appositamente riarrangiati e musicalmente “rivitalizzati” come :La Canzone del Piave ( che viene “de-mitizzata”), Gorizia (tu sei maledetta ), Bella Ciao(anche in un’inedita versione con testo tratto da  “la madre del partigiano di Rodari),Fischia il vento, Dalle belle città, la Strehleriana “Ma mì”. Importante anche il recupero di brani simbolo, veri e propri inni delle diverse brigate partigiane, operanti sia nell’Oltrepò che nel piacentino; nell’alessandrino, in Val Sesia e d’Ossola e sull’Appenino ligure come “La Brigata Garibaldi”, “Quando saremo a Varzi” , Anche la poesia trova il giusto spazio nello spettacolo con suggestivi brani strumentali originali “costruiti” intorno ai versi

dei grandi poeti come Franco Fortini e non mancherà Beppe Fenoglio nel centenario dalla nascita con alcune letture da l “Partigiano Johnny” oltre che del grandissimo Gianni Rodari poeta e scrittore ; non solo per bambini ,autore della filastrocca che dà il titolo allo spettacolo; quell’”accento sulla A “dalla sua raccolta “la grammatica della fantasia” dove gli errori sono i mancati diritti, le guerre e non gli accenti e le virgole mancanti e di quel “PROMEMORIA, ci sono cose da fare..” mai dimenticato e riproposto ne “La luna bambina” in abbinamento ad un testo di P.P. Pasolini che ricorda il dramma degli sbarchi dei migranti .Anche la canzone d’autore è presente con “Partigiani Fratelli Maggiori” “Dieci milioni di uomini” frutto del lavoro compositivo dei Canta cronache primi tra tutti a reinventare e recuperare il repertorio della canzone di protesta e partigiana . Importanti anche le canzoni originali che il gruppo ha composto negli anni “Storia di Pozzol Groppo” sulla strage efferata di giovanissimi partigiani della brigata Cornaggia, ad opera dei repubblichini sanguinari della Sicherheits, avvenuta nella scuola del piccolo centro pavese sul crinale della Val Staffora e della Val Curone, senza dimenticare “Avevo soltanto vent’anni” sugli IMI i militari italiani internati in Germania “ Cefalonia” sulle ultime ore delle truppe italiane fucilate dai nazisti nell’omonima isola greca fino a “Dòn cuntra le guèra” sugli scioperi per la pace delle filandere nel 1917.e “Non Pretenderai” dedicato a Liliana Segre lettera canzone in risposta agli odiatori  e agli indifferenti dei nostri giorni
Il finale sarà un inedito e ’originale Inno di Mameli alias “Canto degli Italiani” sia per la musica , una versione quasi Hendrixiana, sia per il testo privato di ogni enfasi retorica restituito alla gente comune.
L’ACCENTO SULLA A è un “lavoro” non solo di rivalutazione di un repertorio dimenticato ma anche di vera e propria “ricostruzione” di canti poco o mai eseguiti di cui si sono perse le tracce ma tutt’ora vitali e capaci di far riflettere oltre i tempi e le mode, un’appassionante abbinamento dei versi scritti con musiche originali di atmosfera folk-rock blues comunque rispettoso della matrice popolare ed acustica.

i CANTOSOCIALE  sono :Carcano Piero : voce, percussioni, kazoo
Rota Gianni:chitarra acustica ed elettrica ,flauto, percussioni, voce
Buratti Davide contrabbasso. Basso elettrico, voce
Anzaldi Cristian : fisarmonica, chitarre elettriche e acustiche, voce…
Turcato Marcello sassofoni : soprano , tenore, alto.. percussioni , voce
Info FB.: CANTOSOCIALE Cell Piero 3335740348
pierocarcano3@gmail.com

L’odio degli indifferenti

25 Gennaio 2022

ROBECCHETTO (MI)
L’amministrazione Comunale invita alla Sala Biblioteca “A. Merini ” Via Novara 11 nell’ambito della
GIORNATA DELLA MEMORIA 2022 al Concerto Tematico di Testimonianza dei C A N T O S O C I A L E L’ODIO DEGLI INDIFFERENTI.
Storie Canti, Musiche: Il Vaccino della MEMORIA perché non ritorni

ENTRATA LIBERA green pass e prenotazione obbligatoria
tel 0331 876476

Prima vennero a prendere gli zingari fui contento perché…Poi vennero per gli ebrei e non dissi niente non ero ebreo. Poi vennero a prendere me e non c’era più nessuno che potesse dire.. fare.. qualcosa ”Oggi c’è voglia di far vedere all’altro che si è più forti, trovo queste forme di rabbia e odio e di tutti i pregiudizi che stanno dietro, preoccupanti per la nostra comunità; questo porta a delle conseguenze gravissime. L’ho già visto, sulla mia pelle. Dilaga poi
l’indifferenza che è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza.”
Sen. Liliana SEGRE sopravvissuta n 75190 sull’avambraccio con onore.

C A N T O S O C I A L E

Piero Carcano : voce, canto, recitazione, kazoo….
Cristian Anzaldi: fisarmonica, chitarra acustica, elettr., banjo
Grisolia Vittorio : violino, flauto, baghèt, mandolino, armonica a bocca
Buratti Davide: contrabbasso, basso elettrico
Gianni Rota: voce, chitarra, flauto, percussioni

IL gruppo dei CANTOSOCIALE partendo dalle parole della senatrice Liliana Segre deportata ad Auschwitz ,
tra i pochi sopravvissuti rimasti, presenta questo concerto a tema di testimonianza e riflessione in memoria e
per tener viva la memoria dell’Olocausto e delle vittime dei Lager per contrastare forme di odio e pregiudizi
che oggi stanno sempre più prendendo piede nella nostra società. Il nostro vaccino sono i canti, le musiche e
i monologhi aiutano a capire quello che sembra impossibile spiegare: le crudeltà, gli orrori in un percorso che
va dalle leggi razziali fino ai campi di concentramento, spesso accompagnato dall’indifferenza della gente.
Non mancheranno infine canzoni e poesie che toccano i pregiudizi gli odi dell’oggi.

Le storie sono secondo lo stile del gruppo, frutto di ricerche oraliste sulle testimonianze dei sopravvissuti.
L’ODIO DEGLI INDIFFERENTI prende spunto dalle parole del pastore tedesco Martin Niemoller, inizialmente fedele alle teorie naziste successivamente molto critico e oppositore che gli costarono l’interna mento a Dachau “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi… Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.

Qui riproposta nei versi della canzone “Yellow Triangle” del cantautore irlandese Christy Moore che pongono l’accento
sull’’atteggiamento di chi pur sapendo ha fatto finta di niente, girandosi dall’altra parte, non contrastando in alcun modo quella macchina di odio di pregiudizi che ha poco a poco lasciato che succedesse il massacro epocale dei campi di sterminio.

Lo spettacolo ci trasporta nel vortice dei diversi drammi dei deportati dagli ebrei che portavano un triangolo giallo sormontato dalla stella di David, gli internati politici portavano un triangolo rosso, gli omosessuali un triangolo rosa e i testimoni di Geova un triangolo porpora. A quelli neri ai cosiddetti “asociali”, quelli marroni agli zingari, quelli bianchi agli scioperanti, e infine quelli blu agli stranieri senza trascurare i disabili, insomma tutti” gli indegni, gli scarti della società”. Ogni triangolo costituisce un pregiudizio e per lo spettacolo un punto di partenza e quindi di riflessione sulle ragioni che lo muoveva a far questo sono le storie, canti e canzoni che si incrociano come le lingue diverse da cui proveniva la gente che si è ritrovata coattamente nei campi.

Particolare cura è dedicata ai testi, alcuni canti riguardano il nazismo, la nascita e la crescita culturale che ha
avuto, la maggior parte provengono dai lager e sono spesso frutto di rifacimenti di canzoni d’epoca, popolari
e militari, melodie che erano cantate addirittura dagli stessi aguzzini delle SS e venivano poi riproposte dai
deportati con nuovi testi dissacranti. Le canzoni d’autore e le musiche conducono lo spettatore in un viaggio
emotivo e storico dalle leggi razziali alla timida opposizione all’occupazione nazista fino alle deportazioni.

Alcuni canti sono in forma di preghiera corale, per infondere speranza e forza morale a dispetto delle condizioni tragiche in cui si era costretti vivere. Altri contengono versi di incredibile forza che riescono a parlare d’amore a dispetto dell’orrore. Altri (“10 fratelli“) come estrema forma di resistenza e dignità contro l’aguzzino, riescono persino ad ironizzare anche sulle camere a gas. Dell’orrore della “non vita” nei campi di sterminio “parla” il brano originale “DAKAU non può che essere blues”.

Non mancheranno musiche della tradizione popolare yddish e zingara. In particolare alcuni brani daranno “voce” ai Rom e altri ai disabili, malati di mente altre vittime della follia nazista (il famigerato progetto AktionT4) senza dimenticare i perseguitati politico-sindacali e religiosi. Per questi sono state appositamente recuperate dall’oblio alcune canzoni d’autore appositamente riarrangiate, come del resto gli altri brani di repertorio.

Tra queste “Tredici milioni” dei Canta cronache sull’assurda disputa storica sui numeri del genocidio ebreo.
Musiche e brani originali oltre a canzoni d’autore, frutto di accurate ricerche del gruppo sposteranno infine i
riflettori sulle diverse discriminazioni e sulle ragioni dell’ODIO che serpeggiano anche OGGI dall’omofobia
al bullismo alle prevaricazioni di genere.

Per finire la dedica a Liliana Segre con il brano “NON PRETENDERAI“ immaginando una sua lettera in risposta agli odiatori che quotidianamente mandano messaggi offensivi di vario tipo nelle diverse forme dei “social” a Lei senatrice della Repubblica Italiana, lucida appassionata testimone dell’olocausto e simbolo dei valori del rispetto della dignità umana contro ogni forma di discriminazione.