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Presidio contro la guerra in Ucraina

ADRIANO ARLENGHI

18 Febbraio 2022

Invito!

Un presidio in Piazza Vittorio Emanuele II – Piazza del Teatro – domenica 20/2/2022 alle ore 10.

Anpi Mortara e Associazione Culturale Il Villaggio di Esteban, promuovono un presidio contro la guerra.

Il presidio vuole esprimere tutta la preoccupazione, per il rapidissimo deteriorarsi dei rapporti internazionali fra Russia e Stati Uniti in merito alla vicenda Ucraina e per la conseguente isteria militarista che ne consegue.

Si leggono ogni giorno sui media notizie di concentramenti di truppe, di invio di forze navali, aeree e di armamenti, di sanzioni e di contro-sanzioni.

Un piccolo incidente potrebbe portare ad una guerra. I membri delle due associazioni intendono pertanto con questa manifestazione, lanciare un appello al governo italiano ed al parlamento europeo, tramite una determinazione dell’amministrazione cittadina che raccolga tutta la voglia di pace dei cittadini lomellini.

Chiedono che si interrompa questa escalation militare pericolosa che può portare ad un conflitto bellico nel cuore dell’Europa.

Le associazioni saranno in piazza il 20 febbraio alle ore 10.

Invitano tutti i cittadini preoccupati per gli eventi di queste ore, a partecipare alla mobilitazione, per scongiurare una guerra dagli esiti imprevedibili, che potrebbe degenerare anche in un confronto nucleare e per far sentire la voce di chi ripudia la guerra, così come recita l’articolo 11 della nostra Costituzione Italiana.

PRESIDIO LAVORATORI BNL contro cessione di 900 lavoratori e chiusure agenzie

COMUNICATO STAMPA

I Sindacati FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA/UIL, e UNISIN della Banca Nazionale del Lavoro saranno in presidio martedì 14 settembre 2021 dalle ore 10.30 in piazza LINA BO’ BARDI a Milano davanti a “Palazzo Diamante”, sede di BNL/BNPP, per protestare contro il progetto di cessione di numerose lavorazioni e soprattutto di circa 900 lavoratori e la chiusura di numerose agenzie su tutto il territorio nazionale.

La manifestazione segue una lunga serie di presidi tenutisi in numerose piazze sul territorio nazionale quali Roma, Firenze, Napoli e Bari.

Durante il presidio è prevista una particolare scenografia a rappresentare la prepotente decisione dei vertici di BNL/BNPP di cedere, come già accaduto per l’azienda Axepta, leader nel campo delle carte di credito, intere lavorazioni e numerosi lavoratori (circa il 10%) per mera riduzione dei costi.

La protesta vedrà allegorie sceniche che rappresenteranno la disgregazione dell’integrità aziendale e la minaccia al ruolo stesso del bancario nella sua importante funzione sociale.

La continua riduzione dei lavoratori delle banche e la ulteriore chiusura di numerosi sportelli di prossimità scaricano sulla sempre più indifesa clientela il peso totale di un disservizio annunciato, con il conseguente abbandono del tessuto economico del territorio.

Le Rappresentanze Sindacali Aziendali BNL Milano/Lombardia

FABI – First CISL – Fisac CGIL – UILCA – UNISIN

Presidio per la libertà di Ocalan: sabato 13 febbraio Piazza della Scala Milano

Il più grande isolamento nella storia umana è imposto al leader Apo (Abdullah Ocalan) e questo isolamento unico nella storia, immorale e senza scrupoli, viene perpetrato con più insistenza dopo l’alleanza AKP-MHP-Ergenekon.

Il sistema di isolamento internazionale che dura da 21 anni senza interruzione, ha raggiunto adesso un livello insopportabile. Nonostante le pressioni contro questo regime abbiano funzionato per un periodo, non sono mai risultate abbastanza sufficienti a porvi fine.

Gli avvocati del leader Apo sono riusciti ad avere un colloquio nel carcere di Imrali solo dopo il più grande sciopero della fame di massa della storia.

Il Ministero della Giustizia turco ha rilasciato una dichiarazione ufficiale nella quale garantiva che gli incontri sarebbero proseguiti, perciò tali manifestazioni si erano concluse.

E’ stato stabilito che attraverso la supervisione del CPT (Comitato europeo per la prevenzione delle torture) il divieto di visita per gli avvocati sarebbe stato revocato, lo stesso CPT avrebbe seguito la questione per evitare che l’isolamento totale si ripetesse.

Nella lotta per porre fine all’isolamento, 9 compagni, in particolare Uğur, Ümit, Zülküf, Ayten, si sono sacrificati e hanno dato fuoco ai loro corpi per non vivere mai più in tale regime, in nessun’altra circostanza.

La campagna NON POTETE OSCURARE IL NOSTRO SOLE , ha mostrato al mondo intero che la vita senza il leader Apo, che rappresenta il sole per il popolo curdo, non è possibile. Tra Apo e il popolo curdo esiste un legame di vita e i loro destini sono incrociati.

Possiamo infatti dire che il sistema di isolamento globale imposto al leader Apo è anche un isolamento imposto al popolo curdo e a tutti coloro che sostengono la libertà e la democrazia.

Opporsi al sistema di isolamento di Imrali, esprimere resistenza e organizzazione contro di esso è una della più fondamentali azioni di libertà e democrazia di questa epoca.
Il “sistema Imrali” deve essere demolito, questo percorso di libertà parte dalla cessazione dell’isolamento su leader Apo.

È ora ,è il giorno in cui rompere l’isolamento, di agire ininterrottamente per la libertà del leader, giocare la partita diplomatica. Se la guida del nostro popolo è il motivo della nostra vita, questo è il momento in cui mobiliteremo le nostre vite a servizio della libertà.

L’atteggiamento e la determinazione con cui lotteremo per la libertà del leader Apo contro l’oppressione sarà la stessa dei nostri compagni che hanno portato avanti la mobilitazione NON POTETE OSCURARE IL NOSTRO SOLE.

Stiamo avviando un processo d’azione indefinito e lottiamo per demolire il sistema Imrali. Ora, né il nostro movimento né il nostro popolo possono sopportare di vivere per un altro minuto con il sistema Imralı.

Su questa base per Apo e per la libertà del nostro popolo intraprenderemo un’azione continua in tutte le gli ambiti, in particolare nelle strade e nelle istituzioni; il mondo deve sapere che la pazienza è finita.

Tutte le forze che sostengono l’oppressione contro il popolo curdo e leader Apo e l’uso dei suoi simboli devono sapere che non accetteremo mai più queste imposizioni.

Da 21 anni un isolamento disumano si abbatte sugli ispiratori del Confederalismo democratico. Per 21 anni il popolo curdo e i suoi compagni internazionalisti hanno combattuto per la libertà del leader del popolo curdo e del lider del Confederalismo democratico Abdullah Ocalan. Su questa base si sono portate avanti costantemente azioni di massa, conferenze, festival, incontri. Sul campo internazionale, in Italia, Germania e Svizzera sono state condotte grandi azioni di appropriazione di massa, grande il lavoro svolto dai sindaci del Regno Unito e tutto questo continua senza sosta.

Il CPT ha confermato l’esistenza dello stato di isolamento ed ha affermato che il “sistema Imrali” deve cessare. Anche il CPT, che è stato coinvolto nella costruzione del sistema İmralı, afferma chiaramente che le condizioni di Imrali sono inaccettabili.

È stato portato avanti attraverso una gestione arbitraria lontana da tutti i pincipi legali e privazione di diritti basilari. Nesusna visita degli avvocati tra il 27 luglio 2011 e il 2 maggio 2019. Dopo che solo quattro (4) avvocati hanno ottenuto un colloquio, tra il 2 maggio e il 7 agosto 2019, il divieto è continuato. 

Dopo la consultazione familiare svoltasi nel settembre 2016, ad Ocalan è stato permesso di vedere la sua famiglia solo 4 volte in date diverse (12 gennaio 2019, 5 giugno 2019, 2 agosto 2019 e 3 marzo 2020).

Il diritto alla corrispondenza, in precedenza limitato e censurato, è stato completamento abolito dal 20 luglio 2016. Il diritto dalla telefonata, che la legge stabilisce di 1 volta a settimana, è stato riconosciuto solo una volta neli ultimi 20 anni il 27 aprile 2020. Lo stesso diritto, portato a due volte nelle carceri a causa della pandemia, non è mai stato applicato alla detenzione di Ocalan. La telefonata citata è stata l’ultima nella quale è stato possibile ascoltarlo.

Qui è necessario menzionare due decisioni fondamentali della Corte Europea Diritti Umani riguardo la situazione del leader del popolo kurdo, in questi 21 anni.

La prima, nel 2005 dall’articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, stabilisce che il diritto a un processo equo è stato violato; la seconda del 2014 afferma dall’art. 3 articolo della Convenzione, afferma che il divieto di tortura è stato violato.

Quando entrambi i pronunciamenti della Corte Europea vengono letti insieme, è possibile affermare che il nostro leader si trova in uno stato di prigionia e sottoposto a tortura senza aver ricevuto un giusto processo.

Pertanto, è chiaro anche attraverso un’interpretazione giuridica, non è legalmente possibile costringere il leader in carcere e non ha senso sottolineare la revisione delle sue condizioni.
Questa pratica, che dura da 21 anni, raggiungerà uno stato di equità e giustizia solo con l’abolizione del sistema İmralı e la messa in libertà del nostro leader.
In altre parole non chiediamo più il miglioramento della condizioni nelle carceri turche ma la CESSAZIONE IMMEDIATADI QUESTO SISTEMA E LA LIBERTA’ TOTALE PER TUTTI I DETENUTI POLITICI.

Ocalan ed il modello sociale basato sul Confederalismo democratico rappresenta nel 21° secolo per l’umanità ed il socialismo, ciò che Marx rappresentava nel 19° secolo e Lenin nel 20°. Possiamo affermare che ogni attacco contro l’ideologo del Confederalismo Democratico, che rappresenta il paradigma nella concezione di socialismo del 21° secolo, è espressione delle azioni contro l’umanità dei governanti oppressori.

Le teorie, il paradigma ed il progetto del Confederalismo democratico risplendono come un sole, in Rojava e per il resto dell’umanità rappresentano una grande speranza. Sebbene tutte le potenze dominanti del mondo siano intervenute per oscurare il sorgere del sole in Rojava, anche i popoli del mondo hanno svolto un ruolo importante nel mantenere viva questa rivoluzione abbracciandola fortemente.

La rivoluzione del Rojava è soprattutto la rivoluzione del leader del Confederalismo democratico, che ha preparato per anni la struttura materiale e ideologica della rivoluzione con grandi sforzi. In sostanza, la rivoluzione del Rojava è una rivoluzione nata dalle teorie e i pensieri di Öcalan.

È ORA. La campagna FREEDOM ÖCALAN, a differenza delle campagne condotte finora, è totalmente rivolta alla Libertà di Serok Apo. Le campagne che conduciamo, in parte da molti anni, sono ormai campagne permanenti la cui conclusione dipende dal successo della lotta.

Finora è stato svolto un lavoro di grande valore, soprattutto sotto la guida del sindacato britannico, sindacato dell’arte, amici italiani e tedeschi e l’esecuzione di questo lavoro in un coordinamento congiunto porterà seri risultati.

La partecipazione di tutti i nostri amici, interessati al contenuto, alla linea d’azione, all’azione diplomatica, alla promozione e alla propaganda della campagna, è molto importante per essa. Ci aspettiamo che il loro lavoro sia trasmesso alla commissione.

Ora è il momento della libertà del Leader Öcalan, ci aspettiamo l’alta partecipazione di tutti i nostri compagni e attivisti per portare a termine i lavori con l’unico obiettivo della libertà assoluta.

Cordiali saluti rivoluzionari

Consiglio del Comitato della Campagna È arrivato il momento. È Ora!

Comunità curda di Milano