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RIFONDAZIONE: CONVIVERE CON IL COVID O ABITUARCI ALLE MORTI?

26 Gennaio 2022

Continua lo scandalo della gestione della pandemia della Giunta Regionale lombarda. Incurante del caos totale in cui versa la sanità lombarda, Moratti persegue un’abile strategia: pur se ogni giorno i dati sulle morti sono pesanti, punta solo ad accreditare la ipotesi che ci parla del plateau del picco e del lento sfumare dei contagi.

Anche se si verificasse, gli esperti ci mettono in guardia dall’allentamento della vigilanza e ci parlano di possibili nuove ondate anche con altre varianti, (vedi la 5° ondata in Israele) la Giunta invece si prepara a farci convivere con il virus, rassegnandosi alla sua endemicità.  Ci dicano Fontana e Moratti se convivere con il virus significa

1) considerare normale, scontata, inevitabile l’impennata ancora in atto delle morti per Covid (ieri 352 morti in Italia, 87 in Lombardia)

2) continuare a lasciarlo correre indisturbato, puntando solo sulla vaccinazione, quando si sa che i responsabili dei contagi non sono i non vaccinati, ma le migliaia di asintomatici che lo trasmettono senza saperlo e che continueranno a farlo ancor di più se verranno attenuate le precauzioni

3) Continuare a non fare il necessario nei trasporti locali, nelle scuole, nella sanità programmando un immediato piano di assunzioni pubbliche. Per queste inadempienze ad ogni ondata si ripete il fallimento di questa Giunta. È difficile farsi curare, persino avere una ricetta in tempi accettabili dal Medico di Medicina Generale, quando c’è.

4) occultare e una strage nascosta: il numero delle morti avvenute di chi non è stato curato a causa del Covid. Eppure sarebbe facile scoprirlo: la mortalità del 2020 / 2021  a confronto di quella del 2019, ci fornirebbe la dimensione dei risultati drammatici di questa gestione regionale e nazionale subalterna alle multinazionali del Farmaco (non si toccano i diritti di proprietà dei brevetti), alla Confindustria e alla Confesercenti (prima la produzione e il profitto, le compere delle feste, etc), che mina alle fondamenta il nostro Servizio Sanitario Nazionale, lascia in completa solitudine i cittadini malati e i loro famigliari  e li spinge verso la medicina privata.        

Non si deve convivere con il Covid, bisogna fermarlo a livello mondiale vaccinando al più presto tutta la popolazione, sospendendo i brevetti sui vaccini e ripristinando in Italia un servizio sanitario nazionale pubblico in grado di prevenire e curare tutte e tutti. I soldi ci sono, usiamoli per realizzare veramente l’art 32 della Costituzione   

Fabrizio Baggisegretario regionale  

Giovanna Capelliresponsabile regionale Sanità

RIFONDAZIONE: LEGGE SULLA SANITÀ IN LOMBARDIA: UN PASSO GRAVISSIMO VERSO LO SNATURAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

6 dicembre 2021

È stata approvata la nuova legge che regola la sanità lombarda, dopo un brevissimo iter di dibattito in Consiglio Regionale, caratterizzato dalla poca trasparenza e dalla assoluta mancanza di ascolto da parte della giunta Moratti Fontana delle opposizioni nel consiglio e fuori e anche senza un minimo dibattito pubblico.

Tutto questo è avvenuto in un assordante silenzio dei media , quelli stessi che durante la prima ondata di Covid avevano seguito passo per passo la tragedia della Lombardia  le bare di Bergamo e di Codogno, avevano denunciato la mancanza di mascherine e di dispositivi di protezione e avevano onestamente  convenuto sulle cause di questo disastro: il modello privatistico, ospedalocentrico e ultraspecialistico  costruito da Formigoni e poi da Maroni ,la ipocrita celebrazione della libera scelta fra sanità pubblica e sanità privata che di fatto crea meccanismi di continuo esodo verso la sanità privata.

Dopo questa operazione di presa di coscienza pubblica ci si aspettava un cambiamento netto, una riaffermazione del ruolo della sanità pubblica e un rafforzamento della medicina territoriale, un azzeramento delle liste di attesa e un recupero di tutte quelle visite ed esami che sono stati rimandati causa Covid.

Nulla di tutto questo con la nuova legge: come prima peggio di prima.

Addirittura si definisce “l’equivalenza delle strutture pubbliche e private accreditate”.

In un combinato disposto con il PNRR e con i cospicui fondi che verranno assegnati alla regione si ridisegna la medicina territoriale prospettando distretti, case della comunità e ospedali di comunità, di fatto aprendo le porte alla sanità privata, anche perché la sanità pubblica rimane senza personale, senza infermieri, senza medici di Mg, senza psichiatri, senza rianimatori (già ora ricorre scandalosamente a contratti con cooperative private) e non potrà gestire quelle strutture. E tutto avverrà senza prevenzione e programmazione in balia delle regole del mercato e della concorrenza.

La famosa “libertà di scelta“ di Formigoni è di fatto la costrizione a usufruire della medicina privata perché la sanità pubblica non è in grado di rispondere alle richieste di salute della popolazione.

Ma la sanità privata cura senza prevenire, sceglie i settori più redditizi, ha come obiettivo il profitto.

In Lombardia siamo sostanzialmente fuori dal dettato costituzionale e dalla legge istitutiva del SSN

La Moratti, che da Ministra della Istruzione ha affossato il Tempo Pieno nella scuola elementare mette in mora in Lombardia il Servizio Sanitario Pubblico. Questo non ha una valenza solo regionale, ma fa da modello ad altri servizi sanitari regionali, trascinandoli in un logica iperliberista.

Non sembra che il Governo colga questo elementi della nuova legge, anzi ci sembra che di fatto copra questo rafforzamento privatistico del sistema sanitario lombardo.

Ora si apre una nuova fase di lotta. A partire da “Dico 32. Campagna per il diritto alla salute si sono raccolte associazioni e forze sociali, si sono costruiti coordinamenti e aperte vertenze territoriali e unificati vecchi e nuovi conflitti sui temi della sanità e del diritto alla cura.

Rifondazione Comunista lavora per rafforzare questa rete popolare di opposizione e di proposta per non lasciare campo libero al neoliberismo. 

Maurizio Acerbo, segretario nazionale

Fabrizio Baggi, segretario regionale Lombardia

Giovanna Capelli, responsabile regionale sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

RIFONDAZIONE: IL 23 OTTOBRE A MILANO IN PIAZZA PER LA DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA.

Siamo in un momento cruciale della sanità lombarda: sta per passare in Consiglio regionale una rivisitazione della Legge 23 (riforma Maroni), che rappresenta un vero scandalo politico, una vergogna umana e sociale che:

  • non tiene conto del completo fallimento del modello lombardo di fronte al Covid e alle sue diverse fasi (la mortalità lombarda ci colloca in testa agli esempi internazionali negativi di sanità pubblica)
  • raggira le parziali critiche che il Ministero aveva mosso tramite Agenas
  • soprattutto non intacca l’impianto mercatista di competizione fra pubblico e privato con oggettiva facilitazione della sanità privata, che si sviluppa grazie alle volute fragilità del servizio pubblico decurtato di fondi e di personale
  • con l’arrivo degli ingenti fondi del PNRR, si prospetta un assalto della sanità privata anche alla medicina territoriale, come ben si intuisce anche dai mutevoli e imprecisi documenti forniti da Moratti e dalla Giunta.

Dunque come prima, peggio di prima per le cittadine e i cittadini della Lombardia.

Per questo è importantissima la manifestazione che si sta preparando a Milano per la giornata del 23 ottobre in Piazza del Duomo, una grande unità di popolo per il diritto alla salute come prescrive l’art.32 della Costituzione e come ha sancito la Legge 833, quando il Parlamento, incalzato e orientato dalle lotte sociali ci ha garantito un servizio sanitario pubblico, universalistico, finanziato dalla fiscalità generale.

Ora in Lombardia si sta procedendo per una sanità di classe, eccellente per chi può pagare, sempre più inadeguata per i redditi medio bassi e per i senza reddito.

Questa manifestazione è necessaria per mettere al centro del dibattito politico questa nuova offesa dei diritti, informare e soprattutto consolidare relazioni e legami per costruire una opposizione efficace e di lunga durata.

Non ci faremo scippare il diritto alla salute. La salute non è una merce, la sanità non è un’azienda.

Rifondazione comunista non solo aderisce alla manifestazione, ma si adopererà con tutte le sue forze per farne conoscere gli obiettivi e per riempire Piazza Duomo.

Milano, 12 ottobre 2021

Fabrizio BaggiSegretario Regionale Lombardia

Giovanna CapelliResponsabile Sanità Lombardia 

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
-Segreteria regionale Rifondazione Comunista Lombardia

www.rifondazionelombardia.it