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RIFONDAZIONE COMUNISTA CON LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DELLA SANITÀ IN LOTTA

28 Ottobre 2022

Rifondazione Comunista sostiene la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità pubblica e privata che parteciperanno alla mobilitazione nazionale con manifestazione a Roma il 29 ottobre promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fp , Fials e Nursind.

La lotta è l’unica risposta possibile di fronte a un governo che, a sentire le dichiarazioni della Presidente del Consiglio, intende mantenere i tagli alla spesa sanitaria di circa un punto e mezzo di pil decisi da Draghi; nulla dice sul fatto che si spendono i fondi del PNRR per costruire nuove strutture senza prevedere l’assunzione di personale, con la conseguenza di impoverire ancora di più il pubblico a vantaggio del privato.

Come è successo negli ultimi vent’anni che hanno visto tagli per decine di miliardi, 37 solo negli ultimi dieci, alla sanità pubblica, attraverso tagli lineari prevalentemente risolti con la riduzione del personale. Ciò ha reso fragilissimo il nostro sistema sanitario pubblico che ha retto l’urto drammatico del Covid solo grazie all’abnegazione dei lavoratori e delle lavoratrici, prima considerate eroiche, ora nuovamente dimenticate e sottoposte a turni massacranti.

Alla mancanza di personale si aggiunge un esodo preoccupante dalle professioni sanitari. La gravità della situazione è rappresentata dall’ aumento dei bandi per la esternalizzazione delle ore ai Pronto Soccorso.

Il servizio pubblico viene depauperato  e avanza la sanità  privata, ormai in mano a potenti multinazionali
Da tempo sosteniamo la necessità di maggiori risorse per la sanità pubblica, di  un corposo piano di investimenti e assunzioni superando i limiti di tetti per il personale, la reinternalizzazione di tutto quanto è stato esternalizzato e la stabilizzazione dei precari; per cui non possiamo non sostenere questa lotta , che ricorda al paese che il Servizio Sanitario Pubblico è in pericolo .

Ma perché la lotta sia efficace oltre le mobilitazioni come quella importante di sabato ci dovrebbero essere scioperi e una offensiva mediatica e politica che metta al centro il diritto alla salute, cui tutti i cittadine e le cittadine sono interessati e alla fine una mobilitazione generale ,a uno sciopero  non  solo di categoria .

La salute è un diritto di tutti e tutte.  Difendiamolo 

Giovanna Capelli Responsabile Sanità PRC Lombardia
Antonello Patta, Responsabile  Nazionale Lavoro PRC

RIFONDAZIONE CON LE LAVORATRICI E I LAVORATORI TIM, GOVERNO USI GOLDEN POWER

29 novembre 2021

E’ assordante il silenzio del governo rispetto alla possibilità che Tim la principale società del paese nel campo delle telecomunicazioni venga comprata da un fondo statunitense con gravissime conseguenze in termini di sicurezza nazionale, sul piano occupazionale e per quanto riguarda il superamento dei gravissimi ritardi del paese nello sviluppo della rete.
Da questo punto di vista non possiamo che condividere la mobilitazione dei lavoratori della Tim  che oggi manifestano davanti al MISE a Roma e alle prefetture in tutta Italia, indetta da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil.

Denunciamo la passività del governo che testimonia la volontà di lasciare alle pure dinamiche di mercato scelte d’interesse pubblico così grande da richiedere una piena gestione pubblica.
Emerge non solo  un’insopportabile scarsa considerazione del destino di decine di migliaia di Lavoratrici e lavoratori, 100 mila tra dipendenti diretti e indotto, ma anche una totale ignavia rispetto al rischio concreto che i dati delle cittadine e dei cittadini italiani, nonché  dati sensibili per la sicurezza nazionale, finiscano sotto il controllo delle agenzie di spionaggio USA. Perché il governo non annuncia uso del proprio veto come ha fatto nei confronti dei cinesi per il 5G?
Dove è finita la retorica sull’occasione storica del PNRR per investire nella tutela dei dati dei cittadini sottraendoli al controllo di ogni sorta di influenze straniere?
Smentita clamorosamente dalla consegna del polo strategico nazionale, il cloud di tutte le amministrazioni centrali dello stato, a una  gestione con i privati tra cui le big tech americane obbligate per legge a fornire ai dati all’intelligence Usa, oggi la stessa sorte tocca alla Tim.
Come Rifondazione Comunista sosteniamo da sempre la necessità di sottrare al dominio del mercato i settori strategici per l’economia nazionale devastata da decenni di neoliberismo sfrenato e del rilancio del ruolo del pubblico sia nell’indirizzo sia nella gestione e controllo diretti.
Per gli stessi motivi per cui siamo stati contrari all’ipotesi  del governo Conte di lasciare a Tim la proprietà e la gestione della rete, oggi, a maggior ragione lo siamo rispetto alla possibilità che la principale società di telecomunicazioni venga consegnata nelle mani di un fondo statunitense che ha nel board un ex-capo della CIA.

Difendiamo la democrazia e l’occupazione con la ripubblicizzazione. La privatizzazione anche in questo campo ha fatto solo danni.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea