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Gli interventi politici nella festa di Rifondazione Comunista di Vigevano: Edoardo Casati, Paolo Ferrero e le candidate per UNIONE POPOLARE Iara Savoia, Francesca Strichis e Mara Ghidorzi

30 Agosto 2022

Contro l’aumento delle spese militari serve la mobilitazione popolare

31 Marzo 2022

PAOLO FERRERO

La scelta del governo italiano di portare la spesa militare da 25 a 38 miliardi di euro è completamente sbagliata e dannosa per il popolo italiano.

In primo luogo perché si tratta di un mucchio di soldi sprecati. Stiamo parlando di una spesa che è destinata a ripetersi ogni anno e che equivale quasi ad un punto di PIL. Una cifra enorme che con ogni evidenza viene tolta alla spesa sociale. Faccio notare che il risparmio annuale che lo stato ottiene con la sciagurata legge Fornero che manda la gente in pensione e 70 anni e produce milioni di giovani disoccupati, è meno di 8 miliardi.

In pratica se non aumentassimo la spesa militare potremmo portare le pensioni a 60 anni, fare una vera assistenza per gli anziani non autosufficienti, migliorare il reddito di cittadinanza per i disoccupati rendendola una misura stabile e universale, aumentare la spesa per la sanità e l’istruzione pubblica.

Con 13 miliardi all’anno si possono fare un mucchio di buone cose.

Invece il governo sceglie le spese militari che possono solo portare morte e distruzione.

In secondo luogo perché questi soldi prima o poi dovremmo restituirli. Com’è noto Draghi è stato messo a fare il presidente del Consiglio perché doveva garantire l’Europa e i poteri forti sulla spesa dei 200 miliardi arrivati dall’Europa. Draghi ha fatto il suo lavoro usando questi soldi non per sviluppare lo stato sociale ma per finanziare – senza vincoli – il sistema delle imprese. Adesso sta continuando nel suo lavoro con l’aumento delle spese militari. Mentre negli anni scorsi il Draghi presidente della BCE continuava a predicare ed imporre sacrifici, il Draghi Presidente del Consiglio ha speso come se non ci fossero problemi. Ma tutti sappiamo che i due terzi dei soldi che Draghi ha speso saranno da restituire. Non è pensabile che adesso buttiamo dalla finestra 13 miliardi di euro per le spese militari e poi nei prossimi anni ci verranno a dire che dobbiamo nuovamente fare i sacrifici perché dobbiamo restituire i soldi con cui abbiamo comprato armi…

In terzo luogo è del tutto evidente che con la guerra e le sanzioni boomerang che i governi della NATO hanno fatto, l’economia italiana crescerà molto di meno di quanto previsto. Quindi il rapporto deficit PIL è destinato a peggiorare e tra breve i rigoristi dell’unione europea ci porranno nuovamente il problema di tagliare.

Da ultimo queste spese militari sono in larga parte inutili anche sul piano strettamente militare: Non siamo una potenza nucleare, non siamo in grado di sviluppare tecnologie in grado di mettere fuori gioco gli armamenti altrui (come i missili ipersonici russi che faranno rottamare miliardi di difese antimissile della NATO) e non dovremmo fare guerre offensive che sono palesemente vietate dalla Costituzione del nostro paese. Per difendere il suolo patrio servirebbe un serio programma sulla difesa popolare che poco o nulla ha a che vedere con il nostro esercito inquadrato nella NATO e con queste spese militari miliardarie. Queste spese servono solo a finanziare il complesso militare industriale che produce pochi posti di lavoro, lauti profitti per gli azionisti e grandi benefit per i politici riciclati a dirigere queste imprese. Bene che vada sono uno spreco, male che vada un danno.

L’aumento delle spese militari non si deve fare perché è una misura contro il popolo italiano: bisogna tagliare la spesa militare e non aumentarla!

Draghi, forte dell’appoggio del sodale Mattarella ha detto che sarebbe andato avanti. Conti, che da premier ha impegnato i suoi Governi con la Nato a raggiungere una spesa militare pari al 2% del Pil – e che anche nel primo anno della pandemia ha aumentato i fondi per la difesa – adesso dice che è contrario.

Conti ha quindi messo in campo un comportamento altalenante, tipico di quella furbizia, di quella demagogia politica contro cui era nato il movimento cinque stelle. Altri tempi…..

Non possiamo quindi affidarci ai nostri governanti, che o hanno l’elmetto in testa oppure sono così ondivaghi da risultare meno credibili di un ubriaco.

L’unica strada è quella che il popolo italiano, che nella sua maggioranza è totalmente contrario all’aumento delle spese militari, faccia sentire la sua voce, in modo che il governo e il parlamento ne debbano tener conto.

Ieri a Napoli Draghi è stato contestato.

Costruire la mobilitazione in tutta Italia contro questo scempio dell’aumento delle spese militari non solo è giusto: è un vero e proprio dovere civile di ogni cittadino responsabile.

Pubblicato sul mio blog sul fatto

No vax, Draghi nasconde i propri errori dietro a capri espiatori

Pubblicato il 12 gen 2022

Paolo Ferrero*

Nella conferenza stampa di qualche giorno fa, parlando dell’emergenza Covid, Mario Draghi ha detto testualmente: “Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati”. Trovo queste affermazioni incredibili, degne di un demagogo che nasconde i propri errori dietro la costruzione di capri espiatori. Una cosa vergognosa tipica delle destre qualunquiste.

A scanso di equivoci, ho fatto tre dosi di vaccino, lavoro per la campagna per togliere i brevetti dai vaccini e in generale cerco di convincere le persone a vaccinarsi. Considero infatti il vaccino utilissimo per ridurre il danno del Covid, ma è del tutto evidente che il vaccino da solo non può risolvere il problema. Il Covid non può essere combattuto come se si trattasse di una emergenza permanente che solo il “miracolo” del vaccino può risolvere. Ed è esattamente questo l’errore pesantissimo fatto da Draghi e dal suo governo in questi mesi: hanno puntato tutto solo sul vaccino, hanno comunicato che chi era vaccinato poteva tornare alla “normalità” e così hanno indebolito la lotta al contagio che vede nel distanziamento sociale, nei mezzi di protezione individuale, nell’evitare situazioni di congestionamento collettivo punti decisivi della lotta al virus.

Il governo non ha fatto nulla per potenziare il trasporto pubblico locale e per ridisegnare i tempi delle città in modo da ridurre l’impatto drammatico che i trasporti pubblici hanno sulla propagazione da virus. Il governo che dice di essere contro la Dad nulla ha fatto per ridurre il numero degli alunni per classi e in generale per dar vita a una scuola in grado di non trasformarsi in un amplificatore della pandemia. Il governo non ha fatto nulla per potenziare la sanità pubblica e, in combutta con larga parte delle regioni, sta utilizzando la sindemia del Covid per una ulteriore privatizzazione della sanità.

Il governo non solo non ha fatto nulla per togliere i brevetti sui vaccini in modo da poter vaccinare anche i popoli più poveri. Il governo è stato protagonista, insieme al gruppo dirigente dell’Unione Europea, dell’azione politica che ha impedito la moratoria sui brevetti. Questo governo che parla di obbligo vaccinale ha ostacolato pesantemente il fatto che il vaccino diventasse un diritto per tutta la popolazione mondiale, a partire dai popoli africani. Dopo due anni in cui siamo immersi nel Covid continuano a parlare di emergenza mentre il problema è che il governo – come gli altri governi europei – non ha preso nessuna delle misure strutturali che doveva assumere per lottare efficacemente contro il Covid.

Tutti buoni e no vax cattivi: se è questo il modo di convincere…

*Vicepresidente del Partito della Sinistra Europea, da “Il Fatto quotidiano”

Un mondo di mondi: un altro mondo è possibile (e necessario)

Mercoledì 30 giugno 2021, ore 18.00

In diretta su YouTube (https://youtu.be/bmYEGwu2MZ0) e sulle pagine Facebook @rifondazione.comunista e @paoloferreroPrc

Dialogo tra:
– Raffaella Bolini (ARCI)
– Parolo Ferrero (vicepresidente Sinistra Europea)
– Giorgio Riolo (autore)

A venti anni da Genova 2001 la presentazione dell’ultimo di libro di Massimiliano Lepratti e Giorgio Riolo, «Un mondo di mondi. L’avventura umana dalla scoperta dell’agricoltura alle crisi globali contemporanee» (Asterios, 2021).
L’evento Facebook: https://www.facebook.com/events/2005190162965133/***
Tutti i dialoghi sull’immaginario:
www.rifondazionecultura.it/immaginario/