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Nuova dirigenza PD. Tra il dire e il fare c’e’ di mezzo il mare

1 Marzo 2023

di Ezio Locatelli –

Col suo discorso d’insediamento da nuova segretaria del Pd Elly Schlein ha confermato la sua fama di affabulatrice. Trascinata dall’entusiasmo per una vittoria voluta e al tempo stesso inaspettata il suo primo discorso da segretaria è stato un profluvio di promesse. L’impegno a dedicarsi alla lotta alla precarietà, alle discriminazioni, alle disuguaglianze, ai cambiamenti climatici. Non è la prima volta che viene data l’idea di una svolta di 180 gradi rispetto a tutto ciò che non è stato fatto in questi anni. Peccato che la stessa Schlein, già vice di Stefano Bonaccini nella Giunta Regionale dell’Emilia Romagna, non abbia mosso un dito nella sua regione contro i processi di privatizzazione della sanità pubblica, le pratiche del lavoro povero in appalto o i propositi di autonomia differenziata. Peccato ancora che la Schlein, dopo aver dichiarato che “la pace in Ucraina non si fa con le armi”, abbia votato a gennaio il decreto legge che prolunga per tutto il 2023 l’autorizzazione al governo Meloni di inviare ami all’Ucraina. Una delega in bianco che fa a pugni con qualsiasi idea di de escalation e di rinnovamento in senso democratico.

Siamo alle solite, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Quel mare che ieri, davanti alle coste calabresi, ha inghiottito decine e decine di fuggiaschi dalla disperazione – l’ennesima orribile strage di innocenti – per colpa di politiche di guerra che colpiscono chi soccorre e non chi schiavizza. Bando alle ipocrisie, al gioco dello scaricabarile, queste politiche sono state portate avanti nel corso degli anni dai governi di centrodestra e centrosinistra.

Centinaia di migliaia di persone, molte delle quali nemmeno elettrici del Pd, hanno partecipato ieri alle primarie pensando per questa via di cambiare qualche cosa. Doveroso il rispetto nei loro confronti, della richiesta di svolta che si è espressa ma questo non ci esime dal dire che a livello di partito cambierà poco se non a livello scenico, di proclami di facciata. Il Pd è un partito che da tempo ha fatto una scelta di campo di segno liberista. Forse con la Schlein una scelta più nel senso di un liberismo pseudo progressista (vedi le sue esperienze in Usa) ma la sostanza non cambia.

Per cambiare realmente c’è bisogno di ricostruire una sinistra di alternativa, antiliberista, anticapitalista unitamente alla promozione del conflitto sociale. Una sinistra che non tenga il piede in due scarpe, ma che stia da una parte sola, quella della giustizia sociale e ambientale, dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati, delle classi sociali meno abbienti, quella della pace contro la guerra, della lotta contro le privatizzazioni e le grandi ricchezze. Una sinistra che stia nei fatti dalla parte della maggioranza della popolazione che oggi non gode di nessuna forma di rappresentanza sociale. Lo spazio per il cambiamento c’è. Impegniamoci in questa direzione.

PRESE IN GIRO

26 Febbraio 2023

Maurizio Acerbo

Enrico Letta ci comunica che

“Ho chiesto che i seggi per le #primariepd2023 espongano 🏳️‍🌈 e 🇺🇦. A testimoniare il nostro impegno per la pace e al fianco, sempre, dell’aggredito”.

Sarebbe assai più onesto e rispettoso dell’intelligenza di cittadine e cittadini esporre la bandiera della NATO davanti a quelle sedi.

Siamo di fronte all’ennesima presa in giro da parte di un partito che si è caratterizzato per la totale identificazione con l’aumento delle spese militari e le politiche di guerra e riarmo della NATO.

Il PD è talmente guerrafondaio che ha preferito perdere le elezioni che allearsi con chi metteva in dubbio la scelta di proseguire con l’invio di armi.

È talmente allineato con gli USA che si complimenta continuamente con Meloni per aver proseguito nello schieramento del paese sulle posizioni di oltranzismo NATO.

Il PD è NATO, come raccontano i cablo di Wikileaks sull’entusiasmo degli USA nel 2008, per garantire che i governi di “centrosinistra” non fossero più condizionati da sinistra pacifista.

Il PD porta grandi responsabilità nella crisi ucraina avendo sostenuto acriticamente Euromaidan facendo finta di non vedere i gruppi paramilitari di estrema destra.

Che il Pd sia sempre dalla parte dell’aggredito non ci sembra proprio visto che è il partito che si è schierato, sul palco con la destra, dalla parte di Israele anche quando Netanyahu bombardava Gaza.

Il PD è talmente guerrafondaio che nessuna/o alle primarie si è candidata/o proponendo lo stop all’invio di armi.

Sulla guerra, fino all’arrivo di Giorgia Meloni, il PD è riuscito a battere la destra che nel militarismo ha uno dei suoi valori fondanti.

Ricordate quando Berlusconi titubava sulla guerra alla Libia come il PD insistette per partecipare ai bombardamenti?

L’identificazione del PD con i “socialisti” europei della razza di Blair e Stoltenberg e con il Partito democratico USA ha rappresentato una rottura con la tradizione di lotta per la pace e il disarmo e per il superamento dei blocchi militari di Enrico Berlinguer, Willy Brandt, Olof Palme.

Dalle ceneri del partito che guidò il movimento contro l’istallazione degli euromissili a Comiso è nato per inesorabile involuzione il partito che ha trasformato l’Italia, in totale accordo con la destra, nella piattaforma militare per le guerre degli USA nel Mediterraneo.

Quelle bandiere della pace davanti alle sedi del PD rappresentano in maniera visibile l’ennesimo tentativo di egemonizzare e di assumere la rappresentanza di tutto ciò che nega con la sua politica.

Il PD fa la guerra ma vuole occupare lo spazio della pace, fa le leggi contro lavoratrici e lavoratori ma pretende di occupare lo spazio della sinistra, ha svuotato la democrazia costituzionale ma pretende di rappresentare l’argine contro la destra che ha vinto grazie alla legge elettorale che il Pd ha voluto.

L’appropriazione indebita della bandiera della pace è l’ennesima presa in giro cinica e spregiudicata.

Solo l’autonomia e la rottura dei movimenti per la pace con il PD può dare efficacia alla lotta contro la guerra nel nostro paese.

Le bandiere della pace portiamole oggi nelle piazze dove si chiede lo stop all’invio di armi, il taglio delle spese militari, il cessate il fuoco e la trattativa.

Disertiamo i partiti della guerra.

Sinistra. Cercasi

15 novembre 2021

Apprendiamo dall’Informatore dell’11 novembre che “il PD vota il patto con il centrodestra. E la segretaria Scuvera si fa da parte”

Il PD si spacca sulle alleanze con la Destra.

Speriamo che quello che sta andando in scena, sia effettivamente l’ultimo atto di una tragicomica pantomima di cogestione (alleanze) del potere.

Non noi, ma se qualcuno avesse ancora dubbi sul quel partito che ad ogni elezione chiede il voto utile contro la destra, adesso hanno tolto la maschera rivelando i loro veri intenti!!

Adesso è chiaro perché l’ex segretario Zingaretti disse di provare vergogna e si dimise.

Adesso è chiaro che non ci sono più dubbi sulla loro vera natura.

Adesso è chiaro che a sinistra è rimasta solo Rifondazione Comunista a rappresentare la sinistra diffusa che sola può risorgere.

Circolo “Hugo Chavez Frias” di Vigevano del Partito della Rifondazione Comunista.

Articolo dell’INFORMATORE dell’11 novembre 2021

Il Pd invita alla sua festa nazionale persino i fascisti, ma non la sinistra vera. Solo così riescono a passare per un partito di sinistra

Dobbiamo ringraziare Dora Palumbo, consigliera comunale ex-cinque stelle e candidata sindaca per la lista Sinistra Unita per Bologna sostenuta anche dal nostro partito, per aver denunciato ieri con un comunicato che alla Festa nazionale del PD si invitano esponenti di estrema destra e naturalmente nessuno della sinistra radicale.

Per esempio Galeazzo Bignami, parlamentare di Fratelli d’Italia che qualche anno fa balzò agli onori delle cronache per una foto in cui posava ostentando una svastica sul braccio. Oppure Igor Iezzi, parlamentare leghista sostenuto dai neonazisti di Lealtà Azione.
Ha proprio ragione Dora Palumbo quando segnala che nessun esponente di sinistra è stato invitato alla kermesse suggerendo che il Pd “ha bisogno di confrontarsi con forze di destra per apparire di sinistra ”temendo il confronto“ con chi di sinistra lo è realmente”.

D’altronde cosa aspettarsi dal partito del ministro Franceschini che ha nominato al vertice dell’Archivio di Stato un bibliotecario estimatore di Pino Rauti nonostante la protesta dell’associazione dei familiari delle vittime delle stragi?

Per il PD l’antifascismo serve come le sardine a raccattare voto utile alle elezioni. Poi con la destra si può anche andare al governo come hanno fatto con monti e oggi con Draghi.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista

GAZA, PD CON CHI BOMBARDA

Le dichiarazioni in parlamento di Emanuele Fiano e la decisione di Enrico Letta di partecipare a un presidio di solidarietà con Israele configurano dopo il silenzio di questi giorni una posizione di complicità con il bombardamento di Gaza e le provocazioni israeliane.

Il Pd finge di essere equidistante ma in realtà è incapace di condannare Netanyahu e la destra israeliana e solidale con aggressori. La posizione del Pd fin dalla fondazione di questo mostro è in netta rottura con la storia della sinistra italiana che nelle sue componenti socialista e comunista – da Craxi a Berlinguer – era sempre stata solidale con il popolo palestinese.

Di tutta altra qualità la presa di posizione di Bernie Sanders che ha individuato nel comportamento del governo israeliano e della destra ebraica la causa dell’attuale escalation.

Manifestiamo in tutte le città la nostra solidarietà al popolo palestinese. Sabato, dalle 16 alle 19, saremo a #Roma alla manifestazione indetta dalla comunità palestinese in piazza dell’Esquilino.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista