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CONTINUA LA NOSTRA BATTAGLIA CONTRO IL CAROVITA. NO ALL’AUMENTO DELLE BOLLETTE DELL’ACQUA.

19 Ottobre 2022

Ho presentato la seguente mozione contro l’aumento delle bollette dell’acqua.
Il sottoscritto Giuseppe Abbà, consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista
APPRESO che la dirigenza di Pavia Acque ha presentato un piano tariffario che prevede un aumento medio delle bollette dell’otto per cento
VISTA la situazione sociale enormemente aggravata negli ultimi mesi con il sensibilissimo aumento delle bollette luce e gas, dei carburanti, dei generi alimentari
CONSIDERATO che la principale causa delle difficoltà dei cittadini deriva da scelte speculative nate ancora prima dell’attuale guerra e sviluppatesi in seguito a questa con uno scontro sulla questione dell’energia provocato dagli interessi di potenti multinazionali

RITENENDO necessario, almeno per i beni amministrati sul territorio e vitali come l’acqua, dare un segnale in controtendenza per non aggravare ulteriormente le condizioni di vita delle masse popolari
CHIEDE
Che nel prossimo Consiglio comunale sia discussa e votata la seguente
MOZIONE
” Il consiglio comunale di Mortara chiede che Pavia Acque non metta in atto il previsto aumento delle bollette dell’acqua e impegna il Sindaco a pronunciarsi in tal senso nelle assemblee previste su questo tema”.

Giuseppe Abbà.

Raccolta firme contro il caro bollette al mercato di Vigevano. Soddisfazione e ringraziamenti a chi ha firmato

21 Febbraio 2022

Sabato 19/02/2022, al mattino, gli iscritti di Rifondazione Comunista di Vigevano hanno raccolto in poche ore, al mercato, quasi 100 firme contro il caro bollette di luce e gas. Le firme saranno inviate al Governo per chiedere che riduca i profitti delle aziende erogatrici, come hanno fatto quelli di Spagna e di Francia, e che diminuisca le tariffe ormai insostenibili dati gli attuali redditi dei ceti popolari.

Si tratta una “stangata” delle aziende erogatrici che colpisce duramente i già magri redditi di pensionati, precari, disoccupati, lavoratrici e lavoratori che percepiscono stipendi tra i più bassi in Europa.

Abbiamo constatato la cruda realtà di una parte, sempre più consistente, di società civile che si impoverisce, che fatica a raggiungere la fine del mese, che vive anche sotto la soglia di povertà. C’è un diffuso malcontento nei confronti delle classi dirigenti, per le politiche antipopolari attuate dai governi precedenti e da quello attuale. C’è molto disincanto per le chiacchiere del governo Draghi perché i provvedimenti adottati finora favoriscono solo la finanza, la Confindustria, i possessori di grandi capitali, a scapito dei ceti popolari. Le dichiarazioni rassicuranti diffuse a vuoto con ripetute conferenze stampa esasperano gli animi di chi non è più in grado di assicurarsi un futuro economico sereno e tranquillo e si avvicina inesorabilmente alla soglia di povertà.

Avvertiamo un pericolo per la democrazia perché se non c’è un sindacato di classe, se non c’è una sinistra vera pronta a intercettare questo malessere e a indirizzarlo verso forme di lotta collettive, si rischia che siano le destre ad approfittarne facendo leva sul razzismo, sull’egoismo, incrementando la guerra tra poveri.

I soldi ci sono, basta colpire gli evasori fiscali, ridurre le spese militari, bloccare le grandi opere devastanti e inutili -come il TAV in Piemonte, che succhia miliardi alla Stato per finanziare i soliti noti potentati legati ad organizzazioni criminali-, promuovere grandi interventi pubblici per mettere in sicurezza il territorio e le strutture pubbliche, curare il dissesto idrogeologico, cessare il consumo di energie fossili e non ecologiche, privilegiare e scegliere fonti energetiche rinnovabili per salvaguardare il Pianeta dai disastrosi cambiamenti climatici in corso.

La mobilitazione deve continuare con tutte le forme di lotta democratiche, proteste, manifestazioni, scioperi nei luoghi di lavoro e nella società. Basta con rapine sui redditi bassi. Creiamo con la lotta il cambiamento del modello di sviluppo economico e sociale. Basta con governi che rubano ai poveri per dare ai ricchi.

Ci sentiamo in dovere di ringraziare tutti coloro che hanno generosamente firmato le nostre petizioni, pur sapendo che i tempi del cambiamento non sono immediati ma che vanno costruiti. Solo una nuova coscienza diffusa e il protagonismo dei ceti popolari colpiti e delle nuove generazioni può garantirne uno sbocco positivo. Siamo comunque molto soddisfatti del primo risultato ottenuto anche qui a livello locale.

Partito della Rifondazione Comunista – Circolo “Hugo Chavez Frias” di Vigevano

Bollette alle stelle: No alla stangata! Mobilitiamoci

Il Governo predica bene e razzola male: si appresta a varare aumenti consistenti sulle bollette di luce e gas che colpiranno duramente il reddito familiare di lavoratrici, lavoratori e pensionati/e già tartassati duramente dagli aumenti sulla benzina e i generi di prima necessità.

La scamperanno solo le fasce più povere della popolazione, quelle/i che proprio non ce la fanno: famiglie con 4 figli, i percettori di reddito di cittadinanza e chi denuncia 8.250 euro di reddito isee.

E’ un salasso insostenibile su salari e pensioni tra i più bassi in Europa.

Dobbiamo dire NO, mobilitarci, organizzare la risposta.

L’ALTERNATIVA C’E’

Tagliare i profitti delle grandi aziende che distribuiscono e vendono il gas e l’energia elettrica come è stato fatto in Spagna.

Eliminare oneri di sistema obsoleti, dare finalmente un taglio alle accise, alle addizionali regionali e all’Iva, tasse pagate in prevalenza dai ceti popolari

Basta rapine sui salari, stipendi e pensioni! Nemmeno un centesimo di aumento per le lavoratrici, i lavoratori e i ceti popolari.