Tag: Piero Carcano

14^ FESTA di RIFONDAZIONE COMUNISTA Vigevano (PV) – Sabato 3 Settembre 2022 – ore 21:30 Cooperativa Portalupi – Frazione Sforzesca – Strada dei Ronchi 7: BLUES & BARLAFUS IN CONCERTO

20 Agosto 2022

14^ FESTA di RIFONDAZIONE COMUNISTA
Vigevano (PV) – Sabato 3 Settembre 2022 – ore 21:30
Cooperativa Portalupi – Frazione Sforzesca – Strada dei Ronchi 7
14^ Festa di Rifondazione Comunista
BLUES & BARLAFUS IN CONCERTO

AVANTI BOP/OLO.
Canzoni e musiche tra risaie, campi di cotone e globalizzazione.
Contro il meteorismo del neoliberismo

Piero Carcano e la band Blues & Barlafus presenteranno in anteprima, nell’ambito della Festa di Rifondazione, il loro nuovo progetto

AVANTI BOP/OLO.
Come evidenzia il titolo, si tratta di un percorso tra canzoni d’impegno e disimpegno, ironiche e satiriche, “militanti” e divertenti con cui “…ridare colore al rosso”, secondo i loro stessi propositi.

Ci si divertirà, non senza rabbia, tra canzoni originali dai toni sarcastici e ironici e canti politico-sociali mutuati dal vasto repertorio accumulato negli anni dal gruppo – ben noto – dei Cantosociale da cui proviene gran parte dei musicisti, rivisitati in chiave “attuale”. Quindi, non mancheranno i canti popolari e di lavoro (dalle mondine alle miniere ai campi di cotone) e quelli “cantautorali” dei vari Woody Guthrie, Bob Dylan… e dei “nostri” Ivan Della Mea, Fausto Amodei, Enzo Jannacci, Dario Fo, dei Cantacronache, del Nuovo Canzoniere Italiano.

In piena sintonia con la Festa, saranno proposti i temi della precarietà, delle guerre, dei razzismi insieme a quelli della sanità lombarda o delle mafie contestualmente alla deriva della odierna “politica politicante”, all’indifferenza, al qualunquismo, all’egoismo. Ci sarà anche spazio per il teatrino dell’informazione contemporanea e … via cantando.
Saranno argomenti trattati con passione e graffiante ironia, con una punta di cabaret popolare anche se… c’è ben poco da ridere.

Non mancheranno gli omaggi al repertorio più “roots” della Black Music: dai work song agli spiritual ai blues, dal soul al funky… e alle commistioni politico-musicali, così che uno spiritual potrà trasformarsi in un’invettiva collettiva contro il Jobs Act e un blues del Mississipi in un “Ciau Tisin” di accorata denuncia ecologista.

Molto spazio avrà comunque la musica anche a dispetto dei temi, che spesso inducono a tristi riflessioni. Una volta tanto si canterà e si ballerà a ritmo di rock, ska e R&B grazie ai BLUES & BARLAFUS, condotti su e giù per i diversi registri dell’impegno e del divertimento.

Si tratta di una sorta di “canto e controcanto” condotta da Piero Carcano, presenza immancabile in questo tipo di contesti, qui in veste anche di strumentista con un personale e virtuoso uso del kazoo, accompagnato dall’inseparabile compagno Gianni Rota (voce e chitarra).

Il sound è caratterizzato da accenti bluesy e soul, con un pizzico di jazz, grazie a una corposa sezione di fiati: i sax (soprano, alto, tenore) sono suonati con grande evidenza e con il giusto groove e personalità dal vigevanese Marcello Turcato. Altrettanto significative sono le presenze della poderosa ritmica di Lele Pascale alla batteria e di Davide Buratti al basso elettrico e al contrabbasso.

Oltre al dovuto rispetto e alla solennità che impongono brani come l’Internazionale, Cara Moglie, Bella Ciao, Hasta Siempre Comandante, c’è anche molta autoironia nel riproporre “testi sacri” come Bandiera Rossa che, avendo perso via via l’autentico valore delle parole ne perde anche dei pezzi fino a diventare Avanti Bop, alla riscò…bandiera rò… o come nell’originale Comunista rasta dove Pino, che era comunista ma la sua era una fede e basta… adesso è diventato rasta… No Pino don’t cry.

Insomma, insieme ai Blues & Barlafus ci sarà da ridere di rabbia e di gusto in un concerto di militante Passione e Rianimazione Sociale. Tutto – beninteso – per mantenere vivi i valori di un’idea… che, per dirla con le parole del grande Ivan Della Mea, l’è mai morta!!!

25 Aprile 2021. Non facciamo confusione

PIERO CARCANO

Son passati tanti anni, 76 da quel 25 d’Aprile e la gran parte di noi non può avere ricordi di quei momenti e man mano che gli anni passano la memoria rischia di annebbiarsi e di confondere quello che è successo.

Ma non si può e non si deve dimenticare la guerra e i 20 anni di dittatura fascista.

Si, vanno usate le parole giuste. Dittatura con ancora più ragioni di quanto ha fatto Draghi recentemente nel definire Erdogan il capo di stato turco.

Non facciamo confusione. Fuma no cunfusion! come diceva mio papà quando voleva puntualizzare in modo chiaro e inequivocabile le cose importanti che voleva dire.

Per esempio bisogna essere chiari con i Negazionisti della Verità, non solo della pandemia ma anche dell’Olocausto e anche del 25 Aprile.

Non si può paragonare la Liberazione dal Nazifascismo con la libertà di uscire invocata in questi giorni di lockdown. Paragonare le limitazioni individuali in questo momento straordinario fatte per salvaguardare la propria salute e soprattutto quella degli altri, con quelle di quell’Italia di 90 anni fa dove vigeva la soppressione di tutte le libertà, ottenuta con l’oppressione, la tortura, la morte che l’occupazione tedesca e la dittatura fascista allo stesso modo sanguinarie hanno messo in campo.

Ed è particolarmente stupido e volgare dire che la Festa di oggi è la festa di quei pochi che una volta all’anno tirano fuori le loro bandiere e in particolare in questi ultimi anni sono liberi di uscire di casa mentre gli altri sono prigionieri nelle loro case.

Il 25 Aprile non è la festa di qualcuno ma di tutti gli italiani che oggi sono liberi, di una nazione che oggi beneficia di pieni diritti; di Libertà, Giustizia e di una Costituzione frutto dello sforzo politico di tutte le forze democratiche e che, visto il modo con cui la applichiamo, forse non ci meritiamo. Forse è troppo lontano il tempo dei sacrifici e della fatica, dei rischi, della paura e del coraggio che ci son voluti per ottenerla e per noi è solo un fatto scontato, come se fosse sempre stato così.

Fuma no confusion! Non è sempre stato così. E anche la vulgata comune che dice “Ci sono stati i morti di qua i morti di la…mettiamoci una pietra sopra”! Tra le camicie nere e tra i partigiani, e poi civili che magari potevano starsene tranquilli senza esporsi e così non gli sarebbe accaduto nulla… No, se è giusto ricordarli tutti in nome della pace e del ricordo della fine della guerra, a proposito quella era una guerra, non facciamo confusione con questa pandemia come i coprifuoco di allora con questo e dovremmo smettere di applicare termini bellici alla situazione odierna. Ma poi Bisogna chiaramente dire che c’è chi è morto per affermare diritti di tutti difendendosi dai soprusi, dalle violenze, dal razzismo da chi torturava e metteva in prigione, fucilava e mandava nei campi di concentramento, discriminava nella vita sociale, nel lavoro, nella scuola nello sport… chi era colpevole di esprimere idee e valori diversi a quelli del regime o perché era ebreo o negri o soltanto non “abbastanza obbediente” ai Tudesc, al Fascio e al Duce.

E poi.. C’è invece chi è morto combattendo per mantenere quel regime.

No non facciamo confusione Il 25 Aprile è Festa perché il popolo italiano si è liberato da tutto questo.

Diciamolo e non stanchiamoci di dirlo ai nostri figli perché non accada mai piu.

Fuma no confusion. Non Facciamo Confusione. W il 25 Aprile, W la Liberazione d’Italia.

RiderXiDiritti

Piero Carcano

Un po rap un po canzone un po poesia per lo sciopero dei cavalieri in bici  

26 Marzo 2021

Epico Primo sciopero dei riders, i fattorini in bici, precari tra i precari , sfruttati tra gli sfruttati.

C ’è voluto tanto tempo per unirsi ma adesso… Eppoi c’è una sentenza che obbliga i nuovi  ma al contempo vecchi padroni anzi  di vecchissimo stampo ad assumere il ciclofattorino  come “lavoratore subordinato coordinato continuativo”. E li multa anche e non poco (733 milioni di euro )  i  capitalisti/negrieri che han solo sostituito la frusta col frustino algoritmico digitale

Mi frullano nella testa pensieri e parole di rabbia, di speranza  che si mescolano alla poesia, al rap e ai versi di due canzoni  degli anni 70 che sembrano scritte per loro adesso  e che li richiamano nei titoli : “ Riders on the storm “ di Jim Morrison dei Doors e “Ghost Riders in the sky” di Johnny Cash

Riders come cavalieri ,don Quijxote spesso eroici: cadono , urtano auto ,si rialzano ; pioggia,nebbia ,gelo ,caldo torrido e l’afa non li ferma.Eroi in imprese solitarie che adesso diventano finalmente collettive , battaglie per i diritti,la dignità del lavoro da conquistare,in squadra , parte di un  battaglione al contrattacco..

Così mi è uscita come un urgenza questa  poesia/canzone da  leggere forse rappare ,cantare,che alterna parole, pensieri appassionati, accatastati anche in modo confuso,come quando ti scappa di dire le cose e  il sentimento prevale sulla lucidità. Pensiero e  vicinanza anzi appartenenza a loro e al loro primo sciopero, che ci porta con i piedi per terra , o meglio sui pedali insieme a loro a condividere i loro drammi quotidiani. E ci serve .Si  anche a Noi che troppo  spesso ci dimentichiamo che c’è chi sta peggio anche molto peggio di Noi . Che  siamo prigionieri dei nostri quotidiani pur legittimi problemi ma che se li pesiamo  risultano  non sempre reali spesso  psicosomatici, pieni di  distingui, egoismi…centimetri di ismi ismi e ancora ismi .

Ma oggi siamo li con VOI

Go Riders Go !   GO Riders go go !

 Go Riders Be Good !!

RIDERXiDIRITTIXXL

(Da Rappare ) Cavalcare pedalare/Attacco alla piattaforma digitale

Capitalismo malato multato taroccato oo/ Ya basta Yahoo Glovo Deliveroo/Uber Eats  Just eat  Human meats..

Padroni Vil razza Capitale multinazionale/Nascosti dietro l’algoritmo digitale

(da Cantare): “ Riders on the storm…(Doors)

In questa casa siamo nati

In questo mondo siamo stati gettati

Come un cane senza ossa

Un attore fuori  da solo

Ma adesso tutti insieme

cavalieri nella tempesta “(Jim Morrison )

(da rappare)   Consegnare cibo e spesa/Alla gente che gli frega

Una pizza un fried mix , fish and chips/Che la dignità è offesa

Il tempo scorre devi metter le ali/dentro le vene i muscoli sui pedali

Il ritmo in testa delle cuffie sciaf bum/Così ti stordisci  e non pensi più/All’algoritmo  che va su e giu

Il rigido ritmo dell algo che dirà se resto e quanto valgo/

Aspettando il responso nella sera/Che sia STOP o vita pseudo vera

Da domani non sei più in pista/Sei espulso  dalla lista

E’ controllo  anche senza braccialetto/E’ moderna schiavitù è presto detto

Tira un brutto vento è da tempo/Food delivery diritti uno scempio/nulla  da perdere al contempo

Cavalieri  Basta  Su la testa ! Su la testa !

Allora? SCIOPERO  SI  SCIOPERO!!! Allora? SCIOPERO  SI  SCIOPERO!!!

RiderXidirittiXXL

Boicotta Food  Delivery! Siete fritti!/Estendere  i diritti Ya! Estendere i diritti 00

Monte ore garantito/Tredicesima e  congedo/Non più il cottimo infinito

Non più scart  dei capi  smart//Lavoro etero organizzato/Falso  autonomo taroccato

Dipendente  parasubordinato/Ammalato  Rapinato /Non puoi essere abbandonato

Anche il giudice ha sentenziato e ha multato si  /Va tutelato  /Ya   Va  tutelato Ya Basta!

(Da leggere)   La giornata è quasi andata

Tra consegne, pedalata su pedalata

Giù in caduta poi in risalita

Pioggia scivola su porfido sulla perfida vita

In stazione in terra nel bivacco

Un cavallo bolso e stracco

Per poi Finire sfinito sul treno

Nero con nero

Addormentarsi sullo zaino termico

unico posto caldo amico

nel freddo vagone

E Viene il magone

E sei solo

la gente che ti schifa per la bici che la ostacola

e poi… C’è sudore C’è odore

C’è quel nero colore e  quell’idioma  che  fatica

segreto codice  lingua nemica

E sei solo

Sei invisibile ,un  ectoplasma  sei un X e sei fantasma

(Da Cantare)   “Ghost riders in the sky

Fantasmi cavalieri nel cielo

I loro volti scarni occhi sfuocati

Le loro camicie tutte imbevute di sudore

Sto cavalcando sodo per catturare quella mandria del diavolo

Lungo questi cieli infiniti”(Johnny Cash)

(Da leggere) : Se la aria che  respiri è malata

il lavoro è una  palude  la dignità calpestata

Se il miraggio e’ solo jobs act e basta

Se la carta dei diritti è straccia e calpesta

Smuovi l’aria  le acque e che sia tempesta

Siate Voi tempesta

E Noi con Voi  sulle vostre, le nostre selle

Riders on the storm

Cantosociale: Rodari e la Costituzione

Nell’ambito della rassegna
CANTIERE MEMORIA 2020/21promosso dalla CASA DELLA MEMORIA -Ass.to Cultura COMUNE DI MILANO
il 6 GENNAIO 2021 alle ore 21
In streaming gratuitamente visibile
www.casadellacultura.it e
pagina FACEBOOK: https://www.facebook.com/events/260004718790130

Cantiere memoria I C A N T O S O C I A L E
presentano
Il concerto tematico
R O D A R I e la COSTITUZIONE
dal grande Gianni :parole, rime e canzoni per resistere
registrato presso la CASA DELLA MEMORIA in via Confalonieri 14 a MILANO
” Ho scritto sui muri della città VOGLIAMO PACE E LIBERTA'” è una delle bellissime strofe che Gianni Rodari ci ha lasciato e che a modo suo, con parole semplici ma ferme , poetiche e giocose ha insegnato a piccoli e grandi valori come :Pace Giustizia , Libertà, Uguaglianza
In definitiva i principi su cui si fonda la Nostra Costituzione Italiana tanto bella quanto disattesa.
Da quelle rime da quelle poesie i CANTOSOCIALE ne hanno fatto canzoni che insieme a quelle di altri suoi amici poeti scrittori come Calvino, Fortini, e ai canti popolari verranno presentate nell’omaggio
che la band ha voluto fare per i 100 anni dalla nascita del grande autore piemontese

Dopo i numerosi spettacoli appositamente realizzati sulla Resistenza e presentati negli anni nella nostra penisola i CANTOSOCIALE presentano dopo i mesi di blocco per il Covid questo OMAGGIO A GIANNI RODARI E alla COSTITUZIONE in piena sintonia con la rassegna e il luogo dedicato alla Memoria sempre con la formula del Concerto-Testimonianza, come lo chiamano loro, che propone canti, musiche affiancate a monologhi brevi e in questo caso a poesie e filastrocche musicate e cantate che raccontano storie (da fonti orali) legate tra loro dall’esigenza di TESTIMONIARE i valori che la Resistenza ha lasciato in eredità alla nostra Repubblica e alla sua COSTITUZIONE valori capi saldo del nostro Paese : Giustizia, Pace, Libertà. In piena sintonia con la rassegna e la manifestazione CANTIERE MEMORIA i CANTOSOCIALE nel loro spettacolo originale svilupperanno questi temi del resto ampiamente presenti nelle poesie di Gianni Rodari collegandoli direttamente agli articoli della Costituzione Italiana attraverso un percorso narrativo fatto di canti sociali storici , canzoni appositamente scritte dal gruppo, musiche e brevi ma intensi monologhi costruiti su testimonianze e racconti orali oltre naturalmente alle CANZONI “RODARIANE” costruite intorno alle strofe delle sue filastrocche e dei brani delle sue fiabe .
Riflettere anche sul clima odierno culturale di odio, razzismo, guerra, vincendo quotidianamente la paura richiamando i diversi articoli della COSTITUZIONE ITALIANA spesso traditi e inattuati : la giustizia e lavoro per primi, quasi che quelle rime siano qui oggi a farci da monito non a caso una delle canzoni portanti dello spettacolo è “Partigiani fratelli maggiori “.
Il repertorio portante dello spettacolo è costituito ovviamente dai testi di Rodari ma non mancheranno canti popolari che tanto piacevano a lui (specie il canto delle mondine ) e anche una inedita “rodariana” Bella Ciao
Naturalmente la poesia trova il giusto spazio con suggestivi canzoni ispirate ai versi dei grandi poeti Franco Fortini e Pier Paolo Pasolini; in particolare il recupero dei Fausto Amodei, Michele Straniero che rivestirono lr sue filastrocche ( Il Pane, Girotondo di tutto il Mondo…) e insieme a Eco ,Calvino ed altri grandi scrittori furono protagonisti della grande esperienza del gruppo del CANTACRONACHE capostipite negli anni 50 della canzone politica e sociale.

Non mancheranno Le ultime canzoni dei Cantosociale verranno presentate in anteprima e daranno una significativa e appassionata analisi del presente : dal Covid e la sanità malata al razzismo e “L’odio” per i diversi, con dedica particolare a Liliana Segre.