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Rifondazione: Superate le 100 mila richieste di dimissioni a Ignazio Benito La Russa. Il 24 maggio la consegna

Pubblicato il 9 mag 2023

Rifondazione: “Superate le 100 mila richieste di dimissioni a Ignazio Benito La Russa. Il 24 maggio la consegna”

“Oltre 100 mila persone hanno raccolto il nostro appello a chiedere a Ignazio Benito La Russa di dimettersi. Nei prossimi giorni porteremo direttamente al Senato questa massiccia espressione di volontà popolare democratica. Le dichiarazioni del presidente del Senato, in particolare quelle su via Rasella, sono palesemente in contrasto col suo ruolo che dovrebbe essere di rispetto della Storia e della Costituzione antifascista. Siamo convinti che questo grande traguardo raggiunto per cui ringraziamo chi ha firmato e si è attivato per fare firmare sia rappresentativo di una coscienza democratica del Paese che, nonostante tutto, resta maggioritaria. Oggi più che mai la Costituzione va difesa ed attuata e non stravolta con dichiarazioni revisioniste o “riforme” presidenzialistiche. La Costituzione è antifascista, parlamentarista e sociale. Nel ringraziare le tante personalità che hanno promosso con noi l’appello e con loro le cittadine e i cittadini he lo hanno firmato, informiamo che il 24 maggio, alle ore 11.30 saremo al Senato per consegnarle al destinatario ” Questo è quanto dichiarato da Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Elena Mazzoni, segretaria di Roma, e Rita Scapinelli, responsabile nazionale antifascismo, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

A seguire il testo dell’appello, i primi firmatari e il link per aumentare ancora il numero delle richieste

Firmate appello per le dimissioni di Ignazio La Russa

Il presidente del Senato deve dimettersi.
Le sue esternazioni sulla Resistenza non sono riconducibili ad opinioni. Non sono nemmeno uno dei purtroppo assai diffusi episodi di revisionismo storico.
Sono un falso storico, la negazione di atti giudiziari, una offesa alla Resistenza e un inquinamento delle responsabilità storiche del fascismo e del nazismo.
Noi ci riconosciamo nelle affermazioni fatte dal Presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo.
Quanto affermato dal Presidente del Senato è incompatibile con la carica che ricopre. Siamo certi che tale evidenza porterebbe in molti Paesi d’Europa alla sua immediata decadenza. E sarebbe grave che ciò non avvenisse in Italia.

Primi firmatari: Maurizio Acerbo, Daniela Alfonzi, Cesare Antetomaso, Pier Giorgio Ardeni, Francesco Auletta, Stefano G. Azzarà, Franco Bartolomei, Michela Becchis, Fausto Bertinotti, Franco Berardi Bifo, Marco Bersani, Piero Bevilacqua, Daniele Biacchessi, Maria Luisa Boccia, Salvatore Bonadonna, Stefania Brai, Enrico Calamai, Eliana Como, Gastone Cottino, Giorgio Cremaschi, Massimo Dapporto, Luigi de Magistris, Angelo d’Orsi, Donatella Della Porta, Giuseppe De Marzo, Antonio Di Stasi, Paolo Favilli, Paolo Ferrero, Eleonora Forenza, Francesca Fornario, Francesca Frediani, Stefano Galieni, Domenico Gallo, Dino Greco, Giovanni Greco, Fabio Grossi, Leo Gullotta, Sabina Guzzanti, Alessandro Hobel, Raniero La Valle, Maria Lenti, Guido Liguori, Fabiomassimo Lozzi, Ramon Mantovani, Elena Mazzoni, Lucio Manisco, Laura Marchetti, Walter Massa, Sandro Mezzadra, Maria Grazia Meriggi, Raul Mordenti, Isidoro Mortellaro, Roberto Morea, Tomaso Montanari, Roberto Musacchio, Paola Nugnes, Moni Ovadia, Daniela Padoan, Tiziana Pesce, Ulderico Pesce, Giovanni Russo Spena, Rita Scapinelli, Silvia Scola, Vauro Senesi, Marino Severini, Gianpasquale Santomassimo, Barbara Spinelli, Simona Suriano, Aldo Tortorella, Marco Trasciani, Raffaele Tecce, Vincenzo Vita, Massimo Zucchetti

La petizione on line

Alessandro Farina: l’appello ai giovani e la sua immancabile presenza in consiglio comunale

Testo a cura di Massimiliano Farrell, da “L’Informatore Lomellino” del 16/06/2021

Giovani, state attenti ai nuovi fascismi! È questo il monito che Alessandro Farina rivolge ai ragazzi e alle ragazze della nuova generazione, che rappresentano il futuro della città, e che dovranno farsi carico molto presto dell’eredità lasciata dalla vecchia classe politica.

È fondamentale per i giovani – afferma il “Farinin” – interessarsi alla politica e a tutto ciò che succede intorno a loro. I giovani rappresentano il futuro, e per questo è importante che oltre a viverlo siano essi stessi a costruirselo. Non bisogna mai dimenticare i valori fondamentali che caratterizzano la nostra Repubblica, nata dalla Resistenza e dalla lotta contro il nazifascismo. I giovani devono farsi portavoce di questi valori e devono stare attenti, perché il fascismo può sempre ritornare. È necessario essere attivi, fare volantinaggi, partecipare alle iniziative politiche e lottare sempre per la giustizia sociale e per i diritti”.

E Alessandro Farina questo lo sa bene: lui non solo ha fatto il bracciante e l’operaio, non solo è un importante testimone oculare della storia di Mortara dal 1946 ad oggi, ma è anche un uomo dei record. Fin dagli anni ’60, da tempi immemorabili, il “Farinin” ha sempre seguito dalla parte del pubblico tutti i Consigli Comunali della città di Mortara per applaudire e manifestare consenso durante gli interventi dei consiglieri del PCI, prima del 1991, e del PRC, dopo il 1991.

Un cittadino modello che ha sempre partecipato alla vita politica della sua città, tanto che perfino l’ex sindaco di centrodestra Giorgio Spadini, al termine del suo mandato, ha voluto conferire un riconoscimento al “Farinin”, vero e proprio uomo dei record nella partecipazione ai Consigli Comunali.

Oggi, purtroppo, a causa dell’età avanzata, a causa dell’orario serale in cui solitamente si svolgono i Consigli Comunali, e a causa del fatto che ultimamente i Consigli, per via del Covid, si stanno svolgendo da remoto, Sandro Farina non ha più occasione di parteciparvi come faceva una volta. Ma il riconoscimento conferito dall’ex sindaco Spadini rimarrà per sempre.

“Da quando abito a Mortara – racconta il “Farinin” – ho sempre seguito tutti i Consigli Comunali. Ho iniziato a seguirli prima ancora che Giuseppe Abbà fosse consigliere. L’ex sindaco Roberto Robecchi non ha mai sopportato le mie contestazioni, e una volta aveva addirittura chiamato un vigile per allontanarmi. A differenza di Robecchi, invece, l’ex sindaco Giorgio Spadini al termine del suo mandato amministrativo ha voluto darmi un riconoscimento perché in qualità di cittadino, dalla parte del pubblico, non mi ero mai perso un Consiglio Comunale”.

Purtroppo, però, i tempi sono cambiati e un po’ per l’età che avanza, un po’ perché ultimamente i Consigli Comunali si svolgono alla sera e da remoto, Sandro Farina non partecipa più come faceva un tempo. Nonostante ciò, si tiene sempre informato: al mercoledì o al giovedì si reca presso la sede del PRC e si mette a leggere “L’Informatore Lomellino”, legge tantissimi libri sulla Resistenza e sulla storia contemporanea, e partecipa sempre a tutti i banchetti e alle iniziative di partito.