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Il Comune di Mortara prenda provvedimenti per contrastare il carovita

25 Novembre 2022

🔴 Il sottoscritto Giuseppe Abbà, consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista, a seguito di un incontro tra il Circolo Rifondazione Comunista Mortara e il gruppo del Movimento 5 stelle Mortara, dove è emersa la necessità di un intervento sul grave problema della ricaduta sugli utenti dei costi di luce e gas

👉🏻 CONSIDERATO che la crisi energetica deriva da fattori geopolitici e di mercato in quanto, agli aumenti già in corso nell’inverno 2021, si sono aggiunti quelli derivati dalla guerra in corso tra la Russia e l’Ucraina con ampio coinvolgimento della Nato e dell’Unione Europea con relative sanzioni alla Russia che, per contro, ha diminuito i flussi di gas, ulteriormente bloccati dai sabotaggi ai gasdotti nel Mar Baltico

👉🏻 RILEVATO che l’aumento dei prezzi del gas e dell’energia elettrica deriva da una potente spinta speculativa all’interno dei mercati dove si scambia il gas con enormi profitti per le aziende e altrettanti enormi aumenti per i cittadini utenti

👉🏻 RITENUTO che la distribuzione e la vendita di energia elettrica e di gas naturale è di indispensabile interesse pubblico

👉🏻 PRESO ATTO delle leggi esistenti in materia quale la 481 del 14/11/1995, nonché la legge regionale numero 26 del 12/12/2003 che istituisce la figura del Garante dei Servizi Locali di interesse economico generale a tutela degli utenti (purtroppo non applicata integralmente dalla Giunta regionale lombarda impedendo così agli utenti dei servizi pubblici in questo grave momento di caro bollette la possibilità di avvalersi di strumenti di tutela civica)

👉🏻 RICORDATO che già il Consiglio Comunale di Mortara aveva approvato all’unanimità una mozione contro gli aumenti di luce e gas

👉🏻 RICHIAMATI gli articoli 1218, 1256 e 1467 del Codice Civile concepiti per tutelare i debitori per prestazioni eccessivamente onerose e/o per l’impossibilità di far fronte ad obbligazioni per cause di forza maggiore

🚩 CHIEDE che nel prossimo consiglio comunale sia discussa e votata la seguente MOZIONE:

💬 “Il consiglio comunale di Mortara impegna il Sindaco e la Giunta a predisporre un piano straordinario per un aiuto ai cittadini per il caro bollette e a richiedere:

– al Prefetto di convocare le imprese erogatrici di gas ed energia elettrica, unitamente alle associazioni dei consumatori e ai comitati di difesa dei diritti degli stessi, affinché si possano monitorare e scongiurare l’interruzione delle forniture di gas ed energia elettrica per morosità, nonché di vigilare perché non vi siano abusi o tentativi truffaldini da parte di aziende fornitrici di servizi pubblici di modificare il contratto degli utenti o subentrare negli stessi con grave danno a carico dei clienti

– al Presidente di Regione Lombardia l’immediata istituzione del “Garante dei Servizi Locali” anche con l’affidamento delle medesime funzioni al Difensore Regionale dei diritti dei cittadini, nonché l’immediata istituzione dell’Osservatorio Regionale sui servizi di pubblica utilità anche con funzione di verifica del relativo mercato e dei rapporti con gli utenti

– ad ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti ed Ambiente) di verificare, anche attraverso la Guardia di Finanza e in coordinamento con le autorità precedentemente richiamate, eventuali abusi contrattuali e le applicazioni di tariffe e prezzi eccessivamente onerosi e incoerenti con i criteri stabiliti dall’Autorità stessa, nonché di dare indicazioni per un corretto modo di operare da parte delle imprese di servizio affinché prezzi, dilazioni, distacco dalle forniture siano di facile accessibilità e trasparente applicazione a tutela dei cittadini”.

Il rogo Eredi Bertè

6 Settembre 2022

ADRIANO ARLENGHI

È un piccolo gruppo di cittadini e di associazioni, quello che questa sera ha manifestato davanti alla fabbrica che fu dei fratelli Eredi Bertè. Dove si è sviluppato nel 2017 un incendio doloso che ha incenerito tonnellate di rifiuti.

Ora nel luogo dell’incendio è presente una vera e propria montagna di rifiuti sulle quali sta nascendo nuova vegetazione. Una montagna che da ormai 5 anni rimane lì senza che la politica prenda in considerazione la necessità di una bonifica. Con il rischio che le sostanze generate dall’ incendio percolino nel terreno e inquinino il territorio circostante.

Una manifestazione questa che si svolge ogni anno in Via Fermi, da ormai un lustro e alla quale stasera hanno partecipato anche i candidati al Parlamento di Unione Popolare che si sono impegnati a prendere in considerazione la richiesta di trovare una soluzione per questa vergogna che ancora abita la mia città.

Un piccolo gruppo che tuttavia ha le idee molto chiare sulla necessità di tutelare l’ambiente e le matrici ambientali compromesse e allo stesso tempo chiede di vigilare sul tema della legalità. Perché è indubbio che questo incendio doloso ci parla anche di una pericolosa infiltrazione della criminalità organizzata sul nostro territorio. E allo stesso tempo anche delle tante responsabilità degli enti pubblici che non sono mai intervenuti e hanno permesso che la situazione degenerasse.

Nel sole caldo di un’estate ancora piena di luce è partita la proposta di riportare sotto il controllo pubblico i settori economici più a rischio di inquinamento e di illegalità. Anche se non materialmente presenti si e sentita alta ancora la voce dei mille di Ora Basta! che giusto in questi giorni di 5 anni fa, in rappresentanza di oltre settanta associazioni, ha chiesto una gestione diversa dell’ambiente.

Festa rossa, festa tosta

5 luglio 2022

Dopo quasi tre anni di assenza, domenica 10 luglio dalle ore 12, noi del Circolo Mascherpa di Rifondazione Comunista Mortara, vi aspettiamo per il pranzo di autofinanziamento alla Cascina Costa di Remondo’, per una giornata all’insegna del buon cibo, della compagnia e della musica!

Ecco alcune informazioni per te:
☎️ Per prenotare chiama questo numero: 333 3747 6446
⌚️Quando? Domenica 10 luglio dalle ore 12
📍Dove? Cascina Costa, Remondo’ (PV)
🍽 Scorri le foto per scoprire il menù!

Vi aspettiamo numerosi!

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I lavoratori del Clir “non hanno nemmeno i documenti per la dichiarazione dei redditi”. La solidarietà di Rifondazione Comunista con intervento di Giuseppe Abbà

16 giugno 2022

Abbà sulla situazione Microcast Mortara

Mortara, 29 novembre 2021

Alla Presidente del Consiglio comunale di Mortara

Al Sindaco del Comune di Mortara

OGGETTO: Situazione Microcast Mortara

Il sottoscritto Giuseppe Abbà, consigliere comunale del Partito della Rifondazione comunista e di “Mortara Bene Comune”

– VISTA                        la grave situazione della Microcast di Mortara, per la quale i lavoratori ormai da                                           lungo tempo sono in grave difficoltà

– RICORDATO              che, nonostante i lavoratori della Microcast abbiano dato prove di pazienza e                                      disponibilità, a suo tempo, con un contratto di solidarietà, la proprietà non ha risolto i                                 problemi pregressi, anzi li ha aggravati con il trasferimento dei lavoratori allo                                            stabilimento di Sasso Marconi e il pratico abbandono del sito produttivo di Mortara

– APPRESO                  che è stata avviata, da parte degli stessi proprietari, una procedura fallimentare,                         nonostante gli stessi abbiano dichiarato una ripresa delle ordinazioni

– CONSIDERATA          la perdita di posti di lavoro nella nostra  città e le conseguenti difficoltà per i                                             lavoratori e le loro famiglie

CHIEDE

Chiede come già fatto il 4 maggio 2021, senza putroppo ottenere alcuna risposta da parte dell’Amministrazione comunale, un CONSIGLIO COMUNALE APERTO, alla presenza dei lavoratori della Microcast e delle loro organizzazioni sindacali, per discutere della vicenda di questa fabbrica.

Inoltre presenta la seguente

INTERPELLANZA

“Si chiede che l’Amministrazione comunale riferisca al Consiglio gli sviluppi della vicenda Microcast e se ritenga, come ritiene il sottoscritto, di procedere alla formazione di un Comitato comunale sul lavoro e l’occupazione con la partecipazione delle forze politiche e sindacali”.

Giuseppe Abbà

Alessandro Farina: l’appello ai giovani e la sua immancabile presenza in consiglio comunale

Testo a cura di Massimiliano Farrell, da “L’Informatore Lomellino” del 16/06/2021

Giovani, state attenti ai nuovi fascismi! È questo il monito che Alessandro Farina rivolge ai ragazzi e alle ragazze della nuova generazione, che rappresentano il futuro della città, e che dovranno farsi carico molto presto dell’eredità lasciata dalla vecchia classe politica.

È fondamentale per i giovani – afferma il “Farinin” – interessarsi alla politica e a tutto ciò che succede intorno a loro. I giovani rappresentano il futuro, e per questo è importante che oltre a viverlo siano essi stessi a costruirselo. Non bisogna mai dimenticare i valori fondamentali che caratterizzano la nostra Repubblica, nata dalla Resistenza e dalla lotta contro il nazifascismo. I giovani devono farsi portavoce di questi valori e devono stare attenti, perché il fascismo può sempre ritornare. È necessario essere attivi, fare volantinaggi, partecipare alle iniziative politiche e lottare sempre per la giustizia sociale e per i diritti”.

E Alessandro Farina questo lo sa bene: lui non solo ha fatto il bracciante e l’operaio, non solo è un importante testimone oculare della storia di Mortara dal 1946 ad oggi, ma è anche un uomo dei record. Fin dagli anni ’60, da tempi immemorabili, il “Farinin” ha sempre seguito dalla parte del pubblico tutti i Consigli Comunali della città di Mortara per applaudire e manifestare consenso durante gli interventi dei consiglieri del PCI, prima del 1991, e del PRC, dopo il 1991.

Un cittadino modello che ha sempre partecipato alla vita politica della sua città, tanto che perfino l’ex sindaco di centrodestra Giorgio Spadini, al termine del suo mandato, ha voluto conferire un riconoscimento al “Farinin”, vero e proprio uomo dei record nella partecipazione ai Consigli Comunali.

Oggi, purtroppo, a causa dell’età avanzata, a causa dell’orario serale in cui solitamente si svolgono i Consigli Comunali, e a causa del fatto che ultimamente i Consigli, per via del Covid, si stanno svolgendo da remoto, Sandro Farina non ha più occasione di parteciparvi come faceva una volta. Ma il riconoscimento conferito dall’ex sindaco Spadini rimarrà per sempre.

“Da quando abito a Mortara – racconta il “Farinin” – ho sempre seguito tutti i Consigli Comunali. Ho iniziato a seguirli prima ancora che Giuseppe Abbà fosse consigliere. L’ex sindaco Roberto Robecchi non ha mai sopportato le mie contestazioni, e una volta aveva addirittura chiamato un vigile per allontanarmi. A differenza di Robecchi, invece, l’ex sindaco Giorgio Spadini al termine del suo mandato amministrativo ha voluto darmi un riconoscimento perché in qualità di cittadino, dalla parte del pubblico, non mi ero mai perso un Consiglio Comunale”.

Purtroppo, però, i tempi sono cambiati e un po’ per l’età che avanza, un po’ perché ultimamente i Consigli Comunali si svolgono alla sera e da remoto, Sandro Farina non partecipa più come faceva un tempo. Nonostante ciò, si tiene sempre informato: al mercoledì o al giovedì si reca presso la sede del PRC e si mette a leggere “L’Informatore Lomellino”, legge tantissimi libri sulla Resistenza e sulla storia contemporanea, e partecipa sempre a tutti i banchetti e alle iniziative di partito.

Alessandro Farina, memoria storica di Mortara: ha vissuto gli anni della guerra tra bombardamenti e paura

Testo a cura di Massimiliano Farrell, da “L’Informatore Lomellino” del 16/06/2021

Ne sono rimasti pochi di testimoni che hanno vissuto in prima persona la Seconda Guerra Mondiale e la Resistenza a Mortara.

Alessandro Farina è uno di questi: nel momento in cui fu siglato l’armistizio dell’8 settembre 1943 il “Farinin” aveva 15 anni, e quando la guerra giunse al termine nel 1945 ne aveva 17. Anche a quei tempi, nonostante la giovanissima età, è sempre stato in prima linea e ha fatto tutto ciò che gli era possibile per abbattere la crudeltà del nazifascismo, aiutando la Resistenza e facendo da staffetta partigiana tra San Giorgio e Mortara.

Mentre sfrecciava in bici tra le risaie lomelline, Alessandro Farina è stato testimone oculare dei bombardamenti che colpivano ripetutamente la stazione di Mortara, delle perquisizioni, dei rastrellamenti compiuti dalle brigate nere e del passaggio di treni carichi di prigionieri diretti in Germania.

“Tutte le notti – ricorda il “Farinin” – venivano le brigate nere. Io avevo paura di loro. Un mercoledì, durante il mercato, i fascisti hanno chiuso tutte le strade a San Giorgio. Hanno poi preso diverse persone e le hanno portate via. Quando perquisivano in casa, mia madre faceva finta di cucire. Un giorno fu costretta a terra dalla brigata nera. Ricorderò sempre quel fascista che ci è entrato in casa e sul cinturone aveva scritto ‘Dio ci protegge e ci salvi’. Se avessero guardato di sotto ci avrebbero portati via tutti. I fascisti cercavano mio fratello partigiano nascosto in una cascina, ma anche noi abbiamo sempre offerto aiuto ai partigiani, nel nostro piccolo”.

A Mortara il giovane “Farinin” ebbe modo di vedere il passaggio di un treno carico di prigionieri diretto in Germania. Un fatto che ha colpito molto Sandro Farina, il quale ripercorre il suo ricordo come se fosse avvenuto ieri.

“Arrivai in stazione con la mia bicicletta. – racconta il “Farinin” – I fascisti aspettavano il passaggio di un treno. Se a Milano c’era il binario 21, qui a Mortara c’era il binario 1. Dai finestrini del carro bestiame in arrivo vidi alcuni prigionieri che gridavano ‘Aiuto, aiuto! Acqua, acqua’. Io mi avvicinai per parlare con i prigionieri, e appena fui visto dalla brigata nera i fascisti iniziarono a corrermi dietro. Io sono subito fuggito e sono andato a riprendere la mia bici, che avevo nascosto dove attualmente si trova la Pizzeria Roma. Quel giorno, se fosse stata indetta una gara a premi, con la mia fuga avrei vinto il primo premio di velocità”.

Sempre a Mortara, il “Farinin” fu testimone in molteplici occasioni dei bombardamenti effettuati dagli Alleati, che avevano come obiettivo principale la stazione ferroviaria, ma che purtroppo portarono anche ad alcune vittime tra i civili.

“Ricordo un giorno in cui gli aeroplani hanno scagliato tre bombe. – afferma Sandro Farina – Una di queste ha colpito accidentalmente un portico, vicino all’attuale gioielleria Baiardi, dove si erano rifugiate alcune persone, morte sotto le macerie. Le altre colpirono l’officina ferroviaria, che andò completamente distrutta in quell’occasione. La stazione veniva bombardata regolarmente, ma di solito non c’erano mai vittime civili, tranne in alcune specifiche occasioni. Oltre al portico dove attualmente si trova la gioielleria Baiardi, fu bombardata per errore anche la bottega di un commerciante di cavalli, che si trovava dove ora c’è il Caffè Garibaldi. Questo commerciante morì nel bombardamento insieme ai suoi cavalli”.

In seguito alle esperienze vissute dal “Farinin” durante gli anni della guerra e grazie alle sue condizioni di bracciante, era quasi inevitabile l’avvicinamento al Partito Comunista Italiano, alle cui attività Sandro Farina cominciò a dedicare anima e corpo al termine della Seconda Guerra Mondiale. Un ruolo sempre di primo piano nell’attivismo politico locale, che Alessandro Farina ricopre ancora oggi nel Partito della Rifondazione Comunista.

Alessandro Farina, una vita nel segno di falce e martello: si è iscritto al PCI nel 1946

In città è soprannominato “Farinin”, lo conoscono tutti: è il volto gentile del volantinaggio politico

Di Massimiliano Farrell

Fonte: Informatore Lomellino

Alla veneranda età di 93 anni, Alessandro Farina è senza ombra di dubbio uno dei testimoni più longevi della storia di Mortara dal secondo dopoguerra ad oggi. Sopravvissuto non soltanto alla Seconda Guerra Mondiale, quando era poco più che un ragazzino, ma anche al Covid-19 che lo ha colpito qualche mese fa in una forma molto leggera, nei suoi ricordi rivivono tutti i momenti più importanti che hanno contraddistinto la storia della città. Prima bracciante, poi operaio alla Sacic, si è avvicinato giovanissimo al Partito Comunista Italiano, formazione politica nella quale ha sempre militato e di cui possiede quasi tutte le tessere, dal 1946 al 1991. Dopo la dissoluzione del PCI, la sua attività politica non si è mai fermata. Si è iscritto fin da subito al Partito della Rifondazione Comunista, e anche oggi è molto attivo all’interno del partito. Tra un volantinaggio e l’altro, si occupa anche di tenere in ordine e di curare l’orto della sede mortarese del Prc. Il “Farinin”, come lo chiamano i suoi amici e i compagni di partito, è sempre stato un uomo tuttofare e un instancabile attivista politico.

Nato a Dorno nel 1928, lo stesso anno di nascita del rivoluzionario argentino Ernesto “Che” Guevara, si trasferì in giovane età a San Giorgio di Lomellina. Da ragazzo ha fatto il bracciante agricolo, nel ruolo di abbattitore di piante. Era un arrampicatore nato, e non ha mai sofferto di vertigini, nemmeno quando saliva sugli alberi più alti.

“Rischiavo molto con il mio lavoro. – ricorda Sandro Farina – Mi arrampicavo fino in cima agli alberi e facevo un taglio alla pianta da dietro per farla piegare un po’”.

Grazie alla sua attività da bracciante, si è avvicinato molto presto alla politica. Nel 1946 si tesserò al Partito Comunista Italiano, iscrivendosi al circolo di San Giorgio.

“Avrei dovuto iscrivermi già nel 1945, così avrei potuto collezionare tutte le tessere – osserva il “Farinin”, con una nota di rammarico – ma io ho aspettato. Prima di fare la tessera volevo avere le idee più chiare. Mi sono iscritto quindi nel 1946, un anno dopo, e ho quasi tutte le tessere del partito”.

Tra il 1949 e il 1950, fu sostenuto dal PCI il famoso Appello di Stoccolma contro la bomba atomica, per il quale furono raccolte milioni di firme in tutta Italia. Alessandro Farina si occupò di raccogliere le firme tra i braccianti delle cascine lomelline. Nel 1950 aderì agli scioperi bracciantili, con cui i lavoratori chiedevano maggiori diritti e maggiori tutele.

“Nel 1955 mi sono trasferito a Mortara – continua a raccontare il “Farinin” – e fino al 1960 sono andato avanti a fare l’abbattitore di piante. La mia abilità nell’arrampicarmi si è rivelata molto utile durante le campagne elettorali. Quando ancora si potevano mettere fuori gli striscioni, ci pensavo io a legare quelli che appendevamo più in alto, dato che io non ho mai sofferto di vertigini”.

Nel 1960 Farina iniziò a lavorare come operaio alla Sacic, e fu sempre in prima linea nell’attività sindacale e politica, soprattutto durante le lotte per i diritti dei lavoratori combattute tra il 1968 e il 1970. Nelle occupazioni delle fabbriche lui c’era sempre, teneva i collegamenti tra i vari reparti e avvertiva gli operai per gli scioperi a scacchiera.

“Dopo il 1979 – spiega Sandro Farina – la Sacic fu ridimensionata e molti di noi si ritrovarono senza lavoro. Io trovai una nuova occupazione presso una ditta che si occupava della pulizia dei treni. Dal 1980 al 1988 mi sono sempre recato a Casale per pulire i treni, poi sono andato in pensione”.

Dopo oltre quarant’anni di duro lavoro, prima nei campi come bracciante e poi in fabbrica come operaio, negli anni della sua meritata pensione Alessandro Farina non si è mai allontanato dall’attivismo politico. Sempre presente in prima linea durante tutte le iniziative e i banchetti al mercato organizzati dal Partito della Rifondazione Comunista, molti concittadini lo conoscono ormai come il miglior “volantinatore” della città. Un ruolo che senza ombra di dubbio il “Farinin” andrà avanti a ricoprire a testa alta anche negli anni a venire.