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Tornano i banchetti di Rifondazione Comunista di Vigevano

Nei giorni: 7 e 21 Aprile, in Piazza Ducale e il 13 e 27 Aprile al mercato, dalle ore 10,00 alle ore 12,00

In una fase sotto il profilo internazionale, economico e occupazionale nera con licenziamenti alla Moreschi e alla Fiscatech, è necessario che Rifondazione faccia conoscere la propria posizione.

Per i pericoli imminenti della Terza Guerra Mondiale, Rifondazione Comunista si oppone aderendo alla lista Europea PACE, TERRA E DIGNITA’ ed è impegnata in tutto il Paese, con altre associazioni, a raccogliere 75.000 firme necessarie per la presentazione della lista alle prossime elezioni europee.

Una lista che mette la pace al centro del suo programma, non in modo generico ma che si basi su:

  • L’utilizzo della via diplomatica, la mediazione, il negoziato e il non sostegno alla via militare.
  • Smettere di inviare armi (e di produrle e venderle). Chiedere a gran voce il CESSATE IL FUOCO ed i massacri.
  • La decisa riduzione e progressiva eliminazione delle spese militari.
  • Rafforzare il ruolo delle Istituzioni mediatrici (ONU, OCSE, Parlamento europeo)

Vi aspettiamo numerosi per sostenere le nostre proposte e firmare con un documento valido per la lista Pace, terra e dignità, andando anche all’ufficio elettorale di Vigevano in Piazza Calzolaio d’Italia nei seguenti orari:

Lunedì: 8:30 – 18:00 orario continuato

Dal martedì al venerdì: 8:30 -13:00

Giovedì: 15:30 – 17:30

Non serve la prenotazione.

Circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista di Vigevano.

DIMISSIONI LA RUSSA, SUPERATE 56.000 FIRME

Pubblicato il 4 apr 2023

L’appello per le dimissioni di La Russa che abbiamo lanciato sabato pomeriggio ha già superato le 52.000 adesioni.

Siamo certi che è solo l’inizio. Le gravissime dichiarazioni di Ignazio Benito La Russa sono incompatibili con la carica di Presidente del Senato della Repubblica.

In altri paesi europei le dimissioni sarebbero state considerate un atto dovuto. Invece in Italia Giorgia Meloni e la maggioranza fanno quadrato e gli opinionisti di destra vanno in tv a rilanciare le narrazioni neofasciste su via Rasella tese a scaricare sui partigiani la responsabilità dei crimini contro l’umanità commessi dai nazisti e dai loro complici italiani.

L’adesione all’appello di storici come Sandro Portelli, Alessandro Barbero e Angelo d’Orsi, di una scrittrice testimone della Shoah come Edith Bruck e di tantissime personalità della cultura, dell’informazione, della politica e della società civile testimoniano che in questo Paese ci si può opporre alla riscrittura della storia.

Gli uomini e le donne che parteciparono alla Resistenza romana e all’attacco di Via Rasella contro le truppe naziste occupanti erano e rimangono degli eroi. I fascisti che consegnarono ai tedeschi gli elenchi di ebrei e antifascisti da ammazzare alle Fosse Ardeatine erano dei traditori della patria e dei nemici dei principi che furono alla base della nostra Costituzione.

Non è accettabile che il Presidente del Senato definisca innocue vittime innocenti le truppe di occupazione naziste e offenda la Resistenza senza la quale non avremmo la Costituzione antifascista su cui ha giurato.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, segretaria della Federazione di Roma del Partito della Rifondazione Comunista.

L’elenco dei primi firmatari aggiornato e la petizione da firmare: chng.it/cXbBk6VJ

APPELLO PER LE DIMISSIONI DI IGNAZIO LA RUSSA

2 Aprile 2023

“Di fronte alle parole gravissime del Presidente del Senato non possiamo tacere. Abbiamo raccolto in poche ore le firme su un appello per le dimissioni di La Russa che vi chiediamo di pubblicare. In particolare segnaliamo quelle dei partigiani Gastone Cottino e Aldo Tortorella, dell’ex-presidente della Camera Fausto Bertinotti, del presidente dell’Arci Walter Massa, di storici, intellettuali, artisti, attivisti e ex-parlamentari. Da alcuni minuti la petizione è online e chiediamo di firmarla a tutte le cittadine e i cittadini che si riconoscono nella Costituzione nata dalla Resistenza”.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, segretaria della federazione di Roma di Rifondazione Comunista.

Appello per le dimissioni di Ignazio La Russa
Il presidente del Senato deve dimettersi. Le sue esternazioni sulla Resistenza non sono riconducibili ad opinioni. Non sono nemmeno uno dei purtroppo assai diffusi episodi di revisionismo storico Sono un falso storico, la negazione di atti giudiziari, un’offesa alla Resistenza e un inquinamento delle responsabilità storiche del fascismo e del nazismo. Noi ci riconosciamo nelle affermazioni fatte dal Presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo. Quanto affermato dal Presidente del Senato è incompatibile con la carica che ricopre. Siamo certi che tale evidenza porterebbe in molti Paesi d’Europa alla sua immediata decadenza. E sarebbe grave che ciò non avvenisse in Italia.

Primi firmatariMaurizio Acerbo, Daniela Alfonzi, Cesare Antetomaso, Pier Giorgio Ardeni, Francesco Auletta, Stefano Azzara’, Franco Bartolomei, Michela Becchis, Fausto Bertinotti, Franco Berardi Bifo, Piero Bevilacqua, Daniele Biacchessi, Maria Luisa Boccia, Salvatore Bonadonna, Stefania Brai, Enrico Calamai, Eliana Como, Gastone Cottino, Massimo Dapporto, Luigi de Magistris, Angelo d’Orsi, Donatella Della Porta, Daniela Padoan, Giuseppe De Marzo, Antonio Di Stasi, Paolo Favilli, Paolo Ferrero, Eleonora Forenza, Francesca Frediani, Stefano Galieni, Domenico Gallo, Dino Greco, Giorgio Cremaschi, Giovanni Greco, Fabio Grossi, Leo Gullotta, Sabina Guzzanti, Alessandro Hobel, Raniero La Valle, Maria Lenti, Fabiomassimo Lozzi, Ramon Mantovani, Elena Mazzoni, Lucio Manisco, Laura Marchetti, Walter Massa, Sandro Mezzadra, Maria Grazia Meriggi, Raul Mordenti, Isidoro Mortellaro, Roberto Morea, Tomaso Montanari, Roberto Musacchio, Paola Nugnes, Moni Ovadia, Daniela Padoan, Tiziana Pesce, Ulderico Pesce, Giovanni Russo Spena, Rita Scapinelli, Silvia Scola, Marino Severini, Barbara Spinelli, Simona Suriano, Aldo Tortorella, Vauro Senesi, Gianpasquale Santomassimo, Marco Trasciani, Raffaele Tecce, Vincenzo Vita, Massimo Zucchetti

La petizione on line.

Il presidente del Senato deve dimettersi


Le sue esternazioni sulla Resistenza, in particolare sull’atto di Via Rasella, non sono riconducibili ad opinioni. Non sono nemmeno uno dei purtroppo assai diffusi momenti di revisionismo storico.


Sono un falso storico, la negazione di atti giudiziari, una offesa alla Resistenza e un inquinamento delle responsabilità storiche del fascismo e del nazismo.


Noi ci riconosciamo nelle affermazioni fatte dal Presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo.


Quanto affermato dal Presidente del Senato è incompatibile con la carica che ricopre.

Siamo certi che tale evidenza porterebbe in molti Paesi d’Europa alla sua immediata decadenza.

E sarebbe grave che ciò non avvenisse in Italia.

(clicca e firma l’Appello) 

Segreteria regionale Rifondazione Comunista Lombardia