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RIFONDAZIONE: IL 23 OTTOBRE A MILANO IN PIAZZA PER LA DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA.

Siamo in un momento cruciale della sanità lombarda: sta per passare in Consiglio regionale una rivisitazione della Legge 23 (riforma Maroni), che rappresenta un vero scandalo politico, una vergogna umana e sociale che:

  • non tiene conto del completo fallimento del modello lombardo di fronte al Covid e alle sue diverse fasi (la mortalità lombarda ci colloca in testa agli esempi internazionali negativi di sanità pubblica)
  • raggira le parziali critiche che il Ministero aveva mosso tramite Agenas
  • soprattutto non intacca l’impianto mercatista di competizione fra pubblico e privato con oggettiva facilitazione della sanità privata, che si sviluppa grazie alle volute fragilità del servizio pubblico decurtato di fondi e di personale
  • con l’arrivo degli ingenti fondi del PNRR, si prospetta un assalto della sanità privata anche alla medicina territoriale, come ben si intuisce anche dai mutevoli e imprecisi documenti forniti da Moratti e dalla Giunta.

Dunque come prima, peggio di prima per le cittadine e i cittadini della Lombardia.

Per questo è importantissima la manifestazione che si sta preparando a Milano per la giornata del 23 ottobre in Piazza del Duomo, una grande unità di popolo per il diritto alla salute come prescrive l’art.32 della Costituzione e come ha sancito la Legge 833, quando il Parlamento, incalzato e orientato dalle lotte sociali ci ha garantito un servizio sanitario pubblico, universalistico, finanziato dalla fiscalità generale.

Ora in Lombardia si sta procedendo per una sanità di classe, eccellente per chi può pagare, sempre più inadeguata per i redditi medio bassi e per i senza reddito.

Questa manifestazione è necessaria per mettere al centro del dibattito politico questa nuova offesa dei diritti, informare e soprattutto consolidare relazioni e legami per costruire una opposizione efficace e di lunga durata.

Non ci faremo scippare il diritto alla salute. La salute non è una merce, la sanità non è un’azienda.

Rifondazione comunista non solo aderisce alla manifestazione, ma si adopererà con tutte le sue forze per farne conoscere gli obiettivi e per riempire Piazza Duomo.

Milano, 12 ottobre 2021

Fabrizio BaggiSegretario Regionale Lombardia

Giovanna CapelliResponsabile Sanità Lombardia 

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
-Segreteria regionale Rifondazione Comunista Lombardia

www.rifondazionelombardia.it

Il mondo diverso

Adriano Arlenghi

Noi non vogliamo crescere senza sogni, dice il cartello di una ragazza che sfila tra migliaia di studenti oggi, in un serpentone infinito di colori, dal Castello sino quasi a Casa Milan.

Uno striscione colorato e felice di occhi lungo due chilometri , con tanti ragazzi che corrono e ballano, alzano cartelli e inneggiano slogan ritmati.il futuro è nostro e non lo deleghiamo a nessuno, non staremo a guardare passivamente il bla bla bla della politica.

Dice un ragazzino che avrà forse sedici anni, completamente diverso nei pensieri e nei linguaggi da come eravamo noi, mezzo secolo fa. Meno ideologia, più consapevolezza, la voglia di riportare nel dibattito collettivo parole che sembravano ormai dimenticati quali, sogno, lotta, utopia, futuro. Con la convinzione profonda che il tempo sta per scadere e il cambiamento climatico globale renderà la terra un posto invivibile, se non si agisce subito in modo profondo e critico verso il sistema. Greta piccolissima dal mio punto di osservazione, ribadisce con radicalità gli obiettivi del nuovo millennio, rende trasparente la frattura con la politica.

Il futuro è nostro, urlano ora tutti a gran voce e non ce lo faremo scippare. Questa manifestazione non è una passeggiata, la nostra lotta deve essere senza compromessi. Noi siamo la generazione ribelle e vogliamo costruire dal basso, in opposizione ai grandi della Terra il tempo che verrà. Questo è molto altro nei cartelli e negli slogan, alcuni seri altri spiritosi, un poco sullo stile dei vecchi indiani metropolitani.

Vogliamo studiare cose che non sono in contrasto con l’umanità che ci sta attorno.

Diconk ancora in coro. Nel corteo c’è un po di tutto, critica al capitalismo e raccolta indifferenziata nelle scuole, desiderio di costruire un movimento capace di far inginocchiate i potenti. Sapendo che giustizia climatica e giustizia sociale viaggiano affiancati.

Tre ore lungo le vie di Milano, tra i sorrisi della gente che apre le finestre e li applaude. Riuscirà questo popolo ad introdurre sabbia nel motore dell’economia fossile oppure perderà la sua battaglia come quando milioni persone scesero in piazza in tutti i Paesi del mondo in contemporanea, per chiedere pace?

Vedremo. Per ora non rimane che sottolineare l’entusiasmo che fu anche nostro in un tempo diverso e soprattutto la ferrea convinzione od illusione che un mondo diverso sarà possibile.

Non esiste del resto un Pianeta B.

Su questo nessuno ha dubbi.

Migliaia di lavoratori Alitalia in lotta a Fiumicino, più forti delle manganellate e della dottrina ultraliberista di Draghi

Fonte: https://www.facebook.com/unionesindacaledibase/

La diretta Cinquemila lavoratori Alitalia manifestano da questa mattina all’aeroporto di Fiumicino mentre è in corso lo sciopero del trasporto aereo proclamato da tutte le sigle sindacali.

Alla mobilitazione contro il vergognoso piano industriale ITA, supportato da un governo capace di mettere la mordacchia al Parlamento, partecipano delegazioni di altre vertenze in atto, come GKN, ex Ilva, Atitech e i portuali di Genova e Livorno.Dopo gli interventi davanti all’aerostazione, i lavoratori si sono mossi in corteo verso l’autostrada Roma-Fiumicino, raggiunta nonostante le manganellate delle forze dell’ordine, bloccando il traffico verso l’aereoporto.

I lavoratori Alitalia sono determinati a portare avanti la lotta fino a che Altavilla e il governo non ritireranno e ridiscuteranno lo scandaloso piano industriale presentato in ossequio ai voleri di Bruxelles e alla dottrina ultraliberista di Draghi, non a caso omaggiato con una standing ovation dall’assemblea di Confindustria.

USB non lascerà mai soli i lavoratori Alitalia, chiede con fermezza la tutela dei contratti e dei diritti, a partire dal pagamento integrale degli stipendi, dice no ad Altavilla e al suo piano che altro non è se non un esperimento sociale fatto da un’azienda interamente pubblica per smantellare le residue tutele del lavoro.

La lotta va avanti.

Unione Sindacale di Basehttps://www.usb.it/…/migliaia-di-lavoratori-alitalia-in…

Link video: https://www.usb.it/leggi-notizia/migliaia-di-lavoratori-alitalia-in-lotta-a-fiumicino-piu-forti-delle-manganellate-e-della-dottrina-ultraliberista-di-draghi-1348.html?fbclid=IwAR1cqfrlt6hHwXnU-1MxKzL2dFh0QNfUhSeVjf6plLcY8TEFzzpfpZiFiKI

Voghera: importante risposta con manifestazione, contro l’omicidio compiuto dall’assessore leghista.

Sulla manifestazione di ieri a Voghera: è stata un’importante risposta contro l’omicidio compiuto dall’assessore leghista e il clima di odio sapientemente alimentato da quelle forze politiche espressioni delle classi dominanti per dividere i lavoratori e i poveri al fine di perpetuare i propri profitti.

STOP LICENZIAMENTI, OGGI IN PIAZZA CON I SINDACATI

Stamattina abbiamo partecipato alle manifestazioni di lavoratori e lavoratrici convocate da Cgil, Cisl e Uil a Bari, Firenze e Torino indette contro la fine del blocco dei licenziamenti, per la proroga almeno fino al 31 ottobre, per una riforma degli ammortizzatori sociali e nuove politiche attive del lavoro.

Il governo Draghi ha mostrato, sia nei decreti che nel #PNRR, di essere molto attento agli interessi delle imprese e di non avere nessuna sensibilità sui gravissimi problemi del #lavoro; non fa nulla contro la disoccupazione che in Italia coinvolge 6 milioni di persone, non fa nulla contro i bassi salari, tra i peggiori d’Europa, condivide le leggi che hanno prodotto precarietà, ridotto le tutele e condannato giovani e donne a lavori indegni.

E’ un governo che fa sua l’idea intollerabile che la crescita realizzata con fondi pubblici possa avvenire ai danni dei lavoratori e che le imprese per ristrutturarsi debbano licenziare i propri dipendenti.

La verità è molto semplice: si vogliono licenziare dipendenti a tempo indeterminato per assumere lavoratrici e lavoratori precari.

Si prosegue, in tutta evidenza, sulla strada di un modello economico e sociale centrato sulla prepotenza dell’impresa che non solo ha colpito duramente i lavoratori, ridimensionato gravemente il pubblico, ma ha impoverito la società e l’economia del paese.

Come Rifondazione Comunista pensiamo che non sia più possibile rinviare la ripresa di un grande e unitario ciclo di lotte per: l’occupazione richiedendo con forza la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; salari dignitosi con l’eliminazione per legge dei contratti pirata e l’introduzione di un salario minimo orario di dieci euro netti e di un reddito di base contro povertà e esclusione; pensioni dignitose per tutte e tutti a 60 anni o 40 di contributi; il rilancio del ruolo pubblico a garanzia dei diritti, della cura delle persone e dell’ambiente, con maggiori investimenti sulle strutture e con l’assunzione di un milione di nuovi dipendenti; l’abolizione di tutte le leggi che hanno prodotto la precarietà, distrutto le tutele e quelle che hanno creato la giungla di appalti e subappalti con salari e condizioni di lavoro indegni di un paese civile.

Oggi pomeriggio partecipiamo ai #Pride2021 di Milano e Roma perché come comuniste/i siamo contro tutte le forme di oppressione e discriminazione, per i diritti di tutte/i.

RIFONDAZIONE COMUNISTA