Tag: Carovita

NEL 2023 SAREMO (QUASI) TUTTE/I PIÙ POVERE/I

4 Gennaio 2023

UNIONE POPOLARE

Si parla in media di 2435 euro di rincaro annuo per ciascuna famiglia (senza considerare il caro bollette!)

Il 2023 sarà un anno drammatico per le tasche delle Italiane e degli Italiani. Il costo della vita, infatti, aumenterà in modo spropositato, a partire dalla mobilità.

Solo il carburante graverà circa 366 euro in più l’anno su ciascuna famiglia.

I pedaggi autostradali, già costosissimi, sono aumentati del 2% dal primo gennaio.

Ma anche i costi dei biglietti di autobus e metropolitane subiranno un’impennata. Un esempio? Il biglietto di una corsa a Roma passerà da 1.50 a 2 euro!

Avete capito bene: il peso della crisi economica ricadrà indistintamente sui consumatori, indipendentemente dal reddito pro capite.

Ovviamente l’impatto su chi è ricco sarà minimo o nullo, mentre su chi già oggi fatica a rimanere a galla sarà devastante.

In più, il governo Meloni ha eliminato qualsiasi tipo di salvagente che garantiva un minimo di sicurezza nel mare di precarietà e povertà in cui versa ormai parte del Paese.

ll rischio immediato di questa situazione drammatica è che i cittadini più in difficoltà si trovino soggiogati per disperazione dalla criminalità organizzata, che li adescherà promettendo di aiutarli nel fronteggiare l’impennata del costo della vita.

Di fronte a questa crisi economica, il Governo Meloni ha mostrato tutta la sua inadeguatezza e la sua insensibilità nei confronti dei bisogni e delle esigenze del popolo italiano.

FERMIAMO QUESTA PERICOLOSA DERIVA. STOP AI RINCARI DI LUCE E GAS

2 maggio 2022

L’AUMENTO DEI PREZZI… ALLARME SOCIALE!!!

L’impennata indiscriminata del costo delle materie prime (gas, luce, acciaio, ferro ecc. ecc.) continua ad essere intensa e diffusa.

Un’emergenza SOCIALE senza precedenti: i forti aumenti stanno mettendo a rischio migliaia di imprese che a breve si troveranno costrette a ridurre le produzioni o addirittura a chiudere l’attività, con riflessi negativi sul P.I.L. nazionale e perdita di posti di lavoro.

Questi aumenti “impazziti” mettono in luce la fragilità del sistema Paese fortemente dipendente da Stati terzi, non solo di gas naturale, petrolio e materie prime quali acciaio, ferro, alluminio, rame, nichel, zinco, legno, materie indispensabili per un Paese manifatturiero, ma anche agroalimentare, frumento, mais, oli vegetali, mangimi e fertilizzanti agricoli… Un quadro devastante.

FONTE: CENTRO STUDI ASSOLOMBARDA

Gli aumenti dei prezzi delle materie prime, rispetto a gas + 393%, energia elettrica + 333%, petrolio + 72%, acciaio + 216%, nichel + 153%, ferro + 62%, alluminio + 90,7%, rame + 76%, legno + 132%.

Altre materie prime che a cascata hanno registrato forti rincari.

Frumento + 98%, mais + 112%, olio di semi di girasole e olio di soia + 147%, fertilizzanti agricoli + 388%, il forte incremento ha prodotto dei corposi lievitazioni dei prezzi ai beni di consumo di prima necessità.

Questi rincari speculativi e fraudolenti sono il frutto di un libero mercato SENZA REGOLE.

E’ necessario per frenare questa escalation dei prezzi di beni di prima necessità, che lo Stato intervenga e imponga dei prezzi socialmente sostenibili a salvaguardia di famiglie e imprese.

Riteniamo non più rinviabile una politica energetica improntata sulle diverse tecnologie di fonti  sostenibili.

Diffusione delle fonti rinnovabili (solare, geotermico, eolico, flussi delle maree).

Potenziamento tecnologico delle centrali idroelettriche e riapertura di piccole centrali idriche dismesse.

Recuperare e avviare al riuso di materie prime quali alluminio, rame, acciaio e materiali ferrosi.

Solo un forte ed efficace piano Energetico Pubblico potrà contrastare e da attivare a breve e medio termine, il superamento delle varie Lobby, gli speculatori, i faccendieri senza scrupoli che pur di fare AFFARI … affamano il popolo.

Circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista di Vigevano

AI RINCARI LUCE E GAS

MORTARA: IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA ALL’UNANIMITÀ LA MOZIONE PRESENTATA DA GIUSEPPE ABBÀ CONSIGLIERE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA E DI “MORTARA BENE COMUNE”

11 Febbraio 2022

GIUSEPPE ABBA’

IL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA ha lanciato una campagna contro l’aumento notevole delle bollette di luce e gas, che si sta sviluppando in tutta Italia con banchetti, volantinaggi, conferenze stampa.

In questo quadro, dove siamo presenti nelle assemblee elettive, cerchiamo di presentare mozioni o ordini del giorno su questo problema.

A Mortara, dove ricopro il ruolo di consigliere comunale per il Partito della Rifondazione Comunista (all’opposizione della giunta leghista), ho presentato una mozione in merito che è stata votata all’unanimità.

La mozione contro l’aumento di luce e gas sarà inviata alla Prefettura di Pavia, alla Giunta regionale, al Presidente del Consiglio dei ministri.
MOZIONE CONTRO L’AUMENTO DELLE BOLLETTE DI LUCE E GAS.
Il sottoscritto Giuseppe Abbà, consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista e di “Mortara bene comune”
VISTO l’enorme aumento delle bollette gas e luce (del 45 e del 55 per cento)
CONSIDERATA la grave ricaduta sui bilanci familiari, sulle attività commerciali e produttive con conseguente aumento dei prezzi.
CHIEDE che il Consiglio comunale discuta e voti la seguente
MOZIONE
Il Consiglio comunale di Mortara, facendosi interprete del disagio della popolazione, colpita da consistenti aumenti delle bollette di gas e luce, con ricadute a catena sull’aumento dei prezzi, anche sui beni di prima necessità, chiede al Governo i seguenti provvedimenti:
1) Tassare adeguatamente i profitti delle grandi aziende che distribuiscono e vendono il gas e l’energia elettrica.
2) Eliminare oneri di sistema obsoleti, dare finalmente un taglio alle accise, alle addizionali regionali e all’Iva, tasse pagate in prevalenza dai ceti popolari.

L’attacco ai lavoratori, lavoratrici e pensionati è sempre lo stesso. Cambiano i tempi ma non la musica

10 Febbraio 2022

Il circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista di Vigevano sarà presente con banchetti al mattino nei giorni: sabato 19 febbraio al mercato, domenica 13 marzo e 10 aprile in Piazza Ducale e il 14 maggio di nuovo al mercato.

In questi momenti così gravi sotto il profilo economico, sanitario e di lavoro è necessario che Rifondazione faccia conoscere le sue proposte in merito ai problemi del carovita con aumento delle bollette alle stelle, della sanità e del lavoro.

CAROVITA: crediamo sia possibile e necessario che l’attuale Governo prenda posizione in difesa delle classi lavoratrici e dei pensionati, così già tanto provati dalla pandemia, e dagli aumenti delle bollette aumentate in modo esponenziale; si può, recuperando entrate tagliando le spese militari e tassando le rendite da capitale.

SANITA’: solo Rifondazione Comunista già prima della pandemia proponeva un riordino del sistema sanitario nazionale in senso pubblico e territoriale con cospicui investimenti statali e liberando i brevetti sui vaccini.

LAVORO: vogliamo ribadire la centralità del lavoro e delle persone. Perciò rifiutiamo la logica del profitto finalizzato a se stesso. Non crediamo agli spot pubblicitari che inondano con dati fasulli, mentre la crisi continua a mietere posti di lavoro e confina i lavoratori nel precariato ai margini della società. Non siamo più disposti ad accettare stipendi da fame con la scusa: “se non lo fai trovo qualcun altro”.

BASTA!

Non siamo più disposti a sentire in continuazione notizie di morti ed infortuni sul lavoro di operai e studenti con l’alternanza scuola lavoro, per mancanza di protocolli di sicurezza.

BASTA!

Noi chiediamo maggiori salari e pensioni perché maggiori sono le spese e meno orario per distribuire meglio il lavoro e far lavorare il maggior numero di persone possibili in condizioni dignitose come reclama l’articolo 36 della nostra Costituzione che recita: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge”.

Auspichiamo una risposta firmando le petizioni proposte da Rifondazione Comunista per la lotta al carovita e le pensioni.

NO ALLE BOLLETTE INSOSTENIBILI. SI ALLA SANITA’ PUBBLICA. PIU’ SALARIO E MENO ORARIO.

Circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista di Vigevano

ANCHE A VIGEVANO, COME NEL RESTO DEL PAESE , NELL’AMBITO DELLA CAMPAGNA NAZIONALE, SAREMO CON UN BANCHETTO SABATO 11 DICEMBRE DALLE ORE 9.00 ALLE 12.00 AL MERCATO

5 dicembre 2021

Il 2 dicembre prende il via la campagna nazionale  del Partito della Rifondazione  Comunista contro la manovra di bilancio del governo Draghi e due misure emblema del carattere antipopolare delle sue politiche: l’aumento delle bollette e il ripristino della legge Fornero sulle pensioni con l’abolizione immediata di quota cento.


Con l’aumento delle bollette si colpiscono duramente i redditi di lavoratrici e lavoratori e  ceti popolari già impoveriti da decenni  di riduzione generalizzata di salari e stipendi per tutti, lavori precari, part-time obbligati, mancati rinnovi contrattuali, disoccupazione e contratti pirata.


Sulle pensioni il governo Draghi  continua  sulla linea seguita da decenni dai governi che l’hanno preceduto: pur di non colpire le rendite e le grandi ricchezze, si bastonano i pensionati con allungamento continuo  della vita lavorativa, pensioni bassissime, tasse anche dieci volte superiori ad altri paesi europei e, per moltissimi, adeguamento solo parziale  all’inflazione.


11 DICEMBRE AL MERCATO DI VIGEVANO DALLE ORE 9.00 ALLE ORE 12


Per dire che di fronte alle politiche neoliberiste di questo governo c’è una sola alternativa: lo sciopero generale e generalizzato.


Nei nostri presidi, gazebo, banchetti raccoglieremo le firme delle cittadine e dei cittadini, da inviare al governo attraverso le prefetture, sulle nostre proposte:

  • contro gli aumenti delle bollette si taglino i profitti delle grandi aziende che distribuiscono e vendono il gas e l’energia elettrica come è stato fatto in Spagna;
  • si eliminino oneri di sistema obsoleti, si dia finalmente un taglio alle accise, alle addizionali regionali e all’Iva, tasse pagate in prevalenza dai ceti popolari;
  • per le pensioni proponiamo di eliminare l’imbroglio di quota 102;
  • per gli uomini la pensione a 60 anni o con 40 di contributi;
  • per le donne la pensione a 55 anni o 35 di contributi;
  • che si metta fine alle pensioni sotto i mille euro e l’adeguamento integrale delle pensioni all’inflazione.

Circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista Vigevano