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Aria inquinata e irrespirabile in Lomellina

7 Marzo 2024

Il giorno 1 marzo 2024, l’aria a Parona era irrespirabile a causa di un cattivissimo odore che ha lasciato persino uno strano gusto in bocca.

Purtroppo sappiamo con certezza quanto sia preoccupante lo stato attuale dell’aria in Lomellina. L’OMS raccomanda che la concentrazione media di PM10 non dovrebbe superare i 15 microgrammi al metro cubo, e a Parona le centraline ARPA rilevano i valori 46.9 a gennaio e 48.7 a febbraio. Stesso discorso per la concentrazione di PM2.5, il cui valore limite è 5 microgrammi al metro cubo. Le centraline ARPA a Parona ci dicono 35.6 a gennaio e 39.3 a febbraio.
La situazione è preoccupante anche a Vigevano: nel mese di gennaio il valore medio di PM10 registrato era 43.1 e a febbraio 48.6

Questi dati sconfortanti rilevati dimostrano disattenzione alla salute pubblica e un poco rispetto per l’ambiente.
Questi eventi non sono casuali in Lomellina, basta pensare a industrie altamente impattanti sul territorio e sull’ambiente.

Abbiamo l’impressione che anche le amministrazioni locali siano completamente subalterne alla logica del profitto, ignorando completamente il benessere dei cittadini, che deriva anche dalla qualità dell’ambiente in cui essi vivono.

Iara Savoia
Rifondazione Comunista – Unione Popolare Vigevano

Cinque anni dopo l’incendio al deposito Eredi Bertè… ancora non è cominciata la bonifica

31 Agosto 2022

Cittadini Mortaresi e Lomellini, con questo volantino vogliamo ricordare a tutti che 5 anni fa, il 6 settembre del 2017, ci fu l’incendio al deposito di rifiuti della ditta Bertè, incendio che durò giorni e giorni che ci spaventò ed inquinò il nostro territorio.

NOI NON VOGLIAMO CHE QUESTO FATTO SIA DIMENTICATO!

Da allora non si è fatto assolutamente nulla, e la bonifica dell’area non è nemmeno cominciata.
Si palleggiano responsabilità tra i vari livelli istituzionali (regione, provincia e comune) ma il risultato è che nessuno ha fatto nulla.
Nei mesi scorsi è iniziato il processo nei confronti del titolare dell’azienda Vincenzo Bertè, accusato di incendio doloso, ma naturalmente ci vorranno anni prima che la magistratura accerti le responsabilità penali.
In questo caso specifico, non si sente da parte del centrodestra cittadino nessuna invettiva contro la lentezza della giustizia italiana. Se ad essere sotto accusa fosse stato un immigrato o una persona in difficoltà qualsiasi state tranquilli che avremmo assistito ad una campagna forsennata contro la malagiustizia. Come al solito si vuole una magistratura efficiente contro i deboli e inefficiente contro i potenti.

Anche chi doveva controllare che le norme di sicurezza fossero rispettate non è stato minimamente coinvolto. La giunta leghista di Mortara, ai tempi, non ha vigilato sulla crescita esponenziale dei rifiuti stoccati al di là di ogni norma. Per di più la giunta comunale ha pagato 80 mila euro all’anno alla Eredi Bertè senza avere nulla da eccepire. Non solo: anche dopo l’incendio la giunta di Mortara ha affidato appalti ad una società del socio di Bertè, Andrea Biani.

Chiediamo che la nuova giunta cittadina e la Regione si facciano carico di questo problema. Rivendichiamo, inoltre, che la filiera dei rifiuti deve essere ricondotta interamente sotto la gestione pubblica, per impedire a soggetti privati, il cui scopo è unicamente il profitto, di accumulare ingenti quantità di denaro incuranti dei danni ambientali e della salute dei cittadini. L’affidamento ai privati della gestione dei rifiuti favorisce, allo stesso tempo, le infiltrazioni mafiose in questo settore.

PER NON DIMENTICARE
Venerdì 2 settembre dalle 9.00 alle 12.00 ci sarà un gazebo informativo al mercato di Mortara in piazza Silvabella.

Martedì 6 settembre dalle 17 alle 18 e 30, in occasione del quinto anniversario dell’incendio, in via Fermi, davanti all’azienda Eredi Bertè presidio per sollecitare un piano di bonifica concreto e in tempi certi e per chiedere che chi ha sbagliato paghi.

Partito della Rifondazione Comunista – Giovani Comunisti/e – Unione Popolare

Le ditte di trattamento fanghi vogliono inquinare di più

26 Agosto 2022

GIUSEPPE ABBA’

Apprendiamo da un servizio andato in onda ieri su Milano Pavia TV che la Agrorisorse, ex Ecotrass, ditta di trattamento di fanghi e gessi a Mortara, ha chiesto a Provincia e Regione di rivedere le proprie autorizzazioni.

Attualmente lo stabilimento può lavorare 60.000 tonnellate all’anno suddivise in: 28.000 tonnellate di fanghi e 32.000 di gessi.

La richiesta dell’azienda è di non avere più questa divisione e di distribuire le 60.000 tonnellate secondo le logiche produttive di mercato più convenienti di anno in anno. Si tratta di una modifica sostanziale. I gessi, purtroppo, sono sempre più richiesti perché c’è un vuoto legislativo che li rende meno regolamentati dei fanghi. Con l’autorizzazione attuale, se il mercato chiede una gran quantità di gessi l’azienda deve comunque fermarsi a 32.000 tonnellate.

Con l’eventuale nuova autorizzazione potrebbe arrivare fino a 60.000 tonnellate.

Riteniamo molto grave l’operato della Agrorisorse e confidiamo che Provincia e Regione neghino la nuova autorizzazione con le modifiche proposte dalla ditta.

Tra le altre cose, in un articolo di Sandro Barberis pubblicato sulla Provincia Pavese lo scorso 11 agosto, si leggeva che le ditte di trattamento fanghi del nostro territorio hanno vinto al Tar contro le regole più restrittive sugli spandimenti adottate dagli enti locali. I legali, inoltre, affermano che “ora saranno possibili ricorsi anche contro i Comuni che hanno posto distanze e/o limiti”. 😢

Il Tar, dunque, ha dato ragione a queste aziende che pensano esclusivamente al loro profitto e inquinano il territorio producendo i fanghi per l’agricoltura trattando le acque reflue (come appunto la Agrorisorse).

🖊 Queste notizie, e lo strapotere e l’impunità di cui godono le ditte di trattamento fanghi, di cui i cittadini mortaresi hanno fin da subito e in ripetute occasioni contrastato l’insediamento, fanno accapponare la pelle alle associazioni ambientaliste e a chi, come noi del Partito della Rifondazione Comunista, si è sempre battuto a Mortara e sul territorio, nelle piazze e nelle istituzioni, per introdurre limitazioni sempre più stringenti allo spandimento dei fanghi in agricoltura.

È ormai tempo che ci sia, a livello nazionale e locale, un indirizzo diverso all’agricoltura, in modo da incentivare coltivazioni meno impattanti sull’ambiente e meno dipendenti da fanghi, fitofarmaci e diserbanti.

Non dimentichiamoci che la Provincia di Pavia (segnatamente le zone di pianura e quindi la nostra) assorbe un quarto della produzione nazionale di fanghi. È decisamente tempo di ridurre drasticamente questo dato.

👉🏻 Noi, come rappresentanti del Partito della Rifondazione Comunista, e in primis come cittadini mortaresi, non staremo zitti e non chineremo la testa di fronte a delle decisioni fortemente ingiuste e contrarie all’ambiente e alle esigenze del territorio.

Siamo pronti a scendere in piazza e siamo pronti a rivendicare i nostri diritti con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione.

Il video di tele Pavia: