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REGGIO EMILIA, 7 luglio 1960

Testo a cura di Giuseppe Abbà

61 anni fa, il 7 luglio, la polizia sparava contro una manifestazione antifascista uccidendo 5 manifestanti: Lauro Ferioli, Emilio Reverberi, Ovidio Franchi, Afro Tondelli, Marino Serri, tutti iscritti al Partito Comunista o alla Federazione Giovanile. Ovidio Franchi era il più giovane, appena 19 anni.

La manifestazione antifascista era stata indetta per protestare contro il governo Tambroni. Il governo Tambroni era nato, dopo una lunga crisi di governo, nella primavera 1960 ed era un monocolore democristiano con l’appoggio esterno del partito neofascista (il MSI-Movimento Sociale Italiano, diretto erede della Repubblica Sociale fascista).

Il governo Tambroni permise che si celebrasse a Genova il congresso del MSI, per di più presieduto dal prefetto di Genova dell’epoca repubblichina e dell’occupazione nazista. Era, ovviamente, un gravissimo affronto per Genova, città Medaglia d’oro della Resistenza. Ci fu una vera e propria sollevazione popolare guidata dalle forze antifasciste con alla testa Sandro Pertini. In prima fila i portuali e gli operai delle fabbriche di Genova, i partigiani (erano passati solo 15 anni dalla fine della guerra), nonché i giovani (le famose “magliette a strisce”). Ci furono violenti scontri con la polizia dove ebbero sostanzialmente la meglio i manifestanti, tanto è vero che il congresso del MSI fu annullato.

Nei giorni successivi ci furono altre manifestazioni contro il governo Tambroni. Il 5 luglio a Licata, in Sicilia, ci fu la prima vittima per mano della polizia (Vincenzo Napoli). Il 6 luglio a Roma, a Porta San Paolo, un corteo, nel quale c’erano una cinquantina di parlamentari del PCI, PSI, PRI fu violentemente caricato dalla polizia a cavallo. Il 7 luglio i 5 morti di Reggio Emilia. L’8 luglio la CGIL proclama lo sciopero generale e a Palermo la polizia uccide tre manifestanti: Andrea Gangitano, di soli 14 anni, Francesco Vella, operaio edile, dirigente di una sezione comunista, una donna, Rosa La Barbera di 53 anni. Nello stesso giorno, a Catania, la polizia uccide un giovane comunista, Salvatore Novembre. Altre grandi manifestazioni di susseguirono, sino a che, il 19 luglio, Tambroni si dimise. Fu una grande vittoria dell’antifascismo. Memorabile fu la canzone che Fausto Amodei dedicò a quegli avvenimenti: I morti di Reggio Emilia.

PLAN CONDOR: finalmente un po’ di giustizia dall’Italia

Dopo un lungo iter processuale, la magistratura italiana ha finalmente ratificato la condanna all’ergastolo per tre ex-militari cileni coinvolti nel “Plan Condor” per l’omicidio e la scomparsa dei corpi dei cittadini italiani Omar Venturelli (nella foto) e Juan José Montiglio.

Come si ricorderà, il “Plan Condor” fu il coordinamento delle dittature civico-militari sudamericane degli anni ’70 e ’80, con la direzione degli Stati Uniti, attraverso il quale si realizzarono azioni repressive contro gli oppositori dei regimi militari imposti nel continente, con un saldo tragico di torture, omicidi e desaparecidos, in Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, Paraguay, Uruguay ed in minor misura Colombia Ecuador, Perù e Venezuela.

Il colonnello Rafael Ahumada Valderrama, il maresciallo Orlando Moreno Vásquez e il brigadiere Manuel Vásquez Chauan erano stati condannati dalla Corte d’appello di Roma nel luglio 2019, per l’omicidio e la scomparsa dei due cittadini italiani durante la dittatura civico-militare di Augusto Pinochet. La sentenza è stata confermata dopo che il loro avvocato non ha presentato ricorso.

Secondo notizie di stampa, la procura di Roma avrebbe già inviato i mandati d’arresto corrispondenti al governo cileno di Sebastian Piñera.

Il prossimo 8 luglio, la Corte di Cassazione italiana si pronuncerà sulle altre condanne all’ergastolo emesse nel luglio 2019 dalla Corte d’appello di Roma, in secondo grado, contro un totale di 24 militari e civili di Bolivia, Cile, Uruguay e Perù.

Oltre ai tre condannati in via definitiva, la Cassazione deve pronunciarsi sugli altri 19 imputati, visto che due sono già deceduti: l’ex ministro dell’Interno boliviano, Luis Arce Gómez, e l’uruguaiano José Horacio “Nino” Gavazzo Pereira.

Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea esprime la propria soddisfazione per la importantissima sentenza che rappresenta un atto di giustizia sui crimini imprescrivibili.

Il PRC-SE abbraccia tutti i familiari delle vittime, e in particolare la famiglia di Omar Venturelli e di Juan José Montiglio.

Nel riaffermare la nostra solidarietà, insieme a loro esigiamo VERITÀ, GIUSTIZIA, RIPARAZIONE, MEMORIA E GARANZIA DI NON RIPETIZIONE dei crimini.

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

XI JINPING HA RAGIONE SUL BULLISMO USA, NO ALLA NUOVA GUERRA FREDDA

Il discorso tenuto dal presidente Xi Jinping, celebrando il centenario della fondazione del Partito Comunista Cinese, merita attenzione e rispetto.

Invece di lasciarsi avvelenare dalla propaganda della nuova guerra fredda che gli USA stanno imponendo, l’Italia e l’Europa dovrebbero sviluppare la cooperazione e il dialogo con la Cina. I fatti esposti da Xi Jinping sono difficilmente contestabili. Quando rifiuta il “bullismo” non si riferisce solo al passato ma anche ai comportamenti degli USA e non gli si può dar torto.

I meriti storici del Partito Comunista Cinese nel riunificare un immenso paese e liberarlo dalla sottomissione coloniale sono innegabili. I comunisti cinesi sono stati protagonisti di un’originale esperienza rivoluzionaria – la più grande della storia – che ha trasformato un paese che era stato umiliato dall’imperialismo occidentale e dal militarismo giapponese. Nessuno potrà cancellare l’eroismo dei comunisti massacrati a Shangai nel 1927 o l’epopea della Lunga Marcia. La rivoluzione cinese ha spazzato via i signori della guerra, l’oscurantismo e ogni forma di oppressione semifeudale. Bisognerebbe ricordare “il secolo di umiliazioni” che le potenze coloniali inflissero ai cinesi e che solo la guerra di liberazione dall’invasore giapponese costò 27 milioni di morti.

Quando nel 1949 fu proclamata la Repubblica Popolare l’aspettativa di vita media era di 35 anni, regnavano l’analfabetismo, le malattie e la miseria. Oggi la Cina è un paese prospero che è stato modernizzato e portato fuori dalla povertà. Notoriamente la nostra visione democratica e libertaria del socialismo è profondamente diversa da quella dei comunisti cinesi, come lo sono le differenti storie dei due paesi, e riteniamo che sia nostro dovere criticare gli aspetti autoritari di quel sistema ereditati dal modello sovietico e dalla stessa storia cinese. Ma è profondamente sbagliato trasformare in un mostro totalitario un paese dove ci sono un ampio dibattito pubblico e lotte sociali. La nuova guerra fredda scatenata dagli USA non ha nulla a che fare con la democrazia e i diritti umani che, tra l’altro, non sono priorità del mondo cosiddetto libero a giudicare dal numero di detenuti negli Stati Uniti e dai regimi sanguinari sostenuti dall’occidente in tutto il mondo.

Dopo la repressione delle proteste di Piazza Tien An Men le multinazionali occidentali – con la benedizione della Casa Bianca – non si sono certo poste qualche problema nel delocalizzare in Cina. La realtà è che gli USA non accettano la sovranità e l’indipendenza di un grande paese come la Cina. Il PCC è considerato dagli Stati Uniti una minaccia alla loro pretesa di dominio unipolare del mondo. L’interesse dei popoli è invece quello allo sviluppo del multilateralismo, della cooperazione e della pace.

Parteciperemo nei prossimi giorni a un incontro internazionale con il presidente Xi Jinping per esprimere il nostro dissenso rispetto alla nuova guerra fredda e per riaffermare che a nostro avviso l’Italia e l’Europa devono svolgere un ruolo positivo e autonomo di pace.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

PRESIDIO PER SANITA’ PUBBLICA E “VACCINO BENE COMUNE”

PRESIDIO PER SANITA’ PUBBLICA E “VACCINO BENE COMUNE” 
VIGEVANO – PIAZZA  DUCALE 43 (androne CARIPARMA)
DOMENICA 18 APRILE 2021 – ORE 9:30 – 12:30
COMPAGNE E COMPAGNI, VI ASPETTIAMO!
Circolo Hugo Chavez Frias

Partito della Rifondazione Comunista

LE RADICI E LE ALI

TESSERAMENTO PRC 2021

Care compagne e cari compagni, abbiamo iniziato il tesseramento 2021.

Questo è un anno molto importante: sono 100 anni dalla nascita del PCd’I, 30 anni da quella del Partito della Rifondazione Comunista e 20 anni dai fatti di Genova 2001. Sono anniversari che rappresentano un’occasione per ricordare e -soprattutto- per sviluppare iniziative di studio approfondimento e sviluppo della nostra proposta politica, considerando che il 2021 sarà anche l’anno del nostro prossimo congresso.

La tessera dedicata ad Antonio Gramsci è emblematica di queste importanti ricorrenze e circostanze.

Rispetto al contesto politico-sociale, vi proponiamo alcuni stralci dell’appello approvato all’unanimità dalla Direzione Nazionale del PRC-SE del 17/03/21. 

<<… La sindemia del Covid, che ha la sua origine nella devastazione ambientale e che è stata pesantemente amplificata dalla gestione privatistica di sanità e industria farmaceutica, sottolinea la necessità di modificare urgentemente e radicalmente lo stato di cose presente. Occorre cambiare direzione, non tornare a prima!

Il governo Draghi esprime la convergenza di centrodestra, centrosinistra e movimento 5 stelle attorno alle politiche neoliberiste. Non si tratta di una novità assoluta: le diversità tra i poli politici oggi esistenti hanno il loro baricentro all’interno del “pensiero unico”. Il bipolarismo è servito principalmente a espungere la rappresentanza delle classi popolari e dei loro interessi dal sistema politico, a sostituire l’alternanza all’alternativa.

In questo contesto è maturato un distacco tra popolo e istituzioni rappresentative che mette a rischio lo stesso quadro democratico. Crisi sociale e democratica si intrecciano pericolosamente.

Il principale elemento di controtendenza, in questa situazione altrimenti desolante, è costituito da un esteso tessuto di pratiche sociali, culturali e politiche – in cui siamo quotidianamente impegnate/i anche noi di Rifondazione Comunista – che alimenta dall’esterno del Parlamento il conflitto di classe e ambientale, la dialettica sociale e democratica, il mutualismo e la solidarietà, le pratiche femministe e le campagne per la pace e per i diritti, contro ogni discriminazione e razzismo.

Vi sono reti, intelligenze e soggettività – associazioni, comitati, settori sindacali conflittuali, movimenti, partiti, liste ed esperienze civiche legate al territorio – che operano positivamente senza però avere quel profilo politico comune che è necessario al fine di costituire uno stabile punto di riferimento per le classi popolari e per larga parte del Paese. … 

Si tratta di aprire una nuova fase … che porti alla costruzione, tanto difficile quanto necessaria, di una soggettività che da sinistra, insieme a forze ambientaliste e civiche, si batta per l’alternativa alla barbarie neoliberista e ai poli politici oggi esistenti… il tempo è ora!>> 

Anche localmente sentiamo forte l’esigenza e la necessità di costruire un’opposizione sociale di sinistra all’arroganza del governo leghista e delle destre a partire dall’emergenza epidemiologica e dalle questioni sociali, ambientali e democratiche, insieme alle forze ambientaliste, giovanili e civiche.

In quest’ultimo anno siamo stati gli unici a mobilitarci nelle piazze e sui social per denunciare le malefatte della giunta lombarda e dei governi nazionali, per difendere la sanità pubblica e il diritto alla salute, a partire dal diritto al “vaccino bene comune”, libero dalla proprietà intellettuale delle multinazionali del farmaco.

Il 2020 è stato soprattutto importante localmente per due motivi:

  • perché ha visto l’adesione e la costituzione di un nutrito gruppo di Giovani Comuniste/i nella nostra provincia, in particolare a Vigevano e Mortara. I nostri giovani compagne/i hanno portato letteralmente una nuova vitalità nel Circolo per il loro protagonismo, il loro attivismo, la loro passione e simpatia (vi trasmetteremo le loro prossime iniziative, per ora vi alleghiamo la loro tessera);
  • perché abbiamo ottenuto un buon successo elettorale nonostante la scarsità di mezzi, le difficoltà epidemiologiche, il ricatto del voto utile (cosa ne è rimasto del pericolo delle destre ora che il pd e i cespugli sinistrorsi governano palesemente con razzisti, omofobi, fascisti al servizio delle neoliberismo?). Nonostante tutto abbiamo ottenuto visibilità, ascolto e aumento di voti anche se la qualità non si è tradotta in quantità, cioè in rappresentanza consiliare. Il merito va anche all’impegno del nostro compagno Roberto Guarchi che ci ha rappresentato egregiamente, sempre e in tutti gli ambiti, per competenza, credibilità, coerenza e tensione ideale. Per questi motivi lo ringraziamo in modo fraterno e sentito. 

Care/i compagne/i iscritte/i e simpatizzanti, vi chiediamo di rinnovare l’iscrizione o di iscrivervi perché c’è bisogno della partecipazione, delle idee e del protagonismo di tutte/i, secondo le disponibilità di tempo di ognuno.

Per essere espliciti, non vi chiediamo di trasformarvi tutte/i in attiviste/i, anche la semplice adesione rappresenta un importante sostegno al  progetto politico che condividiamo.

Pensiamo che la condivisione di un progetto politico sia altrettanto importante perché serve a “mantenere la barra”, a superare quel senso di smarrimento, di inquietudine, di isolamento che, in questo contesto di barbarie, spesso proviamo; quindi serve anche ad uscire dalla solitudine e a sentirci parte di una comunità solidale: divisi siam canaglia, uniti siamo tutto!

Ultimo ma non secondario, l’iscrizione rappresenta una fonte indispensabile di autofinanziamento per la nostra agibilità politica.

Grazie, compagne/i! Speriamo di rivederci presto in presenza, nel rispetto delle procedure Covid, per le prossime iniziative pubbliche, politiche e conviviali.

Saluti fraterni.

I compagni della Segreteria del Circolo Hugo Chavez Frias di Rifondazione Comunista – Vigevano  

Essere giovani comunisti/e

Iscriversi alla giovanile comunista significa lottare a favore della giustizia sociale e dell’eguaglianza. Significa schierarsi dalla parte degli ultimi, della difesa dei diritti, del lavoro e dell’ambiente. Essere comunisti significa impegnarsi per la pace e l’autodeterminazione dei popoli. Comunista è chi vuole cambiare la società, per creare un’umanità nuova fatta di progresso, giustizia e solidarietà.

https://www.giovanicomunisti.it/iscriviti/