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Pastasciutta antifascista 2023

Oggi, venerdì 21 luglio, Area Feste Piccolini (via Gravellona 167, Vigevano (PV), si terrà la pastasciutta antifascista per la pace.
Il programma:
– 17:30 animazione col il gruppo teatrale Pane e Mate;
– 18:30 dialogo con l’autore e giornalista Andrea Seresini.

Verrà presentato il libro “Ucraina. La guerra che non c’era”. Seguiranno canzoni per la pace di Mariangela Maritato e pastasciutta, pane e salame e vino a offerta libera da €5. Come da locandina, è prevista l’opzione vegetariana.

Per prenotare: 334 220 9146 o 333 589 0922.

“Quando entrarono spensero il lume”. La violenza squadrista in provincia di Pavia 1921-1922. Prima e seconda parte

24 Ottobre 2022

Prima parte

Seconda parte

Si è svolta sabato 22 ottobre, patrocinata dalla Sezione Anpi di Vigevano, come da anni a questa parte, la già consolidata commemorazione e il ricordo dei tre giovani resistenti Gazzo, Frasconà, Profili e di Giovanni Leoni fucilati in Castello dai nazifascisti.

Per chi ancora crede nei valori della lotta antifascista e nella Costituzione nata dalla Resistenza, questo ricordo delle vite spezzate prematuramente dal piombo fascista, rappresenta un appuntamento irrinunciabile e valoriale.

Si è poi svolta nella sala dell’Affresco (sempre in Castello) l’inaugurazione della mostra dal titolo “Quando entrarono spensero il lume”, sottotitolo “La violenza squadrista in provincia di Pavia 1921-1922” per la quale Marco Savini con la moglie Antonietta, hanno collaborato alla sua realizzazione con una quantità di documenti e nozioni veramente notevoli e ai quali va il nostro sincero ringraziamento.

Forse questo sforzo non andrebbe vanificato nell’esaurimento delle tempistiche della mostra, ma dovrebbe essere una risorsa importante di fruizione didattica nelle scuole, affinché questo tragico periodo della nostra storia passata non venga dimenticato. Ma questo è tutto un altro discorso.


ORARI DELLA MOSTRA

Commemorazione e mostra al Castello Sforzesco di Vigevano dal 22 ottobre al 30 novembre 2022. Aperta tutti i giorni 10:0013:00 / 16:0019:00.

La violenza squadrista in provincia di Pavia 1921 – 1922. Il fascismo nel 1921 – 1922 teorizzò la necessità della violenza in politica. I documenti esposti dimostrano che ciò fu possibile solo compiendo atti criminali, violando i diritti dei cittadini e infliggendo terribili sofferenze non solo a “nemici politici”, ma anche ad anziani, donne e bambini.

Circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista di Vigevano.

“Quando entrarono spensero il lume”. La violenza squadrista in provincia di Pavia 1921 -1922

18 Ottobre 2022

Vi aspettiamo il 22-10 ore 10,00 alla annuale commemorazione dei fucilati in Castello dalle armate nazifasciste, Giovanni Leoni e di Carlo Gazzo, Salvatore Frasconà, Giovanni Profili e all’inaugurazione della mostra “La violenza squadrista in provincia di Pavia”

ANPI VIGEVANO

Paolo Flores d’Arcais prima insulta e diffama e poi chiede a Gianfranco Pagliarulo di partecipare ad un dibattito

19 Aprile 2022

Paolo Flores d’Arcais prima insulta e diffama e poi chiede a Gianfranco Pagliarulo di partecipare ad un dibattito. La civiltà e la serietà però funzionano in un altro modo. Il nostro Presidente in questa lettera ha ringraziato i professori Angelo D’Orsi, Tomaso Montanari e Francesco Pallante per la loro appassionata solidarietà.

Lettera dell’Anpi

ACERBO (PRC-SE): ANTIFASCISMO, ADESIONE CRITICA ALL’APPELLO ANPI

2 dicembre 2021

Rifondazione Comunista sostiene da sempre che le organizzazioni neofasciste vanno messe fuorilegge. Per questo abbiamo aderito all’appello unitario propostoci dall’ANPI che chiede al Presidente del Consiglio Draghi di sciogliere i gruppi neofascisti con un decreto, come previsto dalla Costituzione e dalla legge in materia.
La nostra è un’adesione critica perché non ci associamo alle attestazioni di antifascismo all’attuale Presidente del Consiglio. Comunque l’elemento essenziale è che un largo schieramento chieda a Draghi di fare il suo dovere. Per ora Draghi non ha fatto nulla, tranne una doverosa visita alla sede del più grande sindacato italiano devastato dai fascisti. Ben poca cosa se consideriamo che era responsabilità del governo la mancata protezione della Cgil. Il governo non ha neanche rimosso il questore di Roma!
Riteniamo inoltre che Draghi impersoni al massimo livello le forze che da trenta anni lavorano alla inesorabile distruzione della democrazia costituzionale, dello stato sociale e della stessa sovranità popolare.
Sono proprio uomini come Draghi che hanno dichiarato superato il modello sociale europeo nato dalla vittoria della Resistenza antifascista e che hanno prodotto con le loro politiche neoliberiste e imperialiste il risorgere dei fascismi in Italia e in Europa.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

In allegato il testo dell’appello

Comunicato Anpi e Forum delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza

“A Roma un assalto fascista alla democrazia. Solidarietà alla CGIL”
9 Ottobre 2021

Comunicato della Segreteria nazionale ANPI sui fatti di violenza accaduti a Roma sabato 9 ottobre nell’ambito della manifestazione no green pass

Un inaudito assalto fascista alla democrazia.

Questo sta accadendo a Roma. Nell’esprimere solidarietà alla CGIL, la cui sede nazionale è stata oggetto di aggressione e danni, ci appelliamo con forza al Ministro dell’Interno, al Governo affinché vengano immediatamente sciolte, senza se e senza ma, tutte le organizzazioni che si rifanno al fascismo che è, se ancora non fosse chiaro, un crimine!

La Segreteria Nazionale ANPI

“Piena solidarietà alla CGIL e il 16 ottobre tutti in piazza: Mai più fascismi!”
10 Ottobre 2021

Comunicato del Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza

Il Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza esprime piena e appassionata solidarietà alla CGIL per il vile assalto fascista di ieri alla sede nazionale. Quello che è successo è di una gravità inaudita e richiama esplicitamente gli attacchi squadristici al sindacato negli anni Venti. È giunto il momento di una netta e profonda assunzione di responsabilità da parte di tutte le autorità competenti: vengano immediatamente sciolte le organizzazioni neofasciste a partire da Forza Nuova. Non sono più tollerabili aggressioni e intimidazioni. Il fascismo ha distrutto l’Italia e non può avere cittadinanza nel Paese. Per questo invitiamo tutte le democratiche e i democratici, le antifasciste e gli antifascisti a partecipare alla grande manifestazione nazionale di sabato 16 ottobre indetta da CGIL, CISL, UIL: MAI PIU’ FASCISMI!

ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
AICVAS – Associazione Italiani Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna
ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti
ANEI – Associazione Nazionale Ex Internati
ANFIM – Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri
ANPC – Associazione Nazionale Partigiani Cristiani
ANPPIA – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti
ANRP – Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia
FIAP – Federazione Italiana Associazioni Partigiane
FIVL – Federazione Italiana Volontari della Libertà

Pagliarulo: “Salvini fa il furbo. Durigon cancella Falcone e Borsellino per il fascismo”

Fonte: https://www.anpi.it/articoli/2551/pagliarulo-salvini-fa-il-furbo-durigon-cancella-falcone-e-borsellino-per-il-fascismo

12 Agosto 2021

Dichiarazione del Presidente nazionale ANPI a seguito di quelle di Matteo Salvini nel programma “Zona Bianca” su Rete 4

Il Sen. Salvini fa il furbo. Afferma che il sindaco di Latina cambiò il nome del Parco “Arnaldo Mussolini” ma non dice che lo intitolò a Falcone e Borsellino.

Sostiene che Durigon si è limitato a invitare il sindaco a risolvere i problemi di qualità della vita a Latina negando l’evidenza: il sottosegretario al Mef ha chiesto di ri-dedicare il parco ad Arnaldo Mussolini.

Nega la presenza di simpatie fasciste nella Lega dimenticando i suoi selfie con i dirigenti di Casa Pound e la sua amicizia con Gianluca Savoini, da tanti definito un filo-nazista.

Isolato da tutti sul caso Durigon, persino dalla Meloni, si arrampica sugli specchi.

Basta mistificazioni e aberrazioni anti-storiche e anti-costituzionali.

Claudio Durigon è incompatibile col suo ruolo di Governo.

L’ANPI, sostenuta da una fitta indignazione popolare e parlamentare, continua a fare appello affinché venga rimosso.

Gianfranco Pagliarulo

Presidente nazionale ANPI

12 agosto 2021

DONGO (CO): NO AL FASCISMO SUL LARIO, TUTTE E TUTTI AL PRESIDIO ANTIFASCISTA DI DOMENICA 02 MAGGIO DALLE ORE 8:30

Ogni anno i giorni seguenti al 25 Aprile, Festa della Liberazione, si portano dietro le commemorazioni neofasciste dei simboli caduti e dei gerarchi sconfitti, travolti dalla lotta del popolo italiano.

Queste commemorazioni nulla hanno a che vedere con il suffragio dei morti, sono invece il tentativo di riproporre i modelli del passato regime, facendo ricorso agli slogan più truci e ai comportamenti più vieti. Non è una memoria dei vinti, è un oltraggio ai valori della Repubblica Italiana, fondata sulla Costituzione nata dalla Resistenza.

Tale oltraggio è tanto più forte nei luoghi del Comasco che videro le ultime battute del fascismo repubblicano, in fuga dalle città insorte. Dongo e Mezzegra non meritano di vedere ogni anno tali lugubri messinscene, per altro esplicitamente vietate dalla Costituzione e da numerose leggi dello Stato.

Per questo le forze antifasciste e democratiche tornano a chiedere alle Istituzioni locali una forte presa di posizione per impedire il ripetersi di simili atti illegali, e contemporaneamente chiamano all’impegno, alla mobilitazione e alla pubblica manifestazioni tutte e tutti, per rivendicare il ruolo storico di Dongo e Mezzegra, nomi che devono essere iscritti nella memoria della nazione.

Intorno all’ANPI, Associazione che perpetua l’impegno e la memoria della lotta partigiana, le realtà antifasciste e democratiche di Como e del territorio (associazioni, partiti, sindacati) hanno chiesto un incontro urgente al Prefetto di Como, incontro che si svolgerà nella mattinata di venerdì 30 aprile, nella convinzione che le Istituzioni non possano derogare dalla salvaguardia della legalità repubblicana (che si difende anche impedendo l’apologia di fascismo) e propongono una presenza democratica a Dongo in piazza Paracchini, nella mattinata del 2 maggio a partire dalle 8.30 (con osservanza delle norme e cautele sanitarie anti-covid), per rendere evidente che il territorio rifiuta la riproposizione del passato fascista.

Anpi Dongo, Anpi Comitato provinciale Como, Anpi nazionale

Anpi Sassuolo, Anpi Trofarello

ACLI provinciali di Como

ACLI regionali della Lombardia

ARCI provinciale Como

ARCI Lombardia, Massimo Cortesi presidente e coordinatore del gruppo Arci nazionale antifascismo

Auser territoriale Como

Auser Presidenza regionale (Lella Brambilla, Fulvia Colombini, Angelo Vertemati)

CGIL Como (Cgil Como Camera del Lavoro Territoriale)

CGIL Lombardia, Alessandro Pagano segretario generale (CGIL Lombardia)

CGIL nazionale, Maurizio Landini segretario generale (CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro)

CISL dei Laghi

CISL Lombardia, Ugo Duci segretario generale

CISL nazionale, Luigi Sbarra segretario generale

Civitas – Progetto città

Como senza frontiere

Fondazione Avvenire

Fondazione Villa Emma, Stefano Vaccari presidente

Giovani Comunisti/e Como

Giovani Comunisti/e Lombardia

Istituto di Storia contemporanea “Pier Amato Perretta” Como

Italia – Cuba, Associazione di Como (Italia Cuba Como)

Italia – Cuba, Associazione regionale

Italia – Cuba, Associazione nazionale

Medicina Democratica onlus

Movimento 5 Stelle di Como

Movimento 5 Stelle, on. Giovanni Currò

Osservatorio democratico sulle nuove destre, Saverio Ferrari

Partito Democratico, Segreteria cittadina Como

Partito Democratico, Federazione provinciale

Partito Democratico, on. Chiara Braga

Partito della Rifondazione Comunista – Federazione provinciale di Como (Prc/SE- Federazione Provinciale Como)

Partito della Rifondazione Comunista – Lombardia (Prc Lombardia)

Partito della Rifondazione Comunista – Nazionale

Partito della Sinistra Europea, Paolo Ferrero vicepresidente

Rete Italiana Antifascista, Luca Venneri presidente nazionale

Rete Italiana Antifascista, Gruppo Como e provincia

6000 Sardine Como e provincia

Sinistra Italiana Como

Sinistra Italiana Lombardia

Sinistra Italiana, Tino Magni responsabile nazionale Organizzazione

UIL del Lario Como e Lecco

UIL Milano e Lombardia, Danilo Margaritella segretario generale

UIL nazionale, Pier Paolo Bombardieri segretario generale

Albertini Daniele, Arrigoni Anna, Arrigoni Sonia, Avallone Luciana, Baserga Mario, @Bellotti Stefano “Cisco” (Cisco Bellotti) , Benzoni Rosalba, Bernasconi Cesare, Bertoni Maria, Bertucci Lucia, Bestetti Edoardo, Bianchi Gianmario, Bianchi Silvana, Bobbo Andrea, Boggia Fabio, Bonato Imelda, Bordoli Albertina, Borgatta Alberto, Brenna Marco, Brunati Elide, Buga Piera Maria, Buongiorno Giambattista, Canzani Diego, Capiaghi Valentina, Caruso Lucia, Casagrande Franco, Castelnovo Giambattista, Castiglioni Angela, Cavalli Norma, Chiarini Franco, Civetta Daniela, Cola Silvio, Consonni Erminio, Copes Fulvia, Cordolcini Ferruccio, Corti Daniele, Crippa Carlo, Dalla Francesca Ennio, Dalmasso Dario, Danielli Ilario, D’Apolito Elisabetta, Da Prati Riccardo, Della Bosca Andrea, Dell’Era Ambrogino, Dell’Era Nadia, Della Mano Ines, Denti Franco, Donegana Lorenzo, Eandi Luca, Ferrario Luca, Ferrero Elisabetta, Ferretti Anna, Florio Andrea, Florio Anna, Florio Teresa, Fossati Angelo Eugenio, Frigerio Maria Adele, Fusi Felice, Gabaglio Laura, Galetti Daniele, Galletti Ecclesio, Galletti Filippo, Garlati Angelo, Gatti Eliana, Gecchele Stellina, Gerra Paolo, Geymet Andrea, Giandinoto Giuseppe, Giaquinta Giuseppe, Giovinazzo Gianluca, Gobbi Alessandro Pietro, Gozzi Giuseppe, Greppi Antonella, Lanfranconi Giuseppe, Leoni Gilberto, Levi Daniela, Lietti Mariateresa, Lillia Francesca, Lombardo Maria Teresa, Loni Giancarlo, Luraghi Luisangela, Luraschi Angelo, Luraschi Gianluigi, Maggio Luca, Mainardi Nevio, Malferrari Marco, Maneschi Alessandra, Maniga Paola, Mantero Giuseppe, Marucco Dora, Martinelli Emilio, Marucco Luisa, Massaro Domenico, Mastaglio Paolo Domenico, Mastalli Paola Maria, Meriac, Meroni Vania, Midollino Luciano, Molteni Gianni, Molteni Mauro, Monga Paolo, Monteverdi Antonio, Monti Mariacarla, Morel Remo, Negrini Cristiano, Novello Denis, Oregioni Alfiera, Ortelli Gabriele, Palermo Davide Gaetano, Palo Annamaria, Palo Gianangelo, Patritti Alberto, Pelloni Aldo, Pelusi Fernanda, Penone Mimi, Piazza Antonella, Piccini Teodolinda, Pirotta Maria Grazia, Pisati Luca, Pollini Erica, Poncia Gaetano, Prati Mario, Quadrelli Valentino, Quaglia Robert, Radaelli Carla Maria, Razzi Luciano, Ripamonti Maria, Riva Camilla, Riva Cinzia, Riva Piermaria, Ronchetti Oreste, Ronchetti Paola, Rumi Raffaele, Rumi Roberta, Ruocco Cinzia, Russignaga Dario, Sacco Adelio, Sacco Luca, Selva Maria Grazia, Spelta Maria Luisa, Tabone Aurora, Tassi Eros, Tatti Domenico, Tettamanti Silvia, Tognalli Bruno, Treiber Teresa, Tremari Rosanna, Trione Manuela, Tripodi Davide, Vanoli Adele, Volani Elena, Zambon Paola, Zammarchi Nenina, Zanasi Rossana, Zatta Alessandra, Zoboli Ermanno Antonio, 99 Posse

NB – L’elenco delle adesioni è in continuo aggiornamento.

L’appello dell’ANPI e noi

Pubblicato il 16 gen 2021

di Maurizio Acerbo

Abbiamo aderito all’appello proposto dall’ANPI “Uniamoci per salvare l’Italia” perché condividiamo da sempre l’impegno per la difesa e l’attuazione della Costituzione repubblicana del 1948, il rifiuto di ogni forma di razzismo e discriminazione, la lotta contro i nuovi fascismi, le idee che il testo propone come base indispensabile per affrontare la crisi che viviamo. 

L’ANPI e le altre associazioni che salvaguardano la memoria della Resistenza e della deportazione sono per noi la casa comune di tutte le antifasciste e gli antifascisti. All’ANPI va riconosciuto che ha sempre coniugato la tensione unitaria propria della tradizione antifascista all’autonomia dai governi e dai partiti, come ha dimostrato negli ultimi due referendum costituzionali o nel mese di novembre con la netta presa di posizione contro l’autonomia differenziata.

Oserei dire che tra i soggetti politici che hanno sottoscritto l’appello forse siamo gli unici che possono dire forte di essere stati sempre schierati dalla parte della Costituzione e che hanno un programma che va nella direzione proposta. 

Proprio per la nostra fedeltà a quei principi abbiamo scelto una linea di alternativa ai poli politici esistenti, alla destra come a quelli che compongono l’attuale coalizione di governo.  

La nostra alterità non ci ha mai impedito e non ci impedisce la convergenza unitaria in tutte le mobilitazioni antifasciste e antirazziste, in tutte le iniziative volte a trasmettere la memoria in un paese in cui è costante il tentativo di riabilitare il fascismo. Sono di altri le contraddizioni tra quel che si dice il 25 aprile e quel che si fa e vota durante l’anno.

Le nostre compagne partigiane Lidia Menapace, Tina Costa e Bianca Braccitorsi hanno mostrato come si possa essere sempre in prima fila in ogni mobilitazione unitaria senza mai cedere di un millimetro rispetto alle proprie posizioni.

Il documento proposto dall’ANPI non riguarda il terreno elettorale e i rapporti tra i partiti, terreni che esulano dai compiti dell’associazione. Altrimenti essa stessa diverrebbe fattore di divisione e non luogo in cui si incontrano e convivono tantissime/i cittadine e cittadini che si riconoscono nell’eredità della Resistenza che fu, soprattutto per iniziativa del Partito Comunista Italiano, un grande movimento unitario e plurale.

Nella lunga stagione del bipolarismo si è abusato della strumentalizzazione dell’antifascismo e dell’appello contro la destra. Un richiamo sempre agitato da chi ha voluto quei sistemi elettorali maggioritari che i costituenti avevano rigettato. A questo ricatto qualsiasi democratico dovrebbe rispondere: se la destra è così pericolosa perché avete voluto i premi di maggioranza che le consentirebbero di stravincere? Questa logica tra l’altro ha contribuito a spostare a destra metà del paese invece di isolare le componenti neofasciste come accadeva fino ai primi anni ’90.

L’unità a cui ci ha chiamato l’ANPI confidiamo innanzitutto che si traduca in un sempre più forte impegno comune per la messa al bando delle organizzazioni neofasciste che era stato oggetto di un precedente appello “Mai più fascismi” su cui sono state raccolte poi centinaia di miglia di firme.

Fu la scomparsa compagna Carla Nespolo a proporre appello e tavolo unitario a partiti, sindacati e associazioni per confrontarsi e condividere le iniziative su questi grandi temi. Il nuovo presidente Gianfranco Pagliarulo, a cui rinnoviamo i nostri auguri di buon lavoro, prosegue su quella strada. 

Non nascondiamo che nel partecipare a questi luoghi unitari ci troviamo a volte in un certo imbarazzo perché la questione ineludibile da anni è quella della contraddizione tra i principi fondamentali della Costituzione nata dalla Resistenza e le politiche neoliberiste e sicuritarie portate avanti anche dai partiti che aderiscono all’appello.

Il testo si richiama a principi che dovrebbero essere condivisi da tutte le formazioni politiche che vogliano definirsi democratiche. Purtroppo non lo sono, apertamente da quelle della destra illiberale e xenofoba, nei fatti assai spesso da quelle ora al governo.

Auspichiamo che l’appello costituisca dunque un richiamo alla coerenza per i partiti che lo hanno sottoscritto a partire dall’approvazione di una legge elettorale proporzionale che garantisca il pluralismo e metta in sicurezza le istituzioni democratiche da nuovi tentativi di stravolgimento della Costituzione.

Antonio Gramsci ci ha insegnato che “la verità è rivoluzionaria”. Ed è doveroso ricordare che le modifiche costituzionali e le leggi elettorali che hanno svuotato il ruolo del parlamento, diviso il paese e alterato gli equilibri dei poteri sono tutte state approvate da partiti che hanno sottoscritto con noi l’appello. E la stessa responsabilità può essere individuata nel gravissimo arretramento sul piano dei diritti sociali sanciti nella Costituzione.

Alle radici della crescita di una destra mai così forte tra le classi popolari ci sono le politiche che accrescono le disuguaglianze, la precarizzazione del lavoro, la perdita di tutele e diritti per chi lavora, le privatizzazioni, lo smantellamento del ruolo del pubblico in economia, i tagli a scuola, sanità, servizi, l’abbandono delle politiche per la piena occupazione, le leggi inaccettabili sull’immigrazione e l’ordine pubblico, la crescita della spesa militare, l’assenza di politiche per la casa, il saccheggio dei beni comuni. E anche la mancata difesa della storia di chi ha dato un contributo essenziale alla nascita e allo sviluppo della nostra democrazia.

Quando cantano Bella Ciao in parlamento quelli che vogliono mandare in pensione la gente a 70 anni è davvero singolare che ci si stupisca della presa di Salvini tra lavoratrici e lavoratori. 

Negli ultimi undici anni – tranne il breve anno del governo Conte1  – il PD è sempre stato al governo. Il risultato è una destra fortissima e a egemonia trumpiana. 

Non si difende la democrazia e la stessa convivenza civile con politiche che ne erodono le basi di consenso e di partecipazione aprendo la strada alla peggiore demagogia di destra e all’imbarbarimento della società.

Non si difende la democrazia se si alimentano il revisionismo storico e la delegittimazione dei comunisti che furono la componente principale dell’antifascismo e della Resistenza votando risoluzioni che li equiparano ai nazisti.

E non ci stancheremo mai di ripetere che la democrazia si riduce a un misero simulacro se sulle grandi questioni decide il “pilota automatico” e si considera come proprio imperativo la zelante attuazione delle raccomandazioni arrivate per anni dalla Commissione Europea e dalla Bce e il rispetto di trattati che contraddicono la nostra carta. Tantomeno abbiamo mai smesso di ricordare che l’indignazione morale e la sensibilità per i diritti umani non possono essere intermittenti, brandite nella polemica contro Salvini e Meloni, attenuate e accantonate quando le responsabilità sono da addebitarsi a PD e M5S.

Per ricostruire l’Italia dopo la pandemia bisogna ridare centralità ai principi fondamentali della nostra Costituzione e farla finita con il neoliberismo.

L’unità più larga possibile nel riferimento ai valori dell’antifascismo va sempre salutata positivamente ma non cancella le differenze politiche che da tempo sono molto forti.

Per noi la Costituzione non è un testo da leggere a messa la domenica, ma un programma di lotta per la trasformazione della società.