Tag: #Disarmo

RIFONDAZIONE: 25 APRILE TUTTE E TUTTI IN PIAZZA CON L’ANPI PER LA PACE E IL DISARMO

23 Aprile 2022

La Festa della Liberazione dalla dittatura criminale nazifascista arriva quest’anno nel pieno di una situazione estremamente delicata.

Su un versante la guerra che sta distruggendo la vita di migliaia di persone e sull’altro la propaganda pro-guerra che i Partiti di governo, a partire da PD, compiono quotidianamente fomentando il folle invio di armi in Ucraina ed arrivando addirittura ad alzare la percentuale delle spese militari con l’obiettivo del 2 per cento d’investimenti in armi entro il 2024.

Noi, che siamo contro tutte le guerre, che siamo per la pace e per il disarmo abbiamo espresso molto chiaramente la nostra posizione che vede senza ombra di dubbi una ferma condanna a Putin ed all’invasione dell’Ucraina, ed una altrettanto ferma condanna all’espansionismo imperialista ad est della NATO – elemento destabilizzante che si rende complice delle guerre, alle infiltrazioni naziste all’interno dell’esercito ucraino, al mancato rispetto degli accordi di Minsk ed ovviamente all’invio di armi nei luoghi di conflitto ed all’aumento delle spese militari.

Siamo e saremo al fianco dell’#ANPI e del suo Presidente nazionale #Pagliarulo attaccati quotidianamente, in maniera squallida, dai “partiti con l’elmetto” e dall’informazione mainstream per via delle giuste posizioni su pace e disarmo espresse in queste settimane.

Non crediamo alle false narrazioni propagandistiche dei Partiti della guerra e per tutte queste ragioni saremo con l’ANPI e con il movimento per la pace in tutte le Piazza del 25 Aprile, nei territori e nella grande Piazza nazionale di Milano.

Rifondazione Comunista è contro Putin e contro la NATO.

Fuori la guerra dalla storia!

Noi vogliamo #pace e #disarmo.

Milano, 23/04/2022

Fabrizio Baggi, Segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea #Lombardia

Lettera alla città

19 marzo 2022

ADRIANO ARLENGHI

Mentre noi sosteniamo il disarmo e la nonviolenza per la pace, i governi (e il nostro Parlamento nella quasi totalità) e tutto il complesso militare industriale, non perdono occasione per accrescere le spese militari.

Mentre un mare di associazioni dal basso si spendono per la cura dell’ ambiente, della salute, dell’ istruzione e per il sostegno ai poveri di questa nostra triste umanità, in alto si ragione diversamente.

Fin dalla sua nascita come istituzione politica, l’Unione Europea si è definita come promotrice di pace, democrazia e diritti umani. Negli ultimi anni, tuttavia, ha cambiato rotta e ha iniziato a tracciare un percorso militarista che sta alimentando una nuova corsa agli armamenti e ponendo le basi per la guerra.

Obiettivo passare dai circa 25 miliardi l’anno attuali (68 milioni al giorno) ad almeno 38 miliardi l’anno (104 milioni al giorno). Io non so e non voglio sapere se Putin, Zelensky e gli altri oligarchi hanno pronta l’isola, il bunker, l’astronave per Marte o se sono semplicemente meno empatici, meno svegli, meno liberi o più malati di come ce li raccontiamo.

So che la guerra i popoli non la vincono mai, nemmeno quando la vincono i loro governi. I soldati muoiono o tornano a casa feriti nel corpo e nell’anima, spesso inadatti alla vita che avevano.

Gli ospedali, i ponti, le fabbriche le stazioni, le scuole vengono distrutte, le famiglie terrorizzate e divise, le terre bruciate e chi vive di questo – andando a scuola, coltivando la terra, guidando un treno, lavorando in fabbrica o in un ospedale – si ritrova senza la vita che aveva da vivere, con tutto da rifare.

La pace, invece, si fa una fatica porca a farla e a chiederla, ma è l’unica soluzione praticabile per chi di casa ne ha una e di stipendio pure e ha i figli sotto le armi e rischia ogni giorno in più di guerra di perdere tutto quello che ha.

La guerra è praticabile solo per chi produce e vende armi e non le imbraccia, solo per chi le guerre le sta a guardare in tv come si guardano le partite di calcio, facendo il tifo per una squadra e per l’altra senza capire quali sono realmente le squadre in campo: gli oligarchi contro i poveri cristi, in ogni guerra.

La pace, per i poveri cristi, non è un’utopia: è un’utopia la guerra, la pace e il disarmo sono l’unica via.

E’ necessario, a mio avviso, costruire anche a Mortara un Comitato per la Pace con alcune caratteristiche precise.

Il Comitato per la Pace si ispira ai valori della Costituzione Italiana e in particolare al ripudio della guerra così come sancito dall’articolo 11:“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Si ispira inoltre all’articolo 118 della Costituzione Italiana che all’ultimo comma recita: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.

Si ispira inoltre ai valori di pace dello Statuto comunale. Il Comitato per la Pace è un organismo per la tutela di interessi collettivi, diffusi nella comunità, e intende dare rappresentanza comune paritetica ad associazioni e cittadini impegnati per la pace, richiedendo alle istituzioni di dare attuazione del principio di sussidiarietà sopra citato.

Il Comitato per la Pace:

1. è impegnato nella difesa della Costituzione

2. si ispira ai valori dell’antifascismo;

3. attua ogni iniziativa non violenta utile ad attuare l’articolo 11 della Costituzione;

4. opera nelle scuole proponendo l’educazione alla pace;

5. è basato sul volontariato, promuove la cittadinanza attiva e la partecipazione democratica;

6. richiede alle istituzioni l’attuazione del principio di sussidiarietà contenuto nell’articolo 118 della Costituzione in modo che venga favorita l’iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento delle attività di ripudio della guerra e di promozione della pace quali attività di interesse generale riconosciute e tutelate dalla Costituzione.

7. organizza manifestazioni pubbliche, cortei, sit-in, convegni, attività culturali e civili e ogni altra attività di sensibilizzazione, informazione e formazione.

Chiudiamo la televisione, scendiamo in strada e costruiamo dal basso una cultura ed un umanesimo che manca.