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Moreschi: ma l’azienda non era con l’acqua alla gola?

12 Aprile 2024

Sono apparsi sui profili social di Stefano Accorsi delle foto, con ai piedi delle scarpe Moreschi, in cui l’attore pubblicizzava il marchio.

Ottima é stata l’iniziativa degli operai che hanno scritto all’attore per segnalare la situazione in cui versa, ormai da mesi, la fabbrica.

Ci sono dipendenti che stanno ancora aspettato lo stipendio, un totale di 59 lavoratrici e lavoratori che rischia di perdere il lavoro, fornitori da pagare, norme contrattuali da rispettare e la priorità di Moreschi qual é?

Pagare Stefano Accorsi per fare pubblicità.

Ma l’azienda non era con l’acqua alla gola? Ma l’azienda non aveva debiti di debiti con le banche? Magicamente, quei debiti insopportabili quando c’è da dare lo stipendio alle persone, diventano debiti sopportabili quando c’è da pagare per una pubblicità?

Quello che mi chiedo io é: da quando la priorità é spendere in pubblicità quando ci sono famiglie che rischiano di non mangiare?

Andrebbe fatto presente ai padroni di Moreschi che i lavoratori sono, per legge, fruitori primari e che, anche solo seguendo basilari “regole morali”, hanno assoluta priorità rispetto a qualsiasi altra cosa (a maggior ragione se si tratta del commissionamento di una pubblicità).

RIFONDAZIONE COMUNISTA VIGEVANO

Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo

“Moreschi non é il primo e non sarà di certo l’ultimo caso” mai frase fu più profetica di quella che abbiamo pronunciato al consiglio comunale aperto

21 Marzo 2024

Leggiamo infatti, dalla stampa locale, che a voltare le spalle alla nostra città ora é un’altra fabbrica: la Fiscatech s.p.a.
I dipendenti che rischiano di essere lasciati a casa sono 60 e si tratterebbe di un altro durissimo colpo all’occupazione di Vigevano.
Si tratta di uno dei famosi casi di “licenziamenti in bianco” e denota una volontà, da parte degli imprenditori, di non voler pagare i costi che ognuno solitamente ha quando si chiude una fabbrica.
Questo trasferimento, sommato all’esternalizzazione di Moreschi, dovrebbe portare tutta la politica Vigevanese ha farsi delle serie domande: come mai c’è, nel Vigevanese, questa moria aziendale? Come mai questo territorio non é più attrattivo?

É evidente, quindi, che ci troviamo davanti a una crisi strutturale che come tale necessita delle risposte radicali.
Ribadiamo le nostre due proposte:

  • mettere a bilancio del comune un fondo per i lavoratori e le lavoratrici licenziati/e;
  • intervenire con degli sgravi su ciò che é di competenza comunale (dalle mense scolastiche alle utenze) per dare un po’ di respiro ai lavoratori e alle lavoratrici.

Sono tutti provvedimenti che avevamo già proposto nel consiglio comunale aperto di giovedì scorso e che rilanciamo perché, nella nostra idea di città, non sono specifiche per il caso Moreschi ma bensì ci piacerebbe diventassero provvedimenti normalmente adottati per tutti i lavoratori della nostra città che si dovessero trovare in difficoltà.

Circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista di Vigevano

I lavoratori e lavoratrici della Moreschi leggono i nostri volantini.

Presidio dei lavoratori e lavoratrici della Moreschi in difesa dei posti di lavoro. Il circolo di Rifondazione Comunista di Vigevano partecipa alla loro lotta portando solidarietà

13 Marzo 2024

13 Marzo 2024

Moreschi: era già tutto previsto?

29 Febbraio 2024

L’annuncio della Società Svizzera “Hurleys SA” (proprietaria della Moreschi) dell’esternalizzazione della produzione di scarpe, ha come conseguenza 59 dipendenti licenziati.

Licenziamenti che la proprietà ha motivato nella inadeguata condizione strutturale per le nuove lavorazioni “green”.

La fine dell’ultima grande produzione manifatturiera di Vigevano.

Nelle precedenti crisi, la proprietà si era impegnata a investire risorse per rilanciare la produzione del Brand Moreschi e garantirne l’occupazione.

Dopo due anni di risanamento, l’ennesima presa in giro, ulteriori 59 dipendenti perdono il lavoro. Le solite promesse da MARINAIO.

La maggior parte dei 59 dipendenti del reparto produzione ha più di 50 anni, non così tanto da poter pensare o ambire ad un incentivo all’esodo o a un prepensionamento, ne avere la possibilità di un ricollocamento in aziende dello stesso comparto, visto che l’amministrazione ha prodotto ben poco per le politiche finalizzate all’occupazione e al lavoro.

La situazione è estremamente complicata, in quanto la proprietà si è rivelata del tutto inaffidabile anche se dichiara di voler mantenere a Vigevano, l’ufficio stile e modelli, la modelleria, la logistica, l’amministrazione e la gestione oltre lo spaccio aziendale.

Non sono credibili. Che fine farà il capannone di 7.000 mq.?

Troppo grande per ospitare la progettazione modelli per collezioni esclusive controllo qualità.

Puzza di speculazione immobiliare.

Siamo convinti che la risposta delle maestranze deve essere forte e determinata

  • Respingere i licenziamenti
  • Occupare la fabbrica presidiando il posto di lavoro, affinché nessuna delle macchine funzionali alla produzione venga portata via.
  • Costituzione di una rappresentanza diretta di lavoratori atta a partecipare ai tavoli di trattativa a tutti i livelli previsti.

Auspichiamo l’intervento delle Istituzioni (Sindacati, Regione, Provincia, Comune) a difesa dell’occupazione e del lavoro.

NON UNO, NON UNA DI MENO

STOP ALLA DESERTIFICAZIONE INDUSTRIALE VIGEVANESE

STOP A QUESTI IMPRENDITORI “PRENDITORI”

Auspichiamo che tutto il territorio sia in grado di mobilitarsi a sostegno dei 59 lavoratori e lavoratrici licenziati e alla difesa dell’occupazione e del lavoro.

Circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista e Unione Popolare di Vigevano.

Moreschi chiude i reparti orlatura e pelletteria, previsti 35 licenziamenti. La crisi del settore scaricata sulla pelle dei lavoratori

12 Maggio 2023

Apprendiamo che il calzaturificio Moreschi chiuderà il reparto orlatura e pelletteria licenziando altri 35 dipendenti.

Una situazione di crisi che si trascina da parecchio tempo.

Terminati tutti gli ammortizzatori sociali e le ricollocazioni, ora si passa ai licenziamenti.

Rifondazione Comunista di Vigevano esprime la totale solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Moreschi.

Pensiamo che si tratti di una vertenza mal gestita dalle organizzazioni sindacali che hanno preferito la concertazione alla lotta, creando isolamento e debolezza nei rapporti di forza tra lavoratori e azienda.

Non si è fatta conoscere questa grave vicenda con manifestazioni, presidi e pubblicizzazione attraverso i mezzi di informazione per coinvolgere la cittadinanza di Vigevano.

Numerose fabbriche in analoghe situazioni di crisi sono state lasciate sole, nell’attesa che le

condizioni migliorassero (?) ma la competitività, la concorrenza del mercato, i profitti delle

aziende non lasciano spazio a soluzioni e tutela dei diritti, dei salari e della dignità.

Per la difesa dei posti di lavoro, è indispensabile che si esca dall’attendismo delle confederazioni sindacali e che si organizzi uno sciopero generale cittadino e territoriale contro il padronato locale, l’assenza/asservimento delle istituzioni locali – Giunta, Provincia, Prefettura e Confindustria, costruendo una vertenza territoriale che coinvolga tutti i soggetti che stanno subendo la crisi economica, in particolare le donne e i giovani, come hanno insegnato i lavoratori della GKN di Firenze.

Denunciamo la subalternità ai piani padronali e la strumentalità delle giunte leghiste e di destra, che si sono succedute in tutti questi anni, insieme a quella delle cosiddette opposizioni che sono intervenute esclusivamente in funzione elettorale senza dare continuità agli impegni assunti.

Si ricorda che l’azienda Moreschi ha goduto di rilevanti finanziamenti pubblici con le finalità di garantire i livelli occupazionali e produttivi.

Chiediamo l’intervento della Regione Lombardia e del governo nazionale per attivare un tavolo di trattativa con tutte le parti sociali al fine di ricercare soluzioni CERTE e definitive in difesa dell’occupazione e della produttività.

BASTA SOLDI PUBBLICI AI PRIVATI che speculano, socializzando le perdite ma tengono per sé i profitti.

SOLO LA LOTTA PAGA!

Circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista di Vigevano, parte di UNIONE POPOLARE

CALZATURIERO – La crisi del settore vista da Edoardo Casati, coordinatore dei Giovani Comunisti di Pavia

Il comparto ha preferito ridurre il costo del lavoro

«Le aziende del settore, tutte medie e piccole, non hanno investito in innovazione e competenze»

Testo a cura di Edoardo Varese, da “Il Punto Pavese” del 12/07/2021

Un settore che ha segnato per decenni la storia di Vigevano e della terra del riso, dal secondo dopoguerra fino ad arrivare ai giorni nostri. Un arco di tempo immenso, ricco di vari avvenimenti storici e di eventi. Stiamo parlando del settore calzaturiero ed in particolar modo della ditta Moreschi, un’azienda che ha reso famosa la cittadina ducale in Italia, in Europa e nel mondo: il fatto che Vigevano fosse considerata la capitale della scarpa ne è una diretta conferma. Un’azienda che però, adesso si trova costretta a lottare per la propria sopravvivenza.

Come sempre, per capire il motivo per il quale una ditta che per anni ha portato avanti la propria attività con grandi risultati, sia andata incontro ad un inesorabile declino, occorre soffermarsi sul rapporto cause ed effetto. Analizzando le varie scelte di stampo economico-politico che si sono rivelate errate. In questo senso, Edoardo Casati, coordinatore dei Giovani Comunisti di Pavia, vuole dare uno sguardo da vicino al destino al quale sta andando incontro il famoso marchio calzaturiero vigevanese.

“I problemi – spiega Edoardo Casati – sono iniziati a sorgere a partire dal momento in cui invece di innovare i prodotti, si è preferito ridurre i costi del lavoro. Con la globalizzazione, se si vuole vendere su larga scala i propri prodotti, è fondamentale innovare, altrimenti si rischia di implodere. Le aziende di Vigevano, tutte piccole o medie, invece di investire per nuove competenze, hanno abbassato i costi del lavoro, diminuendo le proprie possibilità di vendita e azzerando di fatto la possibilità di ottenere guadagni. Quando un’azienda specializzata in un determinato settore entra in crisi, in questo caso quello calzaturiero, perdiamo persone che hanno interesse nel prepararsi adeguatamente per entrare a farne parte. Vengono a mancare delle esperienze professionali che poi sono difficili da recuperare. Noi di Rifondazione Comunista riteniamo sia doverosa una nuova gestione economica da parte dello Stato. Dalla crisi si può fuoriuscire non grazie ai privati, ma solo tramite lo Stato. E il Comune, in questo senso, potrebbe sollecitare questo tipo di intervento”.

La base industriale è molto importante per la sopravvivenza di un Paese.

“Moreschi – prosegue il giovane militante di Rifondazione Comunista – rappresenta l’ultimo baluardo di azienda che contribuisce a creare un settore industriale con basi solide a Vigevano. La vecchia gestione ha dato in mano l’azienda a qualcuno che dell’azienda non era minimamente interessato e soprattutto a qualcuno che non aveva minimamente a cuore i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Lo Stato deve aiutare quelle aziende che vogliono rimanere in Italia e che intendano tutelare tutti i posti di lavoro dei propri dipendenti. Il Comune non ha detto o comunque fatto nulla in favore dei lavoratori della Moreschi. I lavoratori dipendenti vengono trattati come se appartenessero ad una categoria inferiore, un modus cogitandi che deve essere cambiato. Se non si applicano le richieste e le rivendicazioni che noi, mettiamo in campo, si va a peggiorare la situazione. Serve un intervento dello Stato, una programmazione seria che parta dal pubblico e non dal privato. Occorre applicare tutti gli ammortizzatori sociali possibili, partendo da una cassa integrazione che possa gradualmente portare al rilancio produttivo dell’azienda. Si può benissimo fare”.

Gli ingredienti per impedire alla storica azienda di fallire ci sono tutti. Non resta altro da fare che applicarli.