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Polvere di… Pace

2 maggio 2022

Giustissima la riqualificazione di edifici dismessi di proprietà Comunale come la ex Polveriera per renderla così fruibile dalla collettività, magari cambiandole la destinazione in ottemperanza alla “Transizione Pacifista” usando la parte dei fondi che il Comune ha a disposizione.

Per la sua posizione geografica si potrebbe valutare l’inclusione nel Parco del Ticino con vocazione Ecologista e Pacifista: dove scuole e comitive di ragazzi organizzati dalle scuole del territorio insieme alle associazioni che fanno dell’insegnamento della tutela ambientale motivo prioritario dei programmi didattici, prevedendo l’uso di biciclette pubbliche permettendo così di godere in pieno la natura circostante. Altrettanto educativa e attuale sarebbe destinare la Ex-POLVERIERA a Casa della Resistenza dove i valori Democratici e la Vera memoria storica siano esempio e monito per i giovani che hanno conosciuto quel passato solo sui libri di storia.

Riteniamo valido anche il progetto come sede per le Guardie Ecologiche Volontarie perfettamente inserito nella logica che vede l’Educazione Civica come stimolo di conversione di tutto quello che in passato aveva avuto un utilizzo legato alla guerra, per una società che abbia come valori principali la Pace e la Solidarietà e le giovani generazioni come soggetti prioritari.

In un momento in cui tutti i MEDIA parlano purtroppo solo della guerra mai così vicina a noi, importantissimo riproporre i veri valori qualificanti come Pace, Ambientalismo e Solidarietà.

La pace non è un’utopia bensì la semplicità che è difficile da farsi.

Circolo “Hugo Chavez Frias” del Partito della Rifondazione Comunista di Vigevano

RIFONDAZIONE: 25 APRILE TUTTE E TUTTI IN PIAZZA CON L’ANPI PER LA PACE E IL DISARMO

23 Aprile 2022

La Festa della Liberazione dalla dittatura criminale nazifascista arriva quest’anno nel pieno di una situazione estremamente delicata.

Su un versante la guerra che sta distruggendo la vita di migliaia di persone e sull’altro la propaganda pro-guerra che i Partiti di governo, a partire da PD, compiono quotidianamente fomentando il folle invio di armi in Ucraina ed arrivando addirittura ad alzare la percentuale delle spese militari con l’obiettivo del 2 per cento d’investimenti in armi entro il 2024.

Noi, che siamo contro tutte le guerre, che siamo per la pace e per il disarmo abbiamo espresso molto chiaramente la nostra posizione che vede senza ombra di dubbi una ferma condanna a Putin ed all’invasione dell’Ucraina, ed una altrettanto ferma condanna all’espansionismo imperialista ad est della NATO – elemento destabilizzante che si rende complice delle guerre, alle infiltrazioni naziste all’interno dell’esercito ucraino, al mancato rispetto degli accordi di Minsk ed ovviamente all’invio di armi nei luoghi di conflitto ed all’aumento delle spese militari.

Siamo e saremo al fianco dell’#ANPI e del suo Presidente nazionale #Pagliarulo attaccati quotidianamente, in maniera squallida, dai “partiti con l’elmetto” e dall’informazione mainstream per via delle giuste posizioni su pace e disarmo espresse in queste settimane.

Non crediamo alle false narrazioni propagandistiche dei Partiti della guerra e per tutte queste ragioni saremo con l’ANPI e con il movimento per la pace in tutte le Piazza del 25 Aprile, nei territori e nella grande Piazza nazionale di Milano.

Rifondazione Comunista è contro Putin e contro la NATO.

Fuori la guerra dalla storia!

Noi vogliamo #pace e #disarmo.

Milano, 23/04/2022

Fabrizio Baggi, Segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea #Lombardia

NO ALLA GUERRA IN UCRAINA, NO ALL’ESPANSIONISMO DELLA NATO. MOBILITIAMOCI PER UNA SOLUZIONE DI PACE

14 Febbraio 2022

L’ulteriore tentativo di allargamento della NATO fino ai confini della Russia è alla base dell’escalation guerrafondaia in Ucraina. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno sponsorizzato le forze etno-nazionaliste che hanno riabilitato come eroi nazionali i collaborazionisti col nazismo come Bandera e portato avanti politiche discriminatorie verso la popolazione di lingua russa.

Non bisogna essere dei sostenitori di Putin per comprendere che la Russia non può accettare di ritrovarsi missili e basi NATO ai suoi confini, né può voltare le spalle alle popolazioni del Donbass a cui l’Ucraina nega persino l’autonomia prevista negli accordi di Minsk che erano stati condivisi dal consiglio di sicurezza dell’ONU.

L’Ucraina si rifiuta di riconoscere l’autonomia permanente del Donbass anche perché la regione potrebbe sfruttare la sua posizione costituzionale all’interno dell’Ucraina per bloccare l’adesione all’UE e alla NATO.

È evidente che la neutralità dell’Ucraina e il riconoscimento dei diritti delle popolazioni delle regioni di lingua russa in uno Stato plurinazionale sono l’unica via di uscita dalla crisi.

Durante la guerra fredda la neutralità di Finlandia, Svezia e Austria ha costituito un’esperienza sicuramente positiva sotto ogni punto di vista, mentre Unione Europea, NATO e Stati Uniti continuano a fomentare da anni una guerra a bassa intensità dell’Ucraina contro le repubbliche autonome del Donbass.

È l’Ucraina, con la copertura occidentale, a violare costantemente gli accordi di Minsk. Andrebbe ricordato il ruolo svolto da UE, compresi gli europarlamentari del PD, nel sostegno a Euromaidan presentata come una rivoluzione democratica.

Nonostante il palese coinvolgimento di forze neonaziste nel processo avviato con l’Euromaidan, l’Ue dal 2014 ha avviato un accordo di associazione con l’Ucraina, finanziato prestiti, sottoscritto nel 2016 accordi di libero scambio commerciale, liberalizzato i visti.

È ipocrita l’accusa alla Russia di difendere le repubbliche autonome del Donbass visto che la NATO ha fatto una guerra per consentire al Kossovo di dichiararsi indipendente dalla Serbia.

Dallo scioglimento dell’URSS, gli USA e la NATO hanno violato gli impegni assunti con Gorbaciov assorbendo i Paesi dell’Europa orientale e non è un caso che l’ex-presidente si sia schierato dalla parte di Putin, come la stessa opposizione comunista.

È interesse del nostro Paese la risoluzione pacifica della crisi e la ripresa della cooperazione con la Russia.

Il Ministro degli Esteri italiano ha invece “brillato” per subalternità agli Usa ritirando parte del personale diplomatico dall’Ambasciata di Kiev, a differenza di quanto hanno fatto altri paesi europei e la stessa diplomazia Ue.

Ed il “ministro della guerra”, Guerini getta benzina sul fuoco con lo spiegamento di Alpini e mezzi corazzati nei paesi baltici, aerei da combattimento eurofighter in Romania, le navi della marina militare nel mar nero, e l’arrivo previsto della portaerei Cavour con i suoi F35 a decollo verticale.

Proprio l’Italia dovrebbe invece continuare a chiedere quella verità e giustizia finora negata su Andrea Rocchelli, assassinato il 24 maggio 2014, vicino alla città di Sloviansk, in Ucraina, mentre documentava le condizioni dei civili intrappolati nel conflitto del Donbass.

Nessun partito nel parlamento italiano ha il coraggio di dire apertamente che la prepotenza degli Stati Uniti e della NATO anche nel caso ucraino rappresenta una minaccia per la pace.

L’escalation in corso vede USA e NATO fare pressione su paesi europei che hanno invece interesse alla cooperazione e a rapporti costruttivi con la Russia.

I folli piani di destabilizzazione statunitensi hanno già prodotto una guerra di bassa intensità tra Ucraina e repubbliche autonome che dal 2014 ha causato secondo alcune stime 14.000 vittime. L’atlantismo – divenuto ideologia ufficiale del PD e di gran parte delle forze politiche – si dimostra ancora una volta il peggiore nemico della pace.

L’Italia deve smettere di esserne complice andando contro i suoi stessi interessi.

Rifondazione Comunista invita alla mobilitazione contro i rischi di guerra e per una soluzione positiva della crisi ucraina e aderisce alla mobilitazione proposta da Peacelink per il prossimo 26 febbraio.

In considerazione dell’escalation in atto proponiamo di dare vita già *sabato 19 e domenica 20 febbraio* a iniziative per la pace in tutti i territori del nostro paese coinvolgendo partiti, associazioni, sindacati, movimenti, anche per dare più forza alla mobilitazione già lanciata per la settimana successiva.

Ordine del giorno approvato all’unanimità dalla direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea