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RIFONDAZIONE: NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DEI SINDACATI CONFLITTUALI. ADERIAMO AL PRESIDIO INDETTO PER OGGI A MILANO DA USB

Quanto accaduto ieri nella Sede nazionale dell’USB è gravissimo, l’attacco diretto ad un’organizzazione sindacale conflittuale, le modalità della perquisizione e le circostanze nelle quali è stata trovata l’arma – una perquisizione “a colpo sicuro” che ha rinvenuto una pistola avvolta nel cellophane e immersa nell’acqua di uno sciacquone del bagno aperto al pubblico – lasciano legittimamente pensare, senza grandi dubbi, che la natura dei fatti sia circoscrivibile nel quadro di una grave provocazione ai danni dell’organizzazione.

Le sole armi che utilizzano le organizzazioni sindacali sono gli scioperi, la mobilitazione e la contrattazione, le pistole piacciono a chi invia armi nei luoghi di guerra alimentando il conflitto non certo a chi chiede la pace rifiutandosi, tra le altre cose, di caricarle sugli aerei diretti in Ucraina.

Per tutte queste ragioni esprimiamo solidarietà e vicinanza alle compagne e ai compagni di USB, in queste ore sotto l’attacco di un sistema che criminalizza chi lotta per la pace, per i diritti, per il servizio pubblico e per l’autodeterminazione delle lavoratrici e dei lavoratori ed aderiamo al presidio che si terrà a Milano questa sera a partire dalle ore 18:00 davanti alle sedi RAI di Corso Sempione, 27.

Se toccano una/o toccano tutte e tutte/i

Fabrizio Baggi, Segretario regionale Partito della Rifondazione Comunista Lombardia. 

RIFONDAZIONE: VERGOGNOSO SCARICABARILE DI FONTANA E DELLA SUA MAGGIORANZA

22 marzo 2022

A due anni dall’inizio della pandemia Covid, mentre i parenti delle vittime ancora straziati dal dolore ricordano i loro cari, chiedono giustizia ai tribunali ed esigono dalle istituzioni l’individuazione delle responsabilità politiche,  per cui la Lombardia è diventata un caso internazionale, la Caporetto di una sanità  esaltata per la sua eccellenza incapace  di fermare la pandemia, Fontana ha lanciato un’altra freccia avvelenata, questa volta appoggiato da tutta la sua maggioranza in Consiglio Regionale.

È stata licenziata la relazione conclusiva della Commissione Regionale di inchiesta istituita sotto la pressione del numero dei decessi, delle denunce, delle inchieste, delle critiche dei vari ordini professionali, di medici e infermieri e Il Presidente Fontana risponde a queste critiche generalizzate autoassolvendosi e scaricando le responsabilità sulla OMS, sul Governo, sui tecnici, su tutti i soggetti che concorrono alla organizzazione della sanità.

Solo la Regione si è orientata in modo ineccepibile: un comportamento vergognoso; la tecnica dello scaricabarile si può sopportare dai bambini che temono la punizione.

In un adulto indica una assoluta inadeguatezza al compito, una perseveranza preoccupante nelle pratiche irresponsabili. Viene difeso l’impossibile.

L’opposizione in Consiglio non è stata in grado di rispondere a questa scandalosa relazione una presa di posizione unitaria.  Ci sarebbe stato bisogno che i Governi fermassero la protervia di Fontana e della sua giunta. Ma l’unione sacra del Governo Draghi non fa marciare né giustizia né verità e lascia così che parole al vento offendano la memoria di una strage che non deve passare alla storia impunita.

Rifondazione Comunista non se ne dimentica ed è a fianco di chi non beve le fandonie e vuole continuare la lotta.

Milano, 21/03/2022

Fabrizio BaggiSegretario Regionale

Giovanna CapelliResponsabile regionale Sanità

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea – Lombardia

RIFONDAZIONE: IL CAOS SANITARIO LOMBARDO È UN SOS PER TUTTA ITALIA

29 Dicembre 2021

La controriforma Fontana/Moratti va fermata 

La prevista quarta ondata e la variante omicron mettono in ginocchio il nostro paese, a partire dalla regione più ricca. In Lombardia il caos è assoluto, la sanità è allo sbando, i cittadini sono abbandonati a se stessi e al flusso dei contagi, che spingono in un secondo tempo, drammaticamente tutto il resto della cura delle patologie, anche gravi, della prevenzione e della riabilitazione È completamente saltato il tracciamento pubblico per mancanza di personale, di programmazione, di vere strutture stabili e preparate di sanità pubblica territoriale capaci di rispondere ad ogni evenienza, di prevenire e di curare il paziente fin dai primi sintomi (A proposito dove sono finite le USCA? Che ruolo hanno in questo frangente?).

A lungo la Regione ha fatto la furba sui numeri delle terapie intensive per non passare in zona gialla durante le settimane degli acquisti di Natale. Un gioco sporco e risaputo. Aumenta il numero dei posti disponibili in terapia intensiva fino al limite percentuale necessario per non passare in zona gialla, ma i letti resi disponibili in realtà non potrebbero entrare in funzione per mancanza di medici, di infermieri, o peggio, sono letti strappati alle cure No Covid.

Invece di sanare questa terribile e grave situazione Moratti e Fontana sono impegnati a propagandare la loro controriforma sanitaria, che non ha tenuto in alcun conto delle osservazioni fatte da Agenas alla sperimentazione di Maroni (legge 23), ha appesantito tutti i difetti di quella legge (che di fatto è una delle cause della strage da Covid in Lombardia nella prima ondata) e soprattutto ha allargato lo spazio della sanità privata definendola equivalente a quella pubblica.

Prima di Natale hanno inaugurato in pompa magna una “casa di comunità” in centro di Milano, in Via Rugabella, per dimostrare la centralità della medicina territoriale. Peccato che l’operazione è una presa in giro scandalosa: riverniciano e rinominano uno storico poliambulatorio e ci aggiungono qualche infermiere e qualche specialista in più. Non è questa per noi la medicina territoriale che va garantita: ci vogliono assunzioni di Medici di Medicina generale con non più di 1500 pazienti, azzeramento delle liste di attesa per esami diagnostici e visite specialistiche con reperimento di organico stabile in tutti i poliambulatori, nei consultori va garantita la certificazione della 194 e l’aborto farmacologico, in tutte le UONPI va assunto personale perché ora le diagnosi per il sostegno scolastico vengono date due anni dopo la segnalazione. Questo il minimo per invertire la tendenza. Le case di comunità per noi sono le case della salute progettate da Maccacaro, una equipe stabile multidisciplinare che conosce bene i suoi pazienti e li segue nel corso dell’arco della vita.

Per questo diciamo che la controriforma Moratti-Fontana va fermata: ha al suo interno elementi di dubbia costituzionalità, non ha tenuto conto neppure delle modifiche che il Governo tramite Agenas aveva suggerito. Il Governo Draghi, che sembra fino ad ora insensibile al caos della sanità lombarda, batta un colpo e assolva al suo compito di autorità centrale garante di un Servizio Sanitario Nazionale.

Per questo condividiamo organicamente la lettera che il Coordinamento Regionale art. 32 ha inviato al Presidente Draghi e al Ministro Speranza perché compiano questo passo. La diffonderemo e faremo conoscere nei territori dove ogni giorno nascono lotte, conflitti e proteste, dove la sanità lombarda mostra le sue inefficienze, pronta a rispondere ai bisogni, se passi per le vie a pagamento, ma lenta, burocratica e sorda per chi si affida al Servizio Sanitario Nazionale.

La salute non è una merce, la sanità non deve essere un affare per le aziende private.

Maurizio AcerboSegretario nazionale

Fabrizio BaggiSegretario regionale Lombardia

Giovanna CapelliResponsabile regionale sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea 

Lettera-Ministro-Roberto-Speranza-LR-22Scarica

Alla Lega fa più paura il dissenso politico che il Covid-19

Apprendo ora che il sindaco di Voghera invita gli esercenti del centro a chiudere domani pomeriggio i loro esercizi a causa di un presidio statico convocato per protestare contro le sue politiche sociali.

La Lega si è battuta, criminalmente, negli ultimi 18 mesi contro le chiusure delle attività commerciali stabilite dal Governo per difendere la salute dei cittadini (ricordiamo al Sindaco che ci sono stati più di 120.000 morti per Covid), invece ora chiede di chiudere gli esercizi commerciali perché vi è una iniziativa di protesta contro la sua giunta.

Ricordo al sindaco che se c’è qualcuno che crea tensione in città è stato proprio il  suo assessore-sceriffo che và in giro armato a sparare e ad uccidere.

Domani ci sarà una normalissima iniziativa politica pacifica piaccia o non piaccia al sindaco di Voghera.

23/07/2023

Piero Rusconi Rifondazione Comunista  Pavia

Fabrizio Baggi Rifondazione Comunista Lombardia

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Lettera dall’Ufficio del Sindaco di Voghera

BAGGI: RIFONDAZIONE COMUNISTA DELLA LOMBARDIA SOSTIENE LA LOTTA NOTAV IN VAL SUSA

Il Partito della Rifondazione Comunista della Lombardia esprime la sua massima solidarietà e vicinanza alle compagne ed ai compagni No TAV che in questi giorni, in Val di Susa, stanno resistendo all’ennesimo atto di grave e violenta repressione poliziesca provando a contrastare la realizzazione di opere devastanti per il territorio e speculative che, tra le altre cose, comportano in una fase di emergenza sociale e sanitaria una vergognosa sottrazione di denaro pubblico a interventi di reale necessità.

Contestiamo con forza l’occupazione militare delle aree di San Didero, le violentissime cariche della polizia, l’uso di lacrimogeni e idranti come è avvenuto al cantiere ed in pieno centro abitato ferendo diversi manifestanti.

Basta repressione e basta grandi opere inutili, la sola vera grande opera necessaria è la tutela del territorio.

Ora se sempre NOTAV

Milano, 15/04/2021

BAGGI/CAPELLI (PRC-SE): LA SANITÀ LOMBARDA INCAPACE DI CONDURRE A TERMINE LA CAMPAGNA VACCINALE: COMMISSARIALA SUBITO

La catastrofe organizzativa della campagna vaccinale lombarda ogni giorno riserva brutte sorprese: piattaforme costose (20 milioni di euro) per le prenotazioni dichiarate inservibili dopo pochi giorni, annunci trionfalistici subito smentiti; in alcune zone gli ultraottantenni sono stati mandati a vaccinarsi a 40 km di distanza, costretti ad aspettare ore, o non si sono presentati in 542 come a Cremona perché non avevano ricevuto il messaggio.

Così per non gettare vie le fiale scongelate si sono fatte convocazioni affrettate a parenti e amici, o bus di anziani da piccoli paesi. A Niguarda 300 anziani sono stati convocati erroneamente.

Ma dove questi disastri non succedono tutto va inaccettabilmente a rilento.

Moratti mette sotto processo Aria, la società partecipata creata dalla Lega. È da 20 giorni che si annuncia la sostituzione della piattaforma Aria con quella delle poste. La Giunta leghista se la prende con comodo, gli anziani attendono da soli a casa, il  virus non accenna a fermarsi e miete vittime. Eppure la soluzione esiste da tempo: un atto di democrazia, di responsabilità politica, di rispetto per la popolazione della regione: commissariare la sanità lombarda. Non farlo significa essere complici di questo ennesimo fallimento.

Milano, 22/03/2021

Fabrizio BaggiSegretario Regionale Lombardia

Giovanna CapelliResponsabile Sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

BAGGI/CAPELLI – (PRC-SE) FINO A QUANDO FONTANA E MORATTI ABUSERANNO DELLA PAZIENZA DELLE CITTADINE E DEI CITTADINI?

Siamo arrivati alla terza ondata del Covid 19 e purtroppo in Lombardia la sanità arriva a questo evento con un’incapacità assoluta di governo e di contenimento della epidemia, come se dagli evidenti errori fatti nella prima e nella seconda ondata (oggetto di inchieste giudiziarie e di precise narrazioni del giornalismo libero) il gruppo dirigente del centro-destra non avesse tratto alcun insegnamento.  

In particolare oggi spiccano due problemi:

  • Pur di non dichiarare tutta la Lombardia zona rossa, si rasenta il ridicolo, si inventano nuovi colori, come l’arancione scuro. Ma uno dopo l’altro i comuni dell’hinterland milanese, del bresciano, delle valli bergamasche, del sud della regione vengono dichiarate zone rosse. Se questa è la strategia della precisione chirurgica, consiglieremmo un buon paio di occhiali. Ma al primo posto nella testa della Giunta sta l’economia, il profitto, la produzione, che non si deve fermare, a costo di vite umane che si pensa di poter sacrificare preventivamente con assoluto cinismo,  
  • Sappiamo che il problema dei vaccini è stato affrontato in modo scandaloso dalla UE e dai governi, compreso il Governo Conte, che si sono fatti dettare le regole dalle multinazionali del farmaco, le hanno coperte di finanziamenti pubblici e continuano a essere in loro balia per tempi di produzione e di consegna dei vari vaccini. Ma in Lombardia non ci si può giustificare con tutto ciò. La regione non è in grado di esaurire i vaccini che già gli sono stati consegnati. La prima fase della vaccinazione, che doveva coprire personale sanitario e anziani over 80, è ben lontana dell’essere conclusa: dopo undici giorni di campagna vaccinale domenica 28 febbraio in Lombardia avevano ricevuto 59.728 dosi di anti Covid l’11% dei 543.477 avevano chiesto il vaccino, che corrispondono al 75% dei 725.923 aventi diritto.  A quando la vaccinazione del personale scolastico, che è fondamentale per garantire il diritto allo studio pieno della scuola in presenza?
  • Non bastano Moratti e Bertolaso per uscire da questo disastro, anzi lo allargano sempre più. Ora, senza un piano vaccinale dettagliato si corre al riparo rivolgendosi ai privati, pagati profumatamente, rispetto ai medici di MG. 

Avevamo chiesto al Governo Conte di Commissariare la Sanità lombarda. La situazione è peggiorata e la richiesta è sempre in campo. 

Milano, 02/03/2021

Fabrizio Baggi, Segretario Regionale Lombardia

Giovanna Capelli, Responsabile Sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

SGHERRI/BAGGI/FABBRI (PRC-SE) – STOP SFRATTI: adesione di Rifondazione Comunista alla giornata di mobilitazione di martedì 16 febbraio.

La crisi economica scaturita dall’emergenza covid 19 é giunta  a un punto cruciale: la fine del blocco dei licenziamenti, previsto a marzo, e la fine del blocco dell’esecuzione degli sfratti rischia di far esplodere uno tsunami sociale: famiglie senza reddito e senza un tetto sulla testa: situazione assolutamente insostenibile e foriero di grandissime tensioni sociali se non rivolte.

Eppure poco si coglie nel recovery found e ancora meno nel nuovo governo che nasce sotto la guida di Draghi.

Forse un attenzione  maggiore sul tema lavoro (ma mal interpretata, si aiuti chi dovrebbe dar  lavoro piuttosto che a chi perde il lavoro!) ma meno che poco sul versante dell’emergenza abitativa.

Il Governo Conti aveva preso provvedimenti “tampone” per fronteggiare l’emergenza, ancorché i fondi destinati erano insufficienti al bisogno, ma nessun provvedimento strategico per risolvere alla fonte il bisogno.  L’unico provvedimento serio, era stato il blocco delle esecuzioni degli sfratti (che non aveva però bloccato, scusate l’ossimoro, la crescita dei provvedimenti giudiziari per il riconoscimento degli sfratti, aumentando così il numero delle esecuzioni da fare).

Un blocco concesso per pochi mesi, e via via reiterato fino all’ultimo (che registra delle restrizioni) che arriva al 30 giugno.

Già al Senato c’era stato un tentativo di restringere drasticamente l’applicazione del blocco dell’esecuzione degli sfratti, ora con la partecipazione  della Lega al Governo c’è da temere   seriamente che nella conversione in legge del DL milleproroghe, si trovasse il modo di cancellare il blocco delle esecuzioni degli sfratti.

Cosa succerebbe? Che entro un mese o due le famiglie in difficoltà economica si troverebbero scaraventate in mezzo alla strada perché private dell’abitazione.

Niente è stato fatto  in più di 20 anni, e ancora niente è stato fatto dopo la gravissima crisi economica esplosa in conseguenza delle misure restrittive adottate per fronteggiare la crisi sanitaria, e ora si può  davvero pensare che sia socialmente tollerabile l’equazione perdi i l lavoro = perdi la casa?

Le organizzazioni dell’inquilinato Sunica, Sicet, Unione Inquilini, Asia, Uniat Conia lanciano una giornata di mobilitazione prevista per martedi 16 febbraio con presidi organizzati sotto Prefetture, Comuni e Regioni.

Con convinzione Rifondazione Comunista aderisce alla giornata di mobilitazione partecipando anche con la presenza dei propri sportelli casa.

Non solo siamo convinti che il blocco degli sfratti non debba esser in alcun modo cancellato ma al contrario pensiamo che debba essere prorogato fino alla realizzazione di un piano straordinario casa.

Le soluzioni ci sono, è possibile ampliare sensibilmente il parco degli alloggi pubblici  riconvertendo velocemente il patrimonio pubblico (a qualunque titolo pubblico) compatibile con la residenza. Senza consumo di suolo, è possibile avviare in pochi mesi programmi di riqualificazioni di aree urbane a partire dal ritorno della residenza per alloggi popolari, social housing e affitti calmierati.

Prorogare il blocco delle esecuzioni degli sfratti facendo distinzione tra i piccoli e piccolissimi proprietari (dalla la grande proprietà immobiliare che vuole continuare a speculare), detassandoli subito per gli affitti non percepiti.  Nessuno cada nella trappola di Salvini che invoca la difesa del  proprietario di un unico appartamento, (che non può rientrare in possesso del suo unico bene, semmai per darlo al nipote che non ha casa) per proteggere invece gli interessi della speculazione immobiliare.

La priorità oggi è quella di evitare lo tsunami sociale che nascerebbe dalla scelta di scaricarsi dalle responsabilità nei confronti delle famiglie più fragile, colpite dalla perdita del lavoro o ridimensionamento del reddito e ora anche dalla  perdita dell’alloggio.

Le soluzioni abitative ci sono, non si può scaricare sui più deboli la soluzione di un’emergenza abitativa che colpevolmente i governi hanno ignorato da diversi decenni.

Monica Sgherri, Responsabile nazionale casa e diritto all’abitare

Fabrizio Baggi, Segretario regionale Lombardia

Maurizio Fabbri, Segretario regionale Lazio

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

BAGGI/CAPELLI (PRC-SE): ANCHE SULLE VACCINAZIONI ANTICOVID LA LOMBARDIA È GIÀ IN RITARDO

Ad oggi solo il 2,7% dei flaconi inviati sono stati somministrati, eppure la Lombardia è la prima regione per contagi e numero di deceduti e anche per quantità di vaccini ricevuti.

Malgrado il contesto che spingerebbe ad accelerare il processo di immunizzazione della popolazione, la Lombardia è la quattordicesima regione per lentezza.

Ma mal comune non fa mezzo gaudio quando ci sono di mezzo vite di uomini e di donne.

Il piano vaccinale era già impostato per partire in ritardo, da lunedì.

Dopo il grave flop delle vaccinazioni antinfluenzali dobbiamo subire ancora questa irresponsabile disorganizzazione.

Con chi funzioneranno 65 centri scelti dalla regione?

Sono stati assunti medici e infermieri per un lavoro che impegnerà tutto l’anno?

Per ora si fanno le vaccinazioni negli ospedali con l’organico esistente e mentre si fa quello altre urgenze vengono trascurate. 

La misura è colma, ma il governo non interviene, come sarebbe nei suoi poteri e nelle sue responsabilità, anche perché distratto dalla probabile crisi e poco autorevole per la miriade di provvedimenti presi, deboli, complicati, contraddittori e miranti solo a governare la curva dei contagi per non arrivare a situazioni estreme, non a portare l’indice di contagio a zero.

Così la strategia del rallentamento, dello stop and go mette in conto i decessi a lei conseguenti.

È ancora valida e necessaria la richiesta di Commissariare la Sanità Lombarda

Milano, 03/01/2021

Fabrizio Baggi, Segretario Regionale Lombardia

Giovanna Capelli, Responsabile Sanità Regione Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea